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Autore: AngelWithoutWings    19/01/2013    3 recensioni
Cazzo Lyn, non puoi scegliere lui!
Perché tu meriteresti di essere amata. Amata davvero. Amata come saprei fare io.
Meriti di essere guardata con degli occhi davvero innamorati, che ti facciano sempre sapere quanto sei bella. E per me, sei la ragazza più bella che abbia mai incontrato.
Ma sei molto più di questo.
Meriti di essere accarezzata, sfiorata come se fossi ciò che di più prezioso, raro e delicato c’è al mondo.
Meriti di avere al tuo fianco un uomo che ti infonda sicurezza e su cui tu potrai sempre contare.
Meriti di non essere tenuta nascosta, ma di essere mostrata al mondo intero.
Meriti di sentirti ripetere ogni giorno, ogni ora, ogni secondo, ad ogni sguardo quanto sei importante, quanto sei perfetta e quanto sei amata.
Io lo farei, Lyn.
Io sarei tutto questo per te.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Little Bird'
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Remember, whatever
It seems like forever ago
The regrets are useless
In my mind
She's in my head
I must confess
The regrets are useless
In my mind
She's in my head
From so long ago
(Go, Go, Go, Go..)
And in the darkest night
If my memory serves me right
I'll never turn back time
Forgetting you, but not the time.
Whatshername – Green Day
 

6 ~ Niall
 

La guardò correre lungo il vialetto, spalancare il cancello di corsa e con altrettanta fretta svoltare l’angolo.
Sembrava quasi che stesse scappando da un mostro.
Niall abbassò la testa, stringendo i pugni lungo i fianchi, fino a far diventare le nocche bianche.
Era lui il mostro.
E questa consapevolezza si concentrava sul suo petto, sottoforma di morsa opprimente.
“Sono pronto!” annunciò Louis, superandolo senza farsi troppe domande.
Si affacciò in salone e quando lo trovò deserto notò la porta aperta.
“Niall?” lo richiamò.
Con un enorme sforzo, alzò il viso. Gli occhi azzurri spenti, fissi sulla porta ancora spalancata.
“Che cosa è successo?” gli si avvicinò.
“Niente.” Continuò a non guardarlo.
“C’era una ragazza. L’hai vista?” continuò, guardandolo sempre più confuso.
Era lì per lui?
Si voltò di scatto e lo studiò, come se non fosse il ragazzo che conosceva da più di due anni.
Aspettò ancora, prima di parlare “Io non ho visto nessuno. Quale ragazza?”
“Summer.” Gli rispose, avvicinandosi alla porta per controllare che non fosse lì fuori.
Si conoscono. Registrò mentalmente Niall.
“Perché avrei dovuto vederla?” si schiarì la gola, raggiungendolo.
“E’ una storia lunga, non…” cominciò a dire Louis.
“Voglio sentirla.” Lo interruppe Niall, chiudendo la porta di scatto.
“Ok…” alzò un sopracciglio Louis, guardandolo andare verso il salotto.
Deve essersi svegliato con il piede sbagliato, stamattina. Pensò, seguendolo.
 
“Lei sta bene?” Niall si irrigidì, scattando a sedere sul divano.
“Sì, non so chi fosse a seguirla, ma sono arrivato prima io.” Annuì Louis.
Il biondo tirò un sospiro di sollievo, prima che il suo compagno continuasse.
“L’ho riaccompagnata a casa. E ho passato la notte con lei.”
Niall deglutì rumorosamente, irrigidendo la mascella “In che senso?”
“Mi ha chiesto lei di rimanere.” Precisò Lou e questo innervosì ancora di più Niall.
“Lei si è calmata e abbiamo chiacchierato, poi ha iniziato a leggere un libro e ci siamo addormentati.” Alzò le spalle Louis “E’ un peccato che tu non l’abbia vista, è davvero bellissima.”
“Immagino…” commentò Niall, inarcando le sopracciglia.
Gli vennero in mente le giornate di due anni fa, quando lei aveva passato l’estate in Irlanda e si erano conosciuti. Ricordò il giardino dietro la cioccolateria e la quercia dove l’aveva portata per un pic-nic al loro primo appuntamento. Ricordava persino il vestito azzurro che indossava, quello con il bustino che odiava perché doveva sempre risistemarsi. Quello su cui aveva poggiato la testa, sulle sue gambe, mentre lei gli leggeva il libro che lui stesso le aveva regalato.
“Che libro?” gli chiese.
“Hunger Games.” Rispose Louis.
Quel libro.
Non sapeva se essere contento del fatto che, dopo tutto quel tempo e quello che le aveva fatto, lei continuasse a tenere il libro sul comodino, come gli aveva promesso. O se invece lo infastidisse il fatto che avesse voluto condividere quelle pagine con un altro ragazzo.
“Devo andare da lei.” Si alzò in piedi Louis.
“Cosa?” si risvegliò Niall e si alzò anche lui “No!”
Il moro si voltò, guardandolo confuso.
“Insomma, cosa avresti intenzione di fare?” cercò di riparare, calmandosi.
“Andare a casa sua. Infondo, so dove abita.” Alzò le spalle, ovvio.
“Sì, ma…” si passò una mano tra i capelli “Se è andata via in quel modo, forse non vuole vederti.”
Quelle parole arrivarono taglienti a Louis, che abbassò la testa “Quindi, cosa dovrei fare secondo te?”
“Lasciala perdere.” Rispose secco.
“Cosa?” Louis tornò a guardarlo, inarcando le sopracciglia “Ma io non voglio lasciarla perdere!”
“Ma forse lei vuole essere lasciata andare.” Insiste duro.
“Io…” deglutì a fatica, confuso e continuò a fissare il biondo, che continuava a tenere quello sguardo severo, senza capirne il perché.
“Oh meno male!” comparve Zayn “Se siete svegli immagino che abbiate già preparato la colazione!”
“No, vado.” Disse Louis, superando Niall per raggiungere la cucina.
 
 
Erano passati due giorni da quella mattina.
Louis sembrava aver seguito i suoi consigli e, se da una parte si sentiva sollevato, dall’altra si sentiva tremendamente in colpa per avergli mentito.
Ma cos’altro avrebbe potuto fare?
Lei non era una ragazza qualunque.
Lei era Summer, la ragazza di cui si era innamorato nell’estate del 2009.
Quella che sapeva di aver fatto soffrire, anche se non dipendeva da lui.
Quella che i suoi impegni in giro per l’America avevano fatto soffrire, piuttosto.
Non aveva smesso di pensare a lei e quando credeva di essere riuscito a dimenticarla, le ritornava in mente il suo viso, il suo sorriso e i loro ricordi.
E ora l’aveva ritrovata.
 
“Louis, tutto ok?” gli chiese Liam, mentre tornavano dal supermercato, quel pomeriggio.
Louis annuì, sospirando e indicò la casa davanti alla quale si era fermato “Summer abita qui.”
“Ancora quella ragazza?” Niall gli posò una mano sulla spalla, imitando un tono amichevole “Lou, prima la dimentichi, prima starai meglio.”
Il moro annuì,tornando a camminare “Continuo a pensare che dovrei andare da lei.”
“Anche lei sa dove abiti, ma è venuta a cercarti? No.” Insistette l’irlandese, fingendo ancora di essere dalla sua parte.
E lui sapeva perché Summer non era venuta a casa loro. Sapeva che non l’avrebbe fatto.
Non stava evitando Louis, ma lui.
 
Il giorno dopo, Niall si alzò di buon ora.
Si infilò nella doccia e poi aprì l’armadio, scegliendo una polo rossa e un paio di jeans. Spruzzò mezza bottiglia di profumo e uscì, terminando di sistemare i capelli con la mano, seguito da una scia di profumo, per le scale.
Arrivò fino alla casa che gli aveva indicato Louis e non permise ai sensi di colpa di fermarlo, davanti al cancelletto.
Arrivò alla porta e suonò il campanello, sapendo che l’avrebbe trovata sveglia anche se non erano neanche le 8.
La porta si aprì, ma l’unica bionda in pigiama che Niall si trovò di fronte gli arrivava all’altezza dell’ombelico e non doveva avere più di otto anni.
“Ehm… ciao!” le sorrise.
“E tu chi sei?” gli chiese, studiandolo con gli occhi castani e vispi.
“Sono un amico di Summer.” Si grattò la nuca, imbarazzato “E’ in casa?”
“No, è andata a compare il latte.” Rispose, mentre un enorme cane bianco l’affiancava.
“Oh, ok. Posso aspettarla dentro?” le chiese.
“No.” Scosse la testa “I miei non ci sono e tu non hai una faccia amichevole…”
“Davvero?” rise Niall “E perché?”
“Qui le domande le faccio io.” Lo zittì.
Il ragazzo alzò un sopracciglio, divertito ed annuì “Sissignora!”
“Sei il ragazzo di mia sorella?” si appoggiò allo stipite della porta, occupando l’entrata.
“No.” Alzò le spalle.
“Uscite insieme?” insistette.
“No.” Ripeté.
“Ti piace mia sorella?” continuò.
“Forse.” Gli concesse.
“Hai intenzione di uscire con lei?” alzò un sopracciglio.
“Vedremo.” Sorrise Niall.
“Hai intenzione di baciarla?” posò una manina sul mento, studiandolo.
“Non… non lo so. Non subito. Credo.” Rise, imbarazzato.
Juls annuì “D’accordo, ti dirò una cosa.” Fece un passo verso di lui “Ma solo perché mi stai abbastanza simpatico!” premise, prima di fargli segno di avvicinarsi.
“Ti conviene lasciarla stare…” lo avvertì “Perché lei è cotta di un altro. Un certo Niall…” alzò gli occhi al cielo, come se avesse sentito quel nome migliaia di volte “Ho letto il suo diario, è pieno di cuoricini e di ricordi sui loro sbaciucchiamenti…” storse il naso, schifata.
Niall rise, annuendo e tornò in piedi “D’accordo, lo terrò presente. Grazie.”
“Figurati.” Sorrise la piccola, agitando la mano e schioccò la lingua.
“Ma tu lo sapevi che due persone possono baciarsi anche in altri posti oltre la bocca?” continuò, con la stessa espressione schifata.
“Ma davvero?” si finse sorpreso.
“Mia sorella ha scritto che le piacciono i baci di Niall, quello che ti dicevo prima…” ammiccò.
“Sì, ho presente.” Annuì, continuando ad assecondarla.
“Dice che le piaceva quando la baciava sul collo.” Scosse la testa, scioccata “Cioè… che schifo!” agitò le mani sul collo, come se dovesse pulirsi via qualcosa.
“E tua sorella non ti scopre quando leggi il suo diario?” si trattenne dal ridere il ragazzo.
Juls scosse la testa “Io sono furba, che ti credi?”
“Sì, lo immaginavo…” commentò lui, sorridendo, prima che venissero interrotti da una voce all’interno.
“Quante volte ti ho detto che non devi…” Sum scese le scale, aprendo la porta “…uscire.”
“Ops, io me la svigno!” si affrettò a dire la bambina, scappando dentro con il cane. Raggiunse il salone, ma non prima di alzare il ditino e portarlo alla bocca, facendo intendere a Niall che il loro colloquio doveva restare segreto.
Niall sorrise, divertito, ma non ci badò più di tanto.
Tornò a guardare Summer, che era rimasta immobile a fissarlo, la mano ancora stretta alla maniglia.
“Ciao Sum.” Le sorrise, dolce.
“Ciao Niall.” Cercò di imitarlo.
“Posso entrare?” le chiese, dopo aver passato una ventina di secondi a guardarsi senza proferire parola.
Sum guardò all’interno, poi di nuovo lui.
“Scusa, devo prepararmi per andare a scuola.” Richiuse la porta, prima che lui avesse il tempo di dire qualsiasi cosa.
 
Circa una ventina di minuti dopo, riuscirono sia Juls che Summer.
Niall era ancora lì, appoggiato alla ringhiera del portico.
“Sum…” provò a dire.
Lei lo fulminò con gli occhi, prima di scendere i gradini del portico, prendere per mano la sorella e superarlo senza più degnarlo di uno sguardo o di una parola.
La guardò finché non uscì dalla sua visuale.
Ci mise circa trenta  secondi, prima di capire che non avrebbe mollato al primo tentativo.
 
Summer raggiunse il suo armadietto e tirò un sospiro di sollievo quando vide Hayley, poco distante.
Si affrettò a raggiungerla “Lyn!”
“Hei!” le sorrise, prendendo il libro di algebra.
“Niall è venuto a casa mia.” Disse tutto d’un fiato, sentendosi subito sollevata.
“Quando?” Hayley si fece seria.
“Stamattina.” Rispose la bionda, sospirando e si appoggiò con la schiena agli armadietti.
“E cosa ti ha detto?” l’affiancò l’amica.
“Niente, non gliene ho dato il tempo.” Scosse la testa, sospirando di nuovo “Non volevo vederlo, quindi me ne sono andata…”
“Hai fatto bene.” Le sorrise Lyn, che stava per parlare, prima che venisse interrotta.
Chris corse a perdifiato, spiaccicandosi contro gli armadietti e fece sussultare entrambe le ragazze per il frastuono.
“Ma dico, sei scemo o cosa?” si voltò Hayley per guardarlo mentre si rimetteva in piedi.
“Cosa!” ammiccò lui, sorridendole. Le si avvicinò e la prese in braccio, facendole sfuggire un urletto per la sorpresa e prese a farla girare “Auguri Lyn!”
Hayley rideva, nonostante sentisse gli sguardi degli studenti nei corridoi su di loro e probabilmente sulla gonna della divisa che si alzava.
Il suo migliore amico la lasciò andare, senza smettere di stringerla e lei lo abbracciò di rimando, cingendogli il collo.
“Grazie, Tigro.” Gli sorrise, alzandosi sulle punte per baciarlo sulla guancia.
“Hayley, scusa…” Summer aspettò che i due si lasciassero per intervenire “Che razza di migliore amica…”
“Sum, non preoccuparti.” Ammiccò Lyn “Deve essere stato lo shock di stamattina.”
“Auguri.” Le sorrise, abbracciandola.
“Grazie, bionda!” sorrise anche Lyn, stringendola.
“Non sono in ritardo!” sentirono urlare.
Si voltarono tutti e tre, guardando Hope affrettarsi, allacciandosi al collo la cravatta della divisa.
“Tu sei sempre in ritardo.” Le fece notare Chris, quando li raggiunse.
“Sì, ma non il giorno del suo compleanno.” Ribatté lei. Guardò la sua migliore amica, sorridendole raggiante e allargò le braccia “Auguri Lyn!”
“Grazie Hope!” sorrise anche Hayley, stringendola.
Stavolta, ad interromperle fu la campanella.
“Sarà meglio che raggiunga il mio armadietto.” Disse Hope.
“Sì, anch’io.” Annuì Sum, prendendola a braccetto, approfittandone per raccontare anche a lei di Niall.
“Andiamo?” chiese Chris alla festeggiata, che sembrava imbambolata a fissare il vuoto.
“Eh?” si ridestò “Ah, un attimo. Arrivo subito; aspettami in classe.”
“Ok.” Chris sistemò lo zaino su una spalla e si avviò verso le scale.
 
Ormai erano rimasti pochi studenti per i corridoi, mentre Hayley faceva finta di cercare un fantomatico libro nell’armadietto.
“Buon compleanno, piccola.” Sentì alle sue spalle, contemporaneamente ad una presa sicura e familiare sui suoi fianchi.
Sorrise istantaneamente, chiuse l’anta dell’armadietto e si voltò.
James le sorrise, bellissimo nonostante il viso ancora insonnolito.
“Oh, grazie.” Gli cinse il collo, alzandosi sulle punte.
Lui posò la fronte sulla sua, guardandola per qualche secondo, prima di sfiorarle le labbra con le sue.
Hayley posò le mani sulla sua nuca, tra i suoi capelli e l’avvicinò ancora a sé.
James approfondì quel bacio, facendole socchiudere la bocca con le labbra e stuzzicandole con la lingua, mentre, ancora con le mani sui suoi fianchi, l’avvicinava agli armadietti alle sue spalle.
Lyn sorrise, quando si ritrovò schiacciata tra questi e il petto di James.
La campanella suonò per la seconda volta e, riluttante, Hayley si allontanò da lui “Non vorrai farmi arrivare in ritardo il giorno del mio compleanno…”
James rise, accarezzandole la guancia con il pollice mentre continuava a guardarla negli occhi limpidi “No, ho un’idea migliore.”
Le si avvicinò di nuovo e tornò a baciarla, tenendo la mano sulla sua guancia.
“Sarebbe?” riuscì a dire lei, tra un bacio e l’altro.
“Non entriamo in classe.” La baciò lungo la mascella, accarezzandole il collo con la mano.
“No?” aggrottò le sopracciglia, confusa.
“No.” Le sussurrò lui, sul collo.
Tornò a baciarla, ripercorrendo a ritroso il percorso e la baciò all’angolo della bocca “Sempre che ti vada di passare tutta la giornata con me.”
Si allontanò e la guardò, sorridendo sghembo.
Si gustò il sorriso entusiasta che comparve sul volto della ragazza, attraversandolo da guancia a guancia.
Lyn si lanciò verso di lui, baciandolo di nuovo sulle labbra.
Gli accarezzò i capelli, continuando a sorridere con le labbra premute alle sue.
Non aveva mai fatto una cosa del genere per lei. Pensò.
“Questo era un sì?” rise, allontanandosi appena.
“Assolutamente!” annuì lei, sorridendo come una bambina.
“Allora sarà meglio che ci sbrighiamo.” Le indicò con il capo l’uscita sul retro, prendendole la mano.
 
‘Sono con James. Ci vediamo stasera alle piste per la festa!’ -Lili <3
 
Chris sospirò, scuotendo la testa e si voltò verso Summer e Hope, riportando il messaggio.
Le due sembravano però troppo intente a parlare di qualcos’altro, entrambe con un’espressione seria in volto.
“Che sta succedendo qui?” bisbigliò.
 
La campanella risuonò nella palestra, arrivando fino agli spogliatoi.
Summer e Hope, pronte, uscirono, salutando velocemente le loro compagne e risalirono le scale che avevano l’odoro forte di deodorante da uomo.
Camminavano per il corridoio, raggiungendo il cancello per aspettare come al solito Christofer.
Invece, al cancello, trovarono qualcuno che stava aspettando loro.
E non era Chris.
“Niall.” Si immobilizzò Summer, afferrando il braccio della sua migliore amica “Torniamo indietro.”
Ma era troppo tardi, gli occhi di Niall l’avevano individuata da quando era uscita dalla porta e non l’avevano più lasciata.
Non avevano mai smesso di notare come la sedicenne che aveva incontrato due estati prima, fosse diventata una diciottenne ancora più bella, alta e anche con qualche forma in più.
Il che, non gli dispiacque…
Incontrò i suoi occhi per un attimo, prima che lei si voltasse e tornasse indietro.
Senza pensarci, la seguì, cercando di non essere risucchiato dalla marea di ragazzi che veniva in senso opposto.
“Sum!” la chiamò, quando la raggiunse.
Le prese la mano, per farla fermare.
Questa si voltò, guardandolo con la stessa freddezza che aveva visto quella mattina.
“Hope, puoi lasciarci soli?” si voltò verso l’amica.
Lei la guardò, per accertarsi che stesse bene e poi annuì, salutandola con un bacio sulla guancia.
Rimasti soli, si guardarono a lungo, senza dire una parola.
“Che cosa vuoi?” gli chiese.
Il suo tono non era duro, forse solo rassegnato.
“Volevo vederti. Dobbiamo parlare di quello…” cominciò a dire.
“Dobbiamo?” ripeté lei.
Lui sospirò, avvicinandosi di un passo “Devo spiegarti alcune cose.”
 
Si sedettero ad uno dei tavoli da pic-nic nel cortile al sole.
Summer si mise sul tavolo e lui l’affianco, guardandola.
Accavallò le gambe che calzavano un paio di scaldamuscoli beige e sfilò il cappello, godendosi i raggi di sole che le accarezzavano il viso e si ravvivò i capelli dorati con la mano.
Niall continuò a fissarla durante tutta l’operazione, trovandola bellissima.
Non come un maniaco, semplicemente come uno che ha davanti la ragazza che ama e che non vedeva da troppo tempo.
Summer cominciava a sentire il peso di quegli occhi su di sé e non riuscì ad evitarlo, arrossì.
Si schiarì la gola, scostandosi i capelli di nuovo “Quindi?”
“Volevo vederti per potermi scusare.” Le disse.
Lei annuì, aspettando che andasse avanti.
“Io vorrei che tu sapessi che non mi sono dimenticato di noi, di tutto quello che abbiamo passato e non mi ero neanche dimenticato del nostro appuntamento.” Continuò.
“Però non sei venuto.” Lo interruppe, alzando un sopracciglio.
“Sum, non è stata colpa mia.” Sospirò “Sono quasi tre anni che non ti vedo, mi sei mancata da morire.”
“Così è troppo facile.” Lo inchiodò con lo sguardo “Adesso che ci siamo incontrati e che ti sei scusato, immagino che ti aspetterai che io mi butti tra le tue braccia e ti dica che finalmente la mia vita ha un senso!”
“No, non mi aspetto questo.” Ribatté “Io volevo solo che tu sapessi la verità.”
“In realtà, non mi hai ancora detto perché non c’eri.” Gli fece notare.
Lui abbassò lo sguardo, sospirando.
Aveva promesso ad Harry che non avrebbe rivelato chi fossero.
Ma non poteva mentirle.
Magari, lei e questa Hayley, neanche si conoscevano…
“Sai tenere un segreto?” abbassò la voce.
La ragazza alzò un sopracciglio, confusa ed annuì.
 
“Quindi in questo momento, una pop star di fama mondiale mi sta accompagnando a casa?” ammiccò Sum, guardandolo ridere affianco a lei.
Simultaneamente, pensarono a quanto gli fosse mancata la risata dell’altro.
“Che onore, eh?” rise.
“Beh, ora però sarei arrivata.” Si fermò al cancello di casa sua.
Lui guardò verso il giardino, dispiaciuto “Già.”
Sussultò, quando sentì la mano di Summer accarezzargli la guancia.
Si voltò, guardandola mentre gli sorrideva, dolce.
Prima di incontrare il suo sguardo, accarezzò il suo viso con gli occhi castani “Sei cambiato.”
“Sono cresciuto?” sorrise.
“Forse.” Rise lei, allontanando la mano.
Lui, prontamente, gliela riprese e le si avvicinò “Anche tu, sai?”
“Sono cresciuta?” ammiccò, alzandosi sulle punte.
Sorrise, posandole una mano sul fianco e lei rimase in punta di piedi “Sei ancora più bella.”
Summer sentì le guance avvampare, ma non poté far altro che rimanere a guardare quegli occhi azzurri che le erano mancati.
“In realtà, non ho ancora avuto il coraggio di chiederti se mi hai perdonato.” Sorrise, imbarazzato.
Lei annuì “Mi hai detto la verità, non ho motivo di essere arrabbiata con te.”
“Allora, non mi fermerai?” le chiese.
Summer aggrottò le sopracciglia, ma capì che cosa intendesse quando le si avvicinò.
Ancora in punta di piedi, il viso di Niall non distava molto dal suo e in pochi secondi, sfiorò la punta del naso con la sua. Il tempo di chiudere entrambi gli occhi e le loro labbra si sarebbero sfiorate.
“Niall.” Sum posò la mano sul suo petto, fermandolo.
La guardò, aggrottando le sopracciglia confuso “Scusa.”
Gli sorrise, alzando le spalle “Ti ho perdonato, ma sento di dover ricominciare da zero con te.”
Niall annuì, accarezzandole leggero i capelli “Faremo le cose con calma.”
“Mi sei mancata da morire.” Le sussurrò, cingendole le spalle e l’avvicinò a sé.
“Anche tu.” Gli cinse il collo, affondando il viso nella sua giacca.
Niall la strinse a sé, posando il mento sui suoi capelli e quando alzò la testa, notò la sorellina di Summer intenti a spiarli dal portico. Gli sembrò che si stesse semplicemente sbracciando per salutarlo, ma quando la guardò meglio, vide che gli stava indicando il collo.
Rise, sospirando tra i capelli dorati di Summer, che alzò la testa “Che succede?”
“Credo che tua sorella stia cercando di darmi delle dritte.” Rise di nuovo.
Sum si voltò di scatto, incenerendo con lo sguardo Juls, che scappò all’interno, seguita dal suo fedele Poppy.
Tornò a guardare Niall, sorridendo divertita e imbarazzata “Ti ho mai detto di avere una sorella?”
“No, credo che tu abbia tralasciato questo dettaglio.” Sorrise anche lui, scostandole una ciocca di capelli, nascondendola dietro l’orecchio.
“E ora sai perché!” ammiccò.
Niall rise, scoppiando nella sua caratteristica risata sonora “Beh, forse ora dovresti davvero entrare.”
“Aspetta.” Gli prese la mano, mordicchiandosi il labbro “Io, volevo spiegarti perché ero a casa tua l’altra mattina. Con Louis.”
“Tranquilla, mi ha già raccontato tutto.” Scosse la testa, interrompendola.
“Oh.” Disse sorpresa “E lui sa di me e te?”
“Magari aspetterei a raccontarglielo.” Sorrise lui, nervoso “Tu e lui non…”
“Non l’ho più visto dopo quella sera.” Confermò Sum.
Lui annuì, senza poter nascondere un sorriso.
“Ci vediamo uno di questi giorni?” le chiese.
Summer annuì, alzandosi sulle punte per salutarlo con un bacio sulla guancia e si voltò.
Niall aspettò che entrasse e che lo salutasse con la mano prima di richiudere la porta, poi tornò a casa sua.
 

Ehilà!?!

Stavolta, torniamo a parlare di Niall e Summer.
Infondo, ci aspettavamo tutti che il bel biondo sarebbe tornato dalla sua amata bionda, no?
Quanti si aspettavano che lei lo fermasse, però?
Quanti si stanno chiedendo cosa succederà ora con Louis?
Quanti non si stanno chiedendo nulla di tutto ciò? ;D

E c'è anche un accenno di James e Hayley.
Forse, lui non è poi così bello e dannato,
magari anche lui vuole mostrarvi il suo lato romantico...
Cosa ne pensate?

Fatemi sapere,
anche se lo scopriremo presto,
quando vedremo cosa avrà in mente e cosa succederà...

Avevo detto che aggiornavo a 5 recensioni,
l'ho fatto a 4.
Ringrazio ognuno di voi, comunque e mi fa piacere che le visite
e le persone che aggiungono questa storia alle preferite e seguite aumentino.
Lasciate delle recensioni anche a questo
e ci rivedremo presto con un nuovo capitolo!

 

 Niall :3

  
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