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Autore: Rock Me Yeah    20/01/2013    0 recensioni
''Ti amo Maurica.'' Ah, l'amore. L'amore è una delle tante forze che fanno girare il mondo. Senza amore tutto sarebbe più triste, cupo. Senza l'amore tutti si odierebbero e ci sarebbe solo la guerra. L'amore è essenziale, con i suoi lati buoni e cattivi.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jennifer girò ancora la bottiglia e si fermò verso Gemma. Liam deluso «Dai, Gemma è la sorella.». Si diedero un bacio e Perrie si arrabbiò «Andiamo, giro io. Datemi quella cavolo di bottiglia che qua non succede niente se non giro io.». Giocammo per una mezz'oretta e poi ci addormentammo. 
**
Il giorno dopo.
L'ansia mi assaliva. Avevo paura, tanta paura. La pancia mi faceva un male cane e mi mancava il fiato.
Si, stavo correndo. Mentre andavo a casa di Harry un cane ha iniziato a rincorrermi e io ho paura dei cani. Dopo altri cinque minuti di corsa arrivai, bussai velocemente alla porta e dopo secondi di terrore la porta si aprì. Corsi dentro e chiusi velocemente la porta. Abbracciai Harry e gli raccontai tutto. Dopo un pò di tempo mi arrivò un messaggio da Lou. 
"Possiamo parlare?"  "E di cosa dobbiamo parlare?" "Meglio se ci vediamo da vicino." "Io non ho niente da dirti." "E io si!"
All'ultimo messaggio non risposi. Feci leggere tutto ad Harry e mi disse che era meglio se gli avessi parlato da vicino. Sbuffai e lo chiamai. Gli dissi semplicemente «Al parco tra cinque minuti.» e staccai. Misi il cappotto e mi incamminai verso il parco. Mentre camminavo pensavo a tutti i momenti passati con Lou, i brutti e i belli, i tristi e i felici. Dopo qualche minuti iniziai a vedere le foglie gialle, arancioni, marroni sulla strada. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo nel parco. In autunno gli alberi si spogliano dalle foglie donandole al suolo e mosrandogli che l'inverno è alle porte; è una stagione stupenda, tutto si colora di freddo e tristezza, tristezza gioiosa, tristezza per l'inizio della scuola, tristezza per l'abbandono dell'estate, ma anche gioia, gioia di rivedere i familiari dopo le vacanze, gioia di vedere gli amici, gioia che tra poco arriva il Natale. L'autunno è gioia e tristezza insieme. 
Camminai sulle foglie a terra facendo rumore e quello splendido, quanto stupido,  ragazzo seduto sulla panchina si girò e venne verso di me pronto a darmi un bacio sulla guancia. Dopo questo mi abbraccio, ma io tenni le mani in tasca e quando lui si staccò mi andai a sedere dove era lui prima. Ruppe il ghiaccio dicendo «Allora, che ti ho fatto?». Restai in silenzio e poi silenziosamente dissi «Niente!». Si, era un grande bugia, stavo male dentro. «Ti conosco troppo bene, sei la mi migliore amica, sai che non può dirmi bugie.» lo so e come, ma nonostante questo continuo a mentirlo. «Ok, vuoi sapere la verità? Ok.» dissi per poi fermarmi e prendere fiato per cercare di dire tutto d'un fiato «Non mi pensi più. Mi sento sola, abbandonata. Nemmeno un messaggio, una chiamata, un gesto che mi faccia capire che ci sei. Amo Eleanor, lo sai bene, però da quando c'è lei non mi consideri più, e sai anche questo. Ricordi prima ci vedevamo ogni giorno, mi abbracciavi, mi dicevi che ero importante? Ricordi qaundo mi prendevi in braccio facendomi arrabbiare e poi mi chiedevi scusa anche se il giorno dopo l'avresti rifatto? Ricordi le nostre serata da 'migliori amici' sul divano a litigare per il film da vedere e le nostre canzoni inventate? Ricordi tutto quello che facevamo? Ricordo ancora quando caddi dalla bici e mi uscì del sangue sulla mano, tu prendesti un qualcosa di appuntito e ti pungesti un dito facendolo sanguinare, lo avvicinasti alla mia mano e mischiando il sangue dicesti "ora siamo fratelli di sangue, è un patto.". Era un momento triste e tu lo rendesti felice. Io non dimenticherò nemmeno una di queste piccole cose che per me sono state importanti. Sei stato il mio primo grande amore. Amore inteso come amicizia, una grande amicizia che speravo non si spezzasse, ma ora stai rovinando tutto. Ogni tanto piango, e non mi vergogno a dirlo. Piango pensando a tutto quello che abbiamo passato..» inizia a far fatica a parlare per via delle lacrime che anche lui cercava di trattenere «..poi penso che forse sono una stupida perché piango per te quando tu forse non piangi per me. Tu mi completi, lo capisci questo? Senza te sarei persa.» coninuai chiudendo «Ho bisogno di te. Mi manchi, e non poco.». Detto questo mi abbracciò e scoppiammo a piangere. 
«Scusa. Scusa scusa scusa. So che queste scuse non serviranno a colmare il tuo dolore, ma devi sapere che anche io ci ho sofferto. Pensi che io non abbia pianto per te? Ti sbagli. Mi mancano i nostri ricordi, e nemmeno io li dimenticherò. Eri, sei e sarai sempre la parte più importante di me. Non voglio rovinare questa amicizia. Sei speciale.». Mi asciugai le lacrime e sorrisi. «Odio i clown!» disse arrabbiato. «Anche io.» dissi guardandolo. Scoppiammo a ridere. Si, eravamo proprio migliori amici, avevamo appena finito di parlare dei ricordi e del nostro dolore che già avevamo cambiato argomento. Amo quel ragazzo, lui mi fa stare bene. C'è sempre quando ho bisogno di lui.
Dopo aver parlato decidemmo di passare una giornata insieme come facevamo un tempo e andammo da Nando's a mangiare. Ordinai di tutto e di più e dopo aver mangiato, quando dovevamo pagare dissi che andavo in bagno e mentre camminavo lentamente mi arrivò una chiamata da sconosciuto, uscii dalla porta iniziando a correre e risposi. «Pronto?» dissi cercando di capire chi era. «Guarda che lo sapevo che saresti scappata. Aspetta che finisco di pagare e vengo ad inseguirti.» disse Lou mentre io scoppiai a ridere «Come hai vecchi tempi no? NON MI AVRAI MAI!» dissi prima di staccare. Mi girai verso il pub e lo vidi uscire, si guardò intorno e quando mi trovò iniziò a correre verso di me. Mi girai di scatto e tornai a scappare. Dopo circa un chilometro mi girai e non vidi nessuno. Presi il cellulare e provai a chiamarlo ma aveva la segreteria. Posai il cellulare e qualcuno mi bloccò le mani. «Idiota lasciami». «No, sei mia.» «Lou dai, basta, mi fa male la pancia.» «Ok, scusa» disse lui slacciando la presa. «Scherzavo» dissi scappando, ma mi bloccò di nuovo. «Pensavi che ci cascassi?» scoppiammo a ridere come facevamo sempre. Sembravamo due cretini che camminavano per le strade di Londra barcollando e cantando come se fossero ubriachi. Tutti ci prendevano a parole e le vecchiette da sopra i balconi dicevano che dovevano riposare e quindi dovevamo stare zitti, ma noi ce ne fregavamo perché eravamo felici, e non avremmo premesso a nessuno di rovinare tutto.
Il sole iniziò a tramontare e decidemmo di andare a casa mia a vedere un film. Preparai i pop-corn mentre Lou sceglieva il film e ovviamente a me non andava bene nemmeno uno di quelli che voleva vedere lui e viceversa. Finalmente era tutto come prima, come volevo che fosse. Mi mancava passare una giornata solo con Lou. Solo io e lui. Solo due migliori amici che facevano cazzate. Solo due idiota che scherzavano e ridevano. Solo due scemi che avevano bisogno l'uno dell'altra.
  
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