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Autore: bells swan    20/01/2013    6 recensioni
Bella è innamorata persa di Edward. Edward è il cliente abituale della tavola calda dove lei lavora.
E se un giorno Edward si facesse avanti?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Erano ormai otto mesi che lavoravo al Billy's Diner, una tavola calda di Forks. Mi piaceva, di divertivo, stavo in famiglia. Non avrei scambiato la mia vita con nessuno, nessuno.
Ritorno con la mente al presente quando sento Jessica avvicinarsi.
«L'hai visto?» bisbiglia in un orecchio, facendo un discreto cenno verso il punto più privato del locale.
Piano, mi volto per guardarlo di sottecchi. Sta ancora leggendo e la tazza è ormai messa di lato. È già un mese che ordina sempre lo stesso tipo di caffè, un mese che si siede in quel tavolo, un mese che frequenta il locale, un mese che ignora tutto e tutti e si limita a leggere il giornale.
E io è da un mese che lo guardo.
«Sembra così solo...» constato soprapensiero.
«È l'unica cosa che ti viene in mente guardandolo?» chiede Jessica divertita.
Cerco di nascondere un sorriso ma senza successo.
«Perché non ti fai avanti?» domanda curiosa.
La fisso come se fosse un alieno. «Sei impazzita? Ma mi hai visto? E hai visto lui? Come potrei sperare di avere un'occasione?»
Jessica alza gli occhi al cielo. «Andiamo, Bella. Sei dolcissima. E sei carinissima. E lui non mi sembra il tipo di uomo che gioca con i sentimenti delle donne. Magari scocca la scintilla» immagina con occhi luccicanti.
«Magari» borbotto.
Jessica fa per aprire di nuovo la bocca per parlare ma viene preceduta da Jacob, il gestore del locale e il figlio del proprietario, che si avvicina a noi.
«Che succede qui? Vi pago per lavorare non per fare chiacchiere inutili» dice con un finto cipiglio scuro in volto e incrociando le braccia al petto.
Jessica ridacchia. «Non credo tanto inutili. Non se il ragazzo della nostra cara Bella è al centro di queste chiacchiere.»
Jacob inarca un sopracciglio, l'espressione divertita. «Ma allora si parla di roba buona» dice, prendendomi in giro.
Sospiro, passando un panno sul bancone per pulirlo. «Non è il mio ragazzo» ricordo loro.
«Però ti piace» aggiunge Jessica.
«Prima o poi io e Jessica ci stancheremo di questo amore platonico e vi organizzeremo un appuntamento» promette solennemente Jacob, dandosi il cinque con una Jessica entusiasta all'idea.
«Jacob, non pensarci nemmeno» sibilo minacciosa.
Si volta verso di me, dando di conseguenza le spalle a lui. «Va bene, dolcezza» mormora scoccandomi un bacio sulla fronte. «Ma ritornate a lavorare o vi licenzio» ci minaccia, prima di lasciarci per andare a lavorare.
Jessica aggrotta le sopracciglia. «Quante volte ci ha licenziate, questo mese?» chiede non ricordandosi il numero.
«Tredici minacce e sette licenziamenti. Un record anche per noi» le ricordo divertita.
Jessica scoppia a ridere. «Comunque, Chiappiette d'oro sta per mettersi la giacca e fra poco dovrà pagare. Ci vuoi andare tu, alla cassa?» domanda con espressione maliziosa.
Solitamente ci va Angela, l'altra cameriera. Al locale lavoravamo solo io, Jessica, Angela e Jacob.
«Forza Bella, non puoi rimanere tutta la vita a fissarlo da lontano.»
Eppure lo stavo facendo. Lo fisso anche in quel preciso momento. È in piedi, i pantaloni neri di cotone che coprono quelle gambe lunghe e, immagino, muscolose. Gli fasciano il fondoschiena in modo sublime, ma forse è proprio il suo fondoschiena ad essere così. Indossa una camicia rosa, cosa che mi fa impazzire. I capelli sono una massa informe di seta bronzea. La giacca, dello stesso colore nero del pantalone, completa il tutto rendendo quell'uomo irresistibile senza che lui faccia niente. Il cipiglio serio del suo viso, del suo innaturalmente bellissimo viso, lo rende ancora più sexy di quanto non sia umanamente possibile.
Come sentendosi osservato, l'uomo si volta verso la mia direzione. Immediatamente, abbasso gli occhi facendo finta di riprendere a pulire il bancone.
«Si è girato?» domanda Jessica, osservando la mia repentina azione. Non può saperlo visto perche è di fronte a me, dando di conseguenza le spalle a lui.
«Già ma non credo mi abbia visto. O forse sì... accidenti, non lo so» sussurro infelice.
Mi piace quell'uomo, forse anche troppo. Ma è troppo... troppo. Ecco, è semplicemente troppo. Troppo tutto!
«Oh, accidenti, Bella!» mi rimprovera Jessica perdendo la pazienza. «Se lo vuoi, fatti avanti! Non restartene qua impalata, limitandoti a fissarlo. Sai che c'è? C'è che qualche volta lui ti fissa. Non fissa me, non fissa Angela, non fissa la clientela. Fissa te» rivela.
La fisso sgranando gli occhi. «Che cosa?» sbotto incredula.
Non è possibile.
L'espressione sul volto di Jessica si addolcisce. «Non volevo dirtelo perché magari tifo così tanto per vedervi insieme da confondere la realtà dei fatti, però ho notato che qualche volta si gira verso il bancone quando ci sei tu. L'avrà fatto cinque volte, in questi due mesi – o almeno, sono circa così le volte in cui l'ho colto in fragrante – ma se si gira allora significa che ti vede. No?» domanda sperando di avermi convinta.
Scuoto la testa. Un mese e mi ha fissato solo cinque volte? Sarà stato un riflesso, del tipo quando ti volti e incroci una persona, e poi ti giri come se niente fosse accaduto.
«Facciamo sei. Anche adesso ti ha fissato mi hai detto» continua Jessica.
«Perché sentiva il mio sguardo addosso. Magari anche le altre cinque volte ha sentito il mio sguardo posarsi su di lui e si è voltato per vedere se era vero che qualcuno lo fissava» le dico, frenando i suoi sogni. E i miei.
Jessica sbuffa. «Sei impossibile, guarda. E comunque, quando l'ho scoperto a fissarti queste benedette cinque volte, tu non lo guardavi. O parlavi con Jake oppure prendevi le ordinazioni per un caffè. Ergo, ti vede.»
«Ergo, vedi cose che non esistono» la correggo subito. Prima che possa dirmi altro, mi copro il volto con entrambe le mani. «Per favore, Jessica, non dire altro. Mi sto solo illudendo...» sussurro disperata.
È vero, maledizione. Nonostante la mia testa abbia trovato tutte quelle giustificazioni per i cinque sguardi di lui su di me – sei – non riesco a non sperare che magari mi veda davvero e che Jessica abbia ragione.
«Io credo che tu ti stia solo sbagliando» dice dolcemente. «E vuoi rimanere col dubbio per tutta la vita?» continua dispiaciuta.
No, non voglio rimanere col dubbio tutta la vita. Ma lui è troppo per una come me, con tutta probabilità pensa che sono una povera ragazza che per pagarsi gli studi deve lavorare come cameriera mentre lui, a giudicare dalla sua eleganza e dai suoi vestiti firmati, deve essere un avvocato, un medico, un docente universitario o chissà cos'altro.
«Bella!»
Mi giro per l'ennesima volta saltando in aria per lo spavento quando sento Jacob urlare il mio nome. Lo vedo venire verso di me con una strana espressione sul volto.
«Che c'è?» chiedo agitata.
«Qualcuno ha vomitato in bagno. Puoi andarci tu?»
Sospiro; non posso certo disobbedire agli ordini. Jacob prima che il nostro capo è un nostro amico, ma rimane comunque colui che da' gli ordini.
«Vado» dico senza entusiasmo.
Quando entro nei bagni femminili, però, non vedo nessun vomito. Penso immediatamente che Jacob non mi ha specificato quale bagno fosse, per cui deve essere quello maschile. Ma visto che al momento può esserci qualcuno, esco dal bagno femminile. Quando faccio per ritornare indietro però mi scontro con un corpo solido e caldo talmente fortemente che cado indietro, finendo col sedere per terra.
E tuttavia, il cliente ha sempre ragione.
«Mi scusi» dico dispiaciuta, alzando gli occhi sulla persona con cui mi sono scontrata. Rimango a bocca aperta, sgranando gli occhi.
Lui! Mi sono scontrata con lui!
Si abbassa un poco per porgermi la mano. «Si è fatta male?» domanda con cortesia, senza che possa leggere l'espressione del suo volto. È l'espressione di una statua.
Accetto l'aiuto senza pensarci, e nemmeno voglio. Avrei voluto sospirare per il contatto con la sua mano morbida e un po' umida. Deve essersi appena lavato le mani.
Mi aiuta ad alzarmi senza difficoltà, aspettando una mia risposta.
«No, non tanto almeno. Mi dispiace comunque di essermi scontrata...»
Non so cosa dire.
Un semplice no basta, Bella, non renderti più ridicola di così!
«Non si preoccupi» si limita a dire annuendo a mo' di saluto e lasciandomi lì come un pesce lesso.
Sono ferma, immobile nella stessa posizione in cui lui mi ha messo quando mi ha aiutato ad alzarmi. Se prima mi piaceva troppo, adesso ancora di più.
Già mi immagino lui che mi aspetta all'altare mentre con un meraviglioso abito bianco lo raggiungo. Piano, con lentezza. Sorridendogli. E lui serio e tuttavia emozionato. Il nostro ballo insieme, e poi la nostra prima notte di nozze. Come sarebbe stato farsi accarezzare da lui? Ho toccato la sua mano: morbida ma decisa, grande e con dita lunghe e affusolate. Deve essere magnifico nel soddisfare le sue amanti.
«Bella? Oh, Bella, svegliati!»
Sento da lontano una voce, una voce che conoscevo bene. Mi sveglio di colpo, guardando spaesata Jessica.
Ha un'espressione di pura gioia in viso. «L'hai visto? Jacob è stato grande, quasi non ci credevo quando mi ha detto che ti ha raccontato quella cazzata solo perché lo aveva visto dirigersi in bagno prima di andare via. Com'è stato? Vi siete scontrati? Vi siete parlati? Ti ha chiesto un appuntamento? O ancora meglio, dimmi che avete fatto una sveltina contro il muro!» mi prega Jessica.
Sento le sue parole ma non ne capisco il significato. Penso solo al suo viso, a pochi centimetri di distanza dal mio.
«La mano...»
«La mano?» chiede confusa Jessica. «Ti ha masturbato con la mano? Va be', dai, è un inizio...»
«No!» dici risvegliandomi di colpo e fissandola come se avesse due teste. Che diamine le salta in testa? «Noi due ci siamo scontrati e io sono caduta e lui mi ha aiutato ad alzarmi offrendomi la mano... Oddio, Jessica, mi devi aiutare. Non ce la faccio più a resistere, è troppo bello!» piagnucolo come una bambina. Il fatto è che ho ventun'anni, quindi è anche piuttosto imbarazzante come cosa.
Jessica mi abbraccia stretta. «Spetta tutto a te. Io, Jake, Mike e Angela siamo disposti a venirti incontro ma tutto dipende da te.»
«Ma non mi conosce nemmeno. Come faccio a farmi notare? Come faccio a capire se lui è interessato a me?» domando scostandomi da lei.
«Mmh... Be', adesso ti ha avuto a pochi centimetri di distanza. Sa perfettamente chi sei. Tu sei una donna giovane e bella e la natura dice che lui è un uomo. Perché non dovrebbe essere interessato a te?»
«Oddio, e se è sposato? O fidanzato? O è un puttaniere?» chiedo spaventata.
Non ci avevo per nulla pensato.
«Se lui non te lo dice non vedo perché dovresti sentirti in colpa. E comunque non ha fede» risponde senza esitazione.
Giusto. Vero. Me n'ero dimenticata.
«Bellaaaa! Bellina? Bellucciaaaaaa!»
Entrambe ci voltiamo verso Jacob che sta correndo verso di noi. Non ho tempo per ringraziarlo per ciò che aveva escogitato perché, con un enorme sorriso in volto, parla.
«Indovina? Il tuo Jacob ha indagato a fondo con il tuo Chiappiette d'oro e ha scoperto il suo nome. Edward. Edward Masen. È questo il suo nome» rivela.
Jessica emette un gridolino di pura gioia dandosi il cinque con Jacob.
Io non ho la forza di dire nulla. Finalmente posso associare a quel meraviglioso volto un nome.
L'uomo dei miei sogni adesso ha un nome: Edward Masen.









Spazio autrice


Io non so davvero che cosa dire. Grazie? Non basta. Seriamente.
Non potete capire la mia gioia nel vedere i lettori aumentare giorno dopo giorno, insieme alle ricordate, le seguite, i preferiti. E le vostre magnifiche recensioni di incoraggiamento.
Quasi ho paura di deludervi, sul serio.
E l'unica cosa che mi posso permettere è solo questo inutile GRAZIE.

So che può sembrare prematuro che Bella pensi che Edward sia l'uomo dei suoi sogni, ma è una ragazza romantica e come tale i suoi pensieri vanno in quella direzione. È tipo come quando diciamo "Sono innamorata di Rpattz". Mica siamo davvero innamorate, specialmente le donne sposate xD Siamo semplicemente affascinate da lui e ingigantiamo la cosa, ecco. Tutto chiaro? :)
Lei è infatuata, affascinata, quello che volete e che secondo voi può rispecchiare al meglio i pensieri di Bella :) Per chi pensasse che "innamorarsi" così sia impossibile, be', voglio solo dirvi che invece è possibilissimo perché a me capita sempre ^-^" Quindi non è che scriva cazzate o roba simile... xP
Volevo anche dirvi un'altra cosa: non conosco molto bene il modo di servire di una tavola calda in America; tutto ciò che leggerete è preso dai vari film che ho visto e da cui ho preso spunto (esempio, Cinderella Story).
Infine, la cosa più importante: la storia è frutto della MIA immaginazione, non ho preso spunto da nessuna parte per la trama.
Ve lo dico non perché ci sono stati problemi ma perché Bella è cameriera e Edward il suo cliente e ci sono poche storie sul sito con questa trama (io ne ho lette in tutto 3, seguendone solo 2 – che tra l’altro sono "Someone like you" e "Friday at Noon", [ecco vedete, ve le sto pure dicendo] bellissime storie). Vorrei solo evitare problemi, ecco tutto.
Cito una frase che leggo sempre alla fine di una fiction: "riferimenti a fatti o persone reali o realmente accaduti è puramente casuale" modificandola a mio uso e consumo: "riferimenti a particolari e/o dettagli descritti nelle varie fan fiction presenti sul fandom è puramente casuale".
Bene, al prossimo capitolo :) Spero che questo vi sia piaciuto *-*

   
 
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