Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: nobodyishopeless    20/01/2013    4 recensioni
Rose è una ragazza di 16 anni abusata da 7 dallo zio Heron, a scuola è la sfigata perchè non parla con nessuno e i 5 ragazzi più fighi della scuola la sfottono, secondo lei non sono questi i problemi della vita e invidia quei ragazzi che come preoccupazioni hanno solo la scuola e la vita sociale. Ce la farà il ragazzo dagli occhi blu a capire i suoi demoni e tirarla fuori dalla fossa?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

 

"Sono quelli con cui viviamo, quelli che amiamo e conosciamo che piu' ci sfuggono"
Norman Maclean

Justice.

Ero nervosa. Molto nervosa. Avevo fatto una simulazione di un processo con il pubblico ministero Victor Liuris, era stato molto delicato, avevo accanto a me lo psicologo che era pronto ad aiutarmi in caso di un attacco di panico o di una crisi isterica. La paura c’era nel mio cuore, ma sapevo che non era nulla a confronto a quello che avrei provato in aula, rivedendo il mostro e rivivendo tutto d’accapo. Il PM mi aveva spiegato che avrei dovuto far trasparire le mie emozioni, sarebbe stato duro rievocare le mie sensazioni, le mie sofferenze ma sapevo che dopo il processo avrei potuto dimenticare ma solo se il mostro sarebbe stato condannato, altrimenti non oso immaginare ciò che sarebbe accaduto. Scacciai quel pensiero cercando di far scomparire l’ansia. In fondo volevo finire al più presto il processo, anche perché forse dopo avrei potuto anche stare con Louis come una coppia quasi normale.
Il giorno del processo andai con i miei genitori in macchina. Ero vestita con dei semplici jeans scuri e una t-shirt verde con delle stampe, c’erano un paio di occhiali e sotto la scritta: “I am a nerd” entrambi neri e un paio di vans nere. Non mi ero messa in tiro, non mi sembrava il caso, volevo sentirmi a mio agio per quanto mi fosse possibile.
Arrivai all’ingresso del tribunale e sentii il fiato mancare, l’angoscia si manifestò come una morsa alla bocca dello stomaco e la mia spina dorsale era percorsa da mille brividi che si rincorrevano. Sudavo. Dissi ai miei che avevo bisogno di un minuto, di andare avanti che li avrei raggiunti da lì a pochi minuti. Loro entrarono e io mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta per calmarmi. Finii di fumare e feci qualche esercizio di respirazione per controllare l’ansia, pensavo che mi avesse insegnato delle stronzate lo psicologo ma a quanto pare non è proprio così. “Ciao Rose!” mi salutò l’allegra voce di Harry alle mie spalle. Sobbalzai.
“Ciao Harry che ci fai qui?” domandai sorpresa notando il suo abbigliamento sobrio.
“Mi hanno convocato!” rispose semplicemente porgendomi una lettera del tribunale.
Ricordai che era stato lui a trovarmi con Louis “Mi dispiace di averti coinvolto in questa storia!” esclamai abbassando lo sguardo, mi alzò il mento con un dito “Non devi dirlo neanche per scherzo!Chiaro? Io sapevo a cosa avrei potuto andare incontro in questa storia e tu sei l’ultima che si deve scusare!” mi disse, non sapevo che dire, sentivo un nodo in gola ma non volevo piangere, mi trattenni.
“Entriamo?” mi chiese
“Certo!” dissi seguendolo poco convinta.
Entrammo nel tribunale, il Pm e i miei genitori e Louis stavano aspettando in corridoio, raggiungemmo Louis che mi salutò con una carezza sulla guancia. Poi mi abbracciò e mi sussurrò ad un orecchio “Andrà tutto bene! Te lo prometto ok?” sorrisi e annuii. Ma questo momento di serenità fu interrotto dall’arrivo di Heron con il suo legale, la paura mi cresceva dentro, mi trattenni dallo scoppiare a piangere, Louis notando la situazione mi si parò davanti fulminando il mostro con lo sguardo, io guardai per terra stringendo però il polso di Louis, anche Harry si parò davanti a me. Mi morsi il labbro, la situazione era pesante, vidi mia madre stringere la mano di mio padre infondendogli un po’ di autocontrollo. Poi Heron arrivò davanti a noi, avevo la nausea, aveva un sorriso beffardo in faccia come se non avesse fatto nulla di male.
“Ciao Rose!” mi salutò con la stessa voce maliziosa con cui mi veniva a prendere a scuola, Louis sbottò “Come cazzo ti permetti di rivolgerle la parola figlio di puttana!” sputò fuori urlando attraendo l’attenzione dei numerosi impiegati intenti al lavoro nel grande edificio.
Heron non risponde e si allontana col suo avvocato senza però perdere il suo sorriso. Ho la pelle d’oca.
“Caso numero cinque del giorno potete entrare!” disse una signora lasciando entrare tutti nell’aula. Non ero mai stata in un aula di tribunale, l’ambiente è molto solenne, il giudice deve ancora fare il suo ingresso così come la giuria, ho sempre più paura, vedo il mio psicologo che prende posto in terza fila, mi fa l’occhiolino cercando di farmi percepire che non sarà nulla di terribile. Con i miei genitori, Harry e Louis mi sedetti in prima fila.
Heron sta sul banco degli imputati, mentre il Pm e un altro uomo stanno sul banco dell’accusa, sono vestiti in modo strano esattamente come si vede nei film, appena sopra la poltrona del giudice c’è scritta una frase con lettere dorate “La legge è eguale per tutti”, spero che sia vero come principio.
“Alzarsi. Entra il giudice Marion Masbeth!” dice la donna che ci è venuta a chiamare.
Ci alziamo in piedi tutti e vedo entrare un uomo di colore di mezza età con una folta barba grigia. Comincia a presentare la giuria e il caso, dice il nome dell’imputato e dei magistrati che si occupano dell’accusa cioè della mia difesa.
Heron è il primo a rilasciare la sua testimonianza, le sue parole mi sconcertano soprattutto dopo il suo giuramento di verità verso la corona. Dice che io e lui avevamo una storia, che ero consenziente. Vedo Louis che sta per urlargli dietro qualcosa, ma lo fermo posandogli una mano sulla coscia, lo sento respirare profondamente per controllarsi, ma non mi accorgo di Harry che urla “È una bugia!” facendo sbattere il martelletto al giudice “Silenzio in aula!” richiama l’ordine il giudice. Noto che Harry non è l’unico ad essersi agitato.
È il turno dell’accusa “Perché mai Rose Thooren avrebbe dovuto denunciarla se è vero che era una storia consensuale?” domandò il pm
“Semplicemente perché avevo decidere di chiudere i rapporti con lei rendendomi conto del fatto che era troppo giovane!” rispose mentendo ovviamente.
Stavolta era rabbia ciò che mi montava dentro, era una bugia orrenda che mi dipingeva come una persona meschina e soprattutto il fatto che sostenesse che io fossi stata consenziente mi faceva la nausea. Poi il pm chiese a che età aveva avuto il primo rapporto con me. “All’inizio di febbraio!” disse lui mentendo. Poi il cancelliere disse “L’accusa chiama a deporre la vittima Rose Thooren!”. Presi un grande sospiro, Louis mi lasciò un bacio sulla guancia. Mi alzai e raggiunsi lentamente il banco, mi sedetti, mi fecero giurare di dire solo la verità e nient’altro che la verità, sulla corona di sua altezza reale. Così feci, non ero io che stavo mentendo.
Mi chiesero quando avevo avuto il primo rapporto con l’accusato e se ero consenziente.
“Il primo rapporto l’ho avuto nove anni fa.. non ero consenziente, mi ha violentata!” dissi cercando di sembrare più distaccata possibile, non volevo fare pena alla giuria. Mi uscì però con una punta di disgusto.
“Quante altre volte è successo?”
“Succede regolarmente da quattro anni ogni giorno dopo la scuola fino a due mesi fa quando mi hanno aiutato a denunciarlo.”
“Grazie vostro onore!” disse il pm andandosi a sedere, si alzò l’avvocato del colpevole.
“Sono stati Louis Tomlinson e Harry Styles a trovarti a casa del mio cliente?” mi chiese
“Sì!” risposi
“Come facevano a sapere che eri lì?” mi chiese ancora
“Louis mi aveva seguito una volta,e un’altra volta mi aveva trovata per caso mentre uscivo da casa del suo.. cliente.”
“Perché l’ha seguita signorina Thooren?”
“Perché avevamo litigato e voleva chiarire questo litigio!”
“Che litigio avevate avuto?” chiese ancora
“Obbiezione vostro onore è irrilevante!” disse il pm
“Serve a dimostrare la credibilità della vittima!”si difese l’avvocato
“Obbiezione accolta! Cambi domanda avvocato!” esclamò il giudice
“Ho finito!” disse l’avvocato.
Il giudice mi autorizzò a tornare a sedermi.
Seguirono le testimonianze del medico che aveva curato le mie ferite fisiche, e quella dello psicologo che aveva curato le mie ferite mentali. Mostrarono il mio perito psichiatrico e la mia cartella clinica con le prove degli stupri più recenti. Entrambe le testimonianze risentirono sulla difesa di Heron. Poi fu il turno di Louis che venne messo in crisi dall’avvocato della difesa quando chiese il genere di rapporto che c’era tra noi due. Ma il pm prontamente rifece la sua obbiezione che venne accolta nuovamente. Poi fu il turno di Harry,furono costretti a mentire sul modo del mio salvataggio, non potevano certo dire al giudice che avevano hakerato il sistema informatico del computer di Heron, dissero che stavano passeggiando verso il centro commerciale e sentendo le mie urla e dei rumori sospetti avevano bussato e vedendomi in uno stato a dir poco pietoso avevano attaccato Heron e mi avevano aiutato a tirarmi su dalla pozza di sangue. Poi la corte si ritirò per giungere ad un verdetto. Nel frattempo io Harry e Louis andammo al bar del tribunale per pranzo, non avevo per niente fame così presi solo una cocacola.
Louis mi accarezzava i capelli, poi verso le 14 come determinato dal giudice ci ritrovammo tutti in aula, stringevo la mano di Louis “Alzarsi! Entra il giudice Marion Masbeth !” ripeté il cancelliere, ci alzammo e vidi la giuria entrare guardando a terra. Mi spaventai non sapendo se fosse un buon o un cattivo segno. Ci sedemmo. Strinsi ancora di più la mano di Louis il quale mi lanciò un’occhiata rassicurante.
“La giuria ha raggiunto un verdetto signor Gerder?” chiese il giudice al presidente di giuria, il quale si alzò
“Sì vostro onore!” disse.
“L’imputato si alzi.Proceda pure con il verdetto!” esclamò il giudice.
Il presidente di giuria si schiarì la voce e poi decretò:
“La giuria dichiara l’imputato colpevole per il reato di violenza sessuale e pedofilia.”
Gioia. Provai un senso di pienezza, Heron abbassò lo sguardo a terra. “La corte si riunisce la settimana prossima per decretare la pena! La corte si aggiorna!” disse poi il giudice prima di alzarsi e rintanarsi nel suo studio.
Mi alzai con uno scatto e abbracciai Louis lasciandomi andare ad un pianto liberatorio.
“Tesoro è tutto finito, ora andrà tutto bene te lo prometto!” mi sussurrò Louis. Mi staccai da lui annuendo e cercando di soffocare i singhiozzi. Respirai a fondo.
“Ti giuro che ora dovranno passare sul mio cadavere per poterti solo toccare! Perché ti amo più della mia stessa vita!” mi disse ancora accarezzandomi la guancia e facendomi sorridere.
“Propongo un po’ di spumante a casa mia!” disse Harry con un sorriso enorme mettendo via il cellulare, probabilmente aveva chiamato gli altri per avvisarli del successo del processo. Accettai e sorrisi, avvisai i miei genitori, mia madre era commossa. Mio padre invece era soddisfatto.
Mentre andavamo a casa di Harry non facevo che pensare a me e Louis, lo psicologo ci avrebbe dato l’autorizzazione a stare assieme ora che era tutto finito?

Salve.. beh la risposta alla domanda si Rose la avremo al prossimo capitolo ;) spero che l’indigestione di puntate di Law & Order sia stata utile, dovrebbe essere abbastanza coerente con la realtà ;) poi che dire ringrazio i 4 angeli che hanno recensito nel capitolo precedente anche se sono un po’ dispiaciuta.. cioè avevate sfiorato le 10 recensioni nel capitolo 7. E nell’ultimo si sono più che dimezzate.. vabbè spero che aumenteranno in questo capitolo, in modo da poter prolungare la storia:) ora vi lascio, buon inizio settimana bellezze ;) baci mar <3

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: nobodyishopeless