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Autore: LightningStrike    20/01/2013    1 recensioni
Quindi posso dirvi questo: senza nessun’ossessione, senza un po’ di chaos, di sconvolgimento dell’equilibrio naturale, senza passione la vita è piatta, la vita non è ciò che si impossesserà di voi. Non fate come me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Data: indefinita.
Tanto il mondo, le persone
restano sempre le stesse.


Questa è una lettera per chiunque la leggerà.
Probabilmente allora non è per nessuno.
Ma in caso doveste leggere, queste parole, questi pensieri, sono tutti per voi.
Per voi che mi conoscete per quello che sono sul serio, per quelli che mi conoscono superficialmente e osservano solo un sorriso, per quelli che mi conoscono come una depressa, per quelli che mi conoscono da anni e sanno che non sono mai stata la stessa, per chi mi ha visto cambiare, per chi mi ha visto rimanere, per chi mi ha lasciata, per chi c’è ancora, per chi crede che io sia una persona sola, per chi crede che io abbia mille sfaccettature, per chi crede che sia unica, per chi crede che io sia normale, per chi si crede fortunato di conoscermi, per chi sa che in realtà non sono un granché, per i miei amici, per i miei strani nemici, per chi non mi conosce più ma io conosco ancora, per chi sa che io non conosco ancora me stessa, per chi crede che io sia forte, per chi sa che io sono debole, per chi crede che io stia in piedi, per chi ha capito che sono crollata.
Non so perché sto scrivendo queste righe, non lo so proprio. Ma le parole scorrono dal mio cervello alle mie falangi che ora digitano freneticamente su questa tastiera in una sera di Inverno.
Vorrei potervi dire quello che vorreste ascoltare. Sarebbe carino, sarebbe gentile. Ma il punto è che non so più cosa volete davvero sentire in questo mondo strano.
Voi.
Voi che pretendete di sapere ogni cosa, voi che volete capire i problemi altrui, voi che però non volete mettervi in mezzo, voi che vorreste cercare di capire, voi che ammettete di non poter comprendere, voi che vorreste sorridere, voi che vi deprimete con poco, voi che problemi non ne avete, voi che i problemi ve li create.
Chissà cosa vorrebbe sentire il mondo da questa boccuccia inetta e inesperta. Perché io di esperienza ne ho davvero poca, perché non ho scalato molto la montagna della vita. Eppure mi sembra già di vederla crollare, franare, sciogliersi definitivamente in un baratro nero senza speranza.
Può una persona veder cascare le propria fondamenta in così poco tempo?
A volte pensiamo che sia la fine sia proprio la fine. Spesso la fine è l’inizio. Questa volta posso dire che questo non è altro che l’inizio della fine.
Non sono mai in grado di decretare in modo lucido la fine, la vedo così spesso negli ultimi anni; così di tanto da meravigliarmi quando penso “questo è un inizio”.
Vorrei poter dire al mondo, a voi, qualcosa di vero, di sincero, qualcosa però di carino e di importante, qualcosa che possa rimanervi impresso per sempre.
Come le mie cicatrici, le mie ferite, i miei tagli: dolore espresso sulla pelle che mai più tornerà liscia e rosea. Tutti i segni hanno un loro significato, chissà se lo avete mai pensato.
Vorrei rimanervi impressa per sempre. Mi basta solo un segno, un piccolo e innocuo segno che probabilmente di me mai vi rimarrà. Perché probabilmente sono dimenticabile, sostituibile, rifattibile.
L’ho sempre pensato e non credo che cambierò idea, non che avrò molto tempo per farlo.
In tutto questo tempo non ho fatto altro che scrutarvi, osservarvi e studiarvi a tal punto di non capire più cosa stavo vedendo, perché il campo visivo era pieno zeppo di dettagli e sfaccettature che confondevano l’intero sistema, la vita.
Più il tempo passava, più osservavo, più il tempo scorreva, più cadevo.
Ecco cosa vi posso dire, magari, potrei dirvi cosa può succedere… Succedere a diventare come me. Vi dico questo perché essere me purtroppo non l’ho capito nemmeno io.
Vi posso dire che poi in fin dei conti non è difficile essere simili a me,  stare in quell’angolo strano che possiede un nome ancora indefinito.
Vi posso dire che dormirete tranquilli e sereni tutte le sere, oppure avrete i vostri sogni turbati, ma un giorno,  e sarà il giorno, vi sveglierete e vedrete qualcosa di diverso. Non posso dirvi precisamente cosa; potrebbe essere il cielo, un filo d’erba, una strada, una stanza, ma qualcosa sarà diverso. Magari anche il mondo stesso.
Voi sarete lì, in quella nuova inquadratura di vita ed incomincerete ad osservarla sempre di più, a notarla maggiormente: sarà il vostro punto di vista.
Magari non succede di punto in bianco, magari quell’alone, quella visione nella mente ce l’avevate già, poi potrebbe arrivare una persona all’improvviso, sbucare dal nulla e vi dice cosa voi pensate, ve lo mette chiaro nella testa, perché questa persona è come voi.
Questa persona possiede già il vostro malato punto di vista, possiede la vostra futura ossessione.
Eh, sì. Perché quello che vedrete poi sarà qualcosa di ordinario nel futuro: una volta imboccata questa strada non si torna più indietro.
Questa è la strada della follia, la scrittura, la pittura, la depressione ed altre mille grazie/catastrofi presenti sulla terra.
Quindi posso dirvi questo: senza nessun’ossessione, senza un po’ di chaos, di sconvolgimento dell’equilibrio naturale, senza passione la vita è piatta, la vita non è ciò che si impossesserà di voi.
La vita deve diventare la vostra ossessione, non la morte.
Non fate come me.
Perché si sa, se un’ossessione è letale, uccide.
 
La ragazza dai polsi sfregiati,
un tempo un nome e un cognome
 
   
 
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