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Autore: KiaC92    20/01/2013    3 recensioni
Questa storia parte da quando la famiglia Cullen torna 100 anni dopo che Edward ha lasciato Bella. È stato Edward a decidere di tornare a Forks spinto dalla curiosità di sapere se la sua amata sia riuscita a rifarsi una vita.
Tutta la famiglia Cullen sa che la loro amata Bella ormai non esiste più ma l’incontro a scuola con Jacob Black e una misteriosa ragazza bionda dalla stesso profumo di Bella e dalla strana somiglianza tra le due insinua dei dubbi. Bella è veramente morta? E se così fosse chi è la misteriosa ragazza? E perché Black conosce la ragazza?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film, Contesto generale/vago
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Angolo Autrice: Ciao a tutti!!! Eccomi qua finalmente con il nuovo capitolo, un capitolo molto importante e quindi per forza MOLTO lungo (perdonatemi per questo :D ). Chiedo scusa per il ritardo ma come avevo accennato nello spoiler lo studio mi sta portando via molto tempo, comunque ho mantenuto la promessa ed ecco qui nel fine settima il nuovo capitolo!! Ringrazio come sempre le splendide persone che recensiscono e tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite o tra i preferiti e tra le ricordate grazie mille!! Un grandissimo grazie va alla pagina facebook Graphics and Edit video per lo splendido banner, spero vi piaccia. Adesso vi lascio alla lettura e mi raccomando ditemi cosa ne pensate ;)
Un grandissimo bacio a tutti
KIA

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POV  BELLA
 
 
“Sono esattamente sei mesi, sei fottutissimi mesi. Te ne sei andato ma io ti sto ancora aspettando ma non so per quanto continuerò a farlo. Sai Jacob mi ha detto di essere innamorato di me e mi ha pure baciato, io l’ho schiaffeggiato. Conclusione: la mia mano sinistra è rotta. Ti ricordi che mi dicevi che non saresti andato via, che saresti rimasto con me, in un modo o nell'altro finché io l’avessi voluto.
Ricordi? dette da te sembravano che le parole più belle che qualcuno potesse dedicarmi, mi hai fatto sentire speciale. Eravamo speciali, noi.  
Probabilmente non dimenticherò mai.
Mi manchi tanto, sai. Mi manchi in un modo inimmaginabile. Mi manca quel noi , mi manca il modo in cui mi guardavi sorridendo, mi mancano i nostri pomeriggi e le nostre risate.
Mi manca tutto ciò che riguarda te. mi manchi tu.Che poi è come se mi fossi entrato dentro fino al midollo, e poi te ne sei andato così.
Non vorrei dimenticarti, perchè dimenticandomi di te, scorderei anche una grande parte di me; ma questo vuoto nell’amica mi sta uccidendo.
Ti amavo, perdio.
 
 
Mi fermai davanti a Villa Cullen non appena vidi mia figlia seduta sui gradini dell’ingresso con Jake, appena mi notarono mi sorrisero e Nessie mimò con le labbra “ci vediamo dentro” e poi entrambi varcarono l’immenso portone.
Mi ero scordata di Alice, immaginai che avesse visto la mia decisione nel momento in cui la presi.
Decisi di entrare.
Erano tutti riuniti nel grande salone compreso Edward che stava entrando dalla finestra, mi sedetti accanto a Nessie nel grande divano e mi ritrovai quattordici occhi ambrati che mi fissavano.
Nessie mi strinse la mano come per aiutarmi ma non ne avevo bisogno, aspettavo questo momento da molto tempo.
Ero pronta come non mai.
“Beh eccoci qua,sapete ho immaginato molte volte cosa vi avrei potuto raccontare semmai foste tornati. Non credevo potesse succedere ed invece sono diventata come voi, avevo sognato l’eternità al vostro fianco e fino all’ultimo ho sperato in un vostro ritorno. Ero impaziente di poter rinascere e condividere tutto con la mia nuova famiglia ma quando sono diventata questa ho capito che avrei dovuto fare tutto da sola, al mio fianco avevo due persone fantastiche e un branco di lupi. Alla fine sono diventati la mia famiglia. Ma questa è un’altra storia, la mia nuova vita è iniziata due anni dopo la vostra partenza. Quel giorno avevo deciso di andare nella radura che Edward mi aveva fatto scoprire se ci ripenso non so nemmeno io perché decisi di andarci, ero lì al centro di quella radura quando dalla barriera di alberi a nord, a una trentina di passi di distanza, sbucò una sagoma. A mano a mano che mettevo a fuoco la sagoma, mi accorsi di quanto fosse immobile e pallida, scrutavo il suo viso nascosto dai capelli neri. Capii che non si trattava di un escursionista solitario. Alla fine, lo riconobbi, era Laurent. “Laurent!”, esclamai, piacevolmente sorpresa. Era una reazione irrazionale. Probabilmente avrei dovuto restare impietrita dalla paura. Che stupida ero stata ad andare da sola, avrei dovuto chiedere a Jake di accompagnarmi. In quel momento pensai che forse era cambiato dopo aver vissuto in Alaska assieme all'altro clan civilizzato, che magari non era lo stesso che non aveva mostrato particolari remore di fronte alla possibilità di divorarmi. Era un istinto sciocco e umano aspettarsi qualche cambiamento dopo due anni soltanto.
Bella?”, mi chiese e sembrava più meravigliato di me. “Ti ricordi”. Gli sorrisi. Era ridicolo che mi sentissi così contenta che un vampiro mi riconoscesse. “Non pensavo di trovarti qua. Quando ho trovato casa Cullen vuota, pensavo si fossero trasferiti. Mi sorprende che ti abbiano lasciata qui”. In quell'istante, mi resi conto di trovarlo - troppo uguale - a due anni prima, non aveva gli occhi ambrati dei vampiri buoni. “Sai mi piace vivere in Alaska... non ho mai vissuto così a lungo nello stesso posto, prima, e ne apprezzo i vantaggi e l'unicità. Ma le restrizioni sono difficili da sopportare... È sorprendente che quelli come loro siano riusciti a resistere così tanto. Ogni tanto ho bisogno di imbrogliare” mi disse avvicinandosi, inizia ad avere paura, cercavo di arretrare per poter scappare ma il suo sguardo mi trafiggeva e alla fine capii che scappare non mi sarebbe servito a nulla. “Sono venuto qui per favore un favore ad un’amica. Ti ricordi di Victoria? Non sarà tanto contenta che sia io a ucciderti, voleva tenersi questa parte per sé. Pensa che sia molto più sensato uccidere te, anziché Edward: uno scambio equo, compagna per compagno. Mi ha chiesto di venire in avanscoperta, per così dire. Non credevo che sarebbe stato così facile trovarti. Ne deduco che il piano di Victoria non sia così brillante... anzi, temo proprio che non si sentirà vendicata, visto che, se Edward ti ha abbandonata qui senza proteggerti, non devi essere così importante per lui. Vedila così, Bella: sei fortunata che ti abbia trovata io per primo.” mi disse ammiccante, ormai era troppo vicino. Stavo per morire.
Attraverso la fessura degli occhi, vidi Laurent annusare l'aria, immobile, e poi voltare di scatto la testa verso sinistra. Avevo paura di seguire il suo sguardo, di distoglierlo da lui, anche se sapevo che, distratto o no, gli sarebbe bastato poco per sopraffarmi. “Non ci posso credere”, disse, a voce bassa, quasi inudibile.
A quel punto non riuscii a non guardare. Ero troppo curiosa di scoprire quale fosse l'interruzione che mi aveva concesso qualche secondo in più di vita. Sulle prime, nel prato, non vidi niente e il mio sguardo tornò su Laurent. Poi la vidi anch'io: dagli alberi affiorò un'enorme sagoma nera, silenziosa come un'ombra, che puntava dritta verso il vampiro. Era gigantesca, alta come un cavallo, ma molto più larga e muscolosa. Sul muso aguzzo spiccava un ghigno di incisivi affilati come coltelli. Tra i denti risuonò un ringhio terrificante, che risuonò nella radura come una serie di tuoni. Ma ciò che colpì di più Laurent fu la bambina in groppa al lupo. “Tu..cosa stai facendo?” chiese senza ottenere risposta da lei, poi tornò ad occuparsi di me e prima che il lupo lo potesse attaccare mi morse nel collo prima di essere spinta lontana. Dentro di me non sentivo nulla, nessun dolore solo la consapevolezza che sarei morta da lì a poco.
Avrei dovuto sentire il fuoco che iniziava ha bruciarmi da dentro come successe con James ma non succedeva nulla, sentivo solo un bruciore al collo e nient’altro. Mano a mano che il dolore aumentava, sentivo svanire i miei sensi, mi ritrovai a fissare gli occhi pieni di colpa e di dolore di Jake, in quel momento capii che era stato lui a cercare di salvarmi gli chiesi semplicemente come ultima cosa di portarmi in questa casa e lui mi accontentò senza fare domande anche se questo era l’ultimo posto in cui mi avrebbe voluta portare. Se non fossi stata in quelle condizioni forse avrebbe insistito per portarmi all’ospedale ma era chiaro ad entrambi che non era un semplice morso, stavo perdendo troppo sangue e probabilmente sarei arrivata morta all’ospedale. Jake mi urlava di continuare a combattere perché non poteva finire così e in quel momento l’unica cosa che volevo dirgli era che non doveva sentirsi in colpa aveva fatto tutto ciò che poteva, non potevo chiedere persona migliore al mio fianco. Ma lui non si arrese e arrivati qua iniziò a correre come un forsennato cercando un qualcosa che potesse aiutarmi.
Non avevo notato che la piccola bambina di poco prima ci aveva seguiti ma la cosa non stupì Jake, fu lei a trovare la cura racchiusa in una siringa e quando ormai stavo per perdere i sensi Jake me la piantò nel cuore, nei suoi occhi era apparsa la speranza. Il fuoco divampò bruciando tutto ciò che di vivo restava in me e tre giorni dopo il mio cuore non batteva più, la mia nuova vita aveva inizio. Ero da sola e spaventata, Jake rimase al mio fianco nonostante odiasse la mia nuova natura ma lui non mi poteva aiutare come avreste fatto voi, avevo bisogno di una guida ma fui costretta a fare tutto da sola. Fui costretta a dire addio alla mia vecchia vita, agli amici ma non riuscii a farlo con i miei genitori. Non raccontai loro tutto ma il minimo che potesse fargli capire che non ero più la stessa e con mia sorpresa non la presero tanto male, io al contrario mi sentivo in colpa perché li avevo messi in pericolo. Loro non avrebbero dovuto sapere, mi accetteranno così come ero diventata ma non era facile stargli intorno nonostante il mio autocontrollo. Ero brava anzi meglio dire che sono brava, sapete il mio curriculum è bianco, ho avuto tentazioni molto forti ma la mia capacità di riuscire ha controllarmi mi ha aiutata parecchio e mi ha permesso di stare a contatto con gli umani così ho potuto riprendere in mano la mia vita e finire almeno la scuola. Non sono mai andata via da Forks e con l’aiuto di Jake e Nessie sono riuscita ad ingannare tutti dovendo ogni volta inventare una nuova identità e ricominciare di nuovo tutto da capo…” Esme interruppe il mio discorso.
“Da oggi in poi ti aiuteremo noi, non sarai più da sola” mi disse dolcemente.
“Ma io non sono sola come ho già detto, ho la mia famiglia e un branco intero di lupi. Spero non ti offenderai ma sinceramente non ho più bisogno di nessun aiuto. Sono così da novantotto anni, posso riuscire ha cavarmela da sola” le dissi ma i suoi occhi si riempirono di tristezza, l’avevo ferita e lei era di certo l’ultima persona che avrei voluto ferire.
“Hai sviluppato un autocontrollo eccezionale, sono un vampiro da molto tempo e non ho mai visto nulla del genere molti di noi farebbero di tutto per averlo. Hai altre capacità?” mi chiese Carlisle incuriosito.
Non avevo mai pensato che il mio autocontrollo potesse essere una specie di potere.
“Sono uno scudo, i poteri degli altri vampiri non funzionano se faccio entrare le persone nello scudo. Io e Nessie ci siamo allenate molto e adesso posso anche far leggere i miei pensieri ad Edward allontanando lo scudo dalla mia mente”. Appena pronunciai il nome di Nessie si girarono tutti verso di lei, escluso Edward che continuava ha fissarmi.
“Raccontaci la tua storia, cosa sei esattamente?” le chiese Jasper, Carlisle la fissava incuriosito.
Nessie mi toccò una guancia e capii attraverso le immagini che mi trasmetteva che avrebbe preferito raccontassi io la sua storia.
“Nessie è speciale, non pensavo potesse esistere essere più speciale di lei. Dentro di sé racchiude due nature quella umana e quella di vampiro, è un ibrido se così si può dire, è immortale come tutti noi ma può sopravvivere anche senza bere sangue. Quando la sua strada si è incrociata con la mia aveva una settimana di vita ma il suo corpo rimandava l’immagine di una bambina di sette anni, è cresciuta molto in fretta ma la sua età celebrale non corrisponde con quella fisica. Non sa chi siano i suoi genitori, di sua madre ricorda solo un corpo immobile disteso in un bosco. Poi per sua sfortuna ha incontrato Laurent che rimase molto colpito da lei, le promise che l’avrebbe portata da una sua amica che l’avrebbe molto apprezzata ma prima doveva passare da Forks” inizia a dire ma Nessie mi bloccò.
“Quando capii cosa avrebbe voluto fare Laurent il disgusto prese il posto della riconoscenza per avermi aiutata e decisi di intervenire ma dietro di me comparve un lupo. Avevo paura ma mi bastò guardarlo negli occhi e capire che non dovevo temere nulla perché non mi avrebbe mai fatto del male. Inspiegabilmente mi fidavo di lui e insieme decidemmo di cercare di aiutare Bella, purtroppo il nostro intervento non la aiutò molto, la guardavo distesa per terra e l’unica cosa che volevo fare era salvarla in tutti modi possibili. Trovare quella siringa fu per me un segno, capii che questa sarebbe stata la mia nuova vita accanto a loro. Da quel giorno ho una madre, un compagno, ma soprattutto mi hanno dato un nome e da quel giorno la mia vita ha avuto un senso, sono stata fortunata infondo.” disse Nesse stringendo la mia mano e quella di Jake.
“Si chiama imprinting. Praticamente quando un licantropo conosce una ragazza e sente un'attrazione così forte da non poter essere spezzata, è definito come uno "spostamento di gravità". Basta guardare per un attimo negli occhi una persona e, se lei è la metà che si cercava, niente, mai e poi mai, sarà più importante di lei: in un istante ci si rende conto di potersi trasformare in tutto ciò di cui lei ha bisogno, "che sia un protettore, un fratello, un amico o un amante” disse all’improvviso Edward guardandomi.
“Cullen smettila di leggermi nel pensiero” ringhiò Jake.
“Qualche altro vampiro sa della vostra presenza?” ci chiese Jasper.
“No, nessun vampiro è mai venuto a Forks a parte voi e la rossa” rispose Jake provocando una strana reazione di tutti i Cullen che si girarono per guardare Edward.
“Victoria è stata qui?”chiese Edward
“Si in realtà viene molto spesso anche se non sa né di me né di Nessie, di solito viene nel giorno della scomparsa di Laurent e si ferma davanti questa casa penso per controllare se siete tornati. Lei crede che io sia morta e quindi cerca ancora un modo per avere la sua vendetta. Di solito quando viene a farci visita il branco riesce sempre a mandarla via, però non riusciamo mai a catturarla. Detto questo penso che possiamo andare, vi abbiamo raccontato tutto” dissi non vedendo l’ora di allontanarmi da lui.
“Bella aspetta io….”iniziò Alice.
“No ti prego non oggi Alice, ti prometto che un giorno ti ascolterò ma per adesso preferisco così” dissi.
Il viso di Alice diventò una maschera di dolore e per quanto avrei voluto ascoltarla e cercare di rimediare adesso non me la sentivo. Infondo aveva ragione Nessie l’unico che avrei dovuto colpevolizzare per il mio dolore era Edward e non la sua famiglia.
“Ok però solo una cosa, ti prego riporta i tuoi capelli al loro vecchio colore. Non fraintendermi stai bene bionda ma diciamo che non ti dona molto” mi disse e io non potei fare altro che sorriderle.
Mentre stavo uscendo dalla casa sentii Nessie dire: “Sapete che la mamma mi ha dato i vostri nomi? Infatti il mio nome è Renesmee Carlie Black, mi ha sempre detto di aver unito i nomi delle sue due madri e dei suoi due padri” non potei vedere l’espressione dei Cullen ma di sicuro Esme e Carlisle se avessero potuto si sarebbero messi a piangere.
Era il regalo più grande che gli potessi fare.
 
 
 
 
 
 

   
 
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