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Autore: Take_Me_ Home    21/01/2013    2 recensioni
Amanda è stata trasformata in un vampiro all'età di 16 anni da un vampiro di nome Michael, per motivi a lei sconosciuti. Dopo la sua trasformazione ha pochi ricordi della sua vita da umana, ma un giorno incontrerà una persona che rappresenta il legame tra lei e la sua vita passata: Liam.
Se vi ho incuriosito entrate.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Cap 4- Am I In Love With Her?


Michael’s pov

La lasciai lì, sola con i suoi pensieri. Ah, quella ragazzina era davvero impossibile da trattare! Non capiva che ogni volta che si avvicinava ad un umano c’era una buona possibilità che venissimo scoperti? E poi non mi piaceva l’idea che lei frequentasse un umano, non mi piaceva l’idea che lei frequentasse chiunque all’infuori di me. Per scaricare la rabbia andai a caccia. Decisi di farlo in modo diverso questa volta, più brutale. Raggiunsi una landa desolata poco distante dalla città ed aspettai. Quell’attesa mi permise di schiarirmi un po’ le idee. Perché non volevo che lei frequentasse altre

persone? Beh, semplice: lei era mia...
Come tutte le sere da un paio di mesi mi trovavo appollaiato sull’albero davanti alla sua camera. Lei era lì, sul davanzale, ad ascoltare musica e a pensare. Per sua sfortuna riuscivo a sentire tutto ciò che pensava, uno dei vantaggi di essere un vampiro. La voglia di scomparire per sempre, di andarsene, era sempre presente in quella testolina, e perché non accontentarla? Dopotutto, mi trovavo lì per un motivo preciso...
“Ripaga il mio debito, o per te sarà l’inferno”. Avevo pronunciato quelle parole solo poche ore prima, ed erano dirette niente meno che al padre della ragazza. Avrebbe dovuto restituirmi i soldi già da tempo, ma continuava a ritardare. Quel pomeriggio mi ero davvero stufato.
“E cosa faresti, Mr Michael?” Mi aveva risposto con un sorriso beffardo l’uomo. A quel punto avevo sorriso, mettendo in bella mostra i miei canini appuntiti. Avevo visto un espressione di terrore dipingersi sul suo volto, bene.
“Non mettermi alla prova”, avevo detto prima di andarmene, ma prima di uscire avevo sentito chiaramente la sua risposta:
“Ma chi si crede di essere questo? Io non ho paura di lui”. Avevo sorriso, pregustando già la mia vendetta...
Ripensando a quella scena costrinsi la ragazza a farmi entrare e con una calma che non sapevo di avere mi avvicinai a lei. Come una stupida mi sorrise, e io la morsi. Non poteva neanche urlare perché le avevo proibito di farlo. La lasciai lì, a contorcersi per il dolore. Avrei potuto ancora salvarla, lasciarla umana. Sarebbe bastata una goccia del mio sangue e la trasformazione si sarebbe fermata, ma io volevo vendetta. Dopo aver finito con lei andai a cercare i padroni di casa. Li trovai in soggiorno, insieme. Passai all’azione. Non avevo intenzione di trasformarli: loro dovevano morire.
Avrei tenuto la ragazza come premio...


I miei pensieri vennero interrotti dal rumore di un’auto. Mi preparai ad attaccare. Sorrisi vedendo che quella che mi aveva disturbato non era un’auto, ma un camper. Mi posizionai in mezzo alla strada ed aspettai. Come previsto quando mi vide il conducente si fermò e mi fece segno di spostarmi. Sorrisi guardandolo. Suonò il clacson, mi urlò parole sconce, forse pensando che non potessi sentirlo, stolto. Alla fine, constatando che non avevo nessuna intenzione di spostarmi, scese dal camper, accompagnato da un altro ragazzo.
“Ehi amico! Sei ubriaco forse? Levati dalla strada!”. Sorrisi facendo segno di no.
“Come no?! Ti vuoi levare?”, disse l’uomo venendo verso di me. Era il momento. Senza preoccuparmi di costringerlo a stare zitto lo morsi e cominciai a succhiare. Finito con l’uomo mi voltai verso il ragazzo che era rimasto paralizzato a guardarmi. Sorrisi ancora, mettendo in bella vista i miei canini sporchi di sangue. Cercò di scappare urlando ma lo raggiunsi fin troppo facilmente e gli ruppi il collo. Lo avrei conservato per dopo, ora mi dovevo occupare degli altri ragazzi che stavano scendendo dal camper per vedere che cosa stesse succedendo. Corsi davanti ad una ragazza e morsi anche lei. Urlò per un po’ ma poi si zittì con un rantolo. Intanto gli altri due stavano cercando di scappare, correndo in direzione della città. Li ripresi e sistemai il primo con un pugno forse fin troppo forte, mentre morsi l’altro. Soddisfatto di me stesso mi voltai verso i cadaveri a terra, di cui due ancora colmi di sangue. Andai verso il primo ragazzo e bevvi. Il suo sangue era stato il più dolce quella sera. Dopo aver finito mi voltai verso l’altro cadavere a terra: il pugno era statodecisamente troppo forte, tant’è che la sua testa si trovava a circa due metri di distanza dal resto del corpo. Mi nutrii anche di lui e senza preoccuparmi di nascondere i corpi me ne andai, sazio e soddisfatto. Non volevo tornare a casa, quindi mi diressi verso la casa di James. James era un vampiro da più tempo di me. Era stato lui ad “educarmi”, ma non a trasformarmi. Avevo vissuto con lui per circa metà della mia vita e, anche dopo essermene andato, eravamo rimasti in contatto. Lui sapeva di Amanda, e sapeva anche che per nessuna ragione si sarebbe dovuto avvicinare a lei. Quando entrai in casa lo trovai seduto sul divano. Con lui c’erano anche George e Paul. Quei tipi non mi andavano proprio a genio. Erano nuovi e quindi imprevedibili. Quando mi vide mi si avvicinò con calma e mi annusò. Sapevo cosa sentiva: odore di sangue umano.
“Bella scorpacciata, eh Michael?”, mi chiese ridendo.
“Già, erano in tanti”, risposi io.
“Hai provveduto a far sparire i corpi, vero?”. Era stata una delle prime cose che mi aveva insegnato, ma quella volta non avevo voglia di seguire le regole. Non mi sforzai nemmeno di mentire, tanto mi avrebbe scoperto. Riuscire a leggere le persone era un dono di James. Sapeva esattamente quando qualcuno mentiva, il che per me era sempre stato una vera seccatura.
“No, questa volta no”, dissi tranquillamente. Sentii James irrigidirsi, seguito da George e Paul.
“Come no? Non li avrai lasciati in bella vista?”. Era agitato, e ne aveva tutto il diritto. Per noi la cosa più importante era mantenere il segreto, e di certo lasciare corpi smembrati per la strada non ci aiutava a restare in incognito.
“Non mi andava di nasconderli”, risposi facendo spallucce. Un tempo James mi avrebbe punito per un affronto del genere ma, come poteva notare, mi ero appena nutrito e quindi ero più forte. Non gli conveniva attaccarmi. Ringhiò sommessamente e tornò a sedersi sul divano.
“Perché sei qui?”, mi chiese fissando un punto indistinto davanti a sé. Si stava sforzando di reprimere l’istinto di saltarmi addosso, bene.
“Mi andava di farti visita”, risposi.
“Non mentirmi! Lo sai che riesco a sentirlo!”. Che frustrazione!
“D’accordo, ho litigato con Amanda”, dissi sospirando.
“Quella bambolina? E ti sei ridotto così per questo?”, disse George ridacchiando. Lo guardai con uno sguardo che avrebbe messo paura ad uno squalo a caccia e lui si zittì.
“Perché, che cosa ha combinato?”, mi chiese James calmo, come se non avessi appena minacciato di uccidere uno dei suoi “apprendisti”.
“Sta frequentando un umano”. In realtà non mi andava di ammettere che la ragazza che stavo educando mi disobbedisse così, ma tanto la verità sarebbe saltata fuori. Accidenti a James e a quel suo stupido dono!
“Cosa?!”, dissero contemporaneamente James, George e Paul. Ringhiai in direzione degli ultimi e risposi a James.
“Lo so, è oltraggioso. Farò in modo che non accada più, anche a costo di ucciderla”. James, inaspettatamente, rise.
“Andiamo Michael! Non dire stupidaggini! Lo sappiamo che non riusciresti mai ad ucciderla! Lei ti piace, non è vero?”.
“Non è affatto vero. Lei è il mio premio ed io...”
“Su Michael! Ha smesso di essere il tuo “premio” da quando ti sei innamorato di lei, puoi fare a meno di mentirmi”. Volevo ucciderlo. Come poteva umiliarmi così davanti a quei due? Ed io, come potevo innamorarmi di una vampira così giovane e inesperta? Beh, è vero, quando suonava o cantava rimanevo sempre affascinato e mi imbambolavo a guardarla, quando sorrideva sentivo qualcosa sciogliersi nel mio stomaco, ma era davvero amore? No, decisamente no!
“Non dire sciocchezze! Me ne vado”, detto questo uscii dalla casa sbattendo la porta. Decisi di tornare a casa mia, tanto non sarei potuto andare da nessuna parte. Quando entrai trovai Amanda proprio dove l’avevo lasciata, che fissava il vuoto. Una parte di me aveva voglia di andarle vicino e tirarla su, mentre l’altra parte avrebbe voluto prenderla e ucciderla. Come poteva disonorarmi in quel modo? La lasciai lì e andai a fare una doccia per pulirmi dal sangue. Anche da sotto l’acqua potei sentire chiaramente l’anta del suo armadio aprirsi, per poi richiudersi, e successivamente la porta di casa sbattere. Bene, era andata via.

Amanda’s Pov

Scappai via, lontano da quella casa e da lui. Non ne potevo più di farmi trattare in quel modo. Chi era lui per me? Assolutamente nessuno! Non poteva dirmi cosa fare! Avrei rivisto Liam, con o senza il suo permesso. Corsi fino ad arrivare ai confini della città. Mi fermai per capire dove mi trovavo ma venni distratta da un rumore strano. Corsi in direzione del rumore ed arrivai in una landa, stracolma di gente. C’era la polizia, i giornalisti, l’ambulanza... chi ne ha più ne metta! Chissà cos’era successo? Mi avvicinai ad un uomo panciuto  seduto su una sedia pieghevole, intento a leggere un giornale.
“Scusi? Cos’è successo qui?”. Chiesi cercando di apparire un’ingenua ragazzina di 16 anni.
“Sono stati ritrovati 5 cadaveri, tutti dissanguati, uno dei quali senza testa”. Mi rispose senza staccare gli occhi dal giornale. Cadaveri dissanguati. Michael! Ma come poteva essere stato così incauto da lasciarli lì? Uno senza testa? Era stato così brutale? Scossi la testa e scappai anche da lì. Ovunque andassi sembrava che lui mi seguisse, non ce la facevo più! Avrei voluto chiedergli spiegazioni. Perché li aveva lasciati lì quando la prima cosa che mi aveva insegnato era stata “rimuovi i corpi”? Volevo delle risposte, ma non mi andava di tornare a casa. Mi arrivò un messaggio:

Ti va di venire a pranzo da me oggi?
Liam xx

Ripensai a ciò che era successo la sera prima, di come si era infuriato Michael. Doveva essere stato frustrante per lui, no? Quelli della mia specie consideravano gli umani delle creature inferiori e trovavano orribile e inaccettabile l’idea di frequentarli, se non per mangiare. Per me era diverso. Avevo passato tutta la mia vita da umana ad odiare le persone, pensando che fossero dei mostri, ma chi ero io per dare del “mostro” a qualcuno ormai? Il disprezzo che provavo verso me stessa aveva cancellato quello per le persone. Cogliendo l’occasione per rivederlo e per distrarmi un po’ risposi al messaggio:

Ma certo! Dove e a che ora?
Amanda xx

La risposta non tardò ad arrivare:

Vieni verso mezzogiorno. Ti invio la cartina per arrivare a casa mia.
Liam xx

In allegato c’era una cartina. Bene, almeno così avrei avuto il pomeriggio occupato. Però avrei dovuto cambiarmi! Di certo non potevo andare da Liam in tuta! Mi feci coraggio e tornai a casa. Michael non c’era, e per questo ringraziai tutti i Santi. Indossai un semplice Jeans con una maglietta che consideravo perlomeno “guardabile”, tutta rossa, con uno scalda spalle nero e le immancabili converse. Lasciai i capelli sciolti e uscii di casa alla svelta. Mancavano venti minuti a mezzogiorno così mi incamminai verso casa di Liam seguendo la cartina.


Ciaoooooooooooooooooooooo!
Scusate per il ritardo, ma proprio quando avevo trovato un po' di tempo per aggiornare mi è venuta la febbre.
Che ve ne pare? A me sinceramente non piace molto, ma c'era proprio bisogno di far conoscere anche Michael.
Però io vedo che leggete ma non recensite!
Se non vi piace qualcosa, oppure come scrivo, fatemelo sapere con una recensione così cercherò di migliorare!
Vi prego recensite.
Una recensione, un barattolo di nutella gratis.
Ora vado sennò vi scoccio.
Sciau bele! :)

  
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