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Autore: kannuki    21/01/2013    4 recensioni
[...] Il problema delle spade era il reflusso di sangue che trascinavano uscendo dalle ferite. Ti sporcava i vestiti. Era difficile passare inosservato, dopo. [...]
Caroline aveva insistito per accompagnare Stefan nel bosco ed era entrata nella cerchia dei cadaveri. Ora avevano un vampiro Originale arrabbiato, un secondo vampiro Originale furioso col primo, dodici morti da giustificare e un licantropo orfano e in fuga. Il crollo nervoso era giustificato. Una tisana alle erbe magiche col tuo 'migliore' amico, pure.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus, Kol, Mikaelson, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Casa Mikealsohn

Un sottofondo tranquillo ma allegro...”

Seducente.”

Caroline scrive e sottolinea. “Torna indietro.”

Dio benedica l'inventore dei cd.

Troppo languido per un ballo studentesco. Il Comitato della scuola passerà la serata a dividere gli adolescenti pruriginosi ed io farò una pessima figura.”

Non sei tu, l'organizzatrice della festa.”

Caroline alza la penna dal foglio e lo guarda, perplessa. “Sto dando una mano a April.”

Il tuo spirito di sacrificio è ammirevole.”

La ragazza tira indietro la testa, strofina la nuca sul petto del suo 'ragazzo' e si sbarazza del blocco. Eh sì. Forse è troppo.

Il vampiro l'avvolge in un abbraccio morbido e languido e la bacia sui capelli. E' stata carina a passare prima della scuola, ma mettersi a lavorare mentre sono a letto insieme...

Sembra che Caroline non possa fare a meno di toccarlo. E' il suo primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera, e per una che non ha mai messo il partner davanti ai propri bisogni, è un brutto segno. Caroline batte le palpebre, le labbra socchiuse, sdraiata addosso al vampiro. Klaus lascia scivolare le mani lungo il corpo, risale lentamente e Caroline sospira, di nuovo eccitata. “Nik...”

Mh?”

Al sesso è facile arrivarci. Il difficile viene dopo. Si nasconde dietro il lenzuolo, così come nasconde i suoi pensieri al vampiro. “E' perfetta, hai ragione...”

La confessione di una donna, nasconde sempre un angolo di silenzio. Chi l'ha detto, deve averne conosciute, di donne. Klaus la spinge sul letto, bloccando metà del corpo col proprio. “C'è qualcosa che vorresti dirmi... qualcosa che non ha niente a che fare con questo?

Ogni volta che parla in quel modo dolce, la mette in ginocchio. Si è fatta incantare da due occhioni blu. “Devo andare...” bisbiglia alzandosi sui gomiti e baciandolo su una guancia. Klaus aggrotta la fronte, gira il braccio dietro il collo e la divora con un ultimo bacio finale che la 'sveglia' un'altra volta. Non è più la reginetta di Mystic Falls e non sta a lei occuparsi della festa. “Fra poco...”

I The Searchers raccontano la loro storia in Love Potion Number 9, e Klaus si raccomanda di trovare una strega in gamba che gli prepari una pozione d'amore funzionante. Potrebbe addirittura pagare per averla, invece di minacciare sempre...

Mystic Falls, Wickery Bridge

Un lato positivo di quel posto: traffico zero! Dianna allargò le gambe e la sciarpetta colorata che aveva attorno al collo frustò l'aria alle sue spalle. “Uaaaa!” La tortura stava per finire, sarebbe tornata dai suoi bambini… uh, il curvone prima del ponte! Dianna riportò i piedi sui pedali per avere maggiore stabilità e strinse il manubrio. Non c'era nessuno, poteva anche provare la mossa segreta 'senza mani'. Uhhhhmmmm, no, non aveva tanta stabilità su quel catorcetto noleggiato all'emporio vicino il giocattolaio. Oh... ma che fa quel matto?!

Il conducente del veicolo sterzò frenando, e la macchina falciò la bicicletta, prendendola in pieno. Dianna provò la strana sensazione di mancanza d'ossigeno nel naso, volò per un lungo tratto e quando atterrò, l'unica cosa che udì distintamente fu un crack che proveniva dalla sua spina dorsale.

***

Era il 1996, i Creedence Clearwater suonavano a tutto volume e il suo vestitino campagnolo svolazzava nella calda notte settembrina. Dianna si era tolta le scarpe e il fuoco della festa le scaldava il viso. Aveva sedici anni, le margherite fra i capelli e la luna brillava bassa all'orizzonte. A sedici anni, la vita era crudele con le ragazze grasse.

Ora, tutto quello che prova è dolore alla testa e alle mani graffiate. Non sente la parte inferiore del corpo. Crede di essere sdraiata - ha effettivamente la faccia premuta contro il sedile – ma quando cerca di sollevarsi dalla posizione che le provoca la nausea, non riesce a muoversi.

La stazione radio cambiò all'improvviso, e i Gipsy Kings esplosero dalle casse posteriori. Il guidatore accompagnò il ritmo sincopato tenendo il tempo sulla leva del cambio. Frenò poco dopo e si voltò a guardarla. Aveva un qualcosa di familiare. Qualcosa nel taglio degli occhi o nella curva della mascella. Il ragazzo aprì lo sportello dalla sua parte, la prese in braccio e Dianna si chiese il perché della sensazione ovattata che le toglieva sensibilità agli arti. Gentile, però. L'aveva investita e invece di lasciarla sul ciglio della strada, la stava portando all'ospedale. Però non sembrava l'ospedale ma l'ingresso di una casa privata.

Passi a salutare il tuo fratellone e guarda un po' che cosa investi! Un regalino per scusarmi dello scherzo alla biondina!”

Dianna sentì il collo ciondolare all'indietro e quando fu scaricata sul pavimento, giacque inerme a fissare le crine del tappeto. Li vide apparire contemporaneamente, con la coda dell'occhio. Uno dei due, voltò il suo viso verso sinistra. Klaus non tradì alcuna emozione. “Non devi portare a casa tutte le bestiole ferite” mormorò inginocchiandosi accanto alla sua testa. “Che ha di tanto speciale?”

I tatuaggi. Ci sono cinque nuovi cacciatori di vampiri in attesa di essere smembrati.”

Dianna capì che le aveva sollevato il maglione sullo stomaco, ma non sentì nulla. Non provò nulla. Il tatto sembrava svanito.

Potevi ucciderla, perché l'hai portata qui?”

Dianna aveva cominciato a fare due conti. I cacciatori erano longevi ma venivano feriti come tutti. L'urto doveva aver provocato un danno alla schiena. Il ragazzino l'aveva riconosciuto. Lo stesso sguardo di Klaus, la stessa mascella di Elijah. Non ricordava i dettagli, ma poco importava. Non deponeva a suo favore.

Eh, avete parlato di un'orda di licantropi e mi sono precipitato!”

E' successo cinque giorni fa!”

Come passa il tempo... beh, io mi faccio una doccia. Bekah è in casa?”

Piscina comunale, sta prendendo lezioni di nuoto.”

Posso usare il tuo bagnoschiuma?”

No.”

Appena la porta dietro di lui si chiuse, Klaus morse il polso e lo spinse contro la bocca di Dianna, costringendola a bere. Il dolore scoppiò in testa e si propagò lungo la spina dorsale, fino a scomparire con un sospiro di liberazione. “Grazie...” bisbigliò con un'occhiata sorda ai palmi delle mani intonse

Sparisci.”

Dianna tirò indietro la treccia sfatta e sorrise, alzando appena un angolo della bocca. Il risultato fu una brutta smorfia di paura che Klaus ignorò volutamente. Se avesse mostrato empatia, sarebbe scoppiata a piangere. E poi non voleva farlo, quella ragazza era sempre insopportabilmente felice. Non poté invece ignorare il bacetto che gli scaraventò sul bordo della mandibola. Inspirò, strusciò la mano sul punto incriminato e rabbrividì, contraendo tutti i muscoli. “Fila!”

Liceo di Mystic Falls, palestra.

La prima lettera del nome è come se non ci fosse. Apparirà una B o una F o una M quando dico Bo, aggiungi una B … uah! Me la ricordo!” *

E se la ricorda... Caroline sospira e gratta la nuca con la penna. “Il tuo contributo è tutto qui? Provare i cd?” Stefan le ha chiesto di trovare qualcosa da fare a Rebekah e non ha potuto negare un favore ad un amico. “Sei la nostra nuova dj, contenta? Aaron, falle un corso accelerato. Matt, quelle decorazioni devono sparire. Voglio vedere Don Draper, sigarette e cappelli di feltro. Siamo in Madmen, dolcezza, non c'è spazio per Grease!” Caroline ha parlato a raffica, ricalcando un tono che ha sentito troppo spesso. Si schiarisce la voce, gira il foglio e sospira di nuovo. “Ok. Chi si sta occupando dei rinfreschi?”

Una violenta onda sonora le drizza i capelli. Caroline spalanca gli occhi, ficca un dito nell'orecchio e lancia un'occhiataccia alla vampira che sta facendo pratica con le mille levette della postazione musicale. Un Originale contento, è un Originale che non attenta alla tua vita. O alla sua, pensa con un altro enorme sospiro, spostando il peso da una gamba all'altra.

Come va?”

Lavoro sempre e non mi diverto mai. Disturbami di nuovo e troverò qualcosa da fare anche a te.”

Stefan sorride e indica la vampira col mento. “E' brava?”

Se la cava. Va dai ragazzi e aiutali ad appendere quel tendaggio, Sembra che i giocatori di football pompati di anabolizzanti non abbiano la forza sufficiente per sollevarlo...” sospira di nuovo spuntando un'altra voce. “Non ho ancora trovato il vestito, porca miseria!”

Hai un fidanzato che invia fiori e poesie...”

Io non ho un fidanzato!” esclama sollevando la testa di scatto. “E non sono innamorata di lui!”

Stefan sorride e annuncia che si occuperà del tendaggio. Caroline annuisce bruscamente e si immerge nelle disposizioni che essa stessa ha scritto e che conosce a memoria.

Ah, è così? E' solo una scopata?”

La penna le cade in terra e quando Caroline si china a raccoglierla, Rebekah vi poggia il piede sopra. Per favore, non ora. Per favore!, pensa strappandola da sotto la scarpa della ragazza. “Va a fare pratica o ti tolgo l'incarico.”

Rebekah la studia, pensierosa. “Se avessi un ragazzo che tenesse a me, sarei felice.”

Trovati un ragazzo e poi ne riparliamo.” Caroline si umetta le labbra, lanciandole un'occhiata. Non ha cambiato posa e la sta ancora studiando. “Non volevo essere sgarbata...”

Stefan ti ha raccontato cosa ho fatto.”

Se posso esprimere un parere in merito, l'ho trovato davvero stupido” ammette, incrociando le dita, il blocco premuto contro lo stomaco. “Chi pensavi di impressionare? Una che tenta di suicidarsi non lascia un bigliettino d'addio al fratello con le istruzioni su dove trovarla! Hai coinvolto April in una cosa più grossa di lei, e reputati fortunata che Stefan si sia preso il disturbo di venire da te, bellezza! Poteva fregarsene e lasciarti marcire nella cripta dei Lockwood per il resto dei secoli!”

Care, stai gridando...”

E' inaccettabile che una donna moderna si comporti così! Noi non ci disperiamo se un ragazzo non ci guarda, noi ce lo prendiamo!” ribatte, secca. “Tu sei una che prende?!”

Rebekah la fissa, ipnotizzata. Caroline si avvicina, assottigliando le palpebre. “Sì o no, dolcezza? Non ho tempo da perdere con te!”

Parli come Nik.”

Hai chiamato la signora Bell?!”

Ho un appuntamento nel pomeriggio...”

Bene!” Caroline scioglie le braccia e la guarda in malo modo. “Voglio vederti volteggiare su quella pista con un bel vestito. Parrucchiera, manicure. Devi prenderti cura di te stessa. Un uomo non è mai la soluzione, ma un piacevole passatempo. Stefan!”

Il vampiro salta dalla scala verso di loro e stira le labbra, allegro. Caroline è sempre la soluzione a tutti i problemi di natura comportamentale. “Presente!”

Portatela via, mi sta infastidendo e devo ancora contattare Jeremy per il rinfresco. Rebekah non ha il cavaliere. Sarai tu il suo cavaliere!”

Credevo di essere il tuo.”

Caroline lo fissa, sfidandolo a ripetere la sciocchezza appena detta.

Agli ordini” sussurra con un saluto militare, prendendo Rebekah sottobraccio che lancia un'ultima occhiata spaventata alla ragazza. Avrebbe rimesso in riga anche il fratello, con quell'atteggiamento da sergente maggiore!

Stanza 13, Car Park Motel, pomeriggio

Dianna non era mai stata morsa da un vampiro in tutta la sua vita e non avrebbe lasciato impunito il mocciosetto che l'aveva investita e data in pasto al vampiro cattivo. Continuare a frignare era un modo per sfogare la tensione prima della battaglia, perciò finì un pacchetto di fazzoletti mentre preparava l'attrezzatura e rinforzava il parco 'paletti'. Si chinò sotto il letto e sfoderò l'artiglieria pesante. Prese un paletto di quercia bianca e lo fece roteare con decisione. Con un colpo avrebbero ammazzato cento indiani, pensò e disfò la treccia, lisciando i capelli aggrovigliati con le dita. Gli occhiali erano andati perduti. Aveva perso il regalo di Elijah. Il viso scivolò fra le mani e Dianna tirò indietro i capelli, fissando la tv spenta. Eliminò la sciarpa dal collo e la posò in un mucchietto sul letto. Fece la stessa cosa col resto dei vestiti e quando l'acqua della doccia fu bella calda, lavò via il sangue raggrumato sulle ginocchia, il brecciolino dai capelli e la brutta esperienza dalla testa.

Toc-toc-toc – toctoc!

Dianna si risvegliò con un sussulto, il fon in mano e l'asciugamano attorno al seno. Gridò 'un attimo' e infilò l'accappatoio caldo e asciutto. Un abbraccio da Elijah era quello che ci voleva, in quel momento. “Ah!”

Posso entrare?”

No! Come mi hai trovato?!”

Klaus sbuffò, già spazientito. “Vuoi parlare in corridoio del sacrificio umano?”

Dianna lo afferrò per il braccio e lo tirò dentro, sbirciò il corridoio e chiuse la porta. “Non è un argomento da sbandierare ai quattro venti!” sibilò agitata. “Shhh!”

Klaus alzò gli occhi al cielo, mostrando disinteresse. “Tu sei paranoica.”

Anche tu o non saresti rimasto in vita per tutti questi secoli!”

Touchè” ridacchiò sorvolando la stanza con lo sguardo. “Quelli sono nuovi?”

Jeremy li ha finiti al posto tuo.”

Bene.” Klaus li arrotolò su se stessi e li strinse nel pugno, guardandola al contempo negli occhi. “Non sono famoso per la mia pazienza, dolcezza. Cosa vuoi che faccia, a parte tradurre i disegni e trovare la cura?”

Dianna alzò le spalle e scosse la testa, le ciocche ancora umide. “Ho un gattino, se vuoi dargli da mangiare...”

Se ti uccido adesso, tornerai come vampiro” l'avvisò, tremendamente serio.

Dianna lo guardò, per niente spaventata dalla minaccia. Elijah l'aveva messa in guardia sui malumori del fratello. Sbirciò la sacca aperta e sorrise, ironica. “Tu non dovresti essere vivo. Tua madre...”

Non nominare quella donna!”

Mai nominare Esther. Mai nominare la donna che li aveva condannati alla vita eterna e che lui stesso era stato così stupido da uccidere... per non morire. Klaus l'afferrò, furibondo. “Non ho più una madre, e non ho più un padre. Li ho uccisi e farò la stessa cosa con te se non risponderai alle mie domande!”

Dianna mantenne il sangue freddo anche se il cuore batteva veloce. “Se mi uccidi dovrai trovare un altro Cacciatore ed impiegherai secoli a finire il lavoro.”

Non è un problema tuo!” Klaus inspirò e mille odori lo sommersero. Pelle, bagnoschiuma, sandalo, ricordi. Ricordi che non aveva mai pensato sarebbero tornati. “Ma chi sei?”

Un veloce sorriso balenò sulle labbra rosse della ragazza. “Un nessuno che ti ricorda qualcuno.”

Klaus la lasciò, di nuovo calmo. Rimirò le sue mani. Dita lunghe, ben formate, smalto rosso corallo che spiccava sulla pelle chiara. Girò il dorso e lo baciò, spingendovi a lungo le labbra sopra. Hanna. Gli ricordava Hanna. La tenera ragazzina grassa che nessuno voleva baciare. Hanna che aveva un fuoco dentro, un'energia che scoppiettava dagli occhi e un'attrazione per la vita che lui invece cercava di sfuggire, subendo il passar del tempo senza mai poter riposare. Strofinò la barba cortissima sulla pelle delicata del polso, arrossandola per un lungo attimo. Il suo cuore batteva sempre più in fretta.

Klaus lasciò cadere i disegni a terra, rifiutando la possibilità di essere attratto da lei. Il suo odore era sempre più avvolgente e la sua pelle profumava di peccato. L'aveva messo in ginocchio. Fissò i fogli sparsi sul pavimento. Li raccolse uno ad uno, trattenendo la saliva in bocca. Trattenendo l'impulso di scostare quei lembi candidi e accarezzare lascivamente ogni singola piega del centro caldo del suo corpo. Trattenendo l'impulso di affondare la lingua nell'interno umido delle cosce. Era l'essenza pura del sesso e l'aveva sentita poche volte nella vita. “Dianna...”

E' la prima volta che mi chiami per nome” disse, sorridendo. “Mi correggo: è la prima volta che non lo sbagli, il mio nome.”

* The Name Game, S. Hellis

  
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