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Autore: Karmilla    11/08/2007    7 recensioni
i pensieri di Oscar e André la sera del ballo a Versailles, e un finale romantico per una serata iniziata decisamente male! E' la mia prima fanfiction, mi raccomano siate clementi ma recensite, mi aiuterà a migliorare!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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andré MINUETTO


PARTE 2
André era steso sul letto, le braccia incrociate dietro la nuca, gli occhi chiusi e i pensieri liberi di uscire ed entrare dalla finestra della sua stanza, lasciata volutamente aperta per far entrare l'aria fresca della notte. Ripensava alla giornata appena trascorsa con Oscar a Versailles, come faceva sempre, il fedele attendente al seguito del suo comandante.
Oscar l'aveva lasciato solo perché doveva preparare una parata con le Guardie Reali e così ne aveva approfittato per passeggiare tra i corridoi della reggia, fermandosi poi ad un balcone che dava sul giardino, proprio sopra la fontana. Fu là che vide Oscar e Fersen, stavano rientrando dalla parata e non poté fare a meno di serrare le mani e mordersi le labbra.
“Non fare lo stupido, è normale che siano insieme, dato il lavoro che fanno...” si ripetè da solo senza troppa convinzione, non riusciva a restare indifferente allo sguardo che aveva Oscar in quel momento, uno sguardo così limpido, luminoso, allegro che era impossibile non rimanerne affascinati; “Cosa darei perché tu mi guardassi così almeno una volta, mia cara Oscar”.
André era così assorto nell'osservare Oscar e Fersen che non si accorse che la regina Maria Antonietta era al suo fianco già da un pò.
“Fa male vederli così, vero André?”
“Cosa?”, rispose voltandosi di scatto, “Maestà scusate, non vi ho sentita arrivare, cosa stavate dicendo?”
“Che fa male vederli così, non sei d'accordo?”
André non aveva il coraggio di rispondere, sapeva fin troppo bene che la sua condizione non gli permetteva di innamorarsi di una donna di un rango superiore al suo.
“Non sono cieca, André, so che ami Oscar da sempre e che soffri nel non poterla avere per te.”.
Si voltarono entrambi a guardare i loro reciproci oggetti di desiderio, poi Maria Antonietta proseguì:
“Capisco quello che provi per Oscar perché io provo lo stesso sentimento per Fersen”.
“Perdonate la franchezza, Maestà, ma almeno voi l'avete l'amore di Fersen”.
“Si André, ma di nascosto, come una squallida prostituta dei bassifondi parigini. Non posso amarlo alla luce del sole, anzi devo sempre fare attenzione agli occhi della gente...se penso a quante volte Oscar è corsa in mio aiuto per impedirmi di fare delle sciocchezze!”
André era perplesso, la regina di Francia parlava con lui di un argomento così intimo con una tale naturalezza che sembrava stesse parlando ad un amico, in quel momento i loro ruoli non esistevano più, erano solo due coetanei che si confidavano le proprie sofferenze d'amore.
“La cosa che più mi rattrista é il pensiero che prima o poi lo perderò, li perderemo, André. Sono due persone libere, alle quali presto o tardi le rispettive famiglie imporranno un matrimonio”.
Un fulmine nel cuore di André, non aveva mai pensato ad una tale possibilità, che Oscar si sposasse, ma così come era arrivato cercò di scrollare quel pensiero dalla sua mente:
“Non é possibile, Maestà”, rispose sicuro, “il Generale Jarjayes non ha mai considerato Oscar una donna, di certo non le cerca un marito e spero proprio che non le stia cercando una moglie!”
“Ti sbagli, André, un giorno il Generale capirà che lui e Madame Jarjayes non ci saranno per sempre, così come tua nonna, inoltre tutte le altre figlie sono sposate e si accorgerà che la tua Oscar rimarrà sola, allora vorrà darla in sposa a qualche nobile che le garantisca una vita agiata, così come so che il padre di Fersen sta facendo a sua volta in Svezia, perché vuole che il nome del casato venga perpetrato.”
André ascoltava senza avere la forza di ribattere, sapeva che la regina aveva ragione e quando quel momento sarebbe arrivato lui non avrebbe potuto fare nulla per opporsi:
“Non sono un nobile, non ho nulla, non sono che un servitore che forse si è illuso di rimanere al fianco di Oscar per sempre...non posso neanche sperare nell'amore, perché lei non ama me!”
Ora era la regina ad essere sorpresa dalla franchezza e dalla dolcezza di André.
“Non è vero, André, devi credermi! Oscar ti ama, solo che non se ne è accorta ancora neanche lei, arriverà il giorno in cui lo capirà da sola, fidati di me!”
“Come vorrei che fosse vero, ma sono convinto che vi sbagliate”.
“Ti dico di no, sono sicura di quello che ho detto! Vedo come ti cerca sempre con lo sguardo per poi distoglierlo quando tu la guardi, e ricomincia a guardarti quando tu distogli lo sguardo da lei, e anche come si scalda quando sente le dame di corte parlare di te in modo un po' troppo audace. Deve solo decidere di compiere quel cammino dentro se stessa che le è stato impedito di fare sin dalla nascita. André, fidati delle mie parole; ricordi il giorno in cui caddi da cavallo e il re ti accusò ingiustamente? Dimmi, André cosa può essere stato se non l'amore a spingere Oscar a volersi sacrificare al tuo posto? Era pronta a morire pur di salvarti la vita, se questo tu non lo consideri amore...”.
La regina non smetteva di parlare, vedeva davanti a sé un uomo innamorato che aveva un disperato bisogno di credere a quello che lei stava dicendo, ma che non riusciva a farlo per colpa di tutti quegli stupidi ostacoli creati dalla differenza di rango.
“André, io ti prometto che farò tutto il possibile per aiutarti, quando il Generale Jarjayes vorrà far sposare Oscar ti metterò nella condizione di poter essere un suo pretendente, ti darò un titolo nobiliare più alto del suo e tutto quello che servirà per mantenerlo e se ciò non fosse ancora sufficiente chiederò a Sua Maestà di negare il consenso a tutti i pretendenti che il Generale porterà finché non proporrà te, fosse anche solo perché sei rimasto l'ultimo!”
“Vorrei davvero credervi e sperare che tutto questo un giorno si realizzi, per ora la realtà è molto diversa ma vi ringrazio dal profondo del cuore, non avete idea di quanto mi abbia fatto piacere quello che mi avete detto”.
Il solo pensiero di poter sposare la sua Oscar lo riempiva di gioia e lo faceva emozionare, quante volte aveva sognato di trovarsi in una chiesa, davanti ad un altare mentre aspettava la sua amata e...improvvisamente scoppiò a ridere, una risata bella e divertita, che trasmetteva allegria a chi lo ascoltava; la regina, stupita, gli chiese:
“André, cosa ti fa divertire così tanto?”
“Scusate, Maestà, è che per un attimo mi sono visto mentre aspetto Oscar all'altare, la porta della chiesa che si apre e lei che fa il suo trionfale ingresso...in alta uniforme! Non si capirebbe chi è lo sposo e chi è la sposa, saremmo veramente ridicoli!”
La regina lo guardava a bocca aperta, poi si figurò la stessa scena e scoppiò a ridere anche lei, e mentre lo guardava dovette ammettere con se stessa che invidiava Oscar, che era così fortunata da avere un uomo come André al suo fianco.

André si alzò dal letto e andò alla finestra
“E pensare che fino a questa mattina non riuscivo proprio ad immaginare Oscar vestita da sposa, non credevo che a distanza di poche ore la mia immagine di lei sarebbe cambiata così tanto. Non scorderò mai questa sera, la mia Oscar in abito lungo, che sogno! Quanto vorrei che l'avesse fatto per me e non per quel bambolotto svedese senza coraggio...Ma cosa dico, parlo come se avessi dei diritti su di lei, il suo cuore non mi appartiene, sono solo un uomo geloso e amareggiato perché non sono io quello che è riuscito a far cambiare Oscar. Il suo orgoglio l'ha gettato via per il conte dagli occhi di ghiaccio, con me non ha mai sentito il desiderio di sentirsi donna”.
André tornò a sedersi sul letto, poi cominciò a camminare nervosamente su e giù per la stanza, dopodiché decise di uscire a cavallo e recarsi a Versailles, se doveva soffrire, almeno voleva vedere in faccia la causa del suo dolore.
   
 
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