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Autore: nigatsu no yuki    21/01/2013    4 recensioni
Mi ero sempre chiesta perché la gente si ostinava a vedere solo luce o oscurità.
Ricordo i miei anni a Hogwarts e meglio ancora le voci sussurrate la prima volta che salii sull'espresso per il castello: i ragazzini come me fantasticavano sulla Casa alla quale sarebbero stati assegnati, le uniche nominate: Grifondoro o Serpeverde. Perché i maghi dimenticano Corvonero e Tassorosso?
Il bene e il male. Quello che vi era in mezzo non era tenuto in conto da nessuno.
-Pensavi sarebbe finita così?- sussurrò, le sue parole già lontane da me.
Scossi la testa, senza accettare la realtà -No, ho sempre creduto in te fino alla fine-
Un sorriso amaro gli dipinse il viso, era uno di quei vecchi sorrisi che solo io o le mura di Hogwarts potevano vantare di aver visto -Hai sempre creduto in una parte di me che non esiste- replicò.
Guardai i suoi occhi azzurri, per me erano diventati irraggiungibili, si sfiorò il braccio sinistro dove sotto la stoffa pulsava il segno del Male che lo aveva trasformato in ciò che aveva sempre odiato poi si girò andandosene e lasciandomi sola.

Storia interrotta, spero potrà riprendere a breve.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 17 - La colpa era mia




 

-Non è possibile- continuavo a bisbigliare, senza riuscire a capire davvero le parole di Harry.
-Cosa?- chiese lui -che papà probabilmente era borioso e pieno di sè, e si comportava peggio di Malfoy?-
Mi voltai verso di lui con gli occhi sgranati -Harry!-
Lui sospirò -Quello che ho visto dev'essere per forza la verità-
Stavamo ragionando quel pomeriggio scendendo verso la Sala Grande; pochi minuti prima mi aveva spiegato perché non stava più andando ad Occlumanzia.
Piton lo aveva minacciato perché non ne parlasse con nessuno, dei suoi ricordi, che Harry aveva spiato. Il mio fratellino però aveva ritenuto giusto raccontarmi ogni cosa, dato che erano presenti i nostri genitori.
-E hai detto che ha insultato la mamma...- continuai.
Harry fremette -Ho un altro motivo per odiarlo-
Qualcun altro aveva detto di odiare Piton, proprio lì nella Sala d'Ingresso, alcuni anni prima... ma perché diavolo ci stavo pensando? Smettila mi ordinai.
-Sembrava si conoscessero comunque- continuò Harry -e poi a quanto pare lei odiava papà all'inizio-
-Potremmo chiedere a Sirius o a Remus- dissi -per far chiarezza su tutta questa storia-
Harry annuì -Devo andare a cercare Ron e...- incominciò.
Lo fermai prima che scappasse via -Promettimi solo che continuerai ad esercitarti per schermare la mente- dissi.
Lui sbuffò -Non ti assicuro nulla, ma ci proverò-

 
-E' l'idea più assurda che abbia mai sentito!- borbottai.
-Oh grazie, almeno qualcuno che possiede ancora un po' di buon senso- sbottò Hermione.
Ron alzò gli occhi al cielo -Harry deve scegliere- disse.
Harry fece per rivolgermi a me, ma lo anticipai -Io vengo con te-
-No- disse -non farò rischiare anche te, se mi scopriranno sarò solo-
Feci per controbattere, ma non ci riuscii -Io vado- disse lui correndo verso le scale.
Dannazione a Fred, George e le loro idee brillanti, lo avrebbero fatto espellere se la Umbridge lo avesse trovato nel suo ufficio, mentre cercava di comunicare con Sirius.
Sospirai sconsolata, ormai non potevo più fermarlo così salutai Ron ed Hermione andando verso la mia Sala Comune prima di cena.
Non ci arrivai però, ero al secondo piano quando intercettai proprio i gemelli che furtivi scendevano verso la Sala d'Ingresso sghignazzando.
Avevo il dannato bisogno di fare una sfuriata a qualcuno e chi meglio dei due artefici della probabile espulsione di Harry?
-Voi due- urlai raggiungendoli.
Quelli si voltarono insieme sibilando -Shhh-
-Dannazione Evey- iniziò Fred.
-Così ci farai scoprire- concluse George.
Lui guardai malissimo -Per colpa vostra Harry sta rischiando l'espulsione- sbottai irritata.
I due si guardarono poi scoppiarono a ridere, cercando di trattenersi per non fare troppo rumore.
-Cosa c'è di così divertente?- sbuffai.
Fred, che fu il primo a riprendersi, mi posò una mano sulla spalla -Tranquilla Evey, non l'avremmo mandato nella tana del lupo mannaro senza un diversivo-
Inarcai le sopracciglia -Che vuoi dire?- chiesi.
Lui guardò il gemello -George a te l'onore, io passo in Sala Grande ci vediamo qui tra due minuti- detto quello sparì.
-Ok cosa sta succedendo?- chiesi questa volta a George.
-In poche parole- disse -abbandoniamo la scuola in grande stile per aprire ufficialmente i Tiri Vispi Weasley, Diagon Alley-
Il mio stupore raggiunse le stelle -Voi... abbandonare la scuola... vostra madre vi ucciderà- balbettai.
Lui alzò gli occhi al cielo -Ormai siamo grandi- si giustificò.
Scossi la testa -In che senso in grande stile?- chiesi ancora.
-Oh beh lo vedrai appena tornerà Fred- spiegò -quindi ho il grande onore di salutarti prima della mia fantastica fuga?-
Questa volta alzai io gli occhi al cielo -Anche perché potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo, dato che appena vostra madre vi scopre siete morti- dissi ragionandoci su, non faceva una piega.
Lui rise -Giusto, giusto, devo inventare qualcosa per farci sfuggire dalle fatture che ci lancerà-
Scossi la testa sorridendo ancora, mentre lui fece qualcosa che mi sorprese: si chinò verso di me dandomi un bacio sulla guancia.
Rimasi spiazzata, invece lui mi fece l'occhiolino e raggiunse il fratello che lo aspettava ai piedi della scalinata ed entrambi si diressero verso la Sala d'Ingresso.
Perché l'aveva fatto? Mi accorsi che stavo fissando il vuoto e, stranamente con la mente sgombra, senza ben capire perché, mi diressi verso la Sala Grande, sedendomi al mio tavolo, con in testa troppe domande che vorticavano furiose, sembravano i sintomi peggiori di un incanto Confundos.
Il boato che arrivò alla Sala d'Ingresso seguito da un fetido odore, non sembrò preoccuparmi per nulla, non mi unii neanche alla folla che si riversava verso la porta cercando di vedere cosa fosse accaduto; rimasi seduta, con la mente assente.

 
Due settimane dopo per i ragazzi del quinto anno cominciarono i G.U.F.O.
Ripensando a me stessa l'anno precedente, trovai tutti quei ragazzi davvero troppo preoccupati; non ricordavo bene perché non avessi vissuto gli esami con quell'ansia che si espandeva tra i corridoi.
Per alcuni del sesto anno ci furono invece le ultime sessioni per l'esame di Smaterializzazione, esame che io avevo già passato. Mi ritrovavo quindi senza nulla da fare, in quelle ultime settimane a Hogwarts; il tempo lo impiegavo appena per lo studio degli esami del sesto anno, di cui ero davvero poco preoccupata, per il resto me ne rimanevo in Sala Comune, dove la mia compagnia più ricorrente era Luna.
La notizia della fuga di Hagrid e “dell'incidente” della McGranitt giunse nella Sala Comune sulla torre Ovest quasi timorosa ed ovattata, portata da qualche ragazzo del quinto anno che aveva assistito a tutta la scena. Avevo bisogno di chiedere ad Harry chiarimenti su quella situazione, ma si trovava occupato con gli esami fino al giorno dopo.
Così aspettai quel mercoledì e poi decisi di andargli a parlare; se anche Hagrid era sparito e la McGranitt era stata trasportata probabilmente al San Mungo, allora nel castello non rimaneva più nessuno in grado di contrastare la Umbridge.
-Ti accompagno- disse Luna quel pomeriggio dopo che le dissi che dovevo cercare mio fratello -questa Sala Comune diventa più stretta di giorno in giorno, non ho idea di cosa stia causando tutto ciò- continuò con sguardo pensoso.
Sorrisi ed insieme scendemmo verso la Sala Grande dove si tenevano gli esami, al secondo piano incontrammo Ginny; io e Luna stavamo per salutarla quando delle urla attirarono la nostra attenzione, forse di più la mia, dato che una delle voci apparteneva di sicuro ad Harry.
Ma che succede? Pensai e senza minimamente aspettare aprii la porta: dentro un'aula vuota Harry ed Hermione sembravano litigare e Ron tentava di tenersi fuori dal discorso in tutti i modi.
-Cosa succede?- chiesi, come per introdurre il mio arrivo.
Harry che stava lanciando un'occhiataccia ad Hermione si voltò verso di me; alle mie spalle Ginny e Luna si stavano chiudendo la porta alle spalle.
-Urli davvero tanto sai?- disse la prima.
-Urlo per un motivo- tagliò corto Harry per poi concentrarsi su di me -Sirius, Voldemort l'ha preso e lo sta torturando nell'Ufficio Misteri-
Spalancai la bocca e sgranai gli occhi -Tu... cosa?- domandai.
-L'ho sognato, ed è stato un sogno come quello del signor Weasley- spiegò -devo andare a Londra, adesso-
Il mio cervello aveva smesso di funzionare correttamente e persi il discorso che ne seguì, Hermione disse qualcosa a mio fratello che lo fece infuriare e i due ricominciarono a litigare, ma io non sentivo le loro voci. L'immagine di Sirius torturato al Ministero della Magia si era impossessata della mia mente e questa non riusciva ad accettare l'idea: una parte era bloccata dalla paura, perché non avrei potuto salvare Sirius, paura perché io non ero come Harry, io non avevo mai affrontato il Signore Oscuro, non possedevo il suo coraggio; un'altra da una rabbia cieca, perché la storia sembrava ripetersi, Voldemort riusciva ad arrivare a tutte le persone che amavo, a portarmele via, e io sapevo di non poterlo permettere.
-Harry non pensi che prima convenga controllare che Sirius sia a casa?- tentò di dire Hermione.
-Per perdere altro tempo? Non è a casa Hermione, non mi importa se non mi vuoi aiutare, ma io devo salvarlo-
-Non ha mai detto questo-
-Litigare non serve a nulla- si intromise Ginny.
-Si, lei ha ragione- concordò Ron.
-Non capisco chi sia questo Sirius...- Luna sembrava quasi parlare tra sè e sè.
-Silenzio!- urlai ad un certo punto, mentre questo piombava nella sala e tutti si voltavano a fissarmi: non dovevo avere uno sguardo gentile in quel momento, il misto tra rabbia e paura doveva di sicuro averlo deformato -sarò la prima a volare a Londra Harry e lo sai, ma Hermione potrebbe avere ragione, Voldemort potrebbe averti fatto vedere qualcosa che non esiste solo per attirarti da lui, quindi ora controlleremo Grimmauld Place, se Sirius non c'è andremo subito all'Ufficio Misteri-
Due minuti dopo ero insieme a Luna e Ginny a fare la guardia nel corridoio dell'ufficio della Umbridge per assicurarsi che nessuno si avvicinasse, mentre Harry ed Hermione contattavano Sirius e Ron distraeva la nuova Preside.

 
-Il corridoio è pieno di Gas Strozzante, non è uno scherzo, ma se volete provare prego, almeno gli altri ci crederanno vedendo i cadaveri- stava urlando Ginny a qualche metro da me fermando un gruppo di Tassorosso dell'ultimo anno, che borbottarono per poi ritornare sui loro passi.
-E quindi sarebbe questa la scusa per tenere tutti lontani dal mio ufficio?-
La voce della Umbridge colse entrambe di sorpresa, io che ero a metà del corridoio ebbi il tempo di nascondermi dietro una colonna, mentre una ragazza di Serpeverde afferrava la bacchetta di Ginny. Dall'altra parte del corridoio uno dei gorilla di Malfoy, seguito appunto da questo, stringeva un braccio a Luna trascinandola dalla preside. Avevano catturato anche Ron, che ora cercava inutilmente di dimenarsi.
Dovevo avvertire Harry subito, o sarebbe stato scoperto, e l'unica cosa che potevo fare era inviare un Patronus. Mi appiattii contro la parete fredda e socchiusi un attimo gli occhi, pensai al ritorno di Silente che sbatteva fuori dal castello quel rospo rosa, poi iniziai a sussurrare -Expecto... -
Qualcuno afferrò la mano che stringeva la bacchetta costringendomi a fare un passo indietro verso l'angolo più buio del corridoio. Sicuramente ora la Umbridge non mi avrebbe vista, ma chi era stato a fermarmi? Mi voltai e non mi sorpresi più di tanto trovando Daniel.
Quell'anno era diventato la mia personale guardia del corpo contro le punizioni? Pensare tutto quello fece salire la rabbia dentro di me, perché non si limitava a lasciarmi in pace? Era così difficile farlo?
-Sparisci- sibilai per poi tendere di nuovo la bacchetta.
-Ti scoprirà se farai quell'incantesimo- disse.
-Credi che mi importi?- replicai voltandomi verso di lui -devo avvisare Harry...-
La Umbridge però aveva già percorso il corridoio verso la sua aula, seguita dalla Squadra d'Inquisizione, e si era chiusa la porta alle spalle.
Guardai Daniel ancora più arrabbiata -Non devi metterti in mezzo- gli dissi.
-Sarebbe un ringraziamento questo?- chiese calmo.
-Senti- ringhiai -devi smetterla con tutto questo-
-Perché se invece fossimo ancora amici potrei continuare?- chiese senza smettere di guardarmi, continuando ad avere una voce piatta e vuota -ma questo dipende da te Ev-
Cosa? Adesso la colpa era mia? Dopo tutto quello che lui mi aveva fatto? Ripensai all'anno precedente, a quel giorno da cui era partito tutto, quello era diventato un ricordo lontano e quasi indistinto, una parte di me si chiedeva ancora perché non l'avessi rimosso del tutto. Perché, come diceva Luna, continuavo a serbare troppo rancore? E perché non trovavo una risposta a tutto questo?
Con gli anni non ero cambiata, continuavo ad essere irrimediabilmente cocciuta, non riuscivo a dargli ragione, perché non volevo ammettere di avere torto. E mi odiavo per questo.
La porta dell'ufficio si aprì di scatto e si richiuse, qualcuno era uscito correndo diretto chissà dove.
Cercai di rimettere insieme il mio sarcasmo, poi rialzai lo sguardo su Daniel -Beh tutto questo è molto divertente, ma ora devo andare- dissi.
-Hai paura di rispondermi?- chiese.
Mi voltai di scatto -Primo io non ho paura di nulla- bugia, avevo una paura matta che Sirius stesse rischiando la vita in quel momento, avevo paura di affrontare Voldemort e avevo paura di non riuscire ad aiutare mio fratello -secondo, non ti devo proprio nulla, che sia anche una semplice risposta-
Stava per controbattere quando nel corridoio apparve Piton che si diresse a grandi falcate verso l'ufficio della preside. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ma feci un passo in avanti uscendo dal cono d'ombra che mi offriva la grande colonna nel corridoio, sentii anche i passi di Daniel, segno che mi aveva seguita.
Passò forse un minuto poi la porta si aprì nuovamente e Piton uscì, questa volta mi vide.
Mi lanciò un'occhiata gelida -Cosa ci fa qui signorina Potter?- chiese.
-Io... ero qui per mio fratello signore- dissi piano.
-Ah, ho notato il grande pasticcio in cui si è cacciato- continuò lui -c'era da aspettarselo in fondo- rimase un attimo in silenzio -ti consiglierei di non seguire il suo esempio-
Un consiglio da Piton? Inoltre non sembrava più tanto formale in quell'ultima frase; era sempre stato strano il suo non-odio nei miei confronti, notando quanto detestasse papà ed Harry. Harry che forse ora stava rischiando grosso, e che io dovevo salvare, insieme a Sirius e... improvvisamente mi si accese la lampadina, mentre Piton aveva chiamato Daniel, ordinandogli di seguirlo.
I due avevano fatto pochi passi -Contatti l'Ordine signore- dissi -Sirius potrebbe essere in pericolo-
Piton si voltò verso di me scrutandomi a fondo, poi non disse una parola ed andò via, portando con sè Daniel.

 
Rimasi immobile a pensare, all'ombra della colonna. Non sapevo cosa fare: entrare in quell'aula cercando di Schiantare tutti e liberare i miei amici o aspettare? Aspettare cosa poi?
Muoviti devi entrare lì dentro disse una vocina nella mia testa, ma prima che potessi pensare altro dall'ufficio uscirono la Umbridge, Harry ed Hermione.
-Gli altri non devono muoversi, intesi?- urlò la preside alla Squadra d'Inquisizione rimasta dentro l'ufficio, poi trascinò via mio fratello e la sua amica.
Non mi diedi il tempo per pensare, sfoderai la bacchetta ed entrai dentro l'aula. Prima che qualcuno di loro potesse considerarsi sorpreso urlai -Stupeficium!- contro uno dei gorilla di Malfoy che fu sbalzato indietro andando a colpire una ragazza di Serpeverde che teneva imprigionata Ginny.
Io e il resto dell'E.S. ci mettemmo poco a mettere fuori gioco gli altri.
-Dobbiamo seguire Harry- dissi, gli altri annuirono e correndo tra i corridoi raggiungemmo la preside e i suoi ostaggi.
-Non possiamo attaccarla così- disse Ginny intuendo ciò che avevo intenzione di fare.
-Seguiamoli- propose Ron, e tutti ci apprestammo a seguirli proprio mentre si immergevano nella Foresta Proibita.

 
Non passò molto, ma riuscimmo a liberarci della Umbridge senza scomodarci più di tanto; ovvero fu Grop, il fratellastro di Hagrid, che viveva nella foresta a sbarazzarsi dei centauri che avevano prima rapito la preside.
Dopo non lasciai il tempo ad Harry per contestare, a cavallo dei Thestral, volammo tutti e sette in direzione di Londra, dovevamo salvare Sirius.
Poi ciò che successe al Ministero della Magia, nei meandri più oscuri dell'Ufficio Misteri, di sicuro cambiò volto all'intera visone che il mondo magico aveva di Harry, da un anno a quella parte.
Per noi però quel viaggio a Londra significò molto di più, ci fece perdere molto di più.
Quella sera i Mangiamorte si lasciarono scappare la profezia che cercavano da quattordici anni, Voldemort stesso si lasciò scappare l'opportunità di uccidere Silente, io ed Harry perdemmo Sirius.
Ho ancora davanti agli occhi l'immagine del suo ultimo sorriso, prima che il suo corpo si dissolvesse nel nulla; e ogni volta che ci penso oltre ad aprirsi e pulsare, l'enorme voragine che avevo nel petto, mi riempiva una furia cieca nei miei confronti: non avevo fatto nulla per aiutarlo.
Ero rimasta lì e lo avevo visto morire senza poter intervenire in alcun modo.
Era colpa mia.
Quando l'avevo confessato ad Harry, lui aveva detto di sentirsi nel mio stesso modo, oltre che arrabbiato e triste. E l'impotenza di quel momento ci aveva accomunati, dopo avevamo pianto, ma io ormai mi trovavo a piangere ogni giorno.
Voldemort mi aveva portato via tutta la mia famiglia, ora mi rimaneva solo Harry, ed era Harry che avrei protetto fino alle fine, nonostante la magia oscura che ora incombeva su di noi, nonostante la profezia che lo aveva delineato come il Prescelto, nonostante la profezia che per un attimo aveva toccato anche me.
Era vero: la profezia che i Mangiamorte cercavano con disperazione, l'arma di cui Sirius, in una sera di fine estate ci aveva parlato, riguardava Harry, perché solo lui avrebbe potuto distruggere l'Oscuro Signore, ed era per questo che aveva tentato di uccidere quando era solo un neonato.
Allora perché io ero stata nascosta al mondo magico? Silente mi doveva quella risposta, come aveva dato ad Harry la sua.
E così fu: il preside mi raccontò che c'era stata un'altra profezia, precedente a quella di Harry. Una profezia che era un monito per Voldemort, che aveva annunciato che sarebbe arrivato chi lo avrebbe sconfitto, e questo sarebbe nato in seno allo schieramento che aveva sempre tentato di ostacolarlo.
Quando quella profezia fu fatta, mia madre aveva appena saputo di essere incinta di me; e Silente aveva intuito una cosa: la profezia si riferiva all'Ordine, era l'unico gruppo di lotta aperta al Signore Oscuro, e l'unica coppia in attesa di un figlio erano i miei genitori.
Per quel motivo solo alcuni membri dell'Ordine avevano saputo della mia esistenza, per il resto del mondo i Potter non avevano ancora figli.
La seconda profezia, quella definitiva, arrivò quando Harry era già nato, quando ormai era troppo tardi.
E saputo questo passai l'inizio dell'estate, lontana da Hogwarts, nel modo peggiore: corrosa da un senso di colpa sempre più grande. Ora ne ero sicura, se i miei genitori erano morti, la colpa era anche mia, come mia era la colpa per la morte di May, la moglie di Godfrey, e per quella di Sirius.
E se io pensavo quello di me, immaginavo cosa pensasse Harry; perché se io mi sentivo così in colpa, lui pensava lo stesso nei suoi confronti.
Ma io non volevo che quello accadesse, mi ero ripromessa che lo avrei protetto, in qualunque caso, e così avrei fatto.
Voldemort poteva anche essere tornato, ma non sarebbe arrivato a mio fratello, se Harry aveva quella battaglia da vincere, io sarei stata al suo fianco, avrei vinto insieme a lui.











Angolo autrice

Partiamo dal presupposto che questo capitolo è stato un parto gemellare triplo: torno dopo quasi due mesi... mamma mia mi sono davvero superata D: e credetemi nonostante la mia incostanza, unita ai blocchi frequenti, non mi aspettavo di arrivare a tanto!
Però c'è una bella notiza :D
Davvero?
Si davvero abbiamo finito il quinto anno!

Ora ci sta la precisazione finale, il quinto libro è tra tutti quello che mi ha entusiasmato meno, forse perché leggendolo la prima volta a 10-11 anni (non l'ho letto appena uscito, perché dovevo finire il quarto) e affezionata tantissimo a Sirius dal terzo libro; beh non è stato bello vederlo morire, soprattutto a 11 anni. In più all'inizio di questo libro avevo trovato Harry antipatico, e da piccola bimba ingenua, me l'ero legata al dito.
Ok ho finito di spiegarvi esperienze personali, comunque in questa potete trovare il perché di questa "compressione" del quinto libro in tre ben miseri capitoli.

Detto questo spero che questo squallido capitolo non vi abbia schifati più di tanto, beh se vi ha fatto schifo o se vi è piaciuto (dubito) datemi il vostro parere ;)
Il prossimo capitolo a breve, spero ^__^
Un saluto a tutti 
   
 
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