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Autore: Tinkerbell92    21/01/2013    3 recensioni
STORIA IN REVISIONE
Emma Bennett è una trovatella, educata e molto intelligente, che ha passato diciannove anni nell'Orfanatrofio di Volterra.
Il suo tragico passato sembra, ormai, soltanto un lontano ricordo, quando, un giorno, assiste, per caso, al brutale omicidio di uno stranissimo essere umano dalla pelle fredda come il ghiaccio.
I giustizieri altri non sono che i Volturi, i quali, dopo aver discusso sul destino della scomoda testimone, invece che ucciderla, decidono di portarla in dono alla viziatissima figlia di uno dei tre capi.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Twilight Saga according to Tinkerbell'
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Per la prima volta, da quando ero arrivata al castello, potevo dire che Milady si stava impegnando per davvero.
Le avevo insegnato che cosa significava mancare di rispetto, fare capricci inutili, che non mi chiamavo “Servetta”, e i comportamenti che si addicevano ad una ragazza della sua età.
Per facilitarle il compito, ci eravamo addirittura inventate dei segnali, all’apparenza innocui, per avvertirla in caso iniziasse a comportarsi male.
L’unica cosa che non ero ancora riuscita ad ottenere, era evitare che tormentasse il povero Alec, ma, d’altronde, era meglio andare per gradi.
Un paio di settimane dopo la nostra ultima riappacificazione, io e Rowena sedevamo sul pavimento della sua stanza, intente a sistemare le bambole, quando, all’improvviso, se ne uscì con un commento che mi lasciò parecchio sorpresa: - Sai, Emma… dato che ormai siamo in… confidenza… stavo pensando che potremmo parlare un po’…
- Parlare di cosa?- domandai, alzando gli occhi dalla bambola che stavo pettinando.
Milady alzò le spalle: - Non ho mai avuto nessuno a cui raccontare dei segreti sugli altri… le mie ancelle mi ascoltano sì e no e non commentano… il fatto è che, a volte… mi sento un po’… sola…
Sorrisi, riprendendo a pettinare la bambola: - In pratica, avete bisogno di un’amica…
Lei abbassò lo sguardo, il carattere orgoglioso ereditato dal padre la faceva chiaramente sentire un po’ in imbarazzo di fronte ad un’affermazione simile: - Beh, sono l’unica diciottenne qui… Aro pensava che Jane potesse essere una buona compagna per me, ma non andiamo molto d’accordo… Chelsea mi ascolterebbe volentieri, ma non si scolla mai da Afton l’Inutile; Renata ha in testa solo il lavoro e non bada mai a nessuno, Heidi degna di attenzione solo i ragazzi carini, Corinne mi fa venire la depressione solo a vederla… l’unica con cui spettegolavo un po’ era Didyme, ma poi se n’è andata…- si morse il labbro, assumendo un’espressione stranamente triste.
- Mi sembra un po’ strano che Corinne vi faccia venire la depressione, dato il suo potere speciale- osservai- Comunque, mi dispiace non aver conosciuto Didyme… dev’essere stato un brutto colpo per voi.
Rowena annuì tristemente: - Lei piaceva a tutti. Era così buona e altruista… io la ammiravo. Ogni volta che avevo bisogno di qualcuno, lei era sempre disponibile, anche durante gli anni in cui ero ancora umana. Ma preferirei non parlare di lei… mi manca ancora tanto e fa male…
- Va bene- risposi tranquillamente – Volete spettegolare un po’?
Milady si illuminò all’istante: - Oh, sì! E poi tu sai fare dei commenti davvero taglienti, nessuno riesce a trovare degli insulti migliori! Su chi spettegoliamo? Sui miei parenti?
Risi un po’, prendendo un’altra bambola: - Spettegolare non è proprio una cosa da signorina educata, ma dato che non avete nessuno con cui farlo…
- Parliamo dei miei genitori!- propose lei, piena di entusiasmo – Avrai sicuramente qualcosa da dire, su di loro…
Ci pensai un attimo: - Beh, in effetti, mi è sembrato che abbiano uno strano rapporto… cioè, dato l’aspetto giovane, mi aspettavo che fossero un po’ più… uniti? Non mi sembrano molto affiatati, come coppia, almeno, vostro padre mi è parso parecchio freddo e anti-romantico…
Rowena sorrise sotto i baffi: - Oh, no, loro fanno così in pubblico, in realtà, quando sono da soli, ne combinano di porcherie…- fece una smorfia disgustata – Una volta li ho pure visti… è stato davvero orribile.
- Immagino- replicai con un brivido – Quindi il loro distacco è tutta apparenza.
- Papà non vuole ridursi come Marcus in caso dovesse perdere la mamma- rispose lei, diventando seria all’improvviso – Per questo cerca di mostrarsi orgoglioso e freddo.
- Immagino che per Aro e Sulpicia sia lo stesso…
Milady ci pensò un attimo: - No, non proprio. I miei zii hanno un rapporto diverso, più… all’Antica. Preferiscono il dialogo romantico al contatto fisico… non so se mi spiego…
Annuii con un sorriso: - Fisicamente sono entrambi adulti, quindi credo che sia normale… anche se- trattenni a stento una risata – Mi è appena venuta in mente l’immagine di Aro in calzamaglia che fa una serenata a Sulpicia sotto la finestra…
Milady scoppiò in una risatina acuta: - Oh, cielo, sarebbe orribile! Certo che ne hai di fantasia…
Alzai le spalle: - E’ più forte di me… comunque, che cosa sapete dirmi degli altri membri del castello? Voglio dire, le guardie, la servitù…
Rowena mi guardò con aria maliziosa: - Ti interessano tutte le guardie o una guardia in particolare?
Arrossii fino alle orecchie e provai a fare la Gnorri: - Beh, mi è sembrato che Demetri fosse molto popolare tra le donne… immagino che su di lui ci saranno un po’ di pettegolezzi…
Milady alzò gli occhi al cielo, ma preferì non commentare: - Sì, Demetri è uno davvero richiesto. Credo che si sia fatto almeno la metà delle donne che abitano il castello…
- Oh- risposi un po’ infastidita – Anche… Heidi? Cioè, cosa significa per lui?
Rowena aggrottò la fronte: - Boh, so che sono andati a letto insieme qualche volta, ma non credo che a lui interessi molto… cioè, è uno che accetta subito le avances delle donne, ma non si è ancora legato a nessuna stabilmente.
- E’ una concubina, quindi…- osservai, senza fare a meno di sentirmi delusa.
Milady scosse la testa: - Naaah, credo che in realtà stia ancora cercando la donna giusta. A proposito, sai che, una volta, noi donne del castello abbiamo fatto un gioco, cioè eleggere il membro più sexy della famiglia Volturi… indovina chi è stato scelto?
- Demetri?- domandai, con un filo di voce.
Lei annuì: - Non c’è nulla di male a trovarlo attraente. E’ davvero sexy ed ha un bel modo. Credo che, se non mi piacesse Alec, potrei essere interessata a lui. Non so perché ti vergogni ad ammetterlo…
- Cosa?- squittii, immediatamente sulla difensiva – Io non…
Mi bloccai di colpo, non appena Milady iniziò a cambiare forma, facendomi ritrovare davanti ad un ammiccante e sensuale Demetri: - Ciao, Emma. Non sono focoso?
Le mie guance diventarono paonazze: - Milady! Per favore, siete inquietante! Avete ancora la vostra voce e i vostri abiti addosso!
Lei scoppiò a ridere, riprendendo la forma originale: - Dovrò farlo mentre mi stai vestendo…
- Non ci provate- sibilai minacciosa.
Qualcuno bussò alla porta e, un istante dopo, una voce maschile, che riconobbi all’istante, ci chiamò: - E’ permesso?
Non riuscii a trattenere un sorriso, mentre Milady rispondeva: - Vieni, zietto!
Marcus fece capolino dalla porta socchiusa: - Scusate se vi disturbo, ma Aro vorrebbe che veniste al salone principale. E’ arrivata.
- Chi?- domandai confusa – Chi è arrivata?
Milady sogghignò furbescamente: - Lo vedrai. Credo che ne rimarrai sorpresa.
Marcus ci sorrise e mormorò: - Vi aspettiamo là, allora.
- Tra qualche istante saremo da voi!
 
Mi stavo ancora interrogando su chi fosse la misteriosa “Lei” appena giunta al castello, mentre scendevamo le scale che ci avrebbero condotto al salone.
Gettai un rapido sguardo fuori dalla finestra e la mia attenzione fu catturata da un qualcosa di rosso che si trovava nel cortile.
Mi fermai, cercando di osservare meglio, e vidi due donne, due vampire, che parlavano tra loro.
Avevano entrambe i capelli rossi, con la differenza che la chioma di una era liscia e ben pettinata, quella dell’altra era crespa e quasi selvaggia.
- Milady…
Rowena si voltò, raggiungendomi all’istante: - Che cosa c’è?
Indicai con il dito le due ragazze: - Chi sono?
Lei le osservò, poi rispose indicandomi la tipa coi capelli crespi: - Lei è Victoria. Era un’amica di Heidi, prima che lei si unisse alla nostra famiglia. E’ davvero brava a nascondersi e far perdere le proprie tracce, anche se è civile come un Uomo delle Caverne… credo di non aver mai visto una ragazza così rozza… comunque, quella che ci interessa è l’altra. Si chiama Mary Anne ed il suo è un talento davvero speciale…
Osservai per un po’ le due donne, intente a parlarsi di chissà cosa, poi, quella chiamata Victoria fece una specie di carezza sulla testa dell’altra, baciandola su una guancia.
Notai Felix uscire dal portone, e subito Victoria, dopo averlo squadrato dall’alto al basso, fece dietrofront e partì rapida verso l’uscita del giardino.
Milady mi prese per mano, tirandomi verso di sé: - Andiamo, non voglio perdermi la sua entrata!
Raggiungemmo il salone quasi di corsa, trovando la maggior parte della famiglia Volturi già radunata.
Un tavolino rettangolare, coperto da una tovaglia candida, era stato posto al centro della sala, ed aveva una sedia posta ad ogni estremità.
Feci scorrere lo sguardo sui presenti, arrossendo non poco quando Demetri mi strizzò l’occhio.
Milady si fermò a scambiare due parole con Chelsea, facendomi cenno di proseguire.
Affiancai immediatamente Marcus, che mi sorrise: - Adesso sono certo che perfino tu resterai sorpresa.
- Da quella tipa che si chiama Mary Anne?- sussurrai, guardando con la coda dell’occhio Aro che prendeva posto ad una estremità del tavolino – Che cos’ha di tanto speciale?
Marcus aprì la bocca per rispondere, quando la vampira misteriosa entrò nella stanza, accompagnata da Felix.
Tutti i presenti si zittirono all’istante.
D’istinto, mi aggrappai al braccio di Marcus, osservando attentamente la nostra nuova ospite.
Era una ragazza sui venticinque anni piuttosto alta, con un fisico asciutto e un po’ spigoloso e lunghi capelli colore del rame.
Sotto le sottili sopracciglia arcuate, brillavano come fiamme i suoi stupendi occhi felini, che, in qualche modo, accentuavano ancora di più la sua bellezza.
Una lunga giacca nera, incredibilmente attillata, fasciava perfettamente il suo corpo, creando un incredibile contrasto con la sua pelle di marmo e, appeso alla cintura scura, portava un lungo pugnale d’argento.
Un ciondolo di ametista appeso al suo collo brillava di una luce sinistra sotto i raggi del lampadario.
Aro si alzò in piedi, esclamando con aria deliziata: - Cara Mary Anne! Che piacere rivederti! Non immagini nemmeno quanto sia lieto di averti qui con noi!
La ragazza annuì con aria educata, raggiungendo una delle due sedie attaccate al tavolino.
Prontamente, Sulpicia le fece cenno di accomodarsi: - Prego, Mary Anne, siediti.
La rossa permise a Felix di tirarle indietro la sedia, poi, si sedette con una grazia incredibile.
Guardai Marcus con aria interrogativa e lui mi rispose sottovoce: - E’ una Medium…
Prima che potessi trovare modo di replicare, Mary Anne voltò la testa verso di me e mi squadrò attentamente.
Un brivido mi corse lungo la schiena.
- Adesso ospitate anche gli umani, Aro?- domandò un po’ stupita.
Il vampiro sorrise con aria sbrigativa: - E’ una lunga storia. Piuttosto, noi due abbiamo un sacco di cose da raccontarci, vero?
Notai con la coda dell’occhio che molti vampiri avevano iniziato ad abbandonare la stanza.
Marcus mi mise una mano sulla spalla e mi fece cenno di incamminarmi verso l’uscita con lui.
Diedi un ultimo sguardo a Mary Anne, che mi stava dando le spalle, quando, all’improvviso, lei si girò, fissandomi con una strana espressione.
Distolsi immediatamente lo sguardo e mi strinsi più forte a Marcus.
Quando fummo usciti tutti, eccetto Aro, la sua ospite, Sulpicia e i genitori di Rowena, guardai con un sopracciglio alzato i portoni che si chiudevano.
- Scusa ma, a cosa è servito venire tutti in salone, se poi, dopo due secondi, siamo dovuti uscire?
Milady si voltò verso di me, lasciando perdere Alec – con somma gioia di quest’ultimo – ed alzò le spalle: - Ad Aro piace ricevere gli ospiti speciali in questo modo. Vuole far vedere a Mary Anne che tutto il castello si mobilita solo per darle il benvenuto. E’ una delle sue tante strategie.
- Strategie?- ripetei a mezza voce – A che cosa gli servono le “strategie”?
Marcus sfiorò con la mano la maniglia di una delle grandi porte: - In realtà, è da parecchi anni che siamo in trattative con Mary Anne. Lei sarebbe davvero una preziosa alleata per noi. Oltre ad essere una Medium, è anche una scienziata eccellente. Ha lavorato per parecchio tempo insieme a Carlisle Cullen, avendo modo di mischiare le sue estese conoscenze scientifiche con quelle mediche di lui. Si dice che Mary Anne sia capace di fare molte cose incredibili.
- Ad esempio?- domandai curiosa.
- Creare un metallo in grado di uccidere sia i licantropi sia i vampiri- rispose Demetri, che era rimasto fuori dalla porta con noi – Il suo pugnale è fatto di un argento speciale. Se trafigge uno di noi, potrebbe ucciderlo all’istante.
- Oh- mormorai colpita – Ha molti nemici, per caso?
Marcus trattenne a stento un sorriso: - Diciamo che ha una storia particolare alle spalle, che l’ha portata a diventare diffidente.
- Oh.
Avrei voluto saperne di più, ma Milady si ricordò improvvisamente di una cosa e mi prese per mano: - Emma, è l’ora della passeggiata! Ci sono parecchie nuvole in cielo, è il tempo ideale per uscire!
- Ehm, va bene- risposi un po’ incerta, guardando Marcus con aria impaziente. Il vampiro sorrise e mi fece un cenno con la testa: - Non ti preoccupare, ne parleremo più tardi.
Annuii, ricambiando il sorriso, e feci una leggera riverenza.
Milady si attaccò al mio braccio e ci incamminammo verso le scale che portavano al piano di sotto.
Incrociai per un momento lo sguardo di Demetri, che mi sorrise nel suo solito modo sensuale.
Con il cuore che batteva a mille, stavo per ricambiare goffamente il sorriso, quando mi sorse uno spiacevole pensiero in testa: non è che, magari, si comportava così con tutte?
Mi tornarono improvvisamente in testa le parole di Milady: “Sì, Demetri è uno davvero richiesto. Credo che si sia fatto almeno la metà delle donne che abitano il castello…”
Per la prima volta, la mia parte razionale, che si annullava sempre quando ero con lui, prese il sopravvento: lui era un playboy professionista, che si era passato la maggior parte delle ragazze presenti nel castello. Chi mi assicurava che, una volta che mi fossi decisa a lasciarmi andare, lui non mi avrebbe considerata al pari delle altre? Che non si sarebbe limitato a venire a letto con me e basta? Che non mi avrebbe spezzato il cuore, magari senza neppure volerlo, facendosi sorprendere a baciare un’altra in un corridoio del castello?
Serrai forte la mano attorno a quella di Milady, cercando di sciogliere il nodo che mi opprimeva la gola e, con un filo di voce, mormorai semplicemente: - Ciao, Demetri.
Mi fissò un po’ stranito, senza però perdere la sua baldanza, e mi strizzò l’occhio.
Parte razionale o meno, non potei fare a meno di arrossire.
 
Finita la passeggiata, io e Milady tornammo velocemente in camera, per il consueto cambio d’abito della sera.
Mary Anne si era allontanata dal castello ormai da mezz’ora, anche se Aro aveva detto che sarebbe tornata dopo tre giorni.
Milady si morse un labbro con aria seccata, mentre la aiutavo a slacciarsi il bustino: - Vorrei tanto sapere che cosa si sono detti zio Aro e Mary Anne. Ogni volta che viene qui, quella donna combina sempre qualcosa di strano. E’ un genio, senza alcun dubbio, ma non mi sembra del tutto sana di mente. Insomma, una che parla con gli spiriti e passa il resto della propria vita ad inventare cose assurde e badare al fratello… bah, mi sembra un tantino svitata.
- Marcus ha detto che quella ragazza ha una storia particolare- mormorai, posando il bustino sulla sedia – Voi ne sapete qualcosa?
Milady alzò le spalle nude con indifferenza: - Più o meno. So che era il leader del Clan di Glasgow, formato da lei, suo fratello ed il suo compagno. Poi, un giorno, il suo compagno è stato ucciso dai Cacciatori di Vampiri e lei ha dato un po’ di matto. Per questo si è messa a sfidare le leggi della Natura con le sue trovate allucinanti. Pensati che ha pure fatto da assistente per un po’ ad un certo Victor von Frankenstein solo perché quel tizio sosteneva di poter riportare in vita i morti. Ridicolo, no? Ma, d’altronde, tra svitati ci si intende…
- Vorrebbe riportare in vita il suo compagno?- domandai, prendendo l’abito da sera.
Milady ci pensò un attimo: - Nah, non credo, penso che se la sia messa via da un po’. Ma, comunque, non la smette mai di fare cose strane.
- Ho notato che sembrava piuttosto legata alla vampira di nome Victoria- osservai, ricordandomi del gesto affettuoso che avevo visto.
- Oh, sì!- rispose Rowena, sistemandosi i capelli – Vedi, lei è…
La porta della stanza si spalancò di scatto.
Mi sporsi dal paravento dietro il quale stavo vestendo Milady e fissai con aria interrogativa Athenodora e Sulpicia che stavano in piedi sul tappeto con una strana espressione.
- Milday sarà presentabile tra un attimo- annunciai, cercando di accelerare i tempi, ma Sulpicia mi bloccò con voce ferma: - No, Emma, in realtà volevamo parlare con te.
Aggrottai la fronte, spostandomi dal paravento e fermandomi di fronte a loro: - C’è qualche problema?
Le due vampire si guardarono per un istante, con aria incerta, poi Athenodora parlò: - Vedi, cara… oggi pomeriggio Renata è scesa in paese per una commissione urgente ed ha sentito delle notizie piuttosto… spiacevoli…
Milady si sporse un po’, per ascoltare la conversazione.
Sentii una strana ansia crescere dentro di me: - Che genere di notizie spiacevoli?
Athenodora guardò Sulpicia con aria implorante, così, la donna più vecchia sospirò, prendendo le mie mani tra le sue, fredde come il ghiaccio: - Hanno parlato del tuo Orfanatrofio, Emma. Mi è un po’ difficile parlartene, ma hai il diritto di sapere.
- Cosa?-  strillai, con il cuore in gola – Che cosa è successo?
Athenodora fissò il pavimento con aria afflitta, mentre Sulpicia sospirò e rispose: - La Direttrice, Miss Collins… lei… è gravemente malata.
 
***
Angolo dell’Autrice: Dopo un mostruoso ritardo, finalmente pubblico il capitolo.
Forse non è granchè, ma il prossimo sarà sicuramente più interessante, anche perché Emma sarà messa davanti ad una scelta decisiva.
E succederà qualcosa di molto bello :)
Cercherò di sbrigarmi ad aggiornare, grazie per aver letto.
Un bacio :)
  
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