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Autore: Iris_Angel    22/01/2013    3 recensioni
Iris ha 17 anni, chioma bionda, occhi castani e ribelle come pochi.
Ha un solo scopo, entrare nel gruppo delle Follie, le ragazze più popolari e rinomate della scuola.
Per l'iniziazione dovrà vrucire un magazzino abbandonato, ma qualcosa va storto, le fiamme avanzano, ed Iris viene salvata magicamente da un avvenente giovane dagli occhi neri.
è fatta, può entrare nelle Follie, ma non sa che, dietro a quelle tanto belle ragazze, sta un segreto celato da secoli. Iris ritrova a scuola il misterioso ragazzo, Nathan, che è sempre più misterioso con lei. La ragazza si ritrova immmischiata in una lotta che dura da millenni, e proprio lei sembra esserne la causa.
Chi è Iris? E Nathan cosa vuole da lei?
Ah, dimenticavo, il gruppo delle Follie è anche soprannominato
Le Furie.
Può la bellezza essere un potere assoluto?
E può una ragazza cambiare il proprio destino?
Iris- La goccia del Potere.
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Iris_Angel presenta.
 

IRIS
La goccia del
Potere





Terzo Capitolo:
§ Cantilena inquietante  §

 

Una goccia di sudore scivolò sulla guancia di Iris, mentre cercava di tranquillizzarsi. “ Sta’ calma, dannazione, sta’ calma!” si continuava a ripetere, mentre si mangiava le unghie limate fino allo stremo.
Non sopportava di dover aspettare, la pazienza non era mai stata una sua virtù. Sin da bambina odiava aspettare che la madre le asciugasse i lunghi capelli, odiava attendere Natale per aprire i regali, odiava tutto ciò che richiedeva un’attesa, e , ovviamente, la parola stessa.
 Klara le continuava a lanciare sguardi indagatori, mentre confabulava con le altre Follie. Tutte e sette erano presenti nel piccolo magazzino, sei in cerchio, e una in mezzo. Il capo, la più bella, la più dannatamente seducente. Klara, che, con i suoi occhi di ghiaccio, riusciva a far persino bloccare le gocce di sudore che scendevano lungo il collo di Iris. La ragazza, avvolta in un lungo abito da sera scarlatto, cercava la prova adatta da far fare ad Iris per entrare nel gruppo.
 – No, questa proprio no.– rifiutò il consiglio che Caroline le aveva dato, mentre porgevo l’orecchio alle labbra di Yasmine per sentire il suo.
“ Ma quanto cazzo di tempo ci vuole?” si disse Iris e Klara, quasi l’avesse sentita, le rispose:
– Ancora poco, piccolo fiorellino, ancora poco
A Iris faceva accapponare la pelle quando glielo diceva, come fosse il peggiore degli insulti. Klara lo diceva in modo inquietante, come se, dietro a quel soprannome odioso, si nascondesse molto di più. Ma era il suo nome, secondo Klara, e se entrava a far parte delle Follie doveva sopportarlo.
 Sentì una leggera vibrazione nella tasca destra degli shorts.
Il cellulare.
Ma non aveva bisogno di rispondere per capire che era Lauren.
 Le aveva già lasciato tre messaggi in segreteria, e l’aveva chiamata due volte.
La ragazza prese il cellulare dalla tasca, portandosi in disparte. Odiava quando qualcuno la interrompeva, ma in quel momento ne aveva un estremo bisogno. Voleva isolarsi, sottrarsi a quella dannata attesa, che le faceva intorpidire i muscoli.
 – Lauren! Ancora! Ti ho già detto di lasciarmi in pace!– strillò, mentre attirava su di se gli sguardi delle Follie. Li sentiva come coltelli affilati sulla carne, pronti a colpire in qualsiasi istante.
– Iris, per favore, ascoltami! Non è quello di cui hai bisogno!– la voce adirata di Lauren venne percepita come un’onda d’urto da Iris, che ebbe l’istinto di gettare via il telefono. Perché l’amica si faceva così tanti problemi? E per un gruppo, poi. Voleva essere forse lei la prima ad entrare?
 – Decido io quello di cui ho bisogno! Cazzo! Ci sarà una volta che non faccio qualcosa di sbagliato?! Ci sarà una volta dove anch’io posso fare la scelta giusta?! Non quella sbagliata, che tutti mi attribuite di fare?!– ci fu un attimo di pausa dove Iris riprese fiato. Lauren ascoltava in silenzio, solo il rumore di sottofondo della televisione a rompere il ferreo silenzio che si era creato fra le due.
 – Io sono stanca di essere etichettata come “ Iris la ribelle”, oppure “ Iris, la sbagliata”. Come se in ogni cosa che facessi ci fosse un errore, come se non potessi far parte di qualcosa di buono!– una lacrima le rigò le gote arrossate, mentre le Follie continuavano a parlare sottovoce.
– E sono talmente sbagliata da non sapere nemmeno cosa ho bisogno! Ti rendi conto di quello che dici, Lauren? Prova per una volta ad ascoltarmi, a capirmi. Tu hai una famiglia perfetta, con un padre e una madre che hanno sempre un sorriso sincero sul volto. Se sei mia amica, come dici di essere, prova a metterti nei miei panni.– detto questo spense nervosamente il telefono, mentre cercava di sistemarsi il trucco sbavato.
– Tutto a posto, Iris?– le chiese Gwen, mentre i suoi occhi neri la scrutavano da lontano, confondendosi con il buio della notte. – Sì, non c’è problema, Gwen.– rispose, tentando di esibire un tono di voce fermo, che avrebbe tanto voluto possedere in quel momento.
 – Okay, allora vieni, abbiamo deciso.– le disse, mentre  si sistemava alcune ciocche rosse, sfuggite alla coda.
Iris sentì come se il peso incombente di Lauren fosse sparito, alleviato da quelle due parole. “ Abbiamo deciso”.
Avanzò lentamente verso le sette ragazze, che la guardavano con quei loro occhi Divini, sembravano pietre preziose iridescenti. Sentiva una scossa di adrenalina percuoterle le membra, come una secchiata d’acqua fredda. La cicatrice cominciò a pulsarle, come la testa, del resto, che sembrava gridare aiuto.
– Eccoci giunte al momento deciso– disse Aida.
– Che resterà nella tua mente inciso– le fece eco Reika.
– Non potrai sottrarti da questo patto– la voce di Gwen risuonò nel buio.
– Dal momento che è stato fatto– intonò Caroline.
– Un legame hai formato– disse Yasmine.
– E solo con il fuoco potrà essere tagliato– la voce penetrante di Klara fece breccia nella mente di Iris.
Cos’era quella?
Una filastrocca per bambini? No, era troppo inquietante per esserlo.
– E d’ora, fiorellino, è giunta l’ora della tua iniziazione.– un fulmine squarciò il buio attanagliante che ricopriva il cielo, illuminando i volti quasi demoniaci delle sette Follie.
Forse Iris avrebbe fatto meglio ad ascoltare Lauren.
Non sapeva che quella sera la sua vita avrebbe preso una brutta piega, e quella cantilena inquietante era solo l’inizio.  

  
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