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Autore: Ce_    22/01/2013    3 recensioni
Sequel di “Ricomincio da Te’’
Questa è la storia della nuova generazione, la storia di un Hogwarts diversa da come ce la ricordiamo, un mondo magico diverso da quello che conosciamo.
Una storia che non si ripete: la storia di una generazione che vive al di fuori della guerra, ma non della sofferenza....una sofferenza diversa, forse più giuista, forse più ''normale'', ma non per questo meno forte.
Quindi, preparatevi ad andare incontro ai pregiudizi, al peso che un cognome, inevitabilmente, si porta dietro, ai fantasmi del passato che tornano, prepotenti, alla paura di non essere all'altezza, di non essere abbastanza bravi.....all'adolescenza.
Ma non ci sarà solo questo.. troverete anche felicità, speranza, amore, gioia di vivere, rivalsa e una grande forza per andare avanti, nonostante tutto e tutti.
Questa è la storia della nuova generazione, ma anche della vecchia, una storia piena di speranza che difficilmente scompare, perchè tutti noi non finiamo mai di sperare.
Spero di avervi incuriosito,
Ce_
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Louis Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Come al solito, eccovi qui i due prestavolto del giorno. :)
Margaret Jordan-Finningan alias Elena Bouryka. Margaret Jordan-Finningan alias Elena Bouryka.
Fred Weasley alias Ed Sheeran. Fred Weasley alias Ed Sheeran.
Buona lettura!



Ho deciso di venirti a prendere.

 
Erano in Guferia e lui aveva appena spedito una lettera ai suoi genitori, per sapere come si erano messe le cose a casa.
Quello era il quinto giorno, il famoso e fatidico quinto giorno e James non si era ancora svegliato, i Weasely erano tornati tutti ad Hogwarts, tranne Louis, Albus, Lily e Dominique, in realtà, neanche Lorcan e Scorpius volevano lasciarli da soli, ma erano stati costretti dagli adulti.
James non era il cugino preferito di Fred, ma era suo cugino, era quello che lo aiutava sempre a fare gli scherzi, che collaborava con lui e Pix, Fred gli voleva bene e si stava rendendo conto solo in quel momento di quanto gli volesse bene, solo quando rischiava di perderlo.
Erano le 17:00, ciò voleva dire che se James non si fosse svegliato tra 7 ore, probabilmente, gli avrebbero staccato le macchine che lo teneva o in vita, o sarebbe diventato un vegetale e Fred non riusciva neanche a pensare a queste due possibilità, perché James era sempre stato il più forte tra tutti i cugini, la colla che, in un modo o nell'altro, insieme a Fred, li teneva uniti, nonostante tutti, lui per primo, avevano la possibilità di dividersi e formare vari gruppetti all'interno della famiglia, loro  non l'avevano mai permesso.
<< Vedrai che starà meglio. >> Margaret gli accarezzò il braccio per tranquillizzarlo, ma in realtà neanche lei era tranquilla, aveva passato l'infanzia con i Weasley-Potter e poteva tranquillamente considerare James alla stregua di un cugino.
<< Mancano pochissime ore, Margy.. >> si incamminarono verso la torre di Grifondoro mano per la mano. 
Era l'unica cosa certa in quel periodo, l'unica cosa autentica: la mano di Margaret nella sua, il suo sorriso, le sue labbra che si muovevano sempre velocemente, i suoi occhi che gli infondevano una forza che non sapeva neanche di possedere.
<< Ippogrifo >> pronunciò la parola d'ordine senza neanche rendersene conto e, in men che non si dica, si ritrovarono nella Sala Comune rosso-oro e raggiunsero il resto dei loro amici seduti sui divanetti di fronte al camino spento.
<< Novità? >> gli chiese subito Lorcan. 
Era tremendamente preoccupato per Albus, ma anche per James perché, alla fine, in quell'ultimo periodo lui era uno di quelli che era stato più vicino al moro, grazie al suo fidanzamento con il fratello.
<< Ho mandato una lettera ai miei, raccomandandomi che rispondessero subito. Dobbiamo solo aspettare. >> disse tetro.
<< Ce la farà >> sentì dire e alzò gli occhi su Rose. 
Solo in quel momento, infatti, si accorse che seduti li non c'erano solo i Weasley Grifondoro, ma anche gli altri: sua sorella Rox, Lorcan e Hugo,  Rose e Lysander da Corvonero, Lucy da Tassorosso e... Si guardò meglio intorno, alla ricerca di una testa bionda che, in effetti, non vedeva da quando era stato in ospedale, non l'aveva visto neanche a pranzo.
<< Dov'è Scorpius? >> chiese a Lorcan e Rose, ben sapendo che loro erano gli unici ad avere contatti con il biondino, visto che con gli altri Malfoy non aveva mai parlato. 
La rossa alzò la testa come a dire: "non ho idea di dove sia, non vuole parlarmi" 
Mentre il biondo lo guardò come perplesso.
<< É appena abituato a relazionarsi con Albus, Lily e qualcun altro, fa fatica a farlo anche con me, Domi, Louis e James, credi davvero che voglia venire qui, nella Sala Comune dei Grifondoro, a fare una specie di veglia idiota con un branco di idioti? >> davvero credeva che fossero tutti idioti? Allora perché non se ne andava da quel biondino da strapazzo, se proprio non li sopportava? 
<< Va da lui, allora, no? Va e vedi se sta facendo qualcosa di utile per James. >> lo aggredì lui. 
Sentì la mano di Margaret appoggiassi sul suo braccio per cercare di calmarlo, ma inutilmente.
<< Per James no, ma per Lily si. >> era quello il motivo? Era tutto per Albus? Ma che stava facendo Scorpius per la rossa? 
<< Che sta facendo di così importante per Lily? >> non riuscì ad abbandonare il suo tono tagliente
<< É solamente a telefono con lei, a cercare di calmarla, visto che non può andare da lei >>
<< E perché non parli anche tu con Albus? >>  Lorcan lo guardò con rabbia.
<< Perché mi ha detto che mi vuole li è che sentirmi a telefono solamente lo fa stare ancora più male. Mi ha detto anche che mi ama e che non vede l'ora di rivedermi,  ma rimane il fatto che lui é li da solo, distrutto, e io sono qui, senza poter fare nulla. Non é bello sentirsi inutili, Fred. >>  vide gli occhi di Lorcan farsi umidi, anche se non piangeva e si sentì uno stupido ad averlo attaccato in quel modo. 
Lui si stava giocando più di tutti loro, probabilmente, stava rischiando un amico come James, ma anche il suo ragazzo, distrutto per la situazione del fratello. 
<< Scusa >> disse, abbassando gli occhi.
<< No, scusa tu. Non dovevo aggredirti, é che questa situazione mi uccide. Devo andare da Scorpius, ho bisogno di parlare almeno con lui o con Lily >> detto ciò si alzò, gli diede una pacca sulla spalla, lo guardò riconoscente e uscì dalla Sala Comune.
A Fred bastò quello, erano migliori amici da una vita, non sarebbe servito altro.
In quello stesso istante, un gufo entrò dalla finestra aperta e andò verso di lui.
Aprì la risposta dei suoi genitori, mente Margaret gli stringeva ancor di più la mano, cercando di fargli forza in qualche modo.
 

"Ancora niente, non si é risvegliato.
Vedremo cosa succederà nelle prossime ore.
Vi vogliamo bene.
Mamma e papà"

 
Si girò verso Margy, in cerca di qualche contatto che gli potesse dare ancor più forza, lei lo accontentò subito, racchiudendo le sue labbra in un bacio dolce. 


***

 
 
<< Mamma, devi andare a casa, fa una doccia e torna appena hai finito, non ti sto chiedendo di andartene per sempre, solo per un oretta, ti prego, ne hai bisogno. Papà, va anche tu. >> sentì Albus pregare la mamma, ma zia Ginny non ne voleva sapere.
<< Non vado da nessuna parte. >> Harry era sempre stato ostinato, ma Dominique non immaginava che lo fosse fino a quel punto, non si rendevano conto che non potevano fare nulla per James?
<< VOI INVECE VE NE ANDATE, E ANCHE ALL'ISTANTE! >> sbottò all'improvviso Lily che era stata zitta fino a quel momento. << non me ne frega niente di quello che volete o non volete fare, dovete andare a casa, ne avete bisogno. Qui ci siamo noi, non potete fare niente per James, voi non influite minimamente sulle sue condizioni, non deciderete voi se si svegliará o no, perciò, potete andare e, se succede qualcosa, vi avvertiremo >> Lily li stava mettendo di fronte a quella verità che nessuno di loro voleva accettare e a cui ancora non si erano abituati, soprattutto gli adulti.
Lily, infatti, aveva fatto quello stesso discorso anche a lei, Albus e Louis e grazie a lei si erano resi conto che, a volte, stare in ospedale era inutile, che potevano solo sperare, niente di più. 
Lily era la più piccola tra loro, ma era sempre stata la più tenace tra loro e, doveva ammetterlo, in quel periodo di indipendenza, era cresciuta molto di più di quanto potesse solamente immaginare.
<< Vi accompagniamo a casa. >> Albus e la sorella presero i loro genitori sotto braccio, Ginny e Harry erano distrutti dal dolore, i loro visi pallidi e scavati da profonde occhiaie, li facevano sembrare due anziani.
<< Torniamo subito >> Lily si rivolse a lei è a Louis.
<< Certo, fate tranquillamente >> le rispose la ragazza. 
Avevano bisogno di un attimo anche loro, avevano staccato ogni tanto, ma portavano sulle spalle anche il dolore dei genitori che non ce la facevano più.
<< Hai bisogno di riposarti anche tu >> le disse il fratello. 
Erano rimasti solo loro due, il resto della famiglia sarebbe arrivato più tardi. 
E no, non poteva riposarsi, quello era il giorno più importante e, qualunque cosa fosse successa, lei sarebbe stata li con James.
<< Sta tranquillo. Ala fine, sono arrivata ieri sera. >> era stata lei la notte scorsa con il moro, in realtà, i suoi genitori non ne sapevano nulla, ma lei era voluta andare e, così, aveva dato il cambio agli zii, ai cugini e al fratello.
Guardò Louis, era seduto con lo sguardo fisso in avanti, non riusciva a smuoversi, solo con Allison sembrava parlare di ciò che provava. 
I due si mettevano da una parte a parlare di chissà cosa per ore intere e, quando il biondo tornava con loro, sembrava rinato. 
Era uno di quelli che stava soffrendo di più, Louis, ma lui non lo dava a vedere, lui era come James, loro erano di legno.
Dominique lo aveva anche sentito parlare con James, di lei, di Allison, di Hogwarts, di Lily, della famiglia, di ragazze, del concerto dei Rolling Stones, di tutto. Come se James potesse rispondergli davvero. 
Invece lei, di solito, si limitava a tenergli la mano, non aveva neanche provato a baciarlo, le sembrava da ipocrita, non poteva approfittare di lui ora che era incosciente, quando si sarebbe risvegliato, gli avrebbe confessato tutto e avrebbe accettato le conseguenze delle sue azioni.
<< Posso? >> chiese al fratello, accennando alla porta della stanza del moro.
<< Certo, va pure >> gli fece un sorriso riconoscente ed entrò nella stanza. 
Ebbe l'ennesimo tuffo al cuore quando vide Jj disteso su quell'anonimo letto di ospedale, erano passati cinque giorni, eppure vederlo in quel modo, la faceva star male.
Gli andò vicino, gli accarezzò i capelli con delicatezza, come se fosse la cosa più fragile al mondo.
Aveva il volto disteso, come se dormisse, il corpo, invece, era bloccato dalle grandi fasciature che, nonostante tutto, continuavano a sanguinare e a fargli perdere troppo sangue.
Si sedette vicino a lui è gli prese la mano, come faceva da cinque giorni a quella parte. 
Stare con lui la faceva sentire ancora più in colpa per ciò che era successo e, soprattutto, piena di rimorsi, ma era l'unica cosa che in quel momento di sentiva di fare, anche se la faceva star male, quella era la cosa da fare.
Dopo trenta minuti sentì la porta della stanza aprirsi e Louis guardarla con occhi pieni di aspettativa, aspettativa vana, visto che James ancora non si risvegliava.
<< Lily ha appena telefonato, ha detto che gli ci vorrà un pochino di più perché zio Harry e zia Ginny si sono addormentati >> annuì lievemente, solo per far capire di aver recepito il messaggio e il biondo uscì di nuovo dalla stanza, lasciandola sola. 
Forse anche lei poteva abbandonarsi al sonno per qualche minuto, no? 
Appoggiò la testa sul letto di James, vicino alle loro mani intrecciate e chiuse gli occhi, aspettano Morfeo che non tardò ad arrivare.
Infatti, dopo neanche 10 minuti era immersa in un sonno senza sogni.


***

 
 
Si trovava dietro casa di Lily e guardava davanti a se, un uomo stava violentando e picchiando una donna, era una maledetta situazione di déjà-vu, sapeva di aver già visto quella scena, ma non tutta, percepiva che qualcosa nei movimenti dell'aggressore, nelle grida della vittima era diverso, o forse era solamente nuovo, in quanto, lui non aveva mai sentito e visto una cosa del genere in vita sua.
Poi si avvicinò ai due di soppiatto e riuscì ad individuare meglio la loro fisionomia: l'uomo era alto, moro, con gli occhi azzurri, non l'aveva mai visto prima, o forse si, in qualche fotografia. 
Non lo sapeva, era come se lui non avesse vissuto, non ricordava nulla, solo quella scena che si ripeteva in continuazione.
Guardò verso la donna ed ebbe un tuffo al cuore, gli sembrava di conoscerla, ma non sapeva dirlo con certezza, sentiva che c'era qualcosa tra loro che li legava, ma non riusciva a capire cosa. 
Osservò i capelli biondi, i suoi occhi colmi di lacrime e la sensazione di avere un legame forte con quella persona si faceva sempre più forte.
Si scagliò contro l'uomo, per cercare di salvare quella donna di cui, probabilmente, si era appena innamorato.
Da li, il nulla.

 
James aprì gli occhi improvvisamente, si trovò spaesato, era in una stanza dalle pareti bianche, disteso su un letto completamente bianco e attaccato a dei tubi che gli arrivavano fino in bocca, per terminare in una mascherina che gli copriva anche il naso. 
Cercò di muoversi per togliersela, gli dava terribilmente fastidio. 
Era completamente rigido, sentiva i muscoli delle gambe completamente atrofizzati, mente al busto e alla schiena aveva come la sensazione di essere bendato e, probabilmente, era così perché quella, si, era una stanza di ospedale.
Mosse la mano destra, ma la trovò intrecciata ad un'altra, lasciò stare, aveva bisogno di togliersi quella mascherina, non gli interessava del resto, portò con fatica il braccio sinistro al volto e la tolse, poi si girò dall'altra parte e vide una donna appoggiata sul letto, con la mano intrecciata alla sua, i capelli biondi che coloravano quel lenzuolo anonimo.
Biondi, biondi come quelli della ragazza del sogno.
Biondi come quelli di Dominique.
Ora cominciava a ricordare, Tom, l'indirizzo, suo padre, Dominique che urlava e poi pietrificata, gli incantesimi, le maledizioni e poi il dolore. 
Quanto tempo aveva passato in quelle condizioni? 
Dominique. 
Lei stava bene, vero? 
Se era appoggiata al suo letto, probabilmente lo era.
James non avrebbe voluto svegliarla, dormiva così bene, ma la voglia di rivedere i suoi occhi, di constatare che stava davvero bene, fu più grande.
Liberò la mano destra dalla sua presa e con uno sforzo incredibile, la poggiò sui suoi capelli biondi e sulla sua guancia, la carezzò dolcemente con il pollice, poi per tutta la lunghezza dei capelli, la sentì muoversi sotto il suo tocco.
<< Louis, che succede? >> chiese lei automaticamente, alzando leggermente il capo, appena incontrò i suoi occhi, però, li sbarrò a più non posso, come se non credesse a ciò che stava vedendo.
<< Ehi >> quello di James fu un sussurro fin troppo debole e che gli costò non poca fatica, ma sapeva che doveva farlo per rendere tutto più vero agli occhi della ragazza.
Infatti, Dominique, al suono di quella voce, si riprese e, James non  riuscì a capire come, ma si ritrovò attaccato al collo due braccia delicate e quel  profumo delizioso che aveva imparato ad amare.
Circondò i fianchi di Dominique con le sue braccia, stupendosi di quanto la sua presa fosse debole, poi si concentrò sulle parole che la ragazza cercava di dirgli, nonostante fosse in preda ai singhiozzi.
<< Ti amo James, ti amo. Scusami scusami scusami tanto >> aria per i suoi polmoni. 
Quelle parole iniziali avevano fatto si che il mondo rincominciasse a girare nella maniera giusta.
Forse quelle parole erano date solo dall'euforia del momento, ma James decise di crederci, perché sentiva che erano sincere o forse, solamente perché era esattamente ciò che voleva sentirsi dire.
Dominique si spostò pian piano verso la sua bocca e unì le loro labbra in un bacio estremamente dolce, solo allora James si rese conto di quanto quelle labbra gli fossero davvero mancate.
La ragazza si stese vicino a lui, prendendo ad accarezzargli il viso.
<< Dovremmo chiamare i Medimaghi >> provò a dire James.
<< Devo prima dirti delle cose. >> Dominique troncò l'idea sul nascere. << mi dispiace, mi dispiace di  essermene andata, pensavo fosse la cosa migliore per entrambi, ma mi sbagliavo, e scusa anche per l'incidente, é stata tutta colpa mia. Io ti amo, non ho mai smesso di farlo e ora sono pronta a dimostrarlo a tutti, sempre se tu lo voglia ancora. >> le lacrime scendevano sul volto della Weasley, gioia mista a tristezza.
<< Ti amo anch'io, Dominique Weasley. Da morire e sarò sempre qui ad aspettarti, non devi dubitarne. Te l'ho sempre detto, ti aspetterò fino alla fine e no, per l'incidente non é assolutamente colpa tua, quindi, non incolparti >> quelle poche parole lo sfiancarono, non riusciva a fare niente, tutto gli costava troppa fatica.
<< Perché eri venuto da me, quella mattina? >> gli chiese l a bionda 
<< In realtà, perché sapevamo dove si trovava l'aggressore, ma io avevo deciso di venire da te quel pomeriggio perché sapevo che saresti stata troppo orgogliosa per tornare da m-me >> a quel punto fu bloccato da un colpo di tosse, ma proseguì << così avevo deciso di venirti a prendere. >> Dominique rispose a quelle parole con un altro bacio e James si sentì in paradiso, felice come non lo era da mesi.
<< Vado a chiamare il Medimago >> uscì dalla stanza che, in men che non si dica, si riempì di familiari, Louis, i suoi genitori, Lily, Al e gli zii Bill e Fleur erano tutti li per lui. 
Il Medimago aveva detto che avrebbe dovuto sottoporsi ad una cura a casa, che l'avrebbero dimesso dopo una settimana se le cose andavano bene e che le cicatrici del Sectumsempra sarebbero rimaste per sempre. 
A quel punto, James si era voltato verso Dominique e l'aveva vista mimare con le labbra una specie di "sarai bellissimo lo stesso"
Uscito il professionista, la ragazza gli si avvicinò, guardò prima lui, poi le loro famiglie, Jamie capì che era giunto il momento.
Strinse la mano di Dominique e la sentì dire:
<< Mamma, papà, zio, zia, io è James stiamo insieme >> lo disse tutto d'un fiato e James si sentì all'improvviso più leggero, la bionda lo amava davvero allora, era stata pronta a dirlo a tutti, era tutto vero. 
Il silenzio che seguì quelle parole, non scoraggiò Dominique che continuò << Sono andata a Beauxbatonsperché pensavo fosse meglio per tutti e invece ci siamo fatti solo del male, fino ad arrivare a questo punto. Sono andata perché non avevo il coraggio di parlarvi, ma ora l'ho trovato e non voglio nascondervi nulla. Io amo James, lui ama me. Questo é quanto, che voi lo accettiate o no. >> lo guardò profondamente e gli strinse ancor di più la mano.
<< State scherzando, vero? >> era stata Fleur a parlare. Sembrava sconvolta.
<< No. >> James avrebbe voluto urlarlo, ma uscì solo un debole sussurro dalla sua bocca.
<<  É INCONCEPIBILE E DISGUSTOSO! OH MAMAN, SIETE CUGINI, NON É UNA COSA LEGALE >> Bill cercò di placare la moglie, ma invano, James sentì la rabbia impossessarsi di lui, ma continuò a guardare i suoi genitori che se ne stavano ancora zitti.
<< Fleur calmati. >> disse Ginny, sembrava tranquilla.
<< Voi siete d'accordo? >> chiese la bionda incredula.
<< Si, se si amano. >> fu secca la risposta di Harry. 
James guardò i suoi genitori con le lacrime agli occhi. 
Avrebbe mai potuto desiderare di avere genitori migliori di loro? 
Credeva fosse impossibile. 
Mimò un "grazie" con la bocca e vide sua madre sorridergli e annuire.
<< Bene, ma noi no, perciò, Dominique, ora verrai con noi >> Continuò la bionda, mentre Bill continuava a guardare la figlia, scusandosi per la donna.
<< No. Io non vado da nessuna parte. Il mio posto è qui, qui con James >> rispose decisa la ragazza.
<< Bene, allora non sei più mia figlia >> 
<< Fleur, non dirlo! >> subentrò Bill, ma ormai si era avviata verso la porta, il marito la seguì di malavoglia, scusandosi di nuovo con i due ragazzi.
<< Mi dispiace >> sussurrò all'orecchio di Dominique, cercando di farle forza e di asciugarle le lacrime.
<< Si risolverà tutto, state tranquilli >> Ginny si avvicinò ai due e li coinvolse in un abbraccio. 
Ecco cosa caratterizzava sua madre. 
A detta degli altri, fino a qualche ora prima si era annullata, il dolore per il figlio era troppo grande, in quel momento era la solita donna forte , quella che non si tira mai indietro. James la invidiava, a volte.
<< Grazie, zia Ginny >>
<< Grazie mamma >> dissero all'unisono lui e Domi.
<< Ho rischiato di perdere mio figlio, ora non lo allontanerò da me volontariamente e sta tranquilla, Domi, faremo ragionare tua madre >> li strinse ancora di più a se è a loro si unì anche Harry, coinvolgendoli in un abbraccio a quattro.
 
 
NDA
Salve a tutti! 
Allora, sono stata buona, no? James si é risvegliato! <3
Ma partiamo dall'inizio.
So che a Hogwarts non funzionano gli apparecchi elettronici, ma ho pensato che, rispetto ai tempi del trio, si fosse modernizzata. No? Mi concedete questa cosa? 
Poi, vi ho sempre presentato una Ginny forte ed é così che la immagino io, ma credo che vedere di nuovo suo figlio in quelle condizioni, l'abbia fatta crollare. E con lei Harry.
Infine, i problemi che Dominique temeva si sono materializzati, Fleur non ha accettato la loro relazione. So che quella parte non é descritta molto bene e non ne vado per niente fiera, ma volevo una cosa veloce, non un qualcosa che durasse per un capitolo intero. La decisone della Veela é chiara, era inutile fare troppi giri di parole.
Ah, che ne dite dei presta volto? 
Grazie infinite a chi segue/preferisce/ricorda la storia, a tutti i lettori silenziosi e alle fantastiche ragazze che recensiscono. 
-AleJackson (<3) (e i bambini della nostra ciurma, ovviamente <3)
-Luciii (sempre con amore, Sibi <3)
-MartyViola91 (*.*)
-scarlett90 ( :* )
-danyazzurra (*_*)
-Chiaronzics (<3)
-fall_4 (*.*)
-thebestisheretocome
-GiulyHermy99 (:*)
-Wekesa(*_*)
-RoseBlack98
-Razorbladekisses
 -LolaMalfoy
-_LenadAvena_
Spero che mi farete sapere cosa ne pensate!
Un bacione, 
Ce_
   
 
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