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Autore: Eleven    12/08/2007    9 recensioni
"Sei pazzo? Ci guardano tutti!"
"Che guardino. - sibilò. Poi mise su un'espressione furba che piacque poco alla riccia - Ne ho bisogno ora." ripetè ricordando le parole di lei della sera prima.
La Granger arrossì istantaneamente e con una piccola spinta lo allontanò da sé.
"Vedi di prendere meno in giro, che di certo non ti sei sottratto. - borbottò - Dobbiamo andare a lezione."
Draco si accigliò appena, guardandola riprendere il passo dietro agli altri Grifondoro.
"E immagino che a te la voglia di seguirla non passi mai, eh?" le chiese all'orecchio raggiungendola.
"Esatto." rispose piccata.
"Non c'è nessuna speranza di indurti a saltarla?" sussurrò mellifluo.

(Dal capitolo 28) - Introduzione modificata.
______30° ed ULTIMO CAPITOLO POSTATO_______
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio tutte le persone che hanno inserito questa mia prima fic tra i preferiti e in particolare chi ha recensito, grazie. Eccovi il secondo - anzi, primo vero - capitolo.

Paura?

Terminata la colazione, Hermione si alzò in fretta e si diresse verso l’aula di Antiche Rune, la prima lezione della giornata. Salutò Harry e Ron, che avrebbe rivisto a Pozioni, la loro seconda ora.

La prima ora passò velocemente, Hermione era preparatissima ed interveniva continuamente (come sempre del resto), guadagnando 10 punti per Grifondoro. Mentre si avviava nei sotterranei per raggiungere l’aula di Pozioni, Hermione sentì una morsa allo stomaco, Piton doveva consegnare i compiti in classe.

Entrò e si sedette accanto ad Harry cercando di respirare profondamente e scacciare l’ansia.

“Che c’è, Herm? Tutto a posto?”

“Niente Harry, tranquillo, è tutto ok, ho solo un po’ di paura per i compiti in classe...”

“Uh, è vero! Piton deve consegnarceli oggi... non ti preoccupare, sono sicuro che sarà andato benissimo, sei o non sei il mio genietto preferito?”

La ragazza sorrise, pensando a quanto Harry riuscisse a farla sentire meglio in ogni occasione, ma Piton interruppe quel momento di serenità pronunciando un “Buongiorno” secco con la sua voce fredda. Tutti gli studenti si ricomposero, anche se Hermione vide con la coda dell’occhio che Malfoy non accennava a staccarle gli occhi di dosso un secondo. Si sentiva in parte infastidita, in parte lusingata, anche se si vergognava di se stessa ad ammetterlo. Ed ancora quel senso di inquietudine non l'abbandonava.

“Ecco i vostri compiti in classe” disse Piton, rompendo il filo di pensieri che stava seguendo Hermione. Con un cenno della bacchetta, il professore fece arrivare sui banchi il compito di ogni allievo, e tutti respirarono a fondo prima di controllare il voto.

Hermione guardò il suo.

Una O.

Cosa aveva sbagliato, per prendere una O? controllò il compito, trovando solo inutili correzioni, e poi passò gli occhi su quello di Harry. A?! Come poteva aver preso solo Accettabile? L’ansia della ragazza si tramutò in rabbia, mentre vedeva lo stupore crescere negli occhi del suo migliore amico e sentiva Piton cominciare i commenti sui vari studenti.

“... Granger: approfondimenti inutili e fronzoli superflui tipicamente femminili. - alzando il sopracciglio e rivolgendosi a lei aggiunse - Quando imparerai?” Una lacrima solleticava gli occhi di Hermione, mentre Piton continuava con il suo elenco.

“... Malfoy: bel lavoro, un Eccezionale più che meritato.” Sul volto del ragazzo si disegnò un ghigno soddisfatto. Cosa? Malfoy, Eccezionale? I Grifondoro si scambiarono occhiate eloquenti mentre Harry stringeva i pugni sul banco.

“... Potter: Una A, oserei dire regalata - Harry strinse ancora i pugni, tanto che le nocche gli divennero bianche - ... Weasley: Accettabile” Ron rimase indifferente.

“... Zabini, Oltre ogni previsione, e abbiamo finito, per la prossima volta studiate tutto il capitolo 7 del libro. Buona giornata.” Piton uscì dall’aula, lasciando le espressioni sgomente degli studenti alle sue spalle.

Non appena fu uscito, Harry tirò un pugno sul banco, mentre Ron si avvicinava a loro, dicendo a Hermione che era sicuro avesse fatto un ottimo compito, e che Piton era proprio uno stupido. Notando l’espressione di Harry la ragazza disse loro di non preoccuparsi, che si sarebbero visti dopo.

Uscita dall’aula, la raggiunse l'essere più borioso ed insopportabile di Serpeverde. Esattamente quello che meno avrebbe voluto vedere Hermione in quel momento.

“Problemi con Pozioni, Granger?” chiese. 

Hermione decise di non far caso alla mancanza di epiteti molto poco gentili che di solito ornava le frasi del principe delle serpi e rispose con un secco:

“Volatilizzati, Malfoy.” Poi corse via.

La giornata passò lenta, ogni ora più pesante della precedente; Hermione vagava ansiosa nei corridoi, nascondendosi o cambiando strada ogni volta che vedeva una chioma bionda avvicinarsi.

L’ultima ora della giornata era per lei un’ora buca, e lo era anche per un sacco di altri studenti, a giudicare dalla folla nei vari piani. Volendo studiare, la ragazza aveva preso i libri ed era scesa in Biblioteca, ma aveva notato che era piena ed era impossibile leggere con quel frastuono, così era uscita in giardino.

Era vicina al lago quando si sentì afferrare per un braccio e girandosi si stupì vedendo Draco Malfoy che la guardava dritta negli occhi.

“Che fai, Granger? E’ tutto il giorno che mi eviti!” Hermione rimase spiazzata.

“Perché dovrei?” replicò con voce malferma.

“Non saprei...” fece lui avvicinandosi, “Forse...” ancora più vicino, “Hai...” era a pochi centimetri da lei, “... Paura.” Concluse, un ghigno beffardo dipinto sul volto.

La ragazza era immobilizzata: indietreggiò, ma la sua schiena incontrò il tronco di un albero; intanto il respiro si era fatto affannoso, e cercava mentalmente di ripetersi che era solo lo spavento.

“Io... non ho paura. Vattene, devo studiare.” disse asciutta riprendendosi leggermente.

“Strano” replicò lui “avevo avuto l’impressione che scappassi, da stamattina alla terza ora...” alzò il sopracciglio sinistro, assumendo un espressione che Hermione trovò maledettamente sexy, prima di ricomporsi e chiedersi dove avesse la testa.

“...ma devo essermi sbagliato.” concluse lui, allontanandosi.

“Ti auguro una buona serata, Granger.” disse, poi si girò con eleganza e se ne andò.

Hermione rimase a guardarlo ferma dove lui l’aveva lasciata.

“Ma cosa mi sta succedendo...” pensò.

   
 
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