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Autore: Eleven    11/08/2007    19 recensioni
"Sei pazzo? Ci guardano tutti!"
"Che guardino. - sibilò. Poi mise su un'espressione furba che piacque poco alla riccia - Ne ho bisogno ora." ripetè ricordando le parole di lei della sera prima.
La Granger arrossì istantaneamente e con una piccola spinta lo allontanò da sé.
"Vedi di prendere meno in giro, che di certo non ti sei sottratto. - borbottò - Dobbiamo andare a lezione."
Draco si accigliò appena, guardandola riprendere il passo dietro agli altri Grifondoro.
"E immagino che a te la voglia di seguirla non passi mai, eh?" le chiese all'orecchio raggiungendola.
"Esatto." rispose piccata.
"Non c'è nessuna speranza di indurti a saltarla?" sussurrò mellifluo.

(Dal capitolo 28) - Introduzione modificata.
______30° ed ULTIMO CAPITOLO POSTATO_______
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Ho rivisto questo primo capitolo, che era impostato veramente male. Ribadisco, come spesso dico nelle recensioni, che per me il primo capitolo è un po’ la presentazione della fiction; chiedo scusa se forse non è granché, il mio stile si è evoluto con il tempo, quindi i successivi risultano probabilmente più belli... questo è anche il motivo della brevità del capitolo. Spero ugualmente che invogli gli eventuali nuovi lettori ad andare avanti.

Ovviamente ricordo a tutti che i personaggi non sono miei ma di J.K.Rowling e che questa fic non è stata scritta per scopi di lucro.


Prologo


Era una fredda mattina d’inverno, ed Hermione Granger si svegliò infreddolita nel letto di Harry, la schiena contro la sua. Nulla di preoccupante, la sera prima si era sentita sola ed era andata a trovare i suoi due migliori amici, e ridendo e scherzando era arrivato il sonno, ed Hermione non se l’era sentita di tornare nel dormitorio femminile.

Scese dal letto cercando di non far rumore ma vedendo il suo migliore amico cambiare posizione mugolando, si abbassò per posargli un bacio sulla guancia.

“Buongiorno Harry” sussurrò infilando le ciabatte, seduta sul bordo del letto.

“E io niente?” farfugliò Ron ancora non del tutto sveglio.

Hermione rise, e si avvicinò al letto del ragazzo.

“Stupido geloso” gli disse all’orecchio, poi gli baciò la guancia.

“Ora va meglio...” biascicò lui.

“Ci vediamo in Sala Grande” disse lei a bassa voce, per non svegliare gli altri ragazzi, e poi velocemente uscì, chiudendo con cura la porta, attenta a non fare rumore. Scese in fretta la scale ed entrò nel dormitorio femminile, dove trovò una Calì Patil con il viso nascosto dal cuscino, che esasperata tentava di non sentire il russare della povera Lavanda, che dormiva della grossa.

Soffocando una risata, Hermione scivolò nel bagno e si guardò allo specchio. “Se Malfoy mi vedesse in questo momento di certo gli passerebbe la voglia di fissarmi come ultimamente sta facendo.” pensò mentre tentava di districare i suoi ricci spettinati. “Ma cosa vado a pensare? Che mi importa di Malfoy? Meglio sbrigarsi a scendere...”

In quegli ultimi tempi, Malfoy aveva preso a guardarla spesso, cosa che a volte portava Hermione ad abbassare lo sguardo per la vergogna. Non che avesse nulla da rimproverarsi, ma quegli occhi grigi sembravano voler sondare attraverso i suoi occhi i suoi pensieri più reconditi; la cosa non la convinceva troppo, in realtà. Spesso aveva pensato che Malfoy stesse covando qualcosa contro di lei, e per questo la osservasse tanto. Eppure, ogni volta che incontrava i suoi occhi, quelle supposizioni svanivano.

Si lavò la faccia con acqua gelida per svegliarsi completamente e, uscita dal bagno, si vestì in fretta, infilò nella cartella l’unico libro che mancava ed uscì con passo felpato dalla Sala Comune.

Adorava arrivare nella Sala grande quando ancora era deserta, e vederla riempirsi delle facce assonnate degli studenti che si preparavano alla giornata di lezione. Con suo grande stupore, c’era già qualcuno, seduto ai tavoli delle quattro case, e da quello di Grifondoro, Hermione vide un assonnato Neville alzare il braccio sinistro in cenno di saluto. Riscuotendosi, la ragazza andò a sedersi proprio di fronte a lui.

“Ben svegliato, Neville.”

“Grazie, Hermione... - fece lui impacciato - Ho visto... ehm... che... insomma, ti sei fermata da noi, stanotte...”

“Già...” rispose lei. Per fortuna arrivò Ginny a rompere quell’imbarazzante situazione.

“Buongiorno a tutti!” squillò la Weasley, nonostante al loro tavolo ci fossero solo Hermione, Neville, e Calì che stava entrando, rassegnata all’idea di non poter più dormire.

“Buongiorno.” disse subito Hermione.

“Non ti ho visto stamattina, sei venuta presto!” disse Ginny con un piccolo sbadiglio.

La ragazza stava per replicare, quando qualcosa - o meglio, qualcuno - le fece gelare il sangue nelle vene. Draco Malfoy aveva appena fatto il suo ingresso nella Sala Grande, avvolto in lungo mantello nero che presentava lo stemma verde e argento di Serpeverde. Questo seguiva gli eleganti movimenti del suo corpo svolazzando per il corridoio formato dalle lunghe tavolate delle varie case. Mentre si dirigeva verso quello di Serpeverde, il ragazzo lanciò un occhiata significativa verso il tavolo di grifondoro, rivolgendo il suo sguardo con un sopracciglio alzato alla riccia so-tutto-io della Casa. Hermione rimase pietrificata. “Beh? - si chiese - è solo Malfoy, perché mi fa quest’effetto?” ma conosceva la risposta. Quegli occhi di ghiaccio non si erano posati su di lei portando solo disprezzo e disgusto, no. Quella volta era stato diverso.

L’arrivo di Harry e Ron riportò la ragazza alla realtà. Li saluto con semplicità, poi abbassò lo sguardo sul piatto e cominciò a mangiare, percependo intorno a lei i pigri saluti che i suoi compagni si stavano scambiando. Eppure ancora non si sentiva tranquilla, sentiva come un prurito alla fronte, una calamita portarla a sollevare il capo. Sentiva ancora quello sguardo su di lei. Alzò gli occhi e vide che, dal tavolo delle serpi, Draco Malfoy la stava fissando.


   
 
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