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Autore: __deep    23/01/2013    2 recensioni
La rossa sta percorrendo il binario nove e trequarti con l'eleganza di una regina, e la stazione scompare, ed anche il brusio, c'è solo lei davanti a me, e il suo sorriso, e le sue labbra morbide che si uniscono alle mie, ed il suo corpo che mi avvolge in una sensazione di sollievo, siamo io e lei soli nel mondo.
Prima fanfiction di un appassionato, incentrata sulla coppia Harry/Ginny e su come il loro rapporto si evolve nel corso dell'ultimo anno ad Hogwarts.
Dedicato a J, credo. Quando scrivo di Ginny, scrivo di te.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I capelli blu elettrico del piccolo Teddy risaltavano fra le braccia della nonna Andromeda.
Lei fece per entrare, e la folla che poco prima si era radunata davanti al portone iniziò a diradarsi, delusa dal fatto che oltre quella soglia non era comparso nessuno di veramente importante da vedere.
Harry si avvicinò alla professoressa McGranitt, che era ancora immersa nel discorso con Andromeda, solo quando lei si accorse di lui.
«Oh, Potter! Cercavamo giusto te!»
«Andromeda! C'è anche Teddy! Come... come mai siete qui?»
«Oh, nulla di speciale» sorrise la madre di Tonks «la professoressa ci ha invitato a passare le vacanze con Remus e Dora! Volevano tanto vedere Ted!»
Harry fu improvvisamente pervaso da un brivido di felicità e calore.
«E'...» disse guardando il bimbo che dormiva «è bellissimo...»
«Oh» disse Andromeda con il tipico tono della nonna orgogliosa «avresti dovuto vederlo, Harry, quando lo sono venuti a trovare Bill e Fleur! I capelli gli sono diventati rosso fuoco, sembrava un Weasley!»
Harry iniziò a capire – per la prima volta nella sua vita – come ci si sentiva a veder crescere il proprio figlioccio.
Non potè fare a meno di pensare, con orgoglio, a Sirius.

* *



«Mamma!» gridò Tonks quando vide comparire la McGranitt ed il resto del gruppo sulla porta
«Sssh!» fece con un sussurro Andromeda «Sta dormendo!»
I capelli di Teddy sfumarono piano piano verso un'azzurro più chiaro.
«Teddy! Remus? REMUUUUS!»
«Moony, hai visite!»
«Arrivo Padfoot, arrivo, il tempo di mettermi una maglia, eccom... Teddy!»
Lupin sembrò Pietrificato alla vista del figlio.
«Hai visto, Remus? E' diventato enorme! Mamma mia... mamma! Ma... come mai sei qui?»
«Oh, niente di che» intervenne la McGranitt allegra «ho solo pensato che vi avrebbe fatto piacere un po' di compagnia, per Natale, e allora...»
«Minerva!» fecero in coro «Sei... noi...»
«Grazie» sentenziò Lupin con gli occhi lucidi dalla commozione «grazie davvero.»

* *



Harry si sentì orgoglioso delle parole che Lupin spese nei suoi confronti – parlando con Andromeda – e giurò a sé stesso che avrebbe fatto di tutto per essere un padrino esemplare per il piccolo Teddy.
A pensarci bene, molti erano i tratti che lo accomunavano con il piccolo mago.
Entrambi avevano perso i genitori da piccolissimi, entrambi per colpa di Lord Voldemort ed entrambi avevano avuto – o avevano ancora – dei padrini che prima di essere grandi maghi erano grandi persone.
Ma almeno Teddy non avrebbe avuto uno Zio Vernon come genitore; o un Dudley come fratello.
Non avrebbe dormito in un sottoscala, con ragni e topi ovunque, e non sarebbe stato costretto a vivere senza conoscere la verità sulla morte dei propri genitori e sull'esistenza del Mondo Magico.
Harry non era una persona che amava elogiare sé stesso, anzi: aveva sempre avuto scarsa considerazione delle sue potenzialità. Ma se era sicuro di una cosa, in quel momento, era che per Teddy sarebbe cambiato in meglio, in ogni caso. Sarebbe maturato, conscio di essere l'unica persona alla quale Lupin si sia sentito di affidare il destino del figlio.
Fu in quel momento, nel preciso momento in cui il piccolo si svegliò – ed i suoi capelli si fecero di un acceso colore verde vivace – che Harry capì di essere diventato adulto.

* *



I giorni restanti passarono leggeri, ed anche i professori si fecero più buoni, assegnando il meno possibile data la prossimità delle feste.
Fra gli interminabili allenamenti di Quidditch e gli esercizi pomeridiani di Difesa contro le Arti Oscure, i quattro ragazzi aspettavano solo il giorno che avrebbe portato loro un po' di tranquillità, per qualche giorno.
Il giorno dell'inizio delle vacanze.
Era il giorno più atteso di tutti.
Soprattutto da Harry, Ginny, Ron ed Hermione che – frequentanti l'ultimo e settimo anno e sommersi fino al collo di compiti – lo vedevano quasi come un'oasi florida nell'immenso deserto degli esami M.A.G.O.
Quella mattina, l'Hogwarts Express sembrava più pieno che mai.
Per i quattro fu difficile addirittura trovare uno scompartimento completamente libero per occuparlo, tanti i ragazzi che – ansiosi del ritorno a casa – si erano fiondati all'interno del treno a massima velocità.
Ne scorsero uno, sul fondo dell'ultimo vagone, e vi ci si fiondarono all'interno, chiudendo la porta.

* *



«Harry, miseriaccia!» brontolò Ron mentre sistemava il suo baule nel portabagagli dello scompartimento 15 «perché proprio qui!?»
«Smettila di frignare, amore» gli rispose Hermione spazientita «già siamo fortunati ad aver trovato un maledetto scompartimento vuoto!»
«DAVANTI AL BAGNO!?»
«Sei mica diventato tanto schizzinoso da disgustarti per i bambini del secondo anno che vanno a fare pipì, Ron?! Sembri Percy!»
«Vi ricordate di noi?» fece Harry interrompendo i due quando finì di poggiare il baule di Ginny di fianco al suo «Intendo, al secondo anno...»
Hermione tacque e sorrise ad Harry. In un attimo aprì la sua borsetta e cacciò il suo portafoglio. Ne estrasse un piccolo fogliettino e lo mostrò agli altri. Era una vecchia fotografia babbana – non si muoveva – che ritraeva la loro classe di Grifondoro. In basso, con una grafia sottile e delicata, c'era scritto soltanto “Gryffindor – 1993”.

* *



«L'ha scattata Colin» sentenziò un po' triste «Me l'ha data due anni fa. E' un mio portafortuna.»
Harry osservò meglio la foto che Hermione stringeva fra le mani: in prima fila, Ron, Harry, Neville, Dean e Seamus sedevano sorridendo all'obbiettivo davanti l'enorme vetrata della Sala Grande, mentre dietro si riconoscevano i volti allegri di Hermione, Calì e Lavanda Brown.
«L'abbiamo fatta al Club dei Duellanti» disse Harry, dopo essersi ricordato del momento «Come eravamo piccoli...»
«Guardate Ron!» Ginny esplose in una sonora risata indicando il volto del fratello con l'indice «Ha una caccola nel naso!»
«Non è vero!»
«Sì invece! Aspetta che la veda George e stai sicuro che non ti lascerà in pace per tutta la vita!»
«Ginny, fagliela vedere ed io...»
«Corri dalla mamma?»
Ron tacque di colpo, risentito.
Hermione ed Harry si unirono alla risata divertita di Ginny, perché effettivamente la caccola c'era – e pure bella grossa!

* *



«Fra tre minuti l'Hogwarts Express arriverà alla stazione di King's Cross, Londra» la voce metallica risuonò nel vagone del treno.
Ginny si era, come al solito, appisolata – e sembrava aver trovato in Harry un buon cuscino – mentre Ron, Hermione ed Harry stesso continuavano a chiacchierare fra loro.
Al sentire il messaggio, rapidamente Ron si alzò, prese il suo baule ed uscì fuori dallo scompartimento.
Hermione con un movimento agile di bacchetta fece lievitare il suo e lo seguì a ruota, mentre un'orda di ragazzi si riversò insieme a loro nei lunghi e stretti corridoi dell'Hogwarts Express.
Harry fu grato ai due amici per avergli lasciato quel piccolo momento di intimità.
Accarezzò dolcemente i capelli rossi di Ginny – in quel momento racchiusi in una lunga treccia – e lei fu scossa da un fremito. Si girò ed incrociò lo sguardo di Harry.
Lo baciò dolcemente, senza dir nulla.
«Che ore sono, Potter?» fece dopo essersi messa a sedere.
Il treno iniziò a rallentare.
«E' l'ora che ti sbrighi, Weasley! E' tardi! Ma dormi, la notte?»
«Non se sono sovrappensiero.»
«E cos'è che staziona nei tuoi pensieri? Sentiamo!»
«Tu.»

* *



«Arrivo! Arrivo!» la signora Weasley grida appena sente bussare alla porta.
«Ecco qua! In anticipo, anche!» ci accoglie col sorriso mentre entriamo nella Tana.
«Salve signora Weasley» la saluto felice «Come sta?»
«Oh, Harry, caro, tutto bene! Venite, venite, entrate tutti, mettetevi comodi, gli altri saranno qui a momenti!»
Con un sonoro pop alla mia destra si Materializza George Weasley.
«GEORGE! Ti ho già detto di non Materializzarti nel salone!»
«Ma, mamma..!»
«Niente MA! O ti giuro che questa volta lo accompagni tu, Charlie, dal suo Sputainferno Congolese!» poi, vicino a noi «Ragazzi, volete del Succo di Zucca? - non so se a colazione avete mangiato – Avete fame? - se volete posso prepararvi qualche spuntino nell'attesa..!»
«Grazie signora Weasley, ma va bene così.»
«Oh, ma va bene... dai, che è quasi ora di pranzo! Ginny, cara, vorresti darmi una mano con i piatti?»
Ginny sbuffa, si alza e passandomi davanti mi lancia uno sguardo come per dire Io, e te, dopo.
Io le sorrido e le lascio capire che aspetto solo quel momento.
Si gira e va in cucina dalla madre.

* *


«Harry!» Molly lo chiamò dalla cucina mentre lui stava giocando a Scacchi Magici con Ron.
«Aspetta un attimo» bisbigliò a Ron «vado a vedere che vuole e vengo»
Harry entrò in cucina e la signora Weasley gli saltò addosso, abbracciandolo forte.
«Signora Weasl...»
«Harry, caro, non posso crederci... deve esserti costato una fortuna...»
«C-cosa?»
«L'anello, Harry! E' stupendo! Oh, aspettate che lo sappiano gli altri! Arthur ancora non sa nulla!»
«Sul serio, signora Weasley, non è veramente nulla...»
«Ginny mi ha raccontato dei grifoni, delle pietre... oh... non posso crederci Harry...»
Si asciugò una lacrimuccia.
«Quindi, insomma, è ufficiale, no?»
Ginny scosse energicamente il capo sorridente.
Molly strinse Harry ancora più forte e gli diede una pacca sulla spalla.
«Benvenuto in famiglia, Harry»
«Questa è sempre stata la mia famiglia, signora Weasley»

* *



Quando Arthur Weasley – appena Materializzatosi a casa – venne a sapere della relazione fra Harry e Ginny, lasciò cadere la ventiquattrore che aveva in mano e strinse con foga la mano ad Harry. Poi abbracciò forte la figlia e si complimentò con entrambi. Nei suoi occhi si leggeva la felicità. Forse aveva già sognato quel momento. Forse lo sperava da tempo. Forse era solo immensamente felice.
Percy, entrato al seguito del padre, si complimentò con Harry e con sua sorella, ma non in maniera troppo vistosa e neanche dando l'impressione di essere al settimo cielo.
«Pot, è già tanto che mi abbia abbracciato» gli sussurrò Ginny all'orecchio divertita mentre Percy si sedeva a tavola per pranzo «Sai com'è fatto, sempre così altezzoso e distaccato...»
«Mi stupisco addirittura che ci abbia augurato “Buona fortuna!”, Gin»
«Potter, muoio di fame, andiamo a tavola»
Si baciarono sulle labbra e presero posto – in due posti vicini misteriosamente vuoti.
Entrambi erano convinti che Molly ci avesse messo lo zampino.
La signora Weasley – vuoi che fosse eccitata per il ritorno a casa dei ragazzi, vuoi che lo fosse per l'ormai pubblica relazione fra Harry e Ginny – diede il meglio di sé dietro i fornelli e servì un pranzo degno di una famiglia reale.
«Però, alla fine» si disse Harry guardando le facce ridenti di Molly ed Arthur che chiacchieravano allegramente «anche la Famiglia Reale ha qualcosa da invidiarci.»

* *



«ROON! HARRYY! HERMIONEEE! GINNYYY! Alzatevi o farete tardi!» l'urlo della signora Weasley che contemporaneamente, con un tocco di bacchetta, sollevava tutte le tapparelle della stanza dove dormivano i quattro.
«Ancora un altro po', mamma...» borbottò Ron rigirandosi fra le coperte.
Hermione gli balzò addosso, lo baciò teneramente e gli diede il suo buongiorno.
«E va bene...» sbadigliò Ron alzandosi ed infilandosi le ciabatte.
Harry invece sembrava non aver neanche sentito l'urlo di Molly, tanto che era ancora con le coperte fin sopra la testa, raggomitolato ed addormentato.
Ginny, che era stata la prima ad alzarsi insieme ad Hermione, scivolò sotto le sue coperte e gli baciò le labbra.
Harry aprì lentamente gli occhi.
«Buongiorno, Potter...»
Harry ricambiò il bacio con passione.
«Buongiorno, Weasley... che ore sono?»
«E' l'ora di alzarsi... hai visto? Oggi sono io a svegliare te!»
«Ma che brava! Dai, che Bill e Fleur arriveranno fra poco!»
«Oh, ma che palle, Potter! E' da ieri che non mi dai neanche un bel bacio!»
«E va bene... solo uno, Weasley!»
Quando Bill si Materializzò fuori la porta della Tana, erano ancora in pigiama.

* *



«HARRY!» Ginny si alzò di scatto quando sentì il familiare pop ed il suono del campanello
«Oh, per Merlino, alziamoci! Te l'avevo detto, solo uno!»
«Ma...» fece Ginny per contraddirlo
«Ma ne è valsa la pena, Weasley, eccome!» completò lui la frase.
Si tolsero entrambi il pigiama – non avevano vergogna l'uno dell'altra – e scelsero gli unici vestiti a portata di mano.
«Harry...» chiamò Ginny.
Harry si voltò di scatto – per rispetto, era comunque girato dall'altro lato.
«Puoi... puoi allacciarmi il reggiseno?»
Harry sapeva che era una bugia bella e buona – come potrebbe essere possibile che Ginny non sappia allacciarsi il reggiseno? - ma si avvicinò lo stesso.
«Sei bellissima...» le sussurrò all'orecchio ammirando il suo corpo nudo, perfetto in ogni minimo dettaglio
«Ti amo...»
Le allacciò il reggiseno – gli era sembrato più difficile, slacciarlo, quella sera sotto il castagno! - indossò un jeans ed una camicia color notte, poi fece per uscire dalla stanza. Gettò uno sguardo al vestito di Ginny e la trovò incantevole. Arrivò giusto un attimo prima che anche Charlie Weasley, l'ultimo di quelli che mancavano all'appello, si materializzasse fuori dalla porta insieme agli altri due.

* *



«Charlie, Bill, Fleur! Venite dentro!» fu il signor Weasley ad accoglierli in casa
«Come state?»
«Tutto bene, papà, solo una fame da lupi!» fece Charlie, mentre si sfilava di dosso il pesante cappotto di pelle di drago.
«E voi?» fece Arthur riferendosi a Bill e Fleur
I due si guardarono negli occhi per un breve istante – nessuno parve accorgersene – e Bill le fece un piccolo cenno col capo.
«Oui Artùr, tùto okay, merci!»
«Il tuo inglese migliora, Fleur» sentenziò Arhtur incoraggiante con un gran sorriso «Vi porto qualcosa? Molly è già in cucina, ancora un'ora e si mangia!»
«Per me tutto il frigo, pa'!» gridò Charlie mentre divorava un tramezzino, dalla cucina «Anche di più, se possibile! In Romania la cucina è una schifezza!»
«Per noi un po' di Succo, pa', Fleur ha bisogno di energie!»
«Energie? E per cosa?»
«Per cosa? Ehm...»
«Mi sonò stancata molto, duronte il viagio, monsieur» intervenne Fleur sbrigativa
«Stancata molto, eh? Va bene... vengo subito!» disse Arthur in tono poco convinto, e sparì nella cucina.

* *



Anche quel giorno la signora Weasley diede il meglio di sé dietro i fornelli.
Un bel piatto di pasta ai calamari, un enorme tacchino arrosto e generose porzioni di patatine accolsero – al loro ritorno alla Tana – Bill, Fleur e Charlie.
Per Harry, Ron, Ginny ed Hermione – abituati al pollo bruciacchiato degli elfi domestici ad Hogwarts – quel pranzo fu come una visione mistica, e vi ci si tuffarono all'istante.
Un'ora dopo, verso le due, del tacchino rimasero solo le ossa.
«Mai mangiato meglio in tutta la mia vita, mamma» sentenziò Ron, mezzo steso su una poltrona del salotto
«Sul serio, signora Weasley, si è superata ancora una volta... non oso immaginare il pranzo di Natale!»
«Vedrete, ragazzi miei, ho già in mente qualcos...»
Un tintinnare di metallo su vetro fece girare di scatto tutti verso Bill, che batteva delicatamente la propria forchetta sul suo bicchiere.
«Posso...» deglutì «posso fare un annuncio?»
Un annuncio? Che razza di annuncio poteva mai essere? Sembrava un qualcosa di ufficiale – Bill non era un tipo serio come Percy.
Arthur lanciò uno sguardo dubbioso a Molly, e Molly lo ricambiò ancora più dubbiosa.
Hermione sussurrò qualcosa a Ginny che fece una risatina.
Ron ed Harry rimasero con la bocca aperta a fissarli.
Charlie comparve sorridente dalle scale, seguito da un disinteressato Percy ed un euforico George, e gli fece un cenno col capo.
Fleur gli strinse la mano sotto il tavolo.
«Io...» tentennò brevemente, poi prese decisione. «Io e Fleur aspettiamo un bambino.»


Fine del decimo capitolo






Angolo dell'autore

Ciao a tutti!
Come al solito, eccomi nell'angolo dell'autore... che dire, spero vi piaccia, soprattutto perché a breve arriverà il NATALEEEE! Yeah u.u Non vedo l'ora di scrivere l'undicesimo!
Inoltre, Bill e Fleur mi hanno sempre fatto tanta tenerezza, quindi non vedevo l'ora di scrivere della nascita di Victorie!
Nulla, che dire, spero che recensiate in molti questo e i precedenti capitoli perché mi fa veramente piacere, e spero che la storia vi piaccia a tal punto da inserirla nelle vostre preferite.
Sperando di migliorare, sempre vostro
Deep
   
 
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