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Autore: thea23    23/01/2013    4 recensioni
Questa è una raccolta i one shot, quindi ogni capitolo sta a se e non importa l'ordine nel quale vengono letti. Per dimostrare tale concetto, la one shot che inizia la storia si trova a 5° capitolo, e ha uno stile diverso dalle altre è anche triste. Il 2°, il 3° e il 4° hanno lo stesso stile perchè sono pagine di diari, ma il 6° capitolo è diverso, tende più a narrare qualcosa che essere una riflessione.
Detto questo spero che vogliate leggere.
Dal primo capitolo:
[Certa gente pensa che io sappia tutto dei rapporti e conosca le regole del gioco.
La realtà è che non le conosco. (...)
Innamorarsi è prendere un meraviglioso trapano e iniziare a rompere le proprie difese.
È un salto nel vuoto.
Prendi la rincorsa … e non sai davvero se lui sarà lì a prenderti al volo oppure ti lascerà cadere su un pavimento a dir poco gelato con un pacco di pop corns in mano.
I salti nel vuoto, innamorarsi … non sono una cosa positiva. Quello che cade ovviamente si rompe.
È fisica.]
Genere: Comico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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"All you have to do to be my friend is like me ... and listen"


...
Pioggia.
Lievi gocce d’acqua scivolano dolcemente su di lei.
Mentre le sue più cupe paure s’insinuavano tra i suoi occhi, l’acqua ormai più forte mostrava il reale colore del mondo attorno a lei.
La terra e l’erba vivida accoglievano di buon grado il dono celeste regalando a loro volta quel profumo così particolare che è possibile sentire solo quando il cielo piange. Le ville si bagnavano lentamente proteggendo con attenzione quello che vi erano al loro interno.
 
Respirava a pieni polmoni mentre guardava una macchina percorrere la strada fino ad andarsene.

Piangiamo insieme?

Le suggerii il tintinnio della pioggia.
Si sentiva come un albero spoglio desideroso di vedere quel giorno nel quale non si sarebbe vergognato di mostrare solo le ossa che lo reggono.
Spogliata di ogni cosa bella che fosse mai stata, al centro della strada, in attesa .
 

Non è successo veramente.
 

Qualcuno avrebbe capito che quel temporale così visibile all’esterno si stava abbattendo anche nel suo corpo?
Che il grigio scuro che lui aveva lasciato alle sue spalle le aveva attanagliato la mente, e adesso la circondava tra asfalto bagnato dove era ferma e il cielo scuro di pioggia che la sovrastava?
Era presente come l’unica luce bianca immersa nel grigio, imprigionata dal pianto celeste.
 

Essere unici ...
La gente può fare pesare quando si è diversi.
Il pensiero ricorrente che quando si è abbastanza fortunati da non essere simili a nessun altro, non si dovrebbe mai cambiare.
Poteva non essere come tutti gli altri, ma qual era il problema? Come le avevano fatto notare, molte persone l’apprezzavano proprio per questo.

Riportò l’attenzione all’esterno: i vicini stavano richiamavano i bambini in cortile fuori a giocare.
La osservavano straniti nel vedere quella bella ragazza al centro della strada nel bel mezzo di un temporale …
Anche sua madre la chiamava, le ordinava di tornare a casa.

Da quando mia madre ha smesso di considerarmi una donna che può fare le sue scelte da sola?

 
Si chiese cercando di trovare possibili nuovi significati alle parole “mi fido di te”. Scosse la testa: non ce ne erano.
Eppure era stata sua madre a dirle. Aveva cambiato idea?
 

“Sei in mezzo ad una strada, una macchina potrebbe arrivare da un momento all’altro e potrebbe investirti.”
Disse irritata dalla poca arguzia, una voce nella sua testa.
“ E – continuò quella - come se non bastasse ti stai colando tutta rischiando di prenderti un raffreddore!
Scelte da sola?
Mi sto seriamente chiedendo come tu faccia a badare al tuo gatto!”
 
“Che fine ha fatto la ragazza che si preoccupa di ogni cosa?” piagnucolò ancora quella.

 
Indispettita dal suo stesso inconscio, la cacciò via.
Se aveva voglia di stare li l’avrebbe fatto. Anche col rischio che quel gran genio del suo ragazzo torni per spezzarla fisicamente oltre che spiritualmente.
Finirebbe il lavoro.
Abbassò mestamente la testa.
Le avevano insegnato che non avrebbe dovuto farlo mai, ma era stata sconfitta tanto valeva ammetterlo. Era coperta di lacrime dalla testa ai piedi.
Lui aveva vinto. Si era preso il suo cuore.
Si sedette sull’asfalto bagnato rabbrividendo al contatto.
Pensando distrattamente che aveva toccato il fondo in tutti i sensi possibili
Salite. Brutta storia. Adesso doveva solo capire come si saliva.
Mentalmente, appuntò di ricordarsi che toccare il fondo non è piacevole: meglio evitarlo.
Cosa avrebbe fatto adesso?
 

There is no time for tears just sitting here planning my revenge.
 

Poteva andare dai suoi amici. E flirtare con loro.
Alzò divertita lo sguardo al cielo sfidandolo a trovare le lacrime che pian piano venivano lavate via dalla pioggia.
Si gustò nel suo film mentale l’espressione sconcertata sul volto del suo – ex – ragazzo vedendola con il suo migliore amico. Un ragazzo davvero simpatico tra l’altro.
Niente avrebbe potuto fermarla.
A parte il minuscolo problema che lei non sarebbe mai stata il tipo di persona che avrebbe potuto anche solo provarci di fare una cosa del genere.
Ma fino a prova contraria nessuno può sapere quello che pensi finché non lo dici.
Non è mai stato proibito sognare.
 
Qualcosa che si era spento quando il suo cuore era stato spezzato si accese nuovamente dentro di lei, donando una nuova sfumatura all’azzurro dei suoi occhi.
 
Suo padre potrebbe intervenire. Oh sì, se lui fosse tornato per chiedere scusa sarebbe stato suo padre a mostrargli quanto poteva essere dispiaciuto.
Sperò per lui che non volesse tornare sarebbe stato pericoloso per la sua salute.
Proteggere la propria figlia da un diavolo vestito da angelo, non era forse legittima difesa?

<< Forse no >>

Mimò con le labbra assumendo un’aria perplessa e piegando leggermente la testa di lato.
 
Tutto ciò che la circondava era diventato silenzioso.
Non un sussurro, non un movimento: solo l’incessante cadere dalla pioggia e il suono del suo respiro.
Sua madre la guardava attraverso il vetro della finestra dalla cucina, sembrava volerle dire: “mia figlia è seriamente impazzita, farò bene a chiamare un bravo psicologo”.
I loro sguardi s’incrociarono, le fece cenno con la mano di rientrare, lei scosse la testa liberando gocce d’acqua dai suoi capelli, sua madre la fulminò per qualche istante. Magari considerò anche l’idea di andare a riprendere la figlia dalla strada minacciandola con la padella che stava asciugando al sicuro dentro casa, ma a quanto pare decise che aveva di meglio da fare che opporsi alla volontà della ragazza.
Taylor come appena risvegliata da un sogno stava esaminando i suoi capelli chiedendosi se una volta a casa sarebbe riuscita a farli tornare decenti.
La pioggia, l’umidità la facevano sentire una leonessa.   
 
L’acqua scendeva piano.
Sarebbe andato tutto bene, non era sola.
 
Si alzò, e passo dopo passo fece una giravolta, contro le previsioni, il vestito la seguì liberandosi di alcune delle numerose gocce che aveva assorbito.
Spontaneamente, al centro della strada lasciando che la melodia della pioggia la accompagnasse iniziò a ballare.
 

Life isn't about surviving the storm, it's about learning how to dance in the rain.

 


“ Ciao quaderno che ho appena trovato. * ti sorrido raggiante*
Non puoi immaginare la giornata che ho avuto oggi!
Assurda *scuoto la testa, ti interesserà sapere che i miei capelli sono ancora bagnati, non farti domande forse è meglio*
Oggi ho realizzato che sono terrorizzata di arrivare ad un punto della mia vita e non ricordarmi quello che è successo. O di voler ricontrollare le lezioni che ho imparato
* nuovo sorriso raggiante *
Forse non è una grande idea ma penso che insieme alle canzoni mi aiuterà a ricordare perché dovrei o non dovrei fidarmi di un ragazzo che mi ha tradita.
Ricordati però che non sono un grande affare, totalmente.
 
Non sono nemmeno il tipo di persona complicata. Assolutamente.

 
Quando ho un problema con qualcuno dei miei conoscenti amici fidanzati, non sono felice, mi sento senza speranze, come tutti.   
 

Mi piacciono:
·        il numero 13 (è sempre presente nella mia vita e mi porta fortuna!)
·        le cose che sanno di Natale (inizio a mettere le luci a settembre, quindi sono un caso perso)
·        I gatti
·        Le cose che brillano
·        I vestiti estivi

·        Fare esperimenti nella mia cucina (delusioni amorose e avere troppi pensieri la notte non favoriscono il sonno. Quindi o scrivo e suono o cucino) mi rilassano.
·        La musica. C’è sempre stata per me anche quando le persone non c’erano.
·        Le chitarre, in modo particolare la mia chitarra col mio nome scritto sopra.
·        Il bianco è il mio colore preferito
·        Le persone carine con me
·        I complimenti sulla mia musica non mi stancheranno mai.
·        I miei amici
·        La natura.

 

Il mio nome è Taylor.
Sono una cantante, poetessa all’occasione e sono nata libera.
Sono un libro aperto, puoi osservami.
Sono esattamente quello che si vede.

Non sono una ragazza complicata. Le mie complicazioni si vedono nelle mie canzoni.
Sono la chiave del mio diario.”

  

Note il ritorno: 
Inizio col ringraziare le persone che si sono interessate alla mia raccolta di one shot e che hanno letto anche questa. Grazie ... davvero :D
È ispirata a diverse canzoni (alcune conosciute altre no) e frasi della Swift che mi ci vorrà un po' per citarle tutte *datemi del tempo* xD  
Mi sono improvvisamente resa conto che non ho mai realmente dato un inizio a questo diario. Questo capitolo è stato spostato all'inizio ... ma gli altri 3 non sono simili quindi scritti buona parte in terza persona, comunque rappresenta il quarto  
Per una ragione o per un'altra anche uno dei prossimi testi potrebbe non essere scritto tutto sotto forma di diario (conoscendomi non so dire quando xD) e ci terrei a sapere se vi da fastidio. 
Se questo capitolo non vi è piaciuto proprio per questo. 

Fatemi sapere se devo abbandonare l’idea xD
Se avete pareri critiche e altro sono qui.
Vi ringrazio ancora di tutto. 
Spero non vi dispiaccia. 
Un bacio.

Thea.  

 
  
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