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Autore: Portos    24/01/2013    1 recensioni
Una piccola schifezza
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Capitolo 2: Torte e Caramelle

 

Il caso fu brillantemente risolto il giorno stesso.

I due fratelli tornarono in albergo talmente stanchi che si addormentarono vestiti e senza farsi manco una doccia, verso mezzanotte.

 

Dean aprì gli occhi per primo, dopo aver fatto un sogno completamente idiota.

Le nove e un quarto.

Con le stesse movenze di uno zombie si trascinò fuori dal letto e per miracolo riuscì a prendere la roba pulita, prima di rinchiudersi in bagno.

Stette a lungo sotto il getto, lasciando che l'acqua calda togliesse la stanchezza dai muscoli

 

Sam si svegliò un quarto d'ora dopo, si stropicciò gli occhi ancora assonnato.

Borbottò un biascicato buongiorno a Dean uscito dal bagno.

“Ciao...oggi non ti ricordi che giorno è?”

“Boh” borbottò Sam, ancora intontito dal sonno.

Alla fine toccò al minore farsi una doccia, ma il ragazzo non fu per niente contento quando scoprì che Dean aveva usato tutta l'acqua calda.

“Avanti Sammy non ricordi che giorno è?”

“Mi sono appena alzato!” ribatté Sam sbuffando, chiuso nel bagno.

Dean alzò gli occhi al soffitto. Non riusciva nemmeno a ricordarsi del suo compleanno?

“Non te lo ricordi?”

“Boh”

Dean aprì la porta.

Sam aveva la faccia per metà coperta di schiuma da barba, l'asciugamano buttato sul collo. Lo specchio rifletteva il suo tatuaggio pentacolare sul petto.

“Scusa....”

“Guarda che og...”
Sam gli chiuse la porta in faccia, senza troppi complimenti.

 

Qualche minuto dopo, Castiel fece la sua comparsa.

“Buongiorno Dean”

“Ciao Cas...”

“Ma dov'è Sam?”
“In bagno. Ehi ma che gli ha portato?”

Cas mostrò un libro dalla copertina marrone dall'aria antica e un sacchetto di caramelle alla frutta.

“Un libro?”
“Sì, parla di tutte le creature infernali e angeliche, ho pensato che potesse utile”

Come se non ne avessero già abbastanza di demoni e company!

“Dimmi c'è anche Crowley col kilt che suona la zampogna lì sopra?” lo prese in giro Dean.

Cas si mise a sfogliare il libro con attenzione.

“Non credo, l'ho let...”

“Ehi guarda che ti stavo prendendo in giro, pulcino in trench!” esclamò Dean scoppiando a ridere, divertito.

Cas si girò a guardarlo.

“Pulcino in trench?” fece eco Castiel.

Dean gli diede una scherzosa pacca sulla spalla.

“Ecco, perché mi piaci”

Gli occhi di Cas si spalancarono ancora di più, sino a diventare due pozze blu carichi di curiosità.

“Oh scusa, stavo scherzando...” mormorò il cacciatore abbassando lo sguardo, sentendo lo sguardo dell'angelo su di sé.

Maledizione! Quel maledetto uccellaccio svolazzante in trench riusciva a metterlo k.o in quel modo!

“Dean...”

Una foto scivolò fuori dal libro, questo fu sufficiente a salvare il povero Winchester da quella strana situazione.

Non appena la raccolse e il suo sguardo si posò sopra l'immagine, Dean sgranò gli occhi.

“Oh mio Dio!”
“Che c'è?”

Cas ammutolì non appena vide la foto.

Ritraeva Crowley il re dei demoni e dell'Inferno, nella sua terra natia in Scozia, vestito con un blazer blu dai bottoni dorati, camicia bianca chiuso all'ultimo bottone, senza cravatta, mocassini di pelle e al posto dei pantaloni...un kilt coordinato blu scuro, in posa mentre fingeva di suonare la zampogna, tradito dal sorriso sornione che lo contraddistingueva sempre.

“Non è possibile...Crowley?”

“Ma indossa una gonna?” domandò Cas.

Pazientemente e con un pizzico di imbarazzo Dean gli spiegò che cos'era un kilt, lasciando l'angelo stupefatto.

“Ma non hanno freddo lì sotto?”

“E io che ne so?”

Beata ingenuità! Dean sospirò.

“Wow! Una foto di Crowley?” domandò Sam, appena uscito dal bagno.

“Già era nel libro”

“Che libro?”

“Per te, Sam ti ho portato un pensiero”

“Con tanto di foto di Crowley in gonna?” commentò Sam osservando la foto orripilato.

“Oggi è il tuo compleanno ricordi?” gli ricordò Dean staccando gli occhi dalla foto.

Il minore dei Winchester si batté una mano sulla fronte, dandosi dello stupido. Come aveva fatto a dimenticarsi di un giorno come quello?

Cas diede i regali a Sam e la foto di Crowley fu dimenticata.

Il minore dei Winchester sorrise.

Fu un po' meno contento del libro di demonologia, ma del pacchetto di caramelle sì.

“Non era il caso...davvero. Grazie”

L'angelo inclinò la testa di lato.

“Ho sbagliato?”

“No! Mi fa piacere che tu lo abbia fatto...”

“Ma perché si fanno regali il giorno del compleanno?” domandò Cas incuriosito.

“Lo si fa...perché lo fai per le persone a cui vuoi bene” rispose Dean sorridendo in modo un po' dolce.

“Davvero?”

“Sì, davvero. Tu lo hai fatto perché vuoi bene a Sam, come io voglio bene a lui”
“E quindi tu ne vuoi anche a me?”

Sam trattenne a stento una risata. Era piuttosto raro vedere Dean così in difficoltà, incastrato dalle domande curiose di Cas.

“Ovviamente sì”

“Davvero?”

“Come cavolo te lo devo dimostrare? Vuoi un bacio?” sbuffò Dean allargando le braccia.

Magari...pensò Castiel.

Poi voltò le spalle ai due, imbarazzato.

“E adesso tocca a me”

Dean andò vicino al letto dove aveva lasciato aperto il borsone.

“Auguri” mormorò Dean.

Il minore rigirò il regalo con fare interrogativo.

“Sent...”

“Aprilo, che aspetti?”

Sam strappò la carta blu con alcuni decori arabeschi dorati e il fiocco che lo teneva legato.

Un sorriso si animò sulla faccia del ragazzo, non appena vide il nuovo disco dei Pearl Jam e un'edizione di Tolkien del Signore Degli Anelli.

“Non sapevo quale scegliere allora ho preso tutti e due”

A Cas colpì il sorriso che si scambiarono i due fratelli. Un sorriso complice, tipico di chi si vuole bene a qualcuno.

“Ehm...già ti ho preso anche la torta...”

Castiel sollevò lo sguardo, non appena avvertì che qualcuno lo stava chiamando dai “piani alti”.

“Ragazzi devo andare...” annunciò l'angelo, dispiaciuto di dover lasciare i ragazzi.

“Neanche per la torta?”

“Io...”
“Avanti Cas! Visto che sei stato gentile con me, lascia che ti ripaghi!”

E come si poteva dire di no, a quegli occhi verdi?

“E va bene”

L'angelo andò a sedersi al tavolo.

Dopo aver sistemato i piatti di plastica e le posate sul tavolo graffiato, il maggiore dei Winchester cominciò a scartare la torta.

“Non aspettarti che ti canti Happy Birthday, ma spero che la torta all'ananas ti piaccia”

“Mi va bene, mi va bene...tanto stonato come sei!”

Dean sbuffò.

“Guarda che me la mangio tutta!”

“Questo è il mio compleanno, Dean, non il tuo” ribatté Sam piccato.

“Perché sei stonato?”
“Devi sentirlo mentre canta sotto la doccia! Ha una voce che farebbe saltare le lampadine!”

“Davvero?”

“Sì, pensa che una vol...”

Fu sufficiente un'occhiataccia da parte di Dean per azzittire il festeggiato.

Cas nascose un moto di delusione.

“Ehi ma prima hai chiamato chiamato lui, pulcino in trench?” domandò Sam con la bocca piena.

“Stavo solo scherzando”

Sam scosse la testa, anche se si notava mezzo chilometro che stava ridendo sotto ai baffi.

Il fratello maggiore storse la bocca in una smorfia.

“Piantala!”

“Stai tranquillo sono di ment....”

(Voleva dire sono di mentalità aperta)
“Chiudi quella boccaccia!” sibilò Dean.

Sam sorrise e alzò le mani in segno di resa.

Cas preferì mangiare la torta, ma inevitabilmente lo sguardo cadde su Dean che aveva lo sguardo deliziato, perso nella sua fetta.

Era così carino, pensò l'angelo in trench osservandolo da sotto le ciglia e subito la sua faccia divenne rossa.

“Happy Birthday!” esclamò una quarta voce nella stanza: mettici un altro frullio d'ali, il costante profumo di dolciumi come in una pasticceria ambulante e due antichi occhi dorati.

L'arcangelo Gabriele.

“Che diavolo ci fai qui?”

Sam si alzò di scatto dalla sedia.

“Buon compleanno, ma petite!”

Ma come si poteva chiamare una persona alta un metro e novantatré, ma petite? Boh.

“No! Gabriele stammi lontano!”

Inutile dirlo che l'arcangelo travolse il povero ragazzo in un soffocante abbraccio soffocante ma alquanto zuccheroso.

“Mio piccolo pasticcino! Perché non mi hai detto che compivi gli anni!” disse Gabriel in tono offeso.

Sam emise un gemito esasperato. Di tutti i maniaci sulla terra, proprio angelico doveva essere?

“Senti Gabriele...lasciami in pace!”

“Ma perché? Possiamo fare persino un'uscita a quattro con il mio futuro cognato Dean e Cas, io e te!”

“Cognato?” fece eco Dean stupefatto.

“Cos'è un cognato?”

“Gabriele lasciami! Non ti sposerei neanche morto, lo sai!” esclamò Sam che incominciava ad incazzarsi assai.

 

Nota autore: special guest star CrowCrow in foto! Misha, Jared, Jensen mi spiace che i vostri personaggi che siano diventati così...sentimentali! E Cass sembra una fanciulla in amore, Dean non so cosa e Sam isterico come pochi, Gabe il solito direi? (qualcuno glielo riferisce? Per favore?) Addio Portossiando...


 

  
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