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Autore: JaneA    24/01/2013    5 recensioni
Hermione Granger e Draco Malfoy son colleghi ormai da anni, entrambi 'fidanzati e innamorati' dei rispettivi compagni, o almeno questo è quello che credono. Sarà il loro vero amore? O c'è altro in serbo per loro?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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“Forse bisogna anche un po’ imparare a stare con le persone,

e non aspettarsi gli incastri perfetti.”
—Fabio Volo;

 

 

 

 

 

 

 

Hermione Jean Granger sedeva comoda sulla sua poltrona. Attorno i suoi amati libri. Tra le mani stringeva una tazza di thè bollente, vedeva quel vapore uscire e disegnare figure fragili e tremolanti. Fragili e tremolanti come lei. Accarezzava la liscia tazza, tracciando con le dita quelle lettere in rilievo. “I love you.” Ecco cosa c’era scritto su quella tazza. Uno degli infiniti regali del suo fdanzato: Ronald Weasley. L’epico amore di Hermione Jean Granger. Portò una mano tra i capelli, mentre le dita dell’altra s’incastravano frettolose nel manico della tazza. Lasciò che il suo sguardo scivolasse prima sui suoi piedi, avvolti in calde pantofole, e poi risalisse lungo il tavolino che le sostava dinanzi. Lì, tra quei fascicoli, l’ultimo e il più importante regalo di Ron: un anello di fidanzamento.

Socchiuse gli occhi, ancora incredula. Rivedeva nella sua mente l’uomo inginocchiarsi dinanzi a tutta la famiglia Weasley radunata per il Natale. Ginny e Harry abbracciati e in trepidante attesa, Molly Weasley con le lacrime agli occhi. Si rivide sorridere e annuire freneticamente e poi lasciarsi stringere e baciare dal rosso.

Riaprì gli occhi. La sua stanza al buio era ancora lì. I pacchi contro le pareti, i suoi libri pronti per essere rinchiusi dentro quelle scatole. La sua vecchia vita stava per lasciare il posto ad una nuova meravigliosa vita.

Ma allora perché lei, da sempre innamorata del rosso, suo migliore amico, non ne era entusiasta? Perché nascondeva quell’anello nel suo scatolino quando era a lavoro?

Lui.

La risposta correva ogni attimo alla sua mente. Ma la strega più brillante del Mondo Magico la scostava puntualmente, incapace di accettarla, incapace di accettare la verità.

Il tuo amore per Ronald è scomparso. Si ripeteva.

Lui, ha conquistato il tuo cuore.

Hermione scosse ancora la testa, cercando di abbattere quel diavolo che la tentava.

Non poteva amare lui. Non poteva amarlo perché lui era Draco Malfoy.

 

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

 

I piedi percorrevano quel freddo pavimento, come ogni mattino. Scese le scale facendo toccare il lembo dei pantaloni del pigiama per terra. Una mano scivolava elegantemente lungo lo scorrimano. La sala da pranzo risultava troppo luminosa ai suoi occhi grigi ancora semi-addormentati. La tavola era pronta in perfetto orario, come sempre, per la colazione. Ai lati della stanza degli elfi attendevano un suo cenno per versare il caffè all’interno della sua tazza. Gli occhi grigi dell’uomo incontrarono quelli azzurri della donna che era lui seduta dinanzi. Sorrisero quegli occhi, ricambiando quello sguardo.

“Buongiorno, madre.” Proferì l’uomo prestando poi attenzione al riempire il suo piatto con una brioche.

La donna lo osservava, i segni della guerra ormai conclusa da cinque anni sul volto del suo ometto erano ancora ben visibili. Avevano pagato entrambi un prezzo per l’essersi affidati ad un pazzo con la mania del sangue puro. Avevano pagato con la morte del padre e dell’amore della loro vita.

Narcissa Malfoy posò lo sguardo sul fazzoletto elegantemente rifinito che aveva poggiato sulle gambe. Poi accarezzò con l’indice l’anello di fidanzamento che ancora portava alla mano sinistra. Sussultò non appena vi passò quelle dita, attirando nuovamente l’attenzione del figlio.

“Tutto bene, madre?” domandò questo pulendo un lato della bocca con il fazzoletto.

La donna annuì sorridendo all’uomo.

“Sì, Draco. Mi chiedevo..”

“Cosa?” chiese frettoloso il biondo.

“Mi chiedevo come procedessero le cose tra te e Astoria.”

Lo sguardo dell’uomo si fece scuro.

“Madre, queste sono cose che non vi riguardano.”

“Con tutto il rispetto, Draco, mi riguardano eccome. La tua felicità mi sta a cuore.” Proferì seriamente ma al tempo stesso dolcemente, la donna.

“Io e Astoria stiamo bene.”

“Ne sei sicuro?”

“Sì, madre.”

“Bene – disse annuendo la donna- allora credo che sarai d’accordo con la proposta che intendo farti.”

Il biondo sollevò nuovamente lo sguardo verso la madre, posando la tazza di ceramica nel suo piattino.

“Quale proposta?” domandò atono.

“Credo dovresti chiedere la sua mano al party di questa sera.”

Draco Malfoy rise, portando una mano a coprire le sue labbra socchiuse. Poi dopo essersi ricomposto e aver bevuto un altro sorso di caffè, sollevò lo sguardo incrociandolo con quello della donna che amava più di qualunque altra cosa.

“No.” sibilò.

“Draco, siete ormai compagni da cinque anni, non credere che io sia sciocca. So della vostra intimità. So che la ami. So che lei aspira a divenire la nuova Lady Malfoy. Quale migliore occasione del party in tuo onore?”

“No.” ripetè l’uomo non distogliendo lo sguardo da quello della madre.

“E’ per colpa di quella ragazza, vero?” sussurò la donna.

“Non sono affari che ti riguardano, madre.” Proferì il biondo sollevandosi, senza curarsi dell’aver fatto scivolare il fazzoletto sul pavimento.

“Forse dovresti riflettere Draco. Quella donna è fidanzata. L’ho letto pochi giorni fa sulla Gazzetta del Profeta. Lei e Weasley sono innamorati da anni. Tu hai Astoria. Non perderla per una che nemmeno ti guarda. E’ solo una tua collega. Nient’altro.”

Draco Malfoy si avviò verso la porta, giunto dinanzi a questa si fermò.

“Stanne fuori, madre.” E uscì dalla stanza.

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

Era in ritardo, come ogni giorno in quell’ultimo periodo. Sentiva un peso gravarle sulla mano sinistra. La guardò prima di afferrare e abbassare la maniglia del suo ufficio. Quell’anello. Quel bellissimo anello pesava più dello sguardo del suo collega. Pesava più del giudizio dei suoi amici.

Aveva passato tutta la notte a fissarlo. A cercare un perché alla sua fobia, alla sua follia.

Nessuna risposta. Tranne una.

Tu ami Ronald. Lo sposerai. Avrete dei bambini. Sarete felici, e..

E continuerai a lavorare con lui. A stargli accanto. Ad osservare i suoi occhi di nascosto in tribunale. A vederlo sconfiggere con le sue parole sibilline i suoi, vostri avversari.

“Granger.”

Quella voce. La sua voce. Forse aveva ragione Ronald. Accettare tre anni fa di lavorare con Malfoy era stato come darsi ‘la zappa sui piedi da sola’.

“Malfoy, buongiorno.” Rispose senza voltarsi ma facendo leva sulla maniglia ed entrando nel loro ufficio.

Sentiva gli occhi dell’uomo su di sé. Accarezzarla, torturarla. Oh sì, quella era una vera e propria tortura.

Si fece coraggio e si voltò verso l’uomo che stava elegantemente prendendo posto dietro la sua scrivania.

Gli occhi grigi erano concentrati sui fascicoli che stava sistemando. La mani accarezzavano quelle pagine bianche.

Quelle mani su di te, sulla tua pelle.

Scosse il capo. Era davvero matta.

Notò ciocche bionde cadere sulla fronte di lui. Il suo profilo spigoloso. Poi, quegli occhi grigi guardarla.

Sentì le guance avvamparsi, come la prima volta, tre anni prima.

“Allora, Granger. Ho sentito che in questo week-end hai deciso di sposarti.” Ghignò soddisfatto guardandola.

Lui sa. Lui sa e si prende gioco di te.

“Ehm, sì. Proprio così, Malfoy. Dovresti fare anche tu il grande passo con quella pomposa della tua ragazza.”

Si morse il labbro. Stupida, come le era saltato in mente di dire quelle cose? Di parlare di lei?

La odiava. Odiava quando veniva nel loro ufficio, con i suoi abiti perfetti, i suoi capelli perfetti, e baciava il suo ragazzo perfetto.

Cosa?

Stava diventando matta.

Doveva porre fine a quell’ossessione. Subito.

Aveva bloccato l’uomo che stava per ribatterle.

“Scusa, Malfoy, non posso sentire le tue pene d’amore con la tua Lady. Ho un impegno.”

Afferrando borsa e fascicoli si sollevò e scappò fuori dalla stanza.

Si fermò qualche attimo contro la porta, inspirò a fondo, guardando poi l’anello che portava all’anulare.

Iniziò a rovistare nella borsa e sorrise quando trovò ciò che cercava.

Afferrò il cellulare con entrambe le mani, sorridendo pensando a cosa avrebbe detto Malfoy se l’avesse vista.

Lui, ancora lui.

Scosse livida in viso la testa e digitò dei numeri sull’aggeggio babbano.

“Ronald? Sì, sono io. Ci possiamo vedere al cottage? Ho bisogno di te.”

Chiuse la telefonata pigiando l’indice sul tasto rosso. Si portò con una mano una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio.

Avrebbe dimenticato Malfoy e la sua ossessione per quest’ultimo grazie al suo futuro marito.

Perché era Ronald che amava. Era lui che avrebbe sposato.

Non sapeva invece, quanto si sbagliasse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Nuova ff, scritta tutta d’un getto. Non pochi problemi ma soprattutto pensieri per i nostri amati Draco ed Hermione. Molti punti non sono ancora chiari. Li chiarirò nei prossimi capitoli anche se sinceramente non so se proseguirò con la storia, dipenderà dalle vostre reazioni e recensioni. Mi affido a voi. Grazie a chi legge in silenzio, a chi metterà questa storia tra le seguite e a chi invece passerà qualche attimo a recensirla e a lasciarmi il proprio parere. Un abbraccio,

JaneA

  
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