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Autore: Chiacchiera Sweet    24/01/2013    1 recensioni
Questo trasferimento è stato la realizzazione del mio sogno più grande. Quando avevo sette anni, infatti, i miei genitori mi portarono proprio qui, e io mi innamorai di questo posto. In particolare ricordo di essere passata davanti a quella che oggi diventerà la mia scuola, la Brit, una della scuole d'arte più famose di Londra, e di essere rimasta subito attratta da quell' ambiente. Un posto molto colorato con un lungo corridoio all' entrata pieno di ragazzi di etnie e stili differenti. C'era un gruppo che cantava, uno che ballava, uno che suonava strumenti di ogni tipo, da quello più classico a quello più strano, e anche qualche persona che con dei blocchi da disegno in mano faceva bozzetti di quelli che poi sarebbero diventati vere opere d'arte. Senza renderemene conto mi avvenurai in quel corridoio e a un certo punto mi sentii tirare per una manica. Mi voltai ed era mia madre che mi prendeva in braccio e mi portava fuori di lì. Io mi dimenavo e piangevo perchè non volevo andarmene, ma mia madre era irremovibile e così feci una promessa a me stessa: io sarei tornata in quella scuola e ci sarei andata a studiare.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sono Viola e ho 16 anni. Altezza media, magra con capelli marrone scuro e lisci come spaghetti e occhi verdi. Sono italiana, di Roma più precisamente, ma mi sono appena trasferita a Londra e ora abito in un monolocale al centro di questa splendida città. Questo trasferimento è stato la realizzazione del mio sogno più grande. Quando avevo sette anni, infatti, i miei genitori mi portarono proprio qui, e io mi innamorai di questo posto. In particolare ricordo di essere passata davanti a quella che oggi diventerà la mia scuola, la Brit, una della scuole d'arte più famose di Londra, e di essere rimasta subito attratta da quell' ambiente. Un posto molto colorato con un lungo corridoio all' entrata pieno di ragazzi di etnie e stili differenti. C'era un gruppo che cantava, uno che ballava, uno che suonava strumenti di ogni tipo, da quello più classico a quello più strano, e anche qualche persona che con dei blocchi da disegno in mano faceva bozzetti di quelli che poi sarebbero diventati vere opere d'arte. Senza renderemene conto mi avvenurai in quel corridoio e a un certo punto mi sentii tirare per una manica. Mi voltai ed  era mia madre che mi prendeva in braccio e mi portava fuori di lì. Io mi dimenavo e piangevo perchè non volevo andarmene, ma mia madre era irremovibile e così feci una promessa a me stessa: io sarei tornata in quella scuola e ci sarei andata a studiare. E infatti oggi, esattamente nove anni dopo, eccomi qui davanti a quell' enorme portone, pronta ad entrare e a dare il meglio di me. Spingo con forza le pesanti porte ed entro. Non è cambiato assolutamente niente, ci sono sempre tanti ragazzi che si aggirano per i corridoi e tanta confusione, ma ovunque si respira creatività e voglia di diventare qualcuno di importante misto a fatica, sudore e un briciolo di competizione. Mi avventuro per la scuola con una mappa in mano per orientarmi meglio e appena alzo gli occhi da essa mi ritrovo davanti il ragazzo più bello che io abbia mai visto. Ha i capelli biondi e gli occhi color nocciola, è alto e magro ed è circondato di amici. Il pensiero di andare a parlagli mi passa per un attimo nella testa, ma se ne va immediatamente quando scorgo con la coda dell'occhio una ragazza che gli si avvicina, lo abbraccia da dietro la schiena e gli stampa un bacio sulle labbra. Mi cominciano a tremare le gambe per la delusione e vorrei scappare visto che appena sono entrata in questo posto nuovo mi è subito successa una cosa brutta, ma la mia testa mi dice di non farlo e così la ascolto, li sorpasso e mi addentro in un altro corridoio. Quando passo davanti a quei ragazzi sento i loro occhi posarsi su di me e fare commenti carini e arrosisco un po' mentre sento anche la voce di quella ragazza che dice dei "Ma smettetela, è solo una come tante ! Io sono meglio di lei..." E il ragazzo carino risponderle "Certo, certo amore..." senza troppa convinzione. Mentre continuo a camminare senza ben sapere dove sto andando sento una voce che mi parla, mi giro e vedo vicino a me una ragazza a cui arrivavo circa alla spalla, con i capelli di un rosso fuoco tagliati molto corti e gli occhi marroni. La cosa che mi ha colpito molto di lei è il suo abbigliamento. Infatti indossa una t-shirt bianca con sopra delle scritte nere, un gilet nero, degli shorts di jeans scuri un cappello nero e degli anfibi ai piedi. Adoro già il suo stile.
-Anche per te il primo giorno qui è ?
-Si, non so ancora bene come orientarmi, questa scuola è così grande...
-Lo so. Non sei di qui, vero ?
-No, sono italiana, ma mi sono trasferita qui perchè volevo frequentare questa scuola a tutti i costi. Comunque io sono Viola.
-Piacere, Irin. Che corso frequenterai ?
-Canto e chitarra, te ?
-Che coincidenza, anch'io... Ho notato prima che anche te sei rimasta abbagliata da Jason...
-Se intendi quel ragazzo dal volto d'angelo si... Ma come fai a conoscerlo ? Conosci anche qualcun' altro qui ? Magari potresti presentareli...
-Allora, anche per Jason è il primo giorno, ci conosciamo da tantissimo tempo, circa da quando avevamo cinque anni.
-Caspita, è proprio tanto tempo ! E invece chi è quella ragazza che l'ha baciato ?
-Ah, quella è Queen, la sua ragazza. Stanno insieme da circa due anni, ma lei lo usa solo per aumentare la sua popolarità.
-Come si fa ad usare un ragazzo così carino, io non ci riuscirei mai ! E te, non ti sei mai presa una cotta per lui ?
-No, mai, non è assolutamente il mio tipo. Guarda, siamo arrivate in classe. Forza, entriamo !
Entriamo in una vastissima sala dalle pareti bianche e piene di quadri colorati raffiguranti cantanti che hanno fatto la storia rappresentati in versione pop. Al centro sono posizionate delle sedie messe su sette file e davanti a queste c'è un piccolo palchetto che suppongo serva per le esibizioni su cui è posta un'asta con un microfono.
Ci andiamo a sedere su due sedie alla quinta fila e dopo circa due minuti entra in classe un professore sulla ventina. Ha i capelli marroni con la frangia da una parte, occhi azzurri, è alto e magro.
-Salve a tutti, sono il professor Layn e sarò con voi per tutto quest'anno, perciò spero di starvi simpatico per passeremo insieme tantiiiiiissimo tempo.- Si presenta
-Allora, vediamo un po' come siete messi per quanto riguarda la voce... Te- E mi indicò- Si, te. Come ti chiami?
-Viola- Rispondo io
-Ok Viola, vieni qui e facci sentire qualcosa.- Detto questo mi alzo dalla sedia con le gambe che tremano. Mi ero seduta là dietro così magari non mi avrebbe beccato... Mi trascino fino al palco, prendo in mano il microfono e comincio a intonare le note di "If I ain't got you" di Alicia Keys. Quando termino Layn mi dice:
-E te non volevi nemmeno venire a cantare ? Ci hai regalato uno spettacolo meraviglioso !! Ragazza, te si che farai strada...
-Oh, grazie- divento tutta rossa e torno a sedermi vicino a Irin
-Sei stata grandiosa !!- Mi dice anche lei
-Si, infatti, approvo- Le risponde una ragazza seduta dietro di noi. Ha i capelli biondi e molto lunghi, gli arrivano quasi al sedere e gli occhi di un blu intensissimo.- Comunque io sono Claire...
-Piacere, Viola- E le stringo la mano. La stessa cosa viene fatta da  Irin. Dopo circa quaranta minuti suona la campanella e ci dirigiamo verso la classe di chitarra dove ci avrebbero aspettato altre due ora di lezione. Mentre cammino mi sento chiamare, mi giro e vedo Jason diretto verso di me.
-Ciao, te devi essere Viola...- Mi dice lui
-Bhè si, mi sono girata quando mi hai chiamata...
-In effetti hai ragione. Comunque volevo congratularmi con te, hai davvero una splendida voce.
-Oh, grazie mille.
-Di niente. Senti... non è che ti andrebbe di uscire un giorno di questi ?? Così, per conoscerci meglio...
-Ma la tua ragazza poi non è gelosa ? L'ho vista parecchio appiccicosa.
-Oh, non preoccuparti, a lei ci penso io
-Allora va bene, lasciami il tuo numero, così magari in settimana ti chiamo e ci mettiamo d'accordo.
-Ok, dammi il braccio- Mi alzo la manica, lui prende una penna dallo zaino e mi scrive le cifre sul braccio destro.
-Ecco fatto. Mi raccomando, chiamami
-Certo, lo farò. Ciao
Passate le ore di lezione mi diressi verso casa, aprì la porta ed entrai. L' inizio della mia vita a Londra era davvero cominciato bene, avevo ricevuto sentiti complimenti dal mio prof. di canto e avevo anche fatto colpo sul ragazzo più carino che avessi mai visto, insomma una favola !! Ma ancora non sapevo che non bisogna fidarsi subito delle persone appena conosciute...

   
 
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