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Autore: echovg    24/01/2013    0 recensioni
echo è una quindicenne con una vita difficile,va male a scuola,ha una madre assente e disinteressata e un padre che l'ha abbandonata da piccola,un carattere acido e ribelle e un ragazzo che crede di amare,ma quando cambierà scuola e conoscerà veronica,la sua vita cambierà,capirà di esserne innamorata e... per il resto, basta leggere c:
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Un raggio di sole penetrò in camera mia dallo spiffero della finestra ed arrivò dritto ai miei occhi, facendomi svegliare prima del previsto. Quella mattina, stranamente, non avevo affatto sonno, ed erano solo le sei di mattina, e se c’era una cosa che odiavo era rimanere a letto senza un briciolo di sonno.  Mamma stava dormendo, così, senza far rumore mi preparai e uscii di casa. Avevo voglia di stare da sola a contatto con il verde quella mattina, ed ero certa che a quell’ora al parco non avrei trovato nessuno.
Arrivata al parco di fronte al supermercato, stesi una coperta sul prato e mi ci sdraiai sopra, poi infilai gli auricolari nelle orecchie e ad occhi chiusi mi scollegai dal mondo esterno per collegarmi in quello della musica.
 
- Ehm, scusa, non potresti stare qui a quest’ora. – una voce femminile interruppe il mio momento di pace, ma qualcuno doveva pur rompermi le palle dopotutto. Una ragazza dai capelli rossi e dagli occhi verdi, enormi, i più belli che avessi mai visto, era in piedi davanti a me con una borsa enorme che avrebbe potuto contenere di tutto e mi fissava in modo minaccioso.
- E chi me lo impedisce? E’ un parco pubblico, non ci sono orari. E poi anche tu sei qui a quest’ora. – risposi con la mia solita sfacciataggine.
- Il regolamento te lo impedisce, e gli orari ci sono, sei tu che non li conosce.  E io lavoro nella gelateria all’interno del parco, sto pulendo il negozio prima che arrivi gente, ora fuori, grazie. –
Seccata, raccolsi la mia roba e la infilai nello zaino, per poi andarmene altrove. Quella ragazza, pur essendo una delle più seccanti mai viste, era dannatamente bella, da far perdere l’autostima, avevo voglia di guardarla un’altra volta, ma quando mi girai la trovai stesa con le cuffie nelle orecchie nello stesso punto e nella stessa posizione in cui ero io, quella stronzetta mi aveva raggirato!
- Il parco è grande, potevi anche stenderti da un’altra parte! – le urlai contro.
- Sì, ma questo è il mio posto, e voglio restare sola, e mio padre è il proprietario del bar, può cacciarti benissimo da qui anche adesso! – disse accompagnando la sua risposta da una fragorosa risata che mi alterò ancor di più l’umore, così, senza dire niente, me ne andai da lì, lontana da quella stronzetta viziata. Non c’era termine migliore di quello per descriverla, stronzetta viziata.
Erano le sette, fra un’ora sarei dovuta essere a scuola, per iniziare un’altra giornata estenuante, così presi il primo tram che si fermava lì e alle otto meno un quarto ero davanti scuola, ovviamente con Alex che mi aspettava.
- Sei in anticipo sta mattina! – esclamò per poi stamparmi un bacio sulle labbra.
- Mi sono svegliata prestissimo, sono andata al parco e una rompipalle mi ha cacciata via per prendersi il mio posto dov’ero sdraiata. –
- Era almeno carina? – disse ridendo per stuzzicarmi.
- Sì, era bellissima. – dissi in totale sincerità, senza accorgermi di quel che stavo dicendo. Alex mi guardò in un modo strano, così iniziai a ridere per fargli capire che stavo scherzando, e lui fece altrettanto, dopo di che salimmo le scale per poi entrare in classe.
 
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