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Autore: stardream    24/01/2013    6 recensioni
Appena tornati ad Hogwarts, gli studenti che si apprestano a seguire l'ultimo anno verranno sottoposti dalla preside McGranitt ad un nuovo smistamento.
cit.
Sai, stavo aspettando con ansia questo momento; ti ripeto le stesse cose che ti ho detto sette anni fa: saresti un ottimo Serpeverde … ambizione, furbizia, intraprendenza, sono tutte caratteristiche che possiedi; indubbiamente Serpeverde sarebbe ideale per te ma possiedi anche coraggio, audacia, lealtà e nobiltà d'animo, caratteristiche di ogni buon Grifondoro. Dimmi, Harry Potter, la tua scelta è la stessa di sette anni fa?
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ATTENZIONE: a breve la storia verrà portata a rating ROSSO. Quando sarà il momento, verrà postata in parallelo la stessa storia con le scene censurate (con rating Arancione)
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Minerva McGranitt | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sentirsi come un fuoco senza fiamma.
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Draco saltò immediatamente giù dal letto e, incurante di essere ancora in boxer e t-shirt, si fiondò fuori dalla stanza come se ne andasse della propria vita, seguito a breve distanza da Blaise, altrettanto preoccupato. Da quando, l’anno precedente, il giovane Malfoy aveva introdotto tra le mura del castello quella creatura, che lui definiva adorabile ma di cui tutti, ed a ragione, avevano una dannata paura, aveva ricevuto solo qualche sporadico richiamo da parte del preside. Piton era sempre stato fin troppo accondiscendente riguardo al suo prediletto e tutte le cazzate che combinava ma ora le cose erano diverse… la McGranitt, che già di per sé non vedeva di buon occhio la nobile casata di Salazar Serpeverde, non sarebbe stata altrettanto indulgente. Nessuno doveva venire a conoscenza del piccolo incidente in corso o Draco non ne sarebbe uscito affatto bene.
-Dobbiamo trovarlo prima che gli altri si sveglino- affermò deciso Draco, rivolgendosi all’amico che gli stava dietro. Se avessero tardato e qualcuno si fosse imbattuto in Prince… Draco rabbrividì al solo pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere.
Fortunatamente gli alunni Serpeverde erano particolarmente legati alla loro privacy; almeno tutte le porte erano ben chiuse e gli unici due luoghi in cui cercare restavano la Sala Comune al piano di sopra e i bagni, in fondo a quello stesso corridoio.
Bastò un solo sguardo, tra i due, per delineare il piano di ricerca; Blaise si voltò verso l’interno del lungo corridoio mentre Draco si diresse cauto verso le scale.
Il buio che lo circondava era inquietante e, sommato al fatto che un animale decisamente pericoloso poteva sbucare fuori da ogni angolo in qualunque momento, si rivelò un valido motivo affinché il biondo iniziasse a maledire il fondatore della propria casa e tutti i suoi diretti discendenti, compresi quelli ancora in vita, se mai ce ne fossero stati, per non aver scelto un luogo più luminoso e magari, già che si trovava, più caldo ed accogliente, dove stabilire i dormitori che avrebbero accolto le future generazioni di alunni verde\argento.
L’unica fonte di luce proveniva dalle torce magiche poste ad intervalli regolari lungo lo stretto corridoio, le cui fiamme verdi si riflettevano sulla liscia e fredda superficie delle pietre che ricoprivano i muri creando ombre che si muovevano con fare minaccioso.
Draco aveva gli occhi spalancati, tutti i sensi all’erta e la bacchetta ben stretta tra le mani, pronto a cogliere anche il minimo movimento sospetto.
Quando giunse nei pressi della Sala Comune, dei sibili acuti attrassero la sua attenzione.  Era una litania continua, sembrava non interrompersi mai, anche se, ad un orecchio più attento, sarebbe stato evidente che fossero due voci differenti a produrre i medesimi suoni. Ma Draco pensava a tutt’altro in quel momento e, non curandosi di quel dettaglio, il biondo Serpeverde accelerò il passo, pronto ad irrompere nella stanza e riportare il suo animaletto che tanto adorava le fughe improvvise e teatrali, nella sua teca al piano di sotto, al sicuro. Sorrise, Draco, avvicinandosi alla stanza… aveva finalmente trovato il fuggitivo.

-… e dopo quel giorno, il padroncino ha giurato di non avvicinarsi mai più ad un fornello, a costo di morire di fame-
-Hahahaha…- Harry non riusciva a fermare le risate; era da molto tempo che non si lasciava andare in quel modo.
Dopo tutti gli orrori che aveva visto, ed in parte vissuto personalmente, non era più riuscito a ridere di gusto come in quel momento. Ben presto gli si offuscò la vista dalle lacrime che avevano iniziato a pizzicargli gli occhi e dovette darsi una calmata, tanto per non stramazzare al suolo perché a corto di fiato.
-Siete molto legati voi due…- disse il moretto. Non era una domanda, più che altro una constatazione.
-Ssssi, il padroncino è sempre stato tanto gentile con me, non come gli altri… scappano sempre quando esco dalla teca-, sibilò l’altro con espressione triste.
Harry allungò la mano per carezzargli la piccola testolina liscia. Lo capiva, in un certo senso; sapeva cosa voleva dire sentirsi soli, lo era stato per anni, prima di scoprire una nuova vita lì ad Hogwarts. La cosa che più lo aveva sorpreso delle parole del suo interlocutore, però, non era tanto il senso di solitudine che traspariva alla fine, quanto l’affetto e la gratitudine che il rettile nutriva verso il suo padrone.
Se qualche giorno prima gli avessero detto che, grazie ad un’ allegra chiacchierata con un serpente non proprio innocuo, avrebbe totalmente rivalutato l’idea che dopo anni di stupidi scherzi ed inutili litigi si era fatto dell’erede di casa Malfoy beh… probabilmente gli avrebbe dato del pazzo e consigliato una visita urgente al reparto psichiatrico del San Mungo ma ora… Ora non riusciva più a vedere Malfoy come il ragazzino spocchioso, arrogante, viziato ed egoista che gli si era presentato al primo anno… o almeno non solo! In fondo anche Malfoy aveva i suoi piccoli difetti che lo rendevano umano come chiunque altro; anche lui era capace di donare affetto… anche lui, probabilmente, sebbene non volesse ammetterlo, si sentiva solo, nonostante fosse circondato da una folla di altre persone.
Forse erano più simili di quanto in realtà apparissero agli occhi degli altri.
Un sibilo lo riscosse dai suoi pensieri, che avevano preso una direzione alquanto malinconica e dai risvolti imprevedibili insomma… pensare a Malfoy non faceva affatto bene alla sua salute mentale.
Smise di carezzare la piccola testolina verde ed allungò il braccio in un chiaro invito. Prince, dopo qualche attimo d’esitazione, iniziò a strisciare lungo il suo arto teso, avvolgendosi in larghe spire ed avviluppandosi, infine, sulle sue spalle nude.
-Quando ne hai voglia, puoi sempre venire da me. Sarei molto felice di parlare nuovamente con te- disse Harry, gli occhi fissi sulle braci che stavano iniziando a dare segni di cedimento, arrendendosi al loro inevitabile destino e tramutandosi in fredda cenere. Si sentiva un po’ così anche lui, come un fuoco senza la sua fiamma, destinato a soccombere sotto le aspettative di chi lo circondava.
-Grazzzzie- sibilò il rettile a pochi centimetri dal suo orecchio destro, finendo, poi, per strusciarsi contro la sua guancia, in segno di gratitudine.
Chi aveva detto che i serpenti erano animali freddi e schivi? Harry in quel momento si sentiva a suo agio, come davvero non lo era da tempo… si sentiva nuovamente se stesso.

 

Merda… quella era una risata?
Draco si bloccò qualche metro prima dell’enorme arcata d’ingresso alla Sala Comune. Se c’era stata una risata, allora, oltre quell’uscio, in compagnia di Prince, doveva esserci qualcuno…
Dannazione, chi diavolo era così stupido da andare in giro a quell’ora del mattino e da non rendersi neanche conto di avere un rettile altamente pericoloso a fargli compagnia?
Le risate erano improvvisamente cessate, lasciando un silenzio inquietante ad aleggiare nell’aria. Draco avrebbe dovuto darsi una mossa, intervenire prima che potesse accadere qualcosa di estremamente spiacevole ma il nervosismo e l’ansia gli avevano paralizzato le gambe.
Si mosse come al rallentatore e, quando ebbe piena visuale della stanza, si stupì nel non scorgervi nessuno, nemmeno il serpente.
Per un istante pensò che, forse, la cena della sera prima gli fosse rimasta sullo stomaco, tanto da causargli allucinazioni uditive ma, udendo nuovamente dei sibili sommessi provenienti dal divano, si accinse ad avvicinarsi, dandosi mentalmente dello stupido.
Solo che le sue gambe si bloccarono nuovamente dopo pochi passi o, per meglio dire, il suo cervello smise di impartire ordini ai suoi arti nell’esatto momento in cui le sue orecchie udirono un mugolio stanco e di fronte ai suoi occhi si stagliò la figura di un ragazzo alto e moro… mezzo nudo.
Era di spalle e… Merlino, poteva scorgere alla perfezione i muscoli tonici di quelle grandi spalle, poteva quasi percepirne la solidità, anche senza toccarle.
Draco deglutì senza farsi sentire. Il colpo di grazia era proprio lì, su quelle spalle. Il suo Prince, serpente velenoso, potenzialmente pericoloso e quant’altro, era comodamente avviluppato a quegli arti tonici e sodi; strisciava con lentezza estenuante lungo quelle linee ben definite, seguendo movimenti che Draco non poté fare a meno di definire sensuali.
Il volto del ragazzo era in ombra; le braci del camino, ormai spente, avevano fatto cadere la stanza nella più completa oscurità, rotta soltanto dalla tenue luce delle torce proveniente dal corridoio alle sue spalle. Un tenue bagliore che stava creando un apprezzabilissimo gioco di luci ed ombre su quel corpo mozzafiato.
-Non sai che è mal’educazione fissare la gente, Malfoy?-
La salivazione di Draco scese a zero. Quella voce, quel tono… solo una persona osava rivolgersi a lui in quel modo saccente e strafottente…
-Potter- si lasciò sfuggire, adirato.
Sì, perché aveva appena avuto pensieri poco casti su quel… quel…
-Credo che dovresti far più attenzione alle tue cose- lo rimproverò il moretto, dando un’ultima carezza al rettile e facendolo poi levitare verso il suo proprietario.
-Pensa agli affari tuoi, Sfregiato- disse maligno il biondino.
Come si permetteva di fargli la predica? Draco prese il serpente sotto un suo incantesimo di levitazione e si diresse furibondo in camera sua senza degnare Potter di un altro sguardo.
Era furioso.
Furioso perché ora quell’idiota era un Serpeverde… semplicemente assurdo.
Furioso perché Prince, che si era sempre lasciato toccare solo da lui, aveva permesso a quello sfigato di accarezzarlo invece di azzannarlo… razza di traditore.
Furioso per aver avuto pensieri sconci alla vista del corpo seminudo del suo più acerrimo rivale.
Ma era ancora più furioso con se stesso e col suo maledetto desiderio di tornare indietro e dare un’altra occhiata.

 

Era stato uno stupido, un vero idiota… Come aveva potuto pensare che lui e Malfoy fossero simili? Non era neanche lontanamente possibile, una cosa del genere. Malfoy tirava fuori il lato peggiore del suo carattere.
Aveva fatto bene, continuava a ripetersi… aveva fatto bene a trattarlo come al solito, a comportarsi in quel modo brusco e così diverso dal suo solito approcciarsi agli altri.
Allora cos’era quel senso di oppressione al petto?
 
 
 







***
Salve gente; come potete vedere sono ancora viva...
 

FM107 3 RADIOCAOS: felice di conoscerti… È sempre un piacere vedere nuove recensioni e mi fa piacere che la storia ti piaccia *u*
Eh si, l’altra volta avevo avuto dei problemi al PC e non avevo potuto aggiornare in tempo ma rieccomi con un nuovo capitolo… le cose iniziano a farsi interessanti XD.
Io adoro quel serpentello (ed anche Harry =P)
Beh, non andrò per le lunghe, grazie di seguire questa storia, spero di risentire altri tuoi pareri.
Al prossimo capitolo ;D
 


holly715: Eh, Draco, Draco… sempre il solito. Questo capitolo darà l’inizio ai primi cambiamenti; come avrai notato già si stanno insinuando i primi dubbi nei nostri cari protagonisti. Ed ora cosa succederà?
 
 
 
Ma, gente… non dimenticatevi un quesito fondamentale: cosa combinerà il nostro caro Theo? Beh, forse lo scoprirete al prossimo chappy (o forse no…)
A presto ;D

  
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