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Autore: IsabelandAlexsworld    25/01/2013    1 recensioni
Cinque sono le dita della mano,cinque sono i sensi,cinque sono le protagoniste di questa storia. Cinque è un numero perfetto,vero?.
Tratto dal prologo:
"Quelle ragazze non erano amiche per caso. La loro amicizia era il proseguimento di un'altra ancora più grande. I loro genitori erano gli artefici di tutto questo. Uno strano segno del destino veniva definito"
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Vabbè Alex, noi magari andiamo..». Bel e le altre si diressero verso la porta per andarsene. «Ci sentiamo dopo » Alex le salutò ed esclamò «COSA?».
«Nah, New York è troppo lontana, inoltre, macchine del genere se ne trovano anche qui» rispose lo zio di Alex mentre si massaggiava le tempie. «Quindi cosa vuoi fare?» gli chiese il padre della mora.
«Ma quindi ignorarmi è diventato un hobby?» Alex si sentiva di troppo in quella stanza, lo zio e il padre continuavano la loro conversazione tranquillamente, non preoccupandosi di rispondere alla sua domanda.
  «Bhe, a Londra ci sarebbe un cottage molto interessante..» sospirò passandosi una mano fra i capelli corvini.
 «LONDRA?» chiese retoricamente il padre «Mh, è fattibile » continuò portandosi una mano sul mento.
«Londra? Qualcuno ha detto Londra?!» Alex  con la testa ancora dentro il frigo alla ricerca di cibo, sentendo nominare il suo sogno proibito, lo chiuse violentemente e si avvicinò al padre per intromettersi, una volta per tutte, nella conversazione.
«Ciao zio» usò, per salutarlo, una vocina tenera, solita per intenerire le persone per ottenere qualcosa. Solitamente nessuno riusciva a resistere ai suoi occhioni castani, quello era il suo punto di forza. Essendo l’unica nipote femmina, lo zio non riusciva a dirle di no.
«Ciao principessa» Detto-fatto, suo zio si sciolse davanti ad Alex, mandando in pappa il cervello.
 «Zietto caro, perché hai nominato il mio unico e grande amore?»
 «Cosa?» chiese confuso. Insomma, era così stupido da non capire di cosa stesse parlando?                                                                                                                                  
«Londra zio, sto parlando di Londra» schietta e decisa, voleva arrivare subito al punto. Quell’attesa non faceva altro che aumentare il suo nervosismo.
 «Ah si, bhe c’è un cottage molto interessante e un mio cliente, a breve,  si trasferirà a Londra e ,quindi, potrebbe seriamente interessargli..» si fermò e controllò alcuni fogli sparsi sulla sua scrivania. Lo zio di Alex era un imprenditore- agente immobiliare e chi più ne ha ne metta. Conduceva una vita da nomade, non aveva un posto fisso dove stare; un giorno si trovava in America, un altro ancora in Spagna. Alex era affascinata da quella vita, suo zio, tra l’altro molto giovane, aveva visto tutto il mondo e parlava tutte le lingue ed è grazie a lui che Alex parlava perfettamente l’inglese.
«Quindi?» chiese speranzosa Alex. «Quindi ci sarebbe la possibilità che, in estate, io possa andare a Londra e starci qualche settimana o qualche mese, giusto il tempo di vendere il cottage – si fermò- e naturalmente tuo padre mi seguirà come sempre». Il padre di Alex sorrise e alzò il pollice dentro all’insù come segno di approvazione.
«E sono inclusa pure io nel pacchetto, vero?» chiese buttandosi letteralmente sullo schermo del pc. «Bhè…» prese un po’ di tempo il padre della mora. «Bene, io mi dileguo» la videochiamata si chiuse lasciando al padre di Alex l’arduo compito di domare l’animo entusiasta della figlia. Che situazione difficile! «E con noi porteremo le mie amiche, vero? Vero?» chiese spalancando gli occhi e alzando il tono della voce. Mandò un messaggio alle ragazze con scritto “Chiamata a cinque, adesso! S.O.S”
«Ne parliamo dopo..» l’uomo sospirò chiudendo il computer e prendendo in mano il suo iphone nero.
«Non è vero, non ci sarà mai un dopo!» Alex cominciò ad agitarsi. Odiava quando il padre la lasciava così, senza alcuna risposta. Perché doveva dargli la risposta dopo? 
«Non è il momento Alessandra!» gridò il padre cominciando ad odiare quella conversazione. Era in un vincolo senza libera uscita e l’unico modo per lasciar cadere la discussione in quel momento era liquidare la propria figlia lasciandola in piedi senza alcuna risposta.
«Ne parliamo a cena.» continuò addolcendo leggermente la voce. Indossò il suo cappotto marrone ed uscì di casa.
 
 
«DIANAAA, MI HAI SPACCATO UN TIMPANO DIO SANTO!»
«Scusa Em, ma ti rendi conto? A Londra, noi! » Alex chiamò le amiche per raccontare tutto l’accaduto, tutte tranne Diana che si fermò a dormire dalla sua migliore amica.
«Dio mio non ci posso credere..» balbettò Bel incredula.
«Ragazze, non per scoraggiarvi ma ancora non si sa nulla, non è nulla di confermato » Emma frenò l’entusiasmo delle ragazze, portandole con i piedi per terra.
«E’ vero, non è sicuro neanche per me » borbottò Alex seguita dallo sbuffo di Diana.
«Io avrei un idea » Soph, che era stata zitta per tutta la conversazione, si decise a parlare.
«Tu,idea? Illuminami » ironizzò Bel.
«Scusa, cosa vorresti dire? »
«Niente Soph, vai avanti» Emma, schietta , zittì tutti.
«Vi invito tutte a casa mia e, molto discretamente, prenderemo l’argomento» Soph concluse soddisfatta.
 
Erano le due di notte, Alex e Diana erano troppo prese a combattere con i cuscini per rendersi conto dell’orario. Il giorno dopo avrebbero avuto scuola ma le ragazze non ne volevano sapere. Si fermarono per riprendere fiato.
«Alex ma se dovessero dire di si? Potremmo andare al concerto Di Justin, ti rendi conto?» esordì sognante Diana buttandosi sul letto. Alex la imitò e rispose «Sempre se i nostri genitori ci daranno il permesso e sempre se riusciremo a prendere i biglietti» sospirò tirandosi le maniche del suo grande pigiama con gli orsetti gialli.
«Tutti questi ‘se’ non sono d’aiuto sai?» sbuffò acidamente Diana.
«I se ci saranno sempre, niente è sicuro. Penso però che, se continueremo a provarci e a sperare qualcuno lassò ci ripagherà!» sbottò convinta Alex.
«Lo spero Alex, lo spero»
Le ragazze si addormentarono velocemente, l’una fra le braccia dell’altra.



ALEX’S CORNER.
Eccomi qui, dopo tantoooooooo tempo. Scusatemi ma non avevo il pc e nemmeno un banner. 
Ok, questo capitolo è un po’ corto ma sono in una crisi esistenziale. Non so se continuarla o meno çç. Vorrei un vostro parere! Ringrazio le dolci anime che mi hanno lasciato dieci recensioni c: IO VI AMO OK? OK.
Alla prossima!





 
  
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