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Autore: _Heather    25/01/2013    26 recensioni
Non so come, ma trovai il mio armadietto, buttai dentro i libri e lo richiusi contemporaneamente ad un ragazzo di fianco a me che mi rivolse la parola.
- hfrowhgforòwe ?- e mo che cazzo aveva detto sto’ qua?
Cercai di fargli capire che non avevo capito.
- come scusa? Puoi ripetere più lentamente.. Non capisco!-
-Oh scusa. Dicevo, sei nuova vero?-
- Ehm.. Si-
- si vede, rheiglòrgbhòp- Oddio! Io sti’ inglesi quando parlavano non li capivo.
[...]
-ti rendi conto di quello che dici?! Adesso è colpa mia? Sta zitta che è meglio!-
-ah, io zitta?! Come osi? Tu, mi stai rubando il ragazzo!-
-Danielle hai fumato? Io non voglio rubarti il tuo ragazzo! Adesso lasciami in pace!-
Mentre ‘discutevamo’ gli studenti si erano radunati intorno a noi…
-senti, italiana dei miei stivali, mi hai rotto il cazzo! Devi stare lontana da lui!-
-come mi hai chiamata brutta oca con la permanente?-
Mi tirò un ceffone. Ora gliel'avrei fatta pagare.
Gli tirai i capelli. -aaaahhh! Mi fai male!- si lamentò
-l’obiettivo era quello, stupida-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 
 
-Julie, aiutami col vestito!- dissi
-un attimo.. Devo finire di allacciare il vestito a Camille che è impedita!-
-io non sono impedita! È la cerniera che non va..-
-certo certo..-
Risi, nonostante fossero passati ben cinque anni non erano cambiate. Be’...nessuno di noi era cambiato, a parte fisicamente.
Finalmente Julie venne ad aiutarmi col vestito. Quando lo allacciò mi osservai allo specchio, non sembravo neanche io. Avevo lasciato i capelli sciolti, tranne che per due ciocche che avevo fermato con le forcine.
Camille aveva fatto un lavoro spettacolare con il trucco. Sembravo bellissima!
Il vestito.. Quanto tempo ci avevo messo a sceglierlo? Certo...portarsi dietro quattro amiche con gusti diversi, non è stato molto furbo.
Il bustino del vestito era aderente, con dei ricami in pizzo, la scollatura a cuore. La gonna non  troppo ampia. Niente fiocchi, balze o brillantini. Non era nel mio stile.
-sei stupenda!- disse Julie guardandomi
-mai quanto voi-
Avevano il vestito delle damigelle. Senza spalline, color verde acqua per Julie e azzurro per Camille. Entrambi i vestiti avevano una fascia sotto al seno del colore dell’altro vestito della damigella.
-pronta?-
-s-si-
Raggiunsi mio padre all’entrata della chiesa. Molto elegante anche lui.
I miei non si erano scandalizzati così tanto quando gli avevo detto che mi sarei sposata. Stavo con Liam da cinque anni, lo conoscevano e sapevano che era un bravo ragazzo.
Oggi, 25 giugno mi sarei sposata con l’uomo più fantastico della Terra, Liam Payne.
 
Flashback
Ero appena tornata dal lavoro. Si, lavoravo in una società che aveva contatti con l’estero e avevano bisogno di un traduttore, cioè io.
Liam studiava all’università per diventare dottore. Molto spesso passava notti a studiare e io gli lasciavo intere brocche di caffè.
Dicevo…ero appena tornata dal lavoro. Trovai dei petali di rose rosse che indicavano il bagno, dove mi aspettava un bel bagno preparato da lui. Mi immersi e rimasi lì dentro non so per quanto tempo. Dopo essermi rivestita uscì e trovai altri petali di rose che indicavano il soggiorno dove c’era il tavolo elegantemente preparato, con rose e candele.
Lui era lì che mi aspettava, da vero gentiluomo mi spostò la sedia per farmi accomodare. Mangiammo e parlammo. Poi dopo il dessert si inginocchiò.
-Erica, sono cinque anni che stiamo insieme. I miglior cinque anni che abbia mai passato e spero che ce ne saranno molti altri. Vuoi sposarmi?-
Inutile dire che gli saltai addosso gridando -siii-
Fine flashback
 
Camille e Julie fecero il loro ingresso in chiesa. Poi partì la marcia nuziale, che segnava il mio ingresso in chiesa.
La chiesa era addobbata con i fiori che avevo scelto. Tutti si girarono a guardarmi, sorridenti.
Vidi mia madre, in prima fila. Non era il tipo che piangeva infatti mi guardava sorridente. Vidi Louis ed Eliza cercare di tenere a bada Tommy, il loro figlio di due anni. Louis aveva voluto a tutti i costi chiamarlo Tommy Tomlinson. Diceva che faceva ridere.
Poi vidi Becky e Zayn, sorridermi. Il pancione di Becky si notava un po’. era in attesa del suo primo figlio da Malik. Erano molto affiatati come coppia. Così come Julie ed Harry, lei mi stava aspettando insieme a Camille nei posti riservati alle damigelle d’onore. Niall mi alzò in pollice sorridendo. Tanto lo so che aspetti solo il ricevimento per mangiare…
All’altare mi aspettava l’uomo più meraviglioso del mondo, Liam. Che stava per diventare mio marito.
Aveva un’espressione così felice che contagiò anche me, nonostante l’agitazione. Arrivati all’altare mio padre mise la mia mano tra le mani di Liam e iniziò la cerimonia.
-Vuoi tu Liam prendere come sposa Erica, e amarla e onorarla in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?- recitò il prete
-lo voglio- le parole di Liam suonavano sicure, mi sorrise e mi fece l’occhiolino
-Vuoi tu Erica prendere come sposo Liam, e amarlo e onorarlo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?- mi chiese il prete
-certo! Voglio dire..lo voglio- si sentirono delle risatine nella chiesa
-bene, per i poteri conferitomi vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa-
Liam si avvicinò e mi baciò. Fu magico, mi dimenticai degli inviati, di tutto. C’eravamo io e lui, basta.
 
 
Un mese dopo (Parigi)
Visitare Parigi quando sei innamorato è una delle cose più belle del mondo. Vedi tutto sotto un’ottica diversa.
Io e mio marito (era strano dirlo..) avevamo deciso di andare in luna di miele a Parigi. Alloggiavamo in un bellissimo hotel vicino alla Tour Eiffel.
-Liam, tesoro..andiamo al parco?- chiesi
Erano le sette di sera, tutta la giornata non avevamo fatto altro che girare per la città, a piedi! Perché diceva che era più bello così.
-certo-
Passammo davanti alla torre illuminata…era ancora più spettacolare di sera.
Passeggiavamo per il parco. Il famoso parco dove cinque anni prima avevo preso la decisione più folle, e allo stesso momento giusta, della mia vita.
In quel parco avevo capito cosa provavo per Liam. Grazie a quel pittore, Jacques.
Ne avevo parlato a Liam, tante volte.
Vidi un uomo guardare la sua tela con la mano sotto al mento. Era invecchiato, ma riuscì a riconoscerlo, era lui.
Lasciai la mano di Liam e gli andai vicino.
-bel quadro- 
Si girò e mi guardò. –hai un’aria familiare…-
-sono quella ragazzina che cinque anni fa hai aiutato a capire cosa provava per il suo amico-
-aahh! Si, mi ricordo di te. La ragazza con l’aria triste sdraiata sulla panchina!-
-si, sono io-
-e com’è finita poi?-mi chiese curioso
Gli mostrai la fede, sgranò gli occhi. –ti sei sposata?-
-si, Liam vieni per favore?- lo chiamai
Mi raggiunse e mi circondò la schiena con le sue forti braccia.
-e così tu sei il famoso ‘amico’- disse Jacques
-si, Liam- disse tendendogli la mano, che subito strinse
-è stato bello rivederti. Adesso dobbiamo tornare in hotel-dissi
-buona fortuna Erica! Vi auguro tutta la felicità possibile!-
-adesso lei è la signora Payne- disse Liam guardandomi  dolcemente, come solo lui sapeva fare.
Sorrisi. –suona così bene-
 
Ci saranno bei momenti, di gioia.
C’è ne saranno altri brutti.
Forse dovremmo affrontare molti problemi.
Ma saremo sempre in due.
E mi basta sapere questo per vivere felic…..
 
 


 
 
 
-ERICAAAAAA! O TI SVEGLI O TI SVEGLI!-
Aprii un occhio e poi l’altro. La sveglia segnava le sette di mattina. L’ultima cosa che mi ricordavo è che stavo finendo di preparare gli scatoli e poi puff…mi ero addormentata.
-è già ora di partire?- chiesi scendendo le scale
-si, vestiti che siamo in ritardo!- disse mia madre andando da una parte all’altra del soggiorno ormai vuoto.
Ci stavamo trasferendo in Inghilterra. L' avevo pure sognato.


-sei agitata?- chiese mamma.
Mi voltai a guardarla, lasciando perdere le nuvole che ero occupata a guardare fino a quel momento.
-un po’-
-è normale. Paese nuovo, lingua nuova, amici nuovi…- disse stringendomi la mano
Annuii. –quanto ho dormito?- chiesi sbadigliando
-un po’. Ieri sera, verso le otto, ti ho trovata addormentata-
-ho fatto un sogno…strano-
-cioè?-
-andavamo in Inghilterra. Mi facevo tanti amici, e trovavo un ragazzo, ma prima di metterci insieme ne abbiamo passate di tutti i colori. Poi ci sposavamo…-
-e com’era? Ti ricordi il nome?- mia madre era una di quelle fissate con astronomia e balle varie.
Credeva nei ‘sogni premonitori’
-no, non mi ricordo- qualcosa mi spinse a non rivelarle il nome, che mi ricordavo bene: Liam Payne.
-magari, è un sogno premonitore…-
Ecco, cosa vi ho detto?
Un’oretta dopo atterrammo e dopo altre due ore di treno per arrivare nella città dove avremmo abitato.
Il grande cartello con la scritta ‘Bradford’ attirò la mia attenzione.
-pa’…è questa la città?-
-si, Bradford. Ti piace?-
Annuii. Bradford, come la città del sogno.
Le case erano come te le aspetti: tutte uguali. Le classiche villette a schiera inglesi.
-eccoci a casa!- disse mio padre scendendo dal taxi
Villetta bianca, con un piccolo giardino davanti. 
-Erica, vai a disfare la tua roba in camera- mi disse mia madre
La camera era color lillà (come nel sogno) e aveva un balcone (come nel sogno)
Scossi la testa per scacciare via quei pensieri.
Quel Liam Payne non esisteva. Solo nei miei sogni, purtroppo.
-Ericaaa! Scendi che andiamo a far visita ai vicini!- sbuffai e infilai la camicia sopra alla canottiera.
-non potevi vestirti meglio? Sembri una barbona…- mi disse mamma
-grazie eh…- mormorai
Percorremmo quel breve tratto che separava le case. –come si chiamano i vicini?- chiesi a papà
-guarda sulla cassetta, no?- giusto.
Mi avvicinai alla cassetta rossa della posta, stile film americano. Scritto in nero spiccava il nome ‘Payne’. Come nel sogno.
Mi irrigidii. È una coincidenza, vero?
Payne doveva essere un cognome popolare in Inghilterra, come Rossi lo è in Italia.
-muoviti! Che fai lì impalata?- mi richiamarono
Mamma suonò il campanello e ci venne ad aprire una signora bionda.
-salve, noi siamo i nuovi vicini! Io sono Maria, lui è mio marito Gianni e lei è mia figlia Erica- ci presentò.
-ooh…entrate-
Era una bella casa. Quasi uguale alla nostra.
-io sono Annabeth, lui è mio marito James. Loro sono – disse indicando le bambine che dal divano erano venute accanto ai genitori – Elizabeth e Samantha. Poi c’è mio figlio che dovrebbe tornare a momenti dalla pales… oh, eccolo- sentii sbattere la porta.
Ecco, non poteva essere lui perché io non avevo sognato una famiglia così numerosa.
Mi gira per vedere il figlio e lo vidi.
Liam.
Alto, muscoloso, occhi nocciola, capelli biondo scuro e la macchia sul collo.
Era lui.
Non è possibile.
Io l’avevo sognato!
-siete i nuovi vicini, vero? Io sono Liam, Liam Payne- rimasi imbambolata a guardarlo
Mia madre mi guardò di sottecchi e mi tirò una gomitata. –io sono Erica- gli porsi la mano.
La strinse e un brivido mi corse lungo la schiena.
-Erica? Sai, hai un aspetto familiare….-
anche tu Liam, anche tu…






Writer's Space


Non riesco a crederci. English's Lessons è FINITA.
La mia prima FF è finita.
Mi ricorderò sempre di tutte le notti passate a scrivere i capitoli con un bicchiere di coca cola accanto, le vostre stupende recensioni...
Questa FF mi ha dato tante soddisfazioni.
So che sicuramente sarete rimaste deluse dal finale. Ma no mi piacciono i lieto fine troppo.. 'lieto fine'(?)
Dico subito che non ci sarà un seguito. E' finita qua. Potete dare spazio alla fantasia e immagianrvi un continuo voi, Liam ed Erica parleranno del perchè per lui, lei ha un apsetto familiare? Si conosceranno e finirà esattamente come sarebbe dovuto finire? Spetta a voi decidere.
Sto annegando nelle mie lacrime :')

Dato che questa FF è finita, ne ho iniziata un'altra, si chiama 'Beauty but stupid'
Cliccate sul banner per leggerla.



Spero di leggere le vostre stupende recensioni anche di là.
Davvero, non so più che dire. Solo grazie.
GRAZIE, di cuore.


 
   
 
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