They
say to me that…
In tanti mi hanno paragonata a Lavanda Brown,
l’oca.
Ma io non sono bella. Non sono perfetta. Ma sono furba e soprattutto
molto, molto determinata.
Io sono Romilda Vane.
Come mai il paragone con quell’oca?
Forse perché tutte e due abbiamo un unico obbiettivo: i ragazzi.
Ma io e lei non siamo uguali. No. Siamo totalmente diverse.
Tranne per il colore dei capelli. Neri, come la pece, neri, come la
notte.
Non siamo uguali. Ciò che lei può avere mulinando i lunghi
capelli e sculettando per i corridoi, io lo ottengo in modo diverso.
Cioccocalderoni stregati, filtri d’amore, incantesimi.
Mi dicono che sono cattiva.
Mi dicono che gioco con i sentimenti altrui.
Mi dicono che così rovino la magia dell’amore.
Altro che magia dell’amore. Io la magia la uso per ottenerlo,
l’amore.
Anche se a breve termine.
Mi dicono che è sbagliato.
Mi dicono che inganno le persone.
Mi dicono che rimarrò sola.
Ma a me che importa, di rimanere sola?
Mi basta raggiungere il mio
obbiettivo.
Altro personaggio, altra storia.
Piaciuta?
Commentino?
Qui voglio ringraziare MoonyPOtter
e Mea che hanno recensito il primo capitolo…
MoonyPotter:
Anche io odiavo Lavanda, ma poi ho immaginato quali potessero
essere i suoi pensieri, quello che lei vorrebbe essere, e mi è venuta
questa fic.
Mea: Come hai chiesto tu, ecco la fic su Romilda Vane. Era già pronta da
qualche giorno, così ho deciso di postarla adesso.
Saluti e baci anche a chi legge soltanto.
Feux