Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Dalhia_Gwen    25/01/2013    8 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salì a due a due le scale del palazzo di cinque piani, arrivando finalmente al suo, al quarto. Dato che possedeva con sé le chiavi, aprì con molta naturalezza la porta di casa, per ritrovarsi davanti la figura della madre intenta ad apparecchiare la tavola. La donna, che aveva appena 44 anni, indossava un grembiulino a scacchi rosso, e si era legata i capelli in una bella coda alta. Quando vide la figlia essere tornata a casa, le sorrise, mentre lei fece lo stesso. “Ciao Gwen, tutto bene a scuola?” le chiese Margaret con un po’ di timore, quello che provava sempre ogni volta che la figlia si recava a scuola per incontrare poi i suoi “amici” di scuola.
Non aveva mai digerito il loro comportamento, mai.
Non lo capiva nemmeno lei.
Una ragazza così affettuosa e molto brava a scuola dovrebbe essere ammirata e voluta bene da tutti, anche se poi il fine era tutt’altro, magari copiare un compito fatto a casa, o farsi suggerire nelle verifiche. Ed invece no, non era così.
Si ricordava i suoi tempi, quando era la prima della classe, come la figlia. La cercavano tutti, amici e sconosciuti, tutti la consideravano una tipa in gamba, dalle ottime qualità, e alla stessa maniera era Gwen. Ma purtroppo i tempi erano cambiati: adesso regna la cattiveria, l’invidia, l’odio verso l’altro. I veri valori come l’amicizia, l’amore non vi erano più.
Ognuno pensava a se stesso e a raggiungere il suo traguardo, e non guardando in faccia a nessuno.
Ma fu distolta dai suoi pensieri udendo il rumore della serratura.
Ad un certo punto la porta si aprì di nuovo: questa volta era Mark, fratello di Gwen, il quale raggiunse la sorella abbracciandola per poi passare alla mamma e regalandone un bel bacio. “Ehi mamma!” disse Mark sorridendo raggiante a quest’ultima “Indovina quanto ho preso al compito di Matematica? Ho preso 8! E sono stato anche uno dei più bravi!!” Affermò il ragazzo abbracciando anche la madre, la quale non potè far a meno di ridere di gioia. “Beh, era logico che saresti andato bene a questo compito..tutto merito di tua sorella.” Detto ciò guardò la figlia, che sembrava però non ascoltare la conversazione, ed intenta a svuotare la cartella abbastanza cupa per la domanda che le fece la madre poco prima dell’arrivo del fratello. Margaret se ne accorse e sospirando attirò l’attenzione della famiglia per invitarli a pranzare.
 
“Allora Gwen, che mi dici? Se non mi sbaglio oggi avevi anche tu Matematica, no? Scommetto che sei andata volontaria all’interrogazione, o sbaglio?” Le chiese il fratello nel bel mezzo dell’ascolto del telegiornale. Gwen, che si stava gustando il suo pasto preferito, la carbonara, si sentì chiamare in causa, per poi dire: “Oh sìsì..mi sono fatta interrogare ed è andato tutto bene.”, sorrise Gwen al ricordo di quella mattina. “Eheheh..Che voto? 10 come sempre?” giocò il fratello dandole una gomitata. “Ahahahah no, un po’ di meno..9” rise di gusto la sorella e guardando la madre che osservava la scena divertita. Sapeva che la figlia andasse fin troppo bene, e che questa capacità l’aveva ereditata certamente da lei, dato che il padre non era affatto il “secchione” in quella famiglia. Si limitò a farle l’occhiolino, in quanto era più che certa che la figlia non le avrebbe dato mai una notizia che riguardava un brutto voto a scuola. Ciò che la preoccupava era il suo rapporto con i compagni di classe, praticamente inesistente. E questo la faceva stare male, troppo male. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma Gwen glielo aveva sempre impedito. “Ti prego mamma, non intrometterti in cose che non ti riguardano. Non si può fare nulla…” erano queste le parole che la figlia le disse quando cercava di trovare la soluzione a quel problema.
Sapeva che non era di certo sua figlia ad allontanare gli altri, ma il contrario, dato che era una persona molto socievole.
Sapeva che quelle “sottospecie di persone” provavano solo e semplicemente invidia, ma non poteva più accettare il fatto che la figlia sarebbe rimasta sola, magari anche per il resto della vita.
Sì, perché quando il fratello la spronava ad uscire con lui e con i suoi amici, lei si rifiutava sempre, troppo frustata per quella situazione.
Scendeva solo per andare a messa la domenica, e sfruttava l’occasione per farsi qualche giro per le strade adiacenti. Molto probabilmente anche il suo modo di vestire non era consono per cercare di istaurare un’amicizia. Chiunque si sarebbe allontanato vedendo una ragazza conciata in quel modo e sempre cupa. Inizialmente quella moda la infastidì moltissimo, e cercò in tutti i modi di farle cambiare idea, dicendole che avrebbe solamente peggiorato la situazione, ma invano. Così, capendo che quello era un modo per nascondersi e per crearsi una corazza che le avrebbe impedito di avere rapporti con la sua classe, decise amaramente di accettarlo, augurandosi che, un giorno, avrebbe capito cosa realmente sia giusto e di cambiare finalmente “stile di vita”.
Dopo un breve momento di silenzio che si creò nella cucina, Gwen cominciò a parlare. “Mamma, qual è la palestra più raggiungibile da casa?” domandò ad un tratto la ragazza facendo risvegliare la madre da uno stato di trans. La madre, nell’udire quelle parole, si sorprese non poco, ma rispose lo stesso: “Oh, ci dovrebbe essere quella nelle vicinanze dell’asilo nido ‘Sweet Dream’* , che si trova a 1km da qui, la palestra invece si trova nella via parallela a quella dell’asilo..tesoro perché me lo chiedi?” concluse poi la madre stupita più che mai. La figlia, che nel frattempo sorrideva per la strana espressione in volto della madre, le rispose: “Nulla di che..semplicemente voglio iscrivermi. Voglio muovermi un po’, oggi a scuola ho capito che devo sgranchire le mie ossa che sono state a riposo per troppo tempo. L’attività fisica ci vuole.”  Gwen guardava Margaret, che era sempre più sconvolta, e non riusciva a non sorriderle di gusto. In effetti questa richiesta era molto strana, non solo perché è stata tanto tempo rinchiusa in casa senza fare nulla, certamente per una scelta forzata, ma ciò che fece gioire la madre era proprio il fatto che è stata esplicitamente la figlioletta ad esprimere quel desiderio. Ormai non ci sperava più: così facendo, non faceva solo del bene alla sua salute, ma poteva creare delle relazioni con gli altri. Magari condividendo una passione, quale lo sport, la figlia avrebbe potuto conoscere altra gente e farsi finalmente qualche amico o amica con cui uscire la sera, invitarla a casa per passare del tempo insieme, ridere e scherzare dei loro problemi adolescenziali e molto altro. Sembrava che qualcuno avesse finalmente esaudito le sue preghiere, e adesso stava piangendo per la felicità. “ M-mamma..perchè piangi?” chiese Gwen ingenuamente, rendendosi conto che non aveva espresso nessuno desiderio fuori dal comune, a parer suo. Margaret, che non voleva mostrare alla figlia la sua fragilità, cercò di giustificarsi: “O-oh tesoro non è nulla..quando vuoi iniziare? Posso andare lo stesso oggi se vuoi! Basta che me lo dici!” disse le ultime affermazioni con una velocità impressionante, sintomo che le sue emozioni stavano prendendo il sopravvento su di lei. Gwen sospirò, percependo la contentezza della mamma di fronte a tale richiesta, così si alzò per poi avvicinarsi a lei e, dopo essersi abbassata, l’abbracciò forte. “Mamma non preoccuparti. Non necessariamente devi iscrivermi oggi! Non volevo portarti fretta..puoi andare tranquillamente domani, se puoi.” A quelle parole Margaret intensificò ancor di più quell’abbraccio, per poi regalare alla figlia un bel bacio sulla fronte. “Va bene, allora ci andrò domani. Ottima decisione tesoro.” Disse, dopodiché guardò Mark, che nel frattempo prese il telecomando per girare e vedere i suoi amati cartoni animati. “Ehi pigrone! Che ne dici di far compagnia a tua sorella? Anche a te non farebbe male un po’ di movimento!” lo incitò la mamma, mentre lui la fissò sorpreso. “Io? Ma mamma..ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo? Io la faccio ginnastica, sai? Le scale fino al nostro quarto piano bastano e avanzano..” e detto questo, si buttò a peso morto sul divano per poi immergersi nella visione della tv, accompagnando il tutto con uno bello sbadiglio. “Caspita..vedo che è già molto stanco..” osservò Gwen incontrando lo sguardo della madre, e dopo essersi intese, scoppiarono entrambe in una fragorosa risata.
 
Il mattino seguente Gwen si svegliò più allegra del solito: quella notte fu la prima volta che dormì sogni tranquilli. Era felice, felice che finalmente poteva scaricare tutta la sua rabbia assorbita in passato per troppo tempo, e provare quella sensazione di svuotamento totale. Così, non vedendo l’ora che la madre le avrebbe annunciata la bella notizia di averla iscritta alla palestra, Gwen scese velocemente dal letto, infilandosi nel bagno e facendo rimanere di stucco il fratello che stava avanzando assonnato verso quella stanza. Ci mise 10 minuti a farsi la doccia, e altri 10 per vestirsi ed aggiustarsi per benino, dopodiché scese le scale per raggiungere la madre sorridente, e mentre si sedeva a tavola, non potè far a meno di gioire come una bimba di appena tre anni. “Oh mamma! Hai preparato le crèpes al cioccolato!! Grazie!”  prese posto a tavola anche la madre che, dopo aver accarezzato la figlia, le disse molto dolcemente: “Visto? Le ho appena tolte dalla padella, sono calde calde. E aspettavano solo te..” sorrisero entrambe, mentre arrivò Mark di corsa, afferrando la crepè dalle mani della sorella, che la stava appena addentando. “Ehi! Ci sono anch’io!”  affermò, per poi lasciarsi trasportare da quel gusto inconfondibile delle crepes della mamma. “Era mia! Sei sempre il solito, Mark!!” lo rimproverò la sorella, mentre afferrò un’altra crepe, questa volta non aspettando alcun minuto per gustarsela tutta lei. “Ce ne sono per tutti! Non prendetevi per capelli!!” affermò la madre tutta felice. Sì, quella mattina era iniziata proprio per il verso giusto..
 
La giornata scolastica passò con una velocità incredibile. E Gwen era sorpresa tanto quanto felice. Passò le ore scolastiche a seguire le lezioni con estrema attenzione, non lasciandosi sfuggire nessuna virgola delle spiegazioni fatte dai prof. Arrivata l’ultima ora però, avendo anche come materia una disciplina che a lei non andava proprio giù, ovvero la letteratura, a brevi tratti si perse nei suoi pensieri, e per la prima volta si beccò un leggero rimprovero dall’insegnante, che non ascoltò nemmeno, troppo contenta per preoccuparsi in quel momento della scuola.
Una volta tornata a casa, incontrò il fratello, ed insieme entrarono nell’edificio.
Aprirono la porta freneticamente, facendo sobbalzare la mamma, che si trovava vicino i fornelli. “Ehilà mamma! Siamo tornati!” gridarono all’unisono i due fratelli, e senza pensarci due volte, la ragazza si avvicinò alla madre, e tutta eccitata le chiese: “Allora? Sei andata? Che ti hanno detto? Posso frequentarla?” chiese Gwen tutto d’un fiato e con gli occhi che le brillavano. La madre versò la pasta nei piatti, dai quali usciva un vapore tanto fitto da nascondere il viso della bella donna, la quale alzò gli occhi al cielo, ma contenta della frizzantezza della figlia. “Potevano mai dirmi di no, Gwen? Ma che domande fai? Certo che sei iscritta! Inizierai domani alle 19:00.” Disse facendo l’occhiolino alla figlia. A quelle parole, sul volto della gotica si fece spazio un larghissimo sorriso, e subito dopo cominciò a saltellare felice più che mai.
Avrebbe finalmente frequentato una palestra.
Si sarebbe sentita finalmente meglio, non si sarebbe più appesantita di tutti quegli insulti, di tutta quella rabbia e tristezza che aveva accumulato fin’ora. Sarebbe stata più leggera, libera da ogni macigno presente sul suo cuore.
Ne era certa, questa sarebbe stata la strada giusta, quella verso la felicità, quella che le avrebbe regalato di nuovo quelle giornate spensierate e ricche di allegria,ma soprattutto quella che le avrebbe permesso di gustarsi finalmente un po’ la gioia di vivere, che oramai non ne conosceva più il gusto.
Si addormentò così quella notte, dopo aver passato la sera ad osservare il cielo, particolarmente stellato quel giorno, e dopo aver passato quel pomeriggio a studiare per tutto il tempo,rimembrando e aggrappandosi a quella piccola ma importantissima speranza di vivere meglio: non attendeva altro.

*nome puramente inventato dall'autrice

-Angolino dell'autrice-
Buonsalve a tutti!!! :D
Rieccomi qui, finalmente col nuovo capitolo! :'3
E così la nostra protagonista è iscritta alla sua adorata palestra, esaudendo così un suo desiderio. E da adesso comincia il bello! ;)
Cosa accadrà in seguito? Cambierà davvero la vita di Gwen da questo momento? Farà amicizia con qualcuno?
Non preoccupatevi, le risposte a queste domande non ve le darò di certo ora! xD Lo capirete da soli, presto, molto presto ;)
Prima di salutarvi, vorrei fare un ringraziamento speciale alle persone che stanno seguendo la mia storia:
Inizio con Amor31, la prima a recensire il primo capitolo, che ringrazio molto per i suoi consigli :3
Kairi_Wolf, molto gentile e simpatica! :D
Key galceonDxG, la mia sorellina (non di sangue xD), nonchè colei che mi ha spinto a pubblicare la mia storia su EFP, troppo timida per farlo da sola. :3 Grazie di cuore per seguirla, mi dai un grande supporto <3
clif, un ragazzo simpaticissimo e socievole..grazie per le recensioni :)
Nadynana, una ragazza davvero simpatica e divertente che stimo moltissimo, e che ringrazio profondamente per seguire ogni capitolo che ho postato! Grazie di cuore! <3
Sara97rocker, mia amica, che ringrazio tanto per recensire i miei capitoli, spero che continuerai a farlo ;3
Ed infine Teal Eyes, che ho conosciuto da poco, ma indubbiamente una simpatica ragazza, grazie per leggere e recensire la mia storia :)

Bene, credo di aver citato proprio tutti! xD
Non mi resta altro che attendere i vostri commenti, augurandomi che siano positivi! >.<
Ci risentiamo al prossimo capitolo
Baci
Dalhia_Gwen

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Dalhia_Gwen