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Autore: BlueChar    25/01/2013    8 recensioni
- Ho un problema. - dissi
- Quale? - chiese Edward
- Mi sono innamorata di un'umano. - dissi mentre lui sorrideva.
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- Io so cosa sei. - dissi
- Come lo sai? - chiese il riccio
- Perchè lo sono anch'io. - risposi
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- Io ti amo, ma non possiamo stare insieme. -
- Voglio essere come te, Kim. - disse il moro
- Non puoi. -
- Allora sono costretto a fare questo. - prese qualcosa di appuntito e lo puntò nel braccio.
- No Zayn non farlo... - troppo tardi, ormai aveva tagliato. Sentivo l'odore del sangue che mi impregnava le narici provocando il solito effetto. Mi avventai su di lui con ferocia. Niente da fare, lo uccisi.
Nahh scherzo, Jasper e Emmet mi fermarono in tempo.
Sono Kimberly "Kim" Cullen, cugina di Edward e tutta la famiglia Cullen. Siamo costretti ad andarcene da Forks e adesso la nostra meta è la città più bella d'Inghilterra: Londra.
Inizierò una nuova vita, ma i guai non mancheranno mai.
TRAILER:http://www.youtube.com/watch?v=-V4tcZoQMhA&feature=youtu.be
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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 - London Boulevard -




I fiocchi di neve cadevano fitti e soffici nella lunga strada bagnata. Guardavo malinconica la finestra della mia camera, mentre mi stringevo nel mio maglione. 
Eravamo arrivati da poco a Londra, forse da qualche settimana. John voleva iscrivermi ad una scuola, ma io non volevo. Era da anni che ripetevo l'ultimo anno di liceo in scuole diverse e soprattutto in città diverse e sinceramente mi ero stufata. Dover fare ogni anno quei fottuti esami, dover continuamente scappare e mentire ai propri amici. Già, amici. Quella parola a me sconosciuta da molto tempo. Prima di diventare un vampiro, avevo molti amici. Ero popolare, simpatica, solare, tutti mi volevano bene. Dopo essere diventata un mostro mi chiusi in casa, non volli più uscire, avevo paura. Mi chiusi in me stessa, il mio cuore aveva smesso di battere in tutti i sensi. Non provavo nessun sentimento, ero diventata apatica.
- Kim. - mi richiamò Edward comparendo alle mie spalle. 
- Che vuoi? - sbottai.
- Smettila di fare così. - disse
- Scusa è che il trasferimento mi ha un po’ scombussolata. - risposi sorridendo appena.
- Tranquilla. - disse lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte. Forse, lui era l'unico di cui mi fidavo veramente. 
Scesi in salotto - era ancora pieno di pacchi da spacchettare - e trovai Emmet che guardava una partita di football, quella troia di Reneesme che si rifaceva le unghie e Bella che faceva le parole crociate. Ok, ma la mia famiglia? Ovvio era uscita insieme a Carlisle e Esme. 
- Hmm, Kim mi passi il cotone per favore? - chiese la rossa. 
- Hai dei problemi alle gambe Reneesme? - risposi, lei sbuffò come sempre. Apparentemente sembrava che avesse diciotto anni, in realtà ne aveva sette. Sotto quella giovane donna, in realtà si celava una bambina. Una fastidiosa, piagnucolona, viziata bambina di sette anni. Ah, da sottolineare troia. 
- Perché ce l'hai con me Kim? - cioè, aveva anche il coraggio di chiederlo?
- Spero che tu stia scherzando. – dissi. Poi salii al piano di sopra e mi rilassai dentro la vasca da bagno per circa un’ora. Il mio relax fu presto interrotto da colei che mi stava rovinando la vita sentimentale.
- No Jake attacca tu. – squittì al telefono. – Ahah, ti amo e mi manchi. – continuò. Avevo una voglia matta di staccarle la testa a morsi. Per non sentire la chiacchierata sdolcinata che stava facendo, immersi la mia testa sott’acqua.
Mi asciugai i lunghi capelli biondo cenere e mi guardai allo specchio. Ciò che vedevo non mi piaceva da tempo. Ero magra, nel mio passato fui anche anoressica, e alta. Non mi piacevo, non mi accettavo. L’unica cosa che mi piaceva era la mia faccia. Un viso dolce e arrotondato, labbra non troppo sottili e a cuoricino, bianca come il latte, due occhi grandi e cristallini. Mi vestii velocemente, poi scesi nuovamente al piano inferiore. Quel casino si era ordinato finalmente.
- Rosalie, quando quella era una poppante. – dissi riferendomi a Reneesmee – e quando esclamavi “ti mangio, ti mangio!” spero che intendevi in quell’altro senso. – continuai. Edward, onnipresente, mi lanciò un’occhiata omicida.
- Kim, vieni parliamo. – disse lui. Che palle, sempre da psicologo doveva farmi.  Lo seguii in cucina per andare a ‘parlare’.
- Dimmi Ed. – dissi seccata.
- Vuoi due la dovete finire. – roteai gli occhi.
- Perché non se ne va? Fa un favore a tutti. –
- Smettila di fare la bambina! –
- La bambina qui in questione è lei. –
- Non possiamo farci nulla se Jacob ha avuto l’impriting con lei. –
- Io lo amavo, Edward. Era il mio arcobaleno dopo la tempesta. Mi faceva ridere, lo amavo più di me stessa. Pensavo lo avesse avuto con me e invece? L’ha avuto con quella zocc… - dissi ma non mi fece finire di parlare.
- Non dire queste cattiverie su mia figlia – disse severo.
- Donna dai facili costumi. – dissi sorridendo. Ma il mio sorriso svanì presto, e ritornai in camera mia ad ascoltare musica. Dopo qualche ora i miei genitori si fecero vivi.
- Tesoro mio! – esclamò mia madre.
- Ciao! – dissi.
- Scendi giù dai. – sbuffai poi scesi giù.
- Oh Kim! – disse Carlisle.
- Ciao Carl. – risposi.
- Stasera siamo tutti invitati ad una festa in nostro onore. I vampiri della città ci accoglieranno in questo modo, così abbiamo l’opportunità di conoscerci tra di noi. – disse a tutti. Oh, grandioso che il party dei vampiri abbia inizio.
 
In vita mia non ero mai stata in un posto del genere. Era la mia prima festa di benvenuto. Entrai estasiata nella villa con la bocca spalancata per lo stupore. C’erano vampiri di tutte le età: giovani, adulti, vecchi. Vampiri sexy da leccarsi le labbra e vampiri dolci che facevano sciogliere. Coppiette appiccicati a muro che si scambiavano baci violenti e coppiette dolci che si regalavano un abbraccio. Al centro della sala un palco, in cui pochi minuti dopo salii il vampiro capo della città.
- Diamo un caloroso benvenuto alla famiglia Cullen che si è da poco trasferita qui in città! – poi tutti applaudirono e la musica ripartì. Tutti si stavano divertendo, mentre io me ne stavo in disparte in un divanetto di pelle nero.
- Perché non vai a ballare? – chiese qualcuno accanto a me.
- Non sono affari tuoi. – risposi.
- Ehi bellezza calma. – disse, era ubriaco si sentiva dalla sua voce. Mi girai di scatto verso di lui ma a causa del buio e delle luci colorate ad intermittenza non potevo osservarlo bene. L’unica cosa evidente erano i suoi occhioni verde smeraldo.
- Kim, vieni a ballare dai! – disse Emmet. Mi girai nuovamente verso il ragazzo ma sparì, non c’era più. Allora decisi di buttarmi nella mischia e scatenarmi insieme ai miei simili. Ballai tutto il tempo con Emmet.
“Hmm, se tu non fossi fidanzato ti salterei addosso subito” pensai leccandomi le labbra.
- Kimberly! – mi richiamò Edward che evidentemente aveva sentito ciò che avevo pensato. Continuai a ballare per dieci minuti, dopodiché il ragazzo di prima passò velocemente davanti a me. Ebbi il tempo di incrociare lo sguardo con il suo. I miei occhi cristallo si scontrarono con i suoi verde
smeraldo. Un verde che non avevo mai visto in tutti i miei anni di vita. 


Salve! Ecco finalmente - dopo due mesi - il secondo capitolo!
Allurra, fatemi sapere che ne pensate, se vi piace o no!  
Spero di si :)
Qui entra in scena uno dei ragazzi
nel prossimo verranno tutti:)
Baci, Carli xx

   
 
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