16.
“E ora vai dove ti ordina il cuore, so che
è difficile per una ragazza razionale come te, ma prova a non ascoltare il tuo
cervello...”
Certo,
era facile parlare per lei! Io invece non riuscivo a capire dove dovevo andare,
perché dentro di me non c’era nessuna strana vocina da seguire!
Sapevo
soltanto che avrei tanto voluto incontrare Malfoy per parlare, ma poi non avrei
saputo cosa dirgli!
Stavo
passeggiando per i corridoi della scuola nel vano tentativo di trovare qualcosa
o qualcuno che potesse suggerirmi cosa fare, quando mi ritrovai davanti alla
Biblioteca.
Rimasi
a lungo a fissarne la porta, chiedendomi se fosse stato davvero il mio cuore a
portarmi lì, o semplicemente la mia mente che voleva tenermi occupata con un
po’ di libri da leggere.
Forse
si erano messe d’accordo...
Sospirai,
inutile mentire a sé stessi, sapevo che mi trovavo lì davanti con l’unica
speranza di trovarci all’interno, seduto ad un tavolo, un certo furetto
ossigenato.
Pensai
di nuovo alle parole di Ginny e mi chiesi se le avessi interpretata in modo
corretto.
«Ciao,
Hermione», mi salutò Luna, superandomi ed entrando in Biblioteca.
Osservai
la sua chioma bionda scomparire e decisi di prendere il coraggio a due mani e
di entrare, dovevo vedere se Malfoy era lì o no, dovevo...
Aprii
le porte con un po’ troppa forza, tanto che alcuni studenti si voltarono a
fissarmi con uno sguardo confuso. Arrossi per il mio gesto e mi fiondai verso
un tavolo vuoto, nel vano tentativo di non dare troppo nell’occhio.
Non
avevo libri con me, non avevo voglia di alzarmi a prenderne, quindi rimasi per
alcuni istanti ferma a fissarmi le mani, prima che la sedia davanti alla mia si
spostasse e si sedesse un annoiato Theodore Nott.
Rimanemmo
a lungo a fissarci, io con uno sguardo confuso lui con gli occhi che
luccicavano furbescamente, mi sembrava di vedere Ginny davanti ad un nuovo
pettegolezzo o ad un vestito costoso.
«Granger»,
salutò lui, facendo un breve gesto con il capo.
«Nott»,
ricambiai, mentre sotto il tavolo continuavo a torturare con le dita la mia
gonna.
Avvicinò
il capo per dirmi qualcosa, quando sentii una voce accanto a noi e la sedia
spostarsi per far sedere un sorridente Zabini.
«Buongiorno
Granger», salutò il nuovo arrivato, beccandosi un’occhiata di rimprovero
dall’altro Serpeverde.
Cominciavo
a chiedermi il motivo del loro accerchiamento, quando Nott avvicinò di nuovo il
volto al mio.
«Granger,
sono qui per...», iniziò a dire, venendo però interrotto dall’altro: «Che
incantesimo hai usato su Malfoy?»
«Incantesimo?»
Cominciavo
a non capirci più nulla...
Nott
sospirò infastidito: «Zabini, taci! Malfoy mi ha detto di darti questo».
Mi
ritrovai tra le mani un foglio di pergamena con sopra scritte poche parole:
Hermione,
non so cosa ti ha fatto fuggire da me ieri
sera, sinceramente ero convinto che fosse un momento magico per entrambi, a
quanto pare mi sbagliavo e per questo ti chiedo scusa. Vorrei, se possibile,
parlarti. Verresti nella tana delle serpi, ora che non c’è nessuno, per
chiarire?
Draco Malfoy
P.S. Fatti accompagnare da Nott
Appena
alzai il volto notai come il collo di Zabini fosse leggermente troppo proteso
verso la lettera di Draco e mi chiesi se fosse riuscito a leggere tutto, mentre
Nott mi fissava, quasi in attesa di un verdetto.
Ci fu
un momento di imbarazzante silenzio, prima che lo rompessi dicendo: «Dice che
mi devi accompagnare da lui», informai il ragazzo davanti a me, che sembrò
piuttosto stupito, ma non protestò e si alzò.
«Facciamo
in fretta che io ho dei compiti da fare!»
Lo
seguii fuori dalla Biblioteca, sentendomi strana e chiedendomi cosa avrebbero
potuto pensare gli studenti vedendo la nostra strana comitiva.
Zabini
era subito dietro di me e continuava a guardarmi in modo strano.
Arrivate
nei sotterrai lo sentii tirarmi per una manica del mantello, facendomi voltare
appena verso di lui: «A me puoi dirlo che incantesimo gli hai lanciato, giuro
che non dico nulla a nessuno».
Il suo
volto, mezzo ammiccante e curioso mi fece sorridere: «Non ho la più pallida
idea di cosa tu stia dicendo», ammisi, chiedendomi se fosse impazzito o se si
comportasse così normalmente...
«Io
penso che...»
«Zabini!»,
lo richiamò Nott, fermandosi e lanciandogli uno sguardo ammonitore: «la smetti
di dire stupidaggini?»
L’amico
iniziò a ridere come un pazzo, prima di tornare serio e di fare un saluto
militare: «Sissignore!»
Vidi Nott
alzare gli occhi al cielo e borbottare qualcosa, prima di bloccarsi davanti ad
una parete e sussurrare qualcosa: «Eccoci arrivati, quella di Draco è la
settima porta sulla sinistra», mi informò.
«Grazie».
Li salutai
e mi allontanai.
Prima di
scomparire però li vidi lanciarsi uno sguardo pieno di malizia che mi fece
arrossire.
Come ci
si sente ad entrare nel covo del nemico?
Strani.
Sì,
strana è la parola adatta...
Seguii le
indicazioni di Nott e due minuti dopo mi ritrovavo a bussare ad una porta di ebano
scuro uguale a tutte le altre del dormitorio.
Dieci secondi
dopo mi venne ad aprire Malfoy, sorridente: «Ciao»
«Ciao»
«Entra»,
mi invitò, scostandosi dall’ingresso.
Quando sentii
la porta chiudersi a chiave alle mie spalle non potei impedirmi di pensare a
quello che era successo la sera prima e di arrossire.
«Dobbiamo
parlare», iniziai, sedendomi sul bordo di un letto e guardandolo dritto negli
occhi.
«Certo»,
lo vidi annuire e inginocchiarsi ai miei piedi: «Dimmi cos’ho sbagliato ieri
sera e io cercherò di... rimediare, in un modo o nell’altro».
«Io...
non so cos’hai sbagliato, sinceramente, credo che sia troppo presto per... hai
capito no?»
Lo vidi
annuire e mi sentii una cretina; non sapevo nemmeno esprimermi con frasi di
senso compiuto. Che vergogna!
Mi sentii
arrossire, mentre rimanevo a fissare i suoi bellissimi occhi grigio-azzurri.
«Tranquilla,
non farò nulla che tu non voglia», sussurrò, prendendomi una mano e
accarezzandomi il dorso.
«Bene»,
annuii, prima di sorridere: «Quindi possiamo continuare a... “frequentarci”?»
«Certo!
Che ne dici di venire ad Hogsmade con me la prossima settimana?», mi propose,
facendomi arrossire.
Quello era
un... “appuntamento”?!
«Va
bene».
Lo vidi
sporgersi verso di me e baciarmi appena le labbra e sorrisi.
La vita non poteva andare meglio di così.
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Eccoci arrivati anche alla fine di questo capitolo, che credo ormai essere il penultimo! :)
Che tristezza, manca solo più l' epilogo e poi mi toccherà considerare questa Dramione conclusa! >.<
Vi ringrazio come al solito per sostenermi in mille modi diversi, chi recensendo, chi semplicemente seguendomi in silenzio ed inserendomi tra le preferite e le ricordate, grazie! ;D
Se avete qualche suggerimento sono aperta a consigli e quant'altro! xD
Mi raccomando, RECENSITE!!! =)
Un abbraccio a tutti! C:
Lazysoul