Always
La
famiglia sedeva attorno al tavolino della cucina di Mary Margaret,
semplicemente godendosi l’essere di nuovo insieme. Henry faceva ogni sorta di
domanda e Mar– ehm, Biancaneve e il Principe Azzurro rispondevano pazientemente
a ciascuna di esse. All’inizio Emma ascoltò con attenzione; la maggior parte di
quelle storie raccontavano di come i suoi genitori si fossero conosciuti e
innamorati. Ma poi l’argomento si spostò sulla sua nascita... Il dolore e l’imbarazzo
erano insostenibili.
« Vado a fare due passi » annunciò balzando
in piedi.
Henry aveva passato molto tempo con
Emma, e sapeva che ora aveva solo bisogno di un po’ di spazio per schiarirsi la
mente. Mary Margaret l’aveva conosciuta per mesi come un’amica e una
coinquilina, ma dopo ciò che avevano vissuto insieme nel mondo delle favole
aveva iniziato a conoscerla anche come figlia. Perciò anche lei capì la sua
improvvisa necessità di fuggire.
David, d’altro canto, si sentiva un po’
sopraffatto già di suo. E, pur se non l’avrebbe mai ammesso, anche lievemente
ingannato per non aver avuto la possibilità di conoscere sua figlia come era
stato concesso a Biancaneve.
« Vengo con te » disse, stringendo la
mano di Neve e alzandosi.
Il
vento del tardo novembre era freddo.
Emma fissava in silenzio il cielo
notturno e contava le stelle. Dopo un minuto di quieta contemplazione, sentì il
bisogno di spezzare il silenzio.
David la batté sul tempo.
« Mi dispiace » disse.
« Per che cosa? »
Le prese le mani, guardandola con occhi
che somigliavano molto ai suoi.
« Per averti mandata via. Per averti presa
dalle braccia di tua madre e averti fatto venire qui da sola. Per essermi
aspettato che tu mi salvassi, quando io stesso avrei dovuto proteggerti » confessò,
lasciandosi sfuggire una lacrima che gli scivolò piano sulla guancia.
Di colpo Emma si sentì di nuovo come in
quella sala dei bambini distrutta, insieme a Mary Margaret – lo stesso rimorso
per le proprie parole inconsapevoli, la stessa vergogna.
« No. Dispiace a me. Non avrei dovuto
dire ciò che ho detto. So che avete fatto soltanto quello che credevate il
meglio pur di proteggermi. Io avrei fatto di tutto per tenere Cora lontana da
Henry... Anche mandarlo in un altro mondo e non poterlo vedere mai più. »
Lui non rispose, l’attirò soltanto in un
abbraccio. Le sue braccia erano forti e in quella stretta Emma si sentì al
caldo, al sicuro.
Com’era strano aver vissuto tutta una
vita senza mai essere amata né desiderata, per trovare oggi non una, ma due
persone che l’amavano così tanto da metterla sempre davanti a tutto.
Come se potesse leggere i suoi pensieri,
le braccia del Principe si strinsero ancora attorno a lei.
« Ti voglio bene, Emma. Te ne vorrò
sempre » sussurrò, posandole il mento sulla testa.
Emma non riuscì a parlare per via del
groppo che si sentiva in gola, ma si rilassò nell’abbraccio, lasciandosi pervadere
da quell’amore e da quella forza.
La loro famiglia avrebbe dovuto
fronteggiare molte prove nei mesi successivi, sia materiali sia interiori. Ma finché
avessero ricordato l’amore che li legava tutti, sicuramente avrebbero potuto
affrontare qualunque cosa, insieme.