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Autore: xsimplebuteffective    26/01/2013    7 recensioni
Harry Edward Styles è un membro della famiglia reale.
Ireland May Tomlinson è solo una cameriera.
L'amore va oltre l'apparenza, no?
**
«Diventerai mia amica, giusto?» mi chiede con gli occhi luccicanti.
Io? Che ci trova di amichevole in me?
Sono rude quanto Louis nelle dichiarazioni d'amore.
Una volta, pensò di fare una dichiarazione d'amore tutta in rima. Se n'è uscì con 'con te mi sento bene, come quando sbatto il pene.', e quella lì gli diede uno schiaffo.
E ci credo, oh.
«Harry, parli con me?»
«No, con il mio amico immaginario.»
«Sei simpy a prendermi in giro.»
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. Yes Man.


«Harry, dovresti essere a cena.» dice suo padre all'ingresso.

«Scusa papà e che..» mi guarda cercando aiuto.

Ireland, non sparare cazzate, non farlo.

«Ehm.. La metropolitana è in sciopero.»

«Sì sì.» segue lui.

«La prossima volta vai con Joseph, il nostro autista.» conclude.

Harry sembra non fare più la parte del bravo ragazzo, che non parla con le cameriere, davanti ai suoi genitori.

Testimoni le sue labbra che hanno incontrato la mia guancia.

Poi si è andato a sedere e io sono caduta.

Non mi ha visto nessuno, che fortuna.

«Devi pulire la camera del signorino Harry e mi raccomando, non prenderci troppa confidenza. Lui non può frequentare una come te.» mi dice Jeanne piano.

«Vado.»

Lui non può frequentare una come me?

Che cazzo ho?

Sono merda?

Non mi sembra.

Non sarò miss finezza ma non credo di fare così tanto schifo.

Si è divertito con me, oggi.

Vero?

Sì, vero.

O preferisce la bionda tettona?

Di una cosa sono sicura: meglio di quella, ci sono sicuro.

*

Sto spolverando il comodino quando Harry, allegro, si siede sul letto.

«Harry?»

«Dimmi, piccola.»

«Ti sei divertito con me, oggi?» aggiungo un sorriso.

«Sì, più di quanto tu immagini.»

«Anche io.»

Mi giro e continuo a spolverare il comodino.

«Dimmi cos'è che ti fa essere così pensierosa, sono qui per ascoltarti.»

Mi prende per il polso e mi fa sedere di fronte a lui.

«Jeanne dice che non ti posso frequentare perché non sono alla tua altezza.» dico con lo sguardo basso.

«In effetti sei 1,68 ed io 1,80 ma non mi importa.»

Che faccio? Lo picchio o lo rendo sterile?

«Non fare lo stupido, dico sul serio.»

«Ireland, a me non interessa che tu sia della famiglia reale. Sto bene con te, mi diverto come non ho mai fatto con nessuno. Sono me stesso. Non Harry Edward Styles, Harry e basta. Te l'ho già detto.»

Sono di nuovo senza parole.

Non va bene.

L'apocalisse è vicina.

«Tu hai il potere di lasciarmi senza parole e sappi che non mi capita quasi mai.»

Tranne quella volta in cui Louis, dopo aver visto un film romantico, il giorno del mio compleanno, mi fece trovare sotto casa una scritta dolce. 'Sorellina, ti voglio bene. Sei la migliore. Il tuo Louis.'

Piansi come una fontana.

Dai, che sono dolce.

«Domani ti porto a cena fuori.» mi dice abbracciandomi.

«Scelgo io però.»

«Vai!»

«Ristorante italiano, non voglio niente di elegante perché non ho nulla da mettermi.»

«Come vuoi, Land.»

«In teoria ho un appuntamento adesso ma sono troppo stanca. Penso che andrò domani nel primo pomeriggio, quando ho il pomeriggio libero.» mi alzo dal letto e raccolgo il sacchetto dove ho messo le cose sporche.

«Dove vai?» dice curioso.

«Mistero.»

«Con chi?»

«Con Pincopallino.»

«Dai, dimmelo!»

«Buonanotte Harry.»

«Notte, piccola.»

Ho l'amate, lo ametto.

Ti tradisco Harry.

Vado a Brodway a fare l'attrice, ci vediamo.

*

Harry ha dormito tutta la mattina.

Sono le 12 e fra tre quarti d'ora deve essere a tavola quindi entro nella sua stanza in punta di piedi e attuo il mio piano.

Salto sul letto, lo scopro e inizio a fargli il solletico.

«Sveglia! E' tardi, dormiglione.»

«Ehi, non urlare!» mi afferra per il braccio e mi fa cadere accanto a lui.

«E' mezzogiorno, dovresti andare a mangiare fra meno di un'ora, Harry.»

«Sì, adesso mi alzo.» mi afferra per la vita e mi stringe a se con delicatezza.

Le cose sono due.

O mi vuole morta o è pazzo.

Io confermo entrambe le ipotesi.

Sono a due centimetri da lui e sembro rincoglionita totale. Lo guardo ammaliata come se fossi caduta in ipnosi.

«Ireland.» mi ripete più volte.

Quando ritorno sulla Terra, dopo la mia ipnosi, scuoto la testa e lo guardo.

«Tutto bene?»

«I tuoi occhi, sono bellissimi.»

Dio, sembro rincoglionita.

«Grazie, anche i tuoi sono bellissimi.» sorride e sembra imbarazzato.

In realtà io sono diventata più rossa di un peperoncino, ma faccio finta di nulla.

Oh pene, sono rossa?
Non va per niente bene.

«Bene, fai veloce, all'una meno un quarto devi essere a pranzo.»

Scatto fuori dal letto e vado verso la porta.

«Quando ci vediamo?» gli chiedo.

«Dopo pranzo ci organizziamo.»

«Oggi ho il pomeriggio libero, ti ricordo.»

«Oh, ehm..»

«Alle otto sono qui.» mando un bacio volante ed esco.

*

Louis mi sta aspettando al solito posto. Prendo il cellulare dalla tasca ed esco dalla metropolitana.

Esattamente sulla panchina di fronte a me, trovo mio fratello.

Sembra essere normale.

Che strano.

«Ciao, Lou!» mi avvicino.

«Ehi, sorellina. Come va?» mi chiede facendomi spazio accanto a lui.

«Louis, posso sedermi sulle tue gambe? Tanto anche se mi dici di no, lo faccio lo stesso.» dico con un sorriso innocente.

«Sì.»

Scatto in avanti e lo fisso.

«Come hai detto?»

«Certo, puoi sederti sulle mie gambe.»

Non ci sto credendo.

Oh, ma che gli prende?

«Ah.» dico squadrandolo.

Mi siedo sulle sue gambe mentre lui fa finta di nulla.

«Quindi Irel, come va con Styles? Voglio raccontato tutto.»

«Non ci potrai mai credere, ma va alla grande.»

«Ma non era 'un montato, viziato e pieno di soldi'?»

«Non ci potrai mai credere, ma non è così.»

«Allora com'è?» chiede curioso.

«Non ci potrai mai credere..»

«Io invece ti credo, Ireland. Smettila di ripetere sempre la stessa frase, mi urti le palle!»

Forse sta tornando normale.

«Mh.»

«Quindi, sorellina? Raccontami.»

«E' un ragazzo molto simpatico e molto bello. Ma molto bello. Mi sa che bello non è l'aggettivo adatto. Favoloso, forse. Neanche, troppo banale..»

«Ireland.»

«Direi, meraviglioso.»

«Ireland.»

«No, non rende il concetto. Louis, aiutami a trovare un aggettivo giusto.»

«Ireland May Tomlinson, ti sei presa la sbandata più grande sulla faccia della terra.»

Mi blocco.

Rifletto.

Ahahhahhhahah, no.

Inizio a ridere come una malata diventando rossa in viso.

«No, ma scherzi? Ti sbagli, Louis.»

«Ma hai sentito quello che hai detto? Attenta però, perché Tommo ti osserva.»

«Louis, smettila.»

«Sì.»

«Hai detto sì?»

«Sì.»

Di solito mi prende in giro fino al giorno dopo.

Una volta, mi ero presa una cotta per il suo compagno di stanza, Stan.
Una volta.. Una volta tipo un mese fa.
Quando glielo dissi, mi chiamò anche durante la notte dicendomi 'Ad Ireland piace Stan, ad Ireland piace Stan.' Poi accadde che Stan entrò in stanza e sentì Louis.
Ed io ero al telefono. Ho visto la vita di mio fratello andarsene a puttane. Ho tentato l'omicidio ma poi ho rinunciato. E' sempre mio fratello, eh.

«Sì, comunque ieri siamo usciti tutto il giorno e stasera mi porta al ristorante italiano.»

«Tu cosa? Lo sai che prima io devo conoscerlo. Non mi fido.»

«Louis, dai..»

«No, Ireland. Lo sai che se questo sono fiscale.» dice alzandosi dalla sedia.

Mica sei una bolletta.
Fiscale-bolletta?
Sì che fa ridere, dai. Icsdì.

«Louis, mica lo devo sposare. Non mi ci devo neanche fidanzare!»

Quant'è pignolo.

«Che vuol dire, tuo fratello deve stare tranquillo.»

«La smetti? Non è un maniaco.»

«Sì.»

Il suo sì, sarebbe 'sì, la smetto' o 'si, è un maniaco'?

«Sì?»

«Sì.»

«Quindi mi dai il permesso?»

Il tic all'occhio tipico di Louis quando è dice una bugia.

«Certo.»

«Sei d'accordo?»

«Sicuro.»

Gli salto addosso e lo abbraccio.

Ci devo andare a cena ma secondo Louis vuol dire probabilità di stupro.

Vive all'antica.

«Certo che sei strano. Prima mi fai casino e poi dici di sì.»

Lui fa spallucce.

Aspetta.

C'è qualquadra che non cosa.

«Louis mi compri dieci hot dog?»

«Sì.»

Il tic all'occhio, di nuovo.

Siamo uno di fronte all'altro anche se io sono più bassa.

«Louis, mi porti al Mc Donald's e paghi tutto tu?»

«Certo, sorellina.»

«Louis, che hai visto ieri sera?»

«Certo.»

«Era una domanda alla quale non dovevi rispondere con un affermazione.»

Da qualcuno avrò dovuto prendere in stupidità.

Eheh.

«Yes Man.»

Ecco, lo sapevo.

Era tutto troppo strano.

«Tu sei pazzo, Louis. Comunque non mi interessa, hai detto sì a tutto, quindi adesso andiamo al Mc Donald's e mi offri il pranzo.»

Gli scocco un bacio in guancia e andiamo verso il mio edificio preferito.

*
Siamo qui da un'ora e Louis non smette di guardare la commessa.

«Louis, la stai consumando. Fra poco ti chiede i danni.»

«No, ma guardala.»

«Sono femmina!»

«Che vuol dire, Ireland. Puoi essere femmina ma può anche piacerti la patata.»

«Non è il mio caso, Louis.»

«E invece sì. Nell'hamburger togli il cetriolino, mh.»

«In effetti, se 'ino'..»

«Che schifo. Non so da chi hai preso.»

Oh, certo.

Perchè quella storta, in famiglia, sono solo io.

«Ho voglia di hot dog con un wurstel dentro.» afferma dopo una lunga pausa.

Poi torna a guardare la ragazza.

«Poi sono io, la pervertita. No, ma guardati. Adesso chiamo la ragazza e gli chiedo il numero.»

«Io l'ho detto che ti piace la patata.»

Non hai capito niente, Louis.

«Ehi, puoi venire un secondo?» gli dico alzandomi.

Lei mi nota e con un sorriso si avvicina.

«Ciao, avete bisogno di qualcosa?» mi chiede.

«Non vorrei sembrarti scortese, ehm.» Guardo l'etichetta e leggo il nome. «Mary, giusto?»

«Tranquilla, dimmi pure.»

Louis ride piano per non farsi notare.

Non ci arriva proprio.

«Mio fratello è da tipo un'ora che ti guarda, gli dai il tuo numero così almeno la smette?» dico sorridendo.

Lei guarda Louis, confusa.

Louis sembra capire dopo quello che ho detto.

D'un tratto incomincia a tossire.

«Vero, Louis?»

Deve dirmi per forza sì, ha visto il 'Yes Man'.

«Ehm, sì sì.» dice viola in viso.

«Scusami Louis, ma sono fidanzata.» dice.

Mi saluta con un cenno del capo e se ne va.

Adesso sono libera di dare sfogo alla mia risata.

«Io ti odio.» dice mettendo lunghe pause tra una parola e l'altra.

Visto che fra poco gli uscirà il fumo dalle orecchie, prendo l'iphone e corro fuori l'edificio.

Louis mi rincorre e, essendo più veloce, mi prende per i fianchi e mi solleva da terra.

Io chiudo gli occhi, aspettandomi di tutto.

«Louis sono tua sorella minore, non farmi del male. Scusa, ti voglio bene.» continuo a strizzare gli occhi.

Poi sento la sua risata e mi accorgo che mi sta abbracciando.

«Io no, invece.»

«Hai detto no?»

«Sì.»

«Ma ora hai detto sì.»

«Sì. Cioè no.»

E' un cazzo confuso.
  

Hjgesfkmn.
Salve genteee!
Io vi bacio i piedi ad uno ad uno.
9 recensioni, vi rendete conto?
Un attacco di cuore, proprio.
Vi amo taaantissimo.

Spero che il capitolo vi piaccia, io mi sono divertita come sempre quando faccio le uscite Ireland-Louis.

Un bacio eeeenorme.
Continuo a 8 recensioni(:
  

Ho scritto una una fanfiction su Ed Sheeran. Se passaste e lasciaste qualche recensione, ne sarei davvero felice!(: Ecco il link: I'm in position to be another staLker.
  
(cliccateci sopra, lol.)

 Vi lascio con una gif ed una foto di Louis sdhfdwnfr

 




 



 

  
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