Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: pollama    26/01/2013    5 recensioni
Cacciatrici di demoni. Un mestiere improbabile per delle semplici ragazze, ma è la loro vita, il loro destino.
Quando tutto sembrava fosse tornato alla normalità, qualcuno va a cercarle, per metterle in guardia da un qualcosa di terribile.
Cosa accadrà alle giovani Cacciatrici? E cosa nasconderà questo insolito avvertimento?
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic  

 


Gli uomini, in certi momenti,
sono padroni del loro destino
(William Shakespeare)

 
 
Un grido agghiacciante svegliò Amira, Valerie e Sky, che si precipitarono nel salone.
Le tre ragazze rimasero ferme sulla soglia della stanza.
Amira rise appena vide Eleni seduta a gambe incrociate sul divano, sgranocchiando popcorn e guardando un film.
«Ma cosa…?» Valerie si avvicinò alla ragazza, sentendo il solito brivido di freddo.
«Già sveglie?» la ragazza bionda si voltò con il viso sorpreso.
«Che film guardi?» Sky si buttò sul divano avvinghiandosi ad un cuscino.
«Io… non lo so. Ma non capisco perché a voi umani piace vedere queste cose… strane.»
Amira e Valerie si diedero un’ occhiata divertita, appena capirono che Eleni stava guardando un vecchio film di Frankenstein.
«Questi grani soffici sono una prelibatezza!» esclamò la ragazza, infilando nuovamente la mano nella busta dei popcorn.
«Sono popcorn e sì, sono buoni» disse Valerie, ed  insieme alle altre due ragazze, si sedette accanto a Eleni ed iniziarono a mangiare i popcorn.
«La prossima volta però… Ti prego, abbassa il volume della tv, così non ci svegli!» continuò a dire Valerie con la bocca piena e ridendo.
«Oh! Mi dispiace, non pensavo di disturbare…»
«Hai fatto benissimo a svegliarci! Era da tanto che non guardavamo un film così in tranquillità.» Amira sorrise tra sé e sé; lei e Valerie avevano passato tante di quelle peripezie assieme che non erano riuscite mai a ritagliarsi un po’ di quei momenti ‘familiari’ solo per loro. Era sicura che avrebbe fatto bene sia a lei che alla sua amica e sentiva che loro quattro assieme sarebbero divenute inseparabili.
“Forse è vero… il destino ha voluto che ci unissimo.”, pensò Amira torturandosi una ciocca di capelli scuri.
La notte passò in fretta, Sky aveva dormito per quasi tutta la durata del film e si era svegliata sentendo parlare, Valerie e Amira, sugli zombie. La discussione la iniziò Amira dicendo che per fortuna quelle creature non erano  intelligenti come Frankenstein, mentre Valerie continuava a dire che non avrebbe mai notato la differenza, perché erano lo stesso creature ripugnanti.
«Voi li avete mai incontrati?» chiese ad un tratto Eleni, che era rimasta in silenzio per buona parte del tempo.
«Sì e sono orribilmente puzzolenti!» rispose Valerie.
«Per mia fortuna non li ho mai visti.» Sky si stava ancora stropicciando gli occhi assonnati.
Eleni più guardava le tre ragazze e più si rendeva conto delle differenze che aveva con loro.
Lei non era né una Strega come Sky, ne una Cacciatrice come Valerie e Amira, quest’ultima si era accorta dell’aria interrogativa che aveva in viso e senza riflettere le chiese: «Tutto bene?»
Eleni le sorrise annuendo, ma  non poté fare a meno di alzarsi dal divano ed andare accanto alla finestra.
Avvertiva nella sua mente ancora il tono adirato di Fato e l’aria malinconica di Giustizia che aveva avuto nel lasciarla lì.
Volse lo sguardo al cielo che si era, nel frattempo, schiarito.
«Ti manca casa tua?» chiese Sky, guardando le altre due ragazze.
«Ehm… Sì, ma solo perché ho paura.»
«Di cosa?»  continuò la Strega.
Eleni si voltò di nuovo verso le sue nuove amiche, sentendo la necessità di raccontare a loro di più sui suoi sentimenti.
Stare lontano dal suo mondo rendeva così difficile mantenere stabili le emozioni.
«Io ho paura di non essere pronta a stare accanto a voi in questa faccenda dei demoni.»
Amira guardò repentinamente Valerie e Sky.
La Cacciatrice più giovane si alzò in piedi incrociando le braccia al petto e, fulminando con lo sguardo la figlia di Fato, si diresse in camera sua, chiudendosi violentemente alle spalle la porta.
«Non volevo farla arrabbiare!»
«Lei non si è arrabbiata… Odia essere abbandonata. Si stava abituando alla tua presenza.» spiegò Amira, sentendosi il cuore martellare nel petto, poche ore prima Eleni era felice di essere lì con loro ed ora? Ora che cosa le aveva fatto cambiare idea?
«Io… non voglio abbandonare.»
Sky, a quel punto, si sentì leggermente in imbarazzo, non sapendo bene cosa dire e cosa fare. Amira le fece segno di andare a parlare con Valerie, cercando di farla ragionare. E una volta rimasta sola con Eleni le chiese: «Cosa succede?»
«Dove?»
«Nella tua testa.» rispose ticchettando il dito sulla tempia.
«Voi… voi siete così diverse da me. Io non sono né una Strega né una Cacciatrice…»
Amira sgranò gli occhi, come se sperasse di aver sentito male.
«Dici… Dici sul serio?»
Eleni annuì, abbassando lo sguardo frustrata.
Amira, però, iniziò a ridere dicendo: «Ma cosa dici? Sei la figlia del destino! Immagino tu possa fare cose che noi non siamo capaci di fare!»
Eleni guardò la ragazza senza capire.
«Ci hai portato nel futuro, questo noi non siamo capaci di farlo ad esempio.»
Il tono della voce si era addolcito ed Eleni iniziò a capire che non tutto ciò che lei sapeva fare per loro era ordinario.
Comprese che avrebbe potuto aiutare.
Comprese che non doveva lasciarsi intimorire dalla lontananza con  il suo mondo.
Lei era libra d’ora in avanti, si era distaccata dal volere del padre e poteva fare ciò che voleva.
Il viso le si illuminò e disse: «Credo debba farmi perdonare da Valerie.»
Eleni andò verso la camera ed entrando fu invasa dallo sguardo glaciale di Valerie.
«Sei venuta qui per dire ‘Ciao, io vado via?’»
«Valerie, scusami, ma…»
«Ma? Tu vieni qui, piombando nella nostra vita dal nulla e ci dici che il mondo sta per finire… E pensi di andar via così?»
«Non sono venuta qui per dire questo…»
Valerie sembrava ancora più adirata di prima. Si avvicinò alla ragazza seguita da Sky che stava per dire qualcosa, ma fu subito interrotta.
«Sei dentro questa storia proprio come noi. Ed è per questo che non puoi abbandonarci.»
In quel momento Amira comparve alle spalle di Eleni che alzò il volto e guardando dritto nelle iridi verdi di Valerie disse: «Sì, lo so. Ed è per questo che combatterò con voi.»
In quell’istante gli occhi di Eleni divennero pallidi come il ghiaccio e la stanza fu invasa di luce chiara.
Le tre ragazze si coprirono con le mani gli occhi che divennero per un attimo doloranti per il cambio di luminosità improvvisa.
Un istante dopo, sentirono sulla loro pelle un freddo inatteso ed il vento che ululava forte.
Quando riaprirono gli occhi si trovarono immerse tra le nuvole candide. Erano rimaste lì immobili a fissare quel posto che sembrava soprannaturale.
«Dove siamo?» sussurrarono all’unisono Amira, Valerie e Sky.
«Su di un monte non lontano dall’Italia.»
Gli occhi sgranati studiavano veloci i monti che parevano volteggiare attorno a loro, perché le valli erano nascoste da una coltre di nubi.
«Sembra panna montata!» esclamò divertita Sky che avanzò per vedere cosa c’era oltre il ciglio della cima, mentre sfiorava le nuvole così vicine a loro.
«Scusami Valerie. Non era mia intenzione allarmarti. Ma avevo paura di non difendervi abbastanza. Ma ora, grazie ad Amira, ho capito che posso aiutarvi ed insieme salveremo il vostro mondo.»
«Io… Sono sorpresa. Eleni, promettici che non andrai mai via. Siamo amiche e le amiche non si abbandonano.»
Eleni sorrise ed insieme a loro si sedette per osservare il sole che nasceva oltre delle cime lontane.
Il silenzio era padrone, mentre il vento sussurrava con il suo vociare delicato.
Le quattro ragazze, denominarono quel posto, come il loro rifugio e così stettero lì in tranquillità per altri minuti, prima di far ritorno a casa.
 

 
§§§

 
«Cosa vuoi dire che hai perso le loro tracce?» una voce si diffuse nel seminterrato di una vecchia palazzina.
«Mi dispiace. Ma sembrano essersi smaterializzate nel nulla.»
Un ragazzo, dai lunghi capelli raccolti in un nastro, parlava con la testa bassa, mentre un uomo lo osservava con i suoi occhi neri ed adirati.
«Trovami le tre ragazze… Subito.»
«Signore… Con loro c’è la figlia di Fato.» il ragazzo alzò per  un attimo i suoi occhi grigi poi li socchiuse appena l’uomo disse gridando: «Non me ne frega! Portami qui le tre ragazze ed io ti farò vivere. Se non me le porterai considerati morto… Anzi evaporato.»
Il ragazzo fece un inchino profondo, prima di volgersi per uscire dal seminterrato, impugnando un bastone da passeggio nero e lucente.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: pollama