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Autore: Funeral of Hearts    26/01/2013    5 recensioni
Spoiler. Fan fiction ambientata dopo la saga di Punk Hazard. Con l'andare avanti della storia, probabilmente cambierò anche il genere e il rating.
Le streghe esistono. La loro è una storia di tormenti e persecuzioni, vite vissute senza pace, sempre in fuga da chi si vuole impadronire del loro potere per sfruttarlo - oppure per schiacciarlo definitivamente. Su di loro grava una maledizione che le ha quasi portate all'estinzione. Quasi, perché ancora qualcuno resiste. E non smetterà finchè non avrà posto fine al maleficio. Perché soltanto in quel momento si potrà dedicare alla realizzazione del suo sogno, messo a lungo - troppo a lungo - da parte.
Ma da soli è difficile. Sarà l'incontro, fortuito, con una delle ciurme più ricercate dei mari, potenziate dall'alleanza di pirati altrettanto famosi, a squarciare con un fascio di speranza un cielo rimasto per troppo tempo oscuro.
Dal capitolo sei:
“Dicci chi sei.”
“Luotisade Lilith, la 'Strega Rivoluzionaria'.” la voce di Trafalgar Law risuonò su tutto il ponte.
“Law...” sussurrò la ragazza chiamata Lilith, smettendo di accarezzare Bepo e guardando dritto negli occhi il capitano degli Hearts, accennando un sorriso.
“Tervetuloa laivalle, Miss Lilith.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO QUATTORDICI

 

 

SNUALO. UNA E MONOS.

 

 

Gli alberi sono le colonne del mondo.
Quando tutti gli alberi saranno tagliati, il cielo cadrà sopra di noi.
Detto indiano

 

 

Erano più di venti giorni che si trovavano in mare, e i pirati cominciavano a essere stanchi. Le scorte erano quasi finite, le due ciurme ormai mangiavano quasi esclusivamente ciò che Usopp riusciva a pescare. Inoltre, su quella rotta, non avevano trovato anima viva. Nessuno che passasse di lì per caso, nemmeno un piccolo vascello della Marina o del Governo da attaccare per svuotargli la dispensa. Niente di niente. Rufy era terribilmente annoiato – e affamato.
Lilith si era ripresa quasi del tutto, almeno fisicamente. Quello che preoccupava Chopper era il piano psicologico, se così lo si poteva chiamare. Negli ultimi giorni la strega era diventata malinconica, e ogni tanto veniva colta da mal di testa, quando non erano vere e proprie emicranie. Si era sempre rifiutata di assumere qualsiasi farmaco.
“Questi sono mal di testa sono dovuti dagli spiriti che sono fuggiti da Syvään Valoon, e che mi manifestano il loro dolore. La medicina non può farci niente, docteur.” glielo aveva detto con un sorriso forzato. La renna si era dovuta rassegnare, ma continuava a tenerla sotto controllo.
Nessuno, a bordo, aveva più parlato della “visione” che aveva avuto Rufy; e lo spirito di Xavier non si era più manifestato. La navigazione procedeva tranquillamente, nonostante i frequenti cambiamenti climatici del Nuovo Mondo; ma grazie alle straordinarie capacità della Gatta Ladra, affrontare tempeste e maremoti era diventato una quotidiana routine.
“Terra!” gridò Usopp dalla vedetta in un pomeriggio grigio.
All'orizzonte, si intravedeva a malapena il profilo di un'isola. Mugiwara e Hearts si precipitarono sul ponte, cercando si scorgere qualcosa. Bepo, che da giorni teneva un piccolo cannocchiale in tasca, si commosse a vedere la sua terra natia.
“Siamo a casa, eh, vecchio mio?” gli disse con fare amichevole Shachi, tirandogli delle pacche sulla schiena, che l'orso nemmeno avvertì.
“Chissà se lo Snualo si ricorda ancora di noi?...” si chiese l'animale.
“Il cosa, scusa?” gli domandò Penguin, non troppo sicuro di aver sentito bene.
Bepo non poté rispondere, perché di fianco alla nave si alzò improvvisamente un'onda gigantesca.
“Quest'onda non è normale! Preparatevi a virare!” urlò Nami.
Ma l'ordine arrivò troppo tardi. L'acqua ricadde, svelando ciò che aveva provocato l'onda gigante: un enorme mostro marino, dal muso e le pinne di squalo e il corpo e la lingua di serpente.
“UN MOSTROOOOOO!!!!” strillarono Usopp e Chopper, con gli occhi e la lingua fuori dalla testa.
“FINALMENTE SI MANGIA CARNE!!!” Rufy, denti da squalo, si stava rimboccando le maniche.
“LO FARO' A FETTINE!!!” Zoro, insolitamente sveglio, sguainò le tre katane.
“NON ABBIATE FRETTA, PRIMA LO DEVO CUOCERE!!!” Sanji aveva già il grembiule da cucina indosso.
“VOLETE DAVVERO MANGIARVI UNA BESTIA SIMILE?!?” urlarono in coro i due Hearts.
“SUPERRRRR!!! Ci voleva un po' d'azione!” il cyborg aveva assunto la sua tipica posa.
“YOHOHOHOHOH! Fa davvero accapponare la pelle! Anche se io la pelle non ce l'ho! Yohohohohoh! A proposito, Robin-san, di che colore sono oggi le sue mutandine?” il calcio che lo scheletro si beccò sul cranio proveniva dalla navigatrice.
“BROOK! PIANTALA!!!”
“Vedrai, Nami-swan, che delizioso pranzetto ti preparerò con questo mostro marino!”
Il giovane capitano, lo spadaccino e il cuoco si prepararono ad attaccare. Ma anche quello strano essere si stava lanciando sulla nave, a fauci spalancate.
Gear...”
Santoryu...”
Diable...”
Arrête.” L'ordine impartito dalla voce insolitamente autoritaria di Lilith fece fermare di colpo il mostro. “Non colpitelo.” aggiunse, rivolgendosi ai tre Mugiwara. I suoi occhi erano scoperti. Sembrava che l'essere ne fosse intimorito, e molto.
Miss Lilith, lo Snualo si è ricordato di lei!” esclamò Bepo.
“Tu sapevi che c'era una bestia del genere?” oltre a Shachi e Penguin, si era aggiunta all'arrabbiato coretto anche Nami.
“Aye! Lo Snualo vive attorno l'isola di Syvään Valoon.” spiegò l'orso. La cartografa gli tirò un pugno.
“Potevi dircelo prima!!!”
“Chiedo scusa.” un bernoccolo gli stava spuntando in mezzo alle orecchie.
“Una creatura davvero interessante...” Law aveva fatto la sua apparizione sul ponte, comparendo da chissà dove.
“Lo Snualo è la difesa marina di Syvään Valoon. Aveva il compito di allontanare gli 'ospiti indesiderati', nel caso in cui questi avessero trovato il modo di raggiungere l'isola.” la strega non aveva staccato lo sguardo da quello del mostro. Sembrò fissarlo ancora più intensamente, poi si rabbuiò.
Je comprends...” strinse i pugni.
“Ehi Chopper, capisci quello che dice il mostro?” bisbigliò il cecchino ad un orecchio della renna.
“In realtà lo Snualo non sta parlando...” rispose la renna. Robin aveva udito quella piccola conversazione. Si avvicinò a Lilith.
“Riesci a capire il linguaggio degli animali?” le domandò. La strega scosse la testa.
“Gli ho letto nel pensiero.”
“Sai leggere nella mente?!? FIGOOOO!!” esclamò Rufy entusiasta come un bambino.
“È costretto a lavorare per Bafometto.” si morse le labbra. Inspirò profondamente, pronunciò qualcosa nella sua lingua all'animale e poi si rivolse ai pirati:
“Lo Snualo ci lascerà passare e non avvertirà nessuno che siamo qui. Dobbiamo approfittare di questo vantaggio.” fece una piccola pausa. “Viriamo a babordo, troveremo una piccola insenatura. Attraccheremo lì.”
Franky si piazzò al timone per eseguire l'ordine. Lo Snualo si immerse, scomparendo dalla vista dei pirati.
“Bene. Prepariamoci allo sbarco!” esclamò la navigatrice, allegra per lo scampato pericolo.
“Sanji! Prepara i cestini della merenda!” gridò Rufy contento. Dopotutto, aveva anche fame di avventura.
Rimasto sul ponte, il Chirurgo della Morte non poté fare a meno di riflettere sulla glaciale autorevolezza che Lilith aveva tirato fuori in quel frangente. Che le era successo in quei tredici anni? Capiva che un vice comandante doveva essere risoluto, ma la freddezza non era un tratto caratteriale che si confaceva a Lilith. Tra loro due, si addiceva più a Law.
Mitä tapahtui, Lilith?

 

Trovarono l'insenatura, esattamente come aveva detto la strega.
”Che desolazione...” sospirò Chopper, appoggiato al parapetto della Sunny.
Dietro la bassa scogliera che separava il mare dalla terraferma, vi era quello che un tempo doveva essere stato un bosco rigoglioso. Ora si ergevano soltanto alberi spogli e secchi. I rumori che si udivano erano a malapena percettibili, e una sottile nebbia contribuiva a rendere ancora più spettrale il luogo.
”Carino...” commentò con una punta di sarcasmo Shachi. Si beccò una gomitata sullo sterno da Penguin.
”Che caz...! Che c'è?!? Hai paura di passar male davanti a quella-che-non-sarà-mai-la-tua-ragazza?”
Penguin arrossì, ma indicò all'amico un punto alla sua sinistra. Shachi si voltò.
”Bepo...?”
L'orso aveva dei grossi lacrimoni agli occhi.
”Oh, Bepo, vedrai, quando arriverà la primavera, tornerà tutto a posto!” gli disse con un sorriso sornione il pirata.
”Non è una questione di stagioni. Preparatevi a scendere.” rispose fredda Lilith, sistemandosi l'arco che aveva sottratto a Beroea sulle spalle. Era vestita comoda, con una canotta chiara e i pantaloni lunghi infilati dentro pratici stivali. I capelli erano legati in una bassa coda di cavallo, con gli immancabili ciuffi a coprirle gli occhi. Shachi le fece una linguaccia alle spalle, che mandò su tutte le furie Penguin.
”Che posto è questo?” chiese Law affiancandola.
”La prima difesa terrestre di Syvään Valoon. L'isola è circondata da un anello boschivo magico. Chi riesce a sbarcare, viene osservato e quindi giudicato dai Guardiani. Se l'ospite viene giudicato idoneo, i Guardiani lo lasciano passare; altrimenti lanciano un incantesimo col quale l'ospite girerà a vuoto nell'anello boschivo, senza mai avere l'opportunità di entrare nell'isola. Potrà solo uscire – se riuscirà a ritrovare la strada.”
”Voi Luotisade sapete davvero essere senza pietà...!” ghignò divertito il chirurgo. La strega si limitò a guardarlo di sottecchi.
”Guardiani? Chi sono? E che vuol dire che ci giudicheranno?” domandò un po' spaventato Chopper.
”Stiamo andando da loro, li vedrai presto. Almeno spero...”

 

I pirati scesero. A bordo della Sunny rimasero soltanto Jean Bart e Franky. Il cyborg dette a Robin un piccolo Lumacofono col quale chiamarlo in caso in cui ci fosse stato bisogno dell'aiuto del ”Super Generale Franky!”.
La spedizione cominciò. Lilith, in testa, guidava il gruppo. Bepo la seguiva da poco lontano.
“Ihihihih! Non vedo l'ora di incontrare le creature magiche! Voglio chiedere loro di unirsi alla nostra ciurma!” gli occhi di Rufy erano colmi di eccitazione.
“Eccolo che ricomincia...” sospirò rassegnato Sanji, con l'immancabile cicca tra le labbra.
“Non capisco perché devo stare nel mezzo. So cavarm...” si provò a dire Zoro.
“Perché in questo modo possiamo tenerti d'occhio ed evitare che tu ti perda. È l'ultima cosa che vogliamo che succeda!” gli rispose caustica Nami.
“Chissà se i Guardiani ci stanno già osservando...” Chopper, nella sua forma animalesca, si stava guardando intorno inquieto.
“Non siamo degli eroi, siamo pirati... Ci giudicheranno male e saremo costretti a camminare a vuoto in questo posto spaventoso per l'eternità!” esclamò terrorizzato Usopp. Corse ad abbracciare la renna, tremante, la quale aveva appena assunto la sua forma umana.
“Non giudicateci male, Guardiani!” dissero all'aria. Lo sguardo glaciale che Law lanciò loro, li fece stringere più forte e tremare ancora di più.
Miss Lilith, stiamo andando da Una e Monos, vero?” domandò Bepo. La strega annuì.
“Chi sono?” chiese Penguin.
“I Capi Guardiani.” rispose l'orso. Il pirata rimase un po' deluso – sperava che fosse la strega a parlare.
Lilith si incamminò lungo un sentiero in salita. La nebbia si era un po' diradata, lasciando intravedere lo squallore che circondava i pirati. La terra era brulla, talmente secca da non permettere all'erba di crescere. Delle rocce e alcuni punti del terreno erano spaccati. Alcuni alberi sembravano bruciati; molti altri invece erano stati tranciati, lasciando vedere soltanto la base del tronco, come un'orrenda cicatrice che sbucava dalla terra. In quello che era il letto di un ruscello scorreva un rivolo d'acqua sporca. In quello scenario desolato non vi era una forma di vita. Il silenzio era spezzato soltanto dai cauti passi della compagnia di pirati. Ovunque si respirava aria di morte.
Camminarono ancora per un po', quando, in fondo al sentiero, Lilith si fermò. Di fronte a lei si ergevano due maestosi alberi, dal tronco imponente e dai rami secchi.
“Una. Monos.” bisbigliò in un soffio appena udibile.
La maggior parte dei pirati deglutì. Tutti con i sensi all'erta, si aspettavano l'arrivo dei Capi Guardiani. Sarebbero comparsi dal nulla? Sarebbero sbucati da sotto terra? Sarebbero scesi dal cielo? Sarebbero...?
I rami dei due alberi si mossero. Nami si morse il labbro inferiore. Non stava tirando vento! Che diavolo stava per succedere?
“Chi conosce i nostri nomi?” parlò una voce maschile, grave e stanca. I pirati si voltarono a destra e a sinistra per vedere da dove, da chi proveniva.
“Chi ci disturba?” aggiunse un'altra voce bassa, questa volta femminile. La combriccola continuava a guardarsi intorno invano.
“Una. Monos. C'est moi.” Lilith alzò lo sguardo, scoprendo gli occhi e guardando dritta davanti a sé.
Soltanto in quel momento i pirati capirono. Capirono che Una e Monos, i Capi Guardiani, non erano delle creature fiabesche come gnomi o fate. Una e Monos erano i due imperiosi alberi che avevano di fronte, e che col movimento dei rami, sembrava che si stessero avvicinando alla ragazza bruna.
“Una Luotisade?” domandò incredula la voce maschile, Monos, proveniente dall'albero a destra.
“La piccola Lilith!” esclamò commossa la voce femminile, Una. Un ramo dell'albero di sinistra si avvicinò al viso della giovane per carezzarla sulla guancia.
I pirati guardarono meglio i due alberi. Tra i disegni irregolari della corteccia, si intravedevano due volti – gli occhi, la bocca, un accenno di naso.
“Sei tornata, ma petite!” continuava a dire Una.
“Vi chiedo scusa, vorrei davvero tanto poter chiacchierare con voi, ma sono qui per un motivo preciso; che suppongo lo immaginiate già...” sembrò che i due alberi annuissero alle parole della strega. “Ho bisogno di alcune informazioni.” Una pausa. “Cosa è successo qui?” chiese guardandosi intorno.
“È opera di Bafometto. Riuscì a spezzare il nostro incantesimo già la prima volta che arrivò qui, quindici anni fa.” Law vide Lilith inspirare profondamente. “Il resto lo hanno fatto i suoi scagnozzi.” continuò Monos.
“Anche Eiros e Charmion sono nelle nostre stesse condizioni. È così lungo tutto il cerchio boschivo. Non siamo più in grado di proteggere l'isola...” ammise tristemente Una.
“Com'è la situazione all'interno?” il tono di Lilith poteva apparire fermo, ma il Chirurgo della Morte capì subito l'enorme sforzo che la strega stava facendo per mantenere la calma – e probabilmente anche le lacrime.
“Non molto diversa, purtroppo. Anche se di preciso non lo sappiamo. Non siamo più in grado di comunicare bene con gli altri abitanti dell'isola. Possiamo solo avvertirli quando arrivano ospiti o intrusi. Bafometto ha limitato il nostro potenziale...” rispose Monos.
“Abbiamo sentito che lo Snualo si comportava in modo diverso dal solito. Fa così solo quando arrivano le navi della Marina o del Governo. Non avremmo davvero mai immaginato che fosti tu...” continuò Una.
“Una, Monos. Adesso sono tornata, e sconfiggerò definitivamente Bafometto. Queste persone” si spostò per far vedere il gruppo dietro di sé, “ mi hanno accompagnata fin qui e mi aiuteranno in questa impresa. Sono amici fidati. Inoltre” indicò Rufy, “oncle Xavier è apparso a questo ragazzo.”
I due alberi mormorano un “oooh” sorpreso. Poi Una parlò, ossequiosa:
“Se tu ti fidi, se monsieur Xavier si fida, allora anche noi ci fideremo di loro, piccola Lilith. Siamo a tua disposizione.”
“Se sei arrivata da questa parte dell'isola, vuol dire che vuoi raggiungere il Giardino dei Fiori.” la strega annuì alle parole di Monos. L'albero proseguì:
“Ti avverto, Lilith, è molto cambiato dall'ultima volta che lo hai visto. Ma Magnus resiste ancora, e da lui si sono radunati gli ultimi ribelli dell'isola.”
“Quindi Magnus è l'unico ancora capace di mettere i bastoni tra le ruote a Bafometto, eh? Buono a sapersi...”
“Va' da lui, ma petite, sicuramente sarà in grado di darti più informazioni e aiuto di quanto non possiamo fare noi.”
“Vorremmo poter avvertire anche Eiros e Charmion che sei tornata, ma se lo facessimo Bafometto ci scoprirebbe.”
“Non preoccupatevi. Quando saprà che siamo sull'isola, sarà troppo tardi per lui per studiare un contrattacco.”
“Stai già preparando una strategia... Si vede che ti ha cresciuta il vecchio Xavier!” affermò Monos.
“Ho un'ultima domanda prima di proseguire. L'isola è sorvegliata da qualcuno?”
Una scosse tristemente i rami.
“Fino a qualche tempo fa lo era, ora non più...”
“Prima gli uomini di Bafometto pattugliavano tutte le zone dell'isola, tranne il Giardino dei Fiori, che è l'unica parte che ancora non è stata conquistata. Ma da circa un mese i sottoposti si sono ritirati verso l'interno, e hanno smesso di attaccare anche il Giardino.” proseguì Monos.
“Ma che modo carino di darmi il benvenuto...” commentò Lilith sarcastica.
“Che intendi dire?” domandò dubbioso Monos.
“Bafometto ha dato l'ordine di ritirata dopo che è tornato da un breve viaggio. Correggetemi se sbaglio...” i due alberi mossero le fronde in cenno di assenso, stupiti. La strega continuò:
“Circa un mese fa sono stata catturata e condannata a morte su Priah.” I rami di Una sussultarono. “Ricevuta la notizia, Bafometto si è precipitato sull'isola per impedire che venissi bruciata. Pensava di 'salvarmi', se così si può dire, e di portarmi a Syvään Valoon per poter finire di persona l'opera. Qualcosa però è andato storto, perché sono stata salvata da questa curiosa alleanza...” si girò a guardare il gruppo di pirati. “A Bafometto a quel punto non restava che sistemare la situazione di confusione che si era creata a Priah e ripartire. Sapeva che io ero venuta a conoscenza del fatto che si trovava a Syvään Valoon, e perciò era sicuro che in qualche modo lo avrei inseguito.”
“Ma allora sa anche che siamo stati noi ad accompagnarti qui! A Priah deve aver visto Rufy o Sanji!” si azzardò a dire Usopp.
“Lo escludo.” intervenne Law. Tirò fuori dalla tasca del cappotto la lettera col sigillo di ceralacca.
“Abbiamo trovato questa nella base della Marina a Beroea. Era sicuro che Lilith avrebbe scelto la via più breve per raggiungere Syvään Valoon. La missiva è datata appena qualche giorno prima del nostro sbarco. E non fa alcun accenno a dei compagni di viaggio.” La passò ai Mugiwara.
“Se ha ritirato i suoi uomini vuol dire che è più che sicuro di vincere... E che se la vuole vedere personalmente con me. Soltanto dopo che mi avrà sconfitta, finirà di conquistare l'isola. Quel idiot...”
“Che intendi fare, adesso?” le domandò il chirurgo.
“Intanto andremo al Giardino dei Fiori e parleremo con Magnus.”
“Non potremmo andare direttamente da Baffetto e prenderlo a calci?” chiese Rufy con un dito nel naso. Bepo avrebbe voluto correggere Cappello di Paglia, ma il pugno di Nami lo anticipò.
“Non possiamo buttarci a capofitto tra le grinfie del nemico senza avere uno straccio di strategia, lo vuoi capire o no?!?”
“Si chiama Bafometto...”
“Parlate con Magnus. Andate. Potete entrare a Syvään Valoon.” detto questo, Una e Monos spostarono i loro rami rinsecchiti, come se aprissero un varco, i cui stipiti erano i loro stessi tronchi.
I pirati passarono. Rufy fu l'ultimo.
“Vorreste entrare a far parte della mia ciurma?”

 

 

 

 

* * * * *

 

 

 

 

NdA: non ci girerò intorno. Non avevo né voglia né ispirazione per scrivere questo capitolo. Ma dopo aver letto il capitolo 696 (e aver visto le facce epiche di Law!), mi è tornato il buonumore! Mi ha fatto piacere scoprire che su certi aspetti di Punk Hazard ci avevo azzeccato! Non dico quali per non fare spoiler... come se questa fan fiction non ne contenesse già abbastanza.
Parliamo piuttosto del capitolo, o meglio da cosa e da chi ho preso ispirazione, o meglio l'angolo culturale che non può mai mancare nelle mie NdA. Lo Snualo l'ho ripreso da una raccolta di poesie nonsense di Lewis Carroll, The Hunting of the Snark, La Caccia allo Snualo, appunto. Snark è l'unione dei termini inglesi snake e shark, serpente e squalo. La descrizione fisica di questa bestiola, invece, me la sono inventata. I nomi di Una, Monos, Eiros e Charmion li ho ripresi da due racconti di Edgar Allan Poe, The Colloquy of Monos and Una e The Conversation of Eiros and Charmion. Il nome di Magnus viene invece da un racconto di Montague Rhodes James, Il Conte Magnus. Se vi prenderete la briga di leggere questi racconti, noterete che non c'è alcuna attinenza con i miei OC – i due racconti di Poe parlano della morte, l'altro è sui vampiri. Mi piacevano come suonavano i nomi, tutto qua.
E per finire le solite raccomandazioni: fatemi notare errori, cedimenti di stile, se le spiegazioni sono chiare, se l'aforisma di questo capitolo vi sembra attinente, cazzi e mazzi vari. Insomma, commentate! Così poi posso procedere alla stesura del prossimo capitolo!
Ah, dimenticavo: il riassunto che ho scritto per questa storia mi fa veramente schifo. Sul serio. Non riesco nemmeno a leggerlo. Avete qualche consiglio da darmi per modificarlo? Grazie belle!

Alla prossima!

FoH  

  
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