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Autore: SenzaPH    26/01/2013    1 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
"[...] Perché la storia insegna una sola verità: Cicerone vinse, Catilina perse."
Ambientato in un futuro apocalittico dove una crudele dittatura è abilmente mascherata da Repubblica, un giovane diciottenne: Sergio Marco Catilinasco ha deciso di entrare in politica per cambiare il mondo.
Adottato da una ricca famiglia e cresciuto con le immagini della guerra negli occhi, matura leggendo i grandi classici e rimanendo ammaliato dalla guerra intrapresa da Cicerone contro Catilina.
Sviluppando l'idea che Catilina sia solo una vittima di una dittatura mascherata da Repubblica decide di seguire il suo esempio complottando un colpo di Stato...
Genere: Generale, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3

 Una volta c’era nella Repubblica questa virtù per cui uomini forti traessero a maggiori supplizi un cittadino pernicioso più che un potentissimo nemico esterno. Abbiamo,o Catilina,un atto senatoriale forte e grave contro di te;non mancano alla Repubblica il coraggio e l’autorità per questo ordine;noi,dico apertamente,noi Consoli abbiamo mancato.”

 
A sedici anni avevo le idee chiare su cosa fare, sarei salito al Governo e cambiato le cose dall’interno, Cicerone aveva ragione mancavano i senatori, dei senatori forti e moralmente retti che avrebbero combattuto contro le nefanderie delle famiglie aristocratiche, mancavano i Catilina di turno.
 
I Van Hosgot non mi fecero mancare niente, mi trattarono proprio come un figlio cercando di compensare il vuoto causato dalla morte dei miei veri genitori. Erano delle brave persone e nonostante fossero dei ricconi la pensavano diversamente dai loro “amichetti”. La pensavano un po’ come me e probabilmente era anche per questo che non fecero mancare un’eccellente istruzione sia a me che a Leyla.
 
In quel periodo appresi la terza grande regola che faceva funzionare il mondo: le persone sono avide, quindi si uccidono tra di loro.
 
A diciotto anni, durante la cena mi alzai e richiamai la loro attenzione << Devo fare un importante annuncio >> asserii aspettando il consenso di Cornelio che arrivò subito << Ho deciso di intraprendere la carriera politica >>  dissi convinto facendo calare il silenzio in sala, Cornelio e la moglie Aurelia mi osservarono per un attimo poi fu lui a parlare << Beh allora credo che in questo caso… Dovrai iniziare subito gli studi adatti >> concluse piegando le labbra in un mesto sorriso.
 
Dieci anni dopo ero già laureato e radicato nella putrida politica scellerata che affliggeva il mio paese. Una perfida dittatura mascherata da Repubblica: leggi contro gli omosessuali, contro gli inglesi, contro i francesi, contro gli abitanti del pianeta, leggi che permettevano l’aumento di ingenti tasse che gravavano solo sui cittadini, leggi che permettevano agli stessi politici di salire al potere, leggi che impedivano a chiunque altro di diventare senatore.
 
Erano sempre gli stessi a governare, le stesse famiglie, gli stessi idioti incompetenti fin quando il 15 Marzo 3060 finalmente il mio partito ottenne la maggioranza “Catilinasco per il Popolo”.
 
<< Ed è per questo motivo che ho bisogno del vostro aiuto! >> affermai sbattendo il pugno sul legno liscio ed osservando uno ad uno i visi dei cittadini che ascoltavano il mio discorso << E ricordate: Sapere è Potere! Ed io signori miei voglio offrirvi il potere, il potere che si ottiene solo con la cultura! >> conclusi e subito un’ovazione generale riempì le mie orecchie, presi le forbici e tagliai il nastro per inaugurare la scuola pubblica che avevo fatto aprire: iscrizioni gratuite, libri gratuiti, insegnati efficienti. La cara Aurelia era riuscita ad assicurarmi forti sostenitori che mi aiutavano a finanziare i vari progetti intrapresi: istruzione gratuita per tutti, riapertura dei commerci con le altre Nazioni, abrogazione delle leggi contro gli omosessuali, più lavoro, apertura di nuove industrie e molto altro ancora.
 
Finalmente le cose iniziavano a migliorare ma non bastava ancora, c’era quell'insensato atto di “Attiva Belligeranza”: possibile che per fare soldi il suo Paese inventasse le scuse più improbabili per far guerra?
Iniziai subito ad attivarmi per il suo annullamento.
 
Ma questo non piacque ai miei colleghi che mi ostacolarono in tutti i modi fin quando dopo anni finalmente avvenne una discussione al Parlamento sulla suddetta. E in quella sede fui accusato di corruzione e crimini contro lo Stato. Mi sembrò di rivivere la scena in Senato dove Cicerone accusava Catilina, mi venne quasi da ridere ma purtroppo stava succedendo veramente così decisi di difendermi e di far sapere a tutti i cittadini la sola e unica verità.
<< Accusi me di corruzione? Credi che non sappia della tua relazione con un certo Hasgarot? Dei tuoi legami con De Furtus ed i tuoi accordi con Abdullà Hafsero? Accusi me di corruzione e crimini contro lo Stato quando siete voi! Voi i primi a complottare contro di esso! >> puntai il dito contro di loro alzandomi dal banco  sostenuto dai pochi che condividevano le mie idee << Potrete ingannare il popolo ma non ingannerete me! Avete istituito una brutale dittatura mascherandola da Repubblica! Ogni giorno sputate sulla Costituzione e vi ci pulite il vostro grasso sedere, ogni giorno imponete nuove tasse e approvate l’entrata in guerra contro chissà quale paesino sperduto d’oriente e tutto per cosa? Per i soldi! Siete così avari che per guadagnare ulteriormente vi vendereste il battesimo, la moglie ed i figli! >> urlai furioso mentre il brusio dei media aumentava, mi rivolsi ora ad una telecamera << La verità signori miei è che vi trovate in una dittatura e non ve ne siete nemmeno accorti! >>.
 
Credo fu in quel momento che firmai la mia condanna a morte ma non mi importava. No, non mi importava perché mi ero prefissato uno scopo nella vita: cambiare il mondo. Sì, lo avrei fatto ma prima dovevo cambiare le menti ed i pensieri della gente, mi sarei fatto simbolo di un’idea giusta e semplice, un’idea a tutti accessibile e di facile comprensione, l’idea di libertà, di valori, di morale.
 
Un paio di mesi dopo, grazie ad una rivolta pacifica, l’atto di Attiva Belligeranza venne annullato con effetto immediato. Fu la mia prima vittoria.
  
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