“Finalmente sono giunto in Nebraska. Sono a casa.” – questo mormorò.
Ma chi mormorava? L’uomo dietro al baule. Come faccio a sapere che è un uomo? Sono un narratore onnisciente. Questo capitolo sarà botta e risposta? Sì.
Chi è? Un uomo, vestito di nero. Un nero molto bianco. Caratteristiche? È vestito di nero, che caratteristiche vuoi che abbia? Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda dici? Io non rispondo a domande con altri quesiti, giusto? No. Bene, ora lo è diventato. Perché il tipo insegue Arbel? Perché è della Fondazione. E la sua casa non ha fondamenta. No, non ascolta i Colle der Fomento. Cosa vuole la fondazione da Arbel? Scusa, ma non hai letto il primo capitolo? O era il secondo?
Mi faccio troppe domande. Quando lo penso smetto. Quando lo smetto penso.
Ma dato che non devo pensare per scrivere, significa che sono un pescivendolo. Ma non era di me che stavamo parlando, lasciamo scorrere libero - SULLE ALI DEL VENTO, E DEL TRENTO. TRENTATRE TRENTINI CI ENTRARONO, O ERA TRENTATRE CRETINI? – il pensiero del nostro zero uno due tr… del nostro zero zero tetto.
L’avevo detto che nemmeno aveva le fondamenta.
“Finalmente potrò mettere quell’essere che non so bene cosa sia a tacere per sempre. O era per la fondazione che son venuto? Non vedrà mai più dei mandananas, dopo il mio trattamento, e tratta-fronte. Colpirò all’alba, ma non la città piemontese. Siamo in Nebraska, perdio.”
Arbel stava correndo felice nell’aspro territorio del Nebraska, scivolando su bucce di limoni e masticando le pere avanzate; la Giumenta, Giuditta, Giunzione aveva rivelato la congiunzione per ricongiungersi con il nostro mondo, e aveva intenzione di giungere a questa congiunzione. Però sbagliò strada, e si ritrovò in una giunta elettorale.
Allora prese fiato e guardò.
Si sentiva osservato, perché tutti nella giunta si erano congiunti per poi giungere ad una frase:
“Come sei giunto in questa giunta? Sei forse tu che cercavi la congiunzione per ricongiungerti con l’altro mondo?”
Arbel annuì, scuotendo la testa.
Nessuno capì, ma venne indirizzato nella giusta direzione, con l’indirizzo di Rizzo, la guida che avrebbe guidato la sua macchina fino alla metà della meta.