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Autore: Loisyr    27/01/2013    3 recensioni
Avete presente il telefilm Chuck? Si proprio quello che racconta delle vicende di un nerd che si impianta nel cervello un potentissimo computer pieno di segreti e fascicoli sulla CIA, portandolo a diventare gradualmente una spia completa con l'aiuto della sua squadra formata da Sarah Walker e John Casey.
Probabilmente ora vi starete chiedendo cosa centra tutto questo beh'… come posso dire… Tutta la storia, più o meno, è vera e lo so' perché Chuck e Sara sono i miei genitori e sono davvero delle spie. Non sono come li rappresentano in tv,affatto, papà è biondo, dagli occhi chiari, alto, intelligente, carismatico, un grande seduttore come dice spesso mia madre, la mamma invece ha i capelli castani, molto chiari quasi dorati e gli occhi color nocciola anche lei è intelligente, astuta come una volpe.
Io, Rosalie Carmichael, sono il mix perfetto dei miei genitori, ho i capelli e l'astuzia della mamma e gli occhi e il carisma del papà. E come loro sono una spia.
Sono quasi 2 anni che sono sottocopertura, sto "lavorando" per Paul Higgins come sua assistente, devo tenere d'occhio i One Direction, in parole povere devo far loro da baby-sitter.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

 

Mi buttai sul letto a peso morto. Che stanchezza.

Dovevo cambiarmi e struccarmi, dormire in jeans non era proprio il massimo della comodità e se mi fossi tenuta il trucco mi sarei risvegliata come un panda e i cuscini imbrattati di nero.

Con malavoglia mi alzai dal letto e mi avvicinai alla valigia per prendere i pantaloni di una tuta e una maglietta a maniche corte.

Mi stavo sfilando la maglia quando sentii qualcuno che bussava alla porta.

-Un attimo!!- gridai.

Mi abbassai la maglia che mi ero tirata fino al petto e mi avvicinai alla porta per aprire.

Non me lo sarei mai aspettata.

C'era Liam alla porta. Indossava una canottiera attillata che metteva in risalto i muscoli delle braccia e del petto e dei pantaloncini color beige.

Caro Liam lo so che ci conosciamo da quasi 2 anni e che siamo come fratelli, ma io sono pur sempre una ragazza e tu un ragazzo e mmmh…. non so se mi spiego… Scossi la testa scacciando quei pensieri poco consoni; devo essere lucida; loro sono il mio lavoro.

-Ehi ciao! Disturbo?-

-No, no, entra pure- mi spostai di lato per farlo entrare.

-Dimmi cos'è che ti tormenta tanto da non venirne a capo da solo?- chiesi.

-Più che altro è un favore… ecco vedi…- incominciò a parlare grattandosi la nuca con fare imbarazzato.

-Dai dimmi- lo incalzai a continuare.

-Mi potresti fare un massaggio qui dietro? Ho incominciato a sentire un lieve fastidio quando da quando siamo risaliti in macchina con te alla guida- disse indicando il punto sotto la nuca.

-Si certo- gli sorrisi. Lo feci sedere sul bordo del letto e mi misi dietro di lui in ginocchio, tracciai un cerchio immaginario intorno al punto che mi aveva indicato e notai un rilievo rettangolare quasi invisibile tranne che al tatto. Non c'erano molte spiegazioni logiche. Avevo una conferma, Liam aveva il chip.

 





Harry's pov.



Dovevo solo girare l'angolo e mi sarei trovato a pochi metri dalla porta di Rose. Stavo per girarlo quando notai la figura di Liam che bussava alla porta di Rose. Lei gli aprii, si scambiarono 2 o 3 frasi e lo fece entrare nella sua stanza.

Cosa cazzo ci faceva Liam li? E sopratutto a quell'ora? Va bene che ti sei lasciato con Danielle da poco ma, fratello aspetta almeno un altro mese… ma se questa storia andasse avanti già da quando stava acnora Danielle ora si spiegherebbe l'assenza di un motivo valido della loro rottura. Feci dietrofront e tornai in camera, sotto gli occhi di Louis e Niall alzai le coperte e mi ci fionda sotto.

-Allora?- chiese titubante l'irlandese.

-Allora che? Non le ho parlato- dissi da sotto le coperte.

-E peché?- chiese Louis.

-Era occupata, ragazzi vi prego lasciatemi dormire sono stanchissimo- loro non se lo fecero ripetere e andarono a dormire anche loro. 

Liam e Rose.

Rose e Liam.

Da quanto va avanti questa storia?

Perché mi sto facendo tutte queste pippe mentali? Forse aveva solo bisogno di una mano, di un favore.






Rose's pov.

 

-Allora, ora come va?-

-Molto meglio Rose, grazie- mi sorrise alzandosi dal letto e stiracchiandosi leggermente 

-E' tardi, è meglio che tu vada a dormire- lo congedai

-Vai a dormire anche tu, hai delle occhiaie profonde-

-Buonanotte Liam- gli sorrisi mentre lo accompagnavo alla porta

-Buonanotte dolcezza, ancora grazie- mi disse per poi stringermi e baciarmi la fronte.

-Di nulla a domani- lui uscì,non appena si chiuse la porta afferrai velocemente  il mio palmare e contattai Louis, per fortuna era ancora sveglio e gli comunicai la notizia

-Ora contatto il generale e poi ti dico- mi disse.

-Ok- Louis chiuse la chiamata. Intanto che aspettavo richiamasse mi struccai e mi cambiai. 

Poco dopo Lou mi richiamò di nuovo

-Il generale ha detto di continuare come se nulla fosse successo e di tenere aperti gli occhi e sorvegliare per bene Liam-
-Quindi domani mattina gli stai dietro tu-
-Si certo, per ogni evenienza ti informerò. Ah stanno interrogando Xavier ma non riescono a tirar fuori  nessun informazione-

-Sai, è stato troppo facile fermarlo, e la cosa mi preoccupa un pochino-

-Ehi rilassati, ti stai facendo prendere dalle paranoie, vedi fantasmi dove non ci sono-

-Forse hai ragione tu- dissi dandogli ragione

-Lou io vado a dormire sono stanchissima, buonanotte-

-Buonanotte piccola Rose- chiusi la chiamata attivai la mia sveglia alle 9.30, mi misi a letto e in poco mi addormentai.

 

***

 

Come prestabilito la sveglia suonò puntuale come un orologio svizzero, ma non con quelle suonerie che fanno invidia ad un allarme bomba atomica, una suoneria zen molto rilassante, carina, calma… molto zen per l'appunto. Mi alzai dal letto a andai in bagno per regalarmi una bella doccia calda. Finito, mi asciugai e mi vestii con degli shorts a vita alta con sotto delle calze nere velate, una camicia bianca lasciata un po' a sbuffo e la mia giacca nera di pelle. Mi misi un filo di matita nera e il rimmel afferrai la borsa ed uscii.

Per il corridoio incontrai Paul.

-Buongiorno! Dove vai così presto?- Mi chiede

-Da una amica-

-Sicura che è solo un amica?- mi chiese scherzosamente.

-Si certo, e poi sai che il mio amore è riservato a quelle teste di fagiolo dei ragazzi- dissi ridacchiando.

-Ok mi fido, a dopo-

-A dopo Paul- lo salutai.

Uscii dall'hotel e mi diressi al coffe shop dove mi dovevo incontrare con Cher, si Cher Lloyd. Anche lei ha parteipato alla stessa edizione di xfactor dei ragazzi ed è arrivata subito dopo i ragazzi, cioè quarta.

In una quindicina di minuti raggiunsi il locale ed entrai e la trovai seduta ad un tavolino intenta a firmare qualche autografo ad alcune fan che la circondavano. Era abbastanza concentrata da non notarmi mentre entravo così mi venne un idea, presi un foglio dal piccolo block notes che mi portavo sempre dietro, aspettai che tutte le sue fan se ne andassero e mi avvicinai a lei, continuava a guardare la porta senza prestarmi attenzione.

-Fai un autografo anche a me?- chiesi alterando la voce per non farmi riconoscere, posandole il foglio sul tavolo proprio sotto gli occhi, lei drizzò il foglio e cominciò a scrivere.

-A chi devo dedicarlo tesoro?- mi chiese lei continuando a scrivere.

-A Rosalie o se preferisci Rose- dissi e questa volta con la mia vera voce. Alzò lo sguardo di scatto verso di me ed io le sorrisi.

-Idiota- mi disse scherzosamente mentre si alzava per abbracciarmi.

-Mi sei mancata anche tu- dissi ricambiando l'abbraccio.

Ci sedemmo ed ordinammo due caffè.

-Come va popstar? A quanto ho visto hai fan ovunque-

-Va tutto alla grande- disse lei entusiasta, fare la cantante la faceva esaltare tantissimo.

-E tu? Stai ancora dietro a quei pazzi?- 

-Tutto bene, e sono ancora come li hai lasciati due anni fa, solo un po' più maturi. E poi dato che devo stargli dietro visito molte città durante i loro tour, non sai che spettacolo che è Parigi di sera- 

-Secondo me ciò che ti ha colpito sono i parigini non Parigi- disse ridendo sotto i baffi.

-Cher! Ma che cosa dici?- lei mi guardò con uno sguardo tipo: non dire bugie io so la verità.

-Si ok, ok i parigini non sono poi così male e poi il loro accento e così sexy- ammisi

-Lo sapevo, con me non puoi mentire-

Il cameriere che ci prese le ordinazioni tornò con i nostri caffè.

-Grazie- dissi guardandolo, non era affatto male, su per giù più grande di noi di 2 o 3 anni, castano ed occhi verdi. Lo aveva notato anche Chey (nomignolo che le avevo affibbiato durante il tour di xfactor quando la sorellina di una delle sue fa non riusciva a dire bene il suo nome) che lo fissava.

-Chiedete pure a me se avete bisogno di qualcos' altro- ci sorride cordiali 

-Si certo- cinguettò Chey in modo mieloso ma non fastidioso che solo lei sa fare. Lui se ne andò ed io le diedi un calcio sotto il tavolo.

-Cher sei fidanzata, non puoi tradire così il dolce Craig!- la richiamai.

-Lo so, lo so, e poi lo scrutavo per un amica non per me, sutpida-

-E chi sarebbe questa amica?- chiesi confusa.

-Semplice, tu- rispose lei per poi portarsi alla bocca la tazza di caffè e prenderne un sorso.

-Io? Me? Moi?- chiesi spiazzata dalla sua risposta.

-Si tu, toi Rosalie Carmichael, ma non l'hai visto come ti guardava prima quando è venuto apprendere le ordinazioni?-

-No, perché non mi guardava, punto- tagliai corto, non c'era affermazione più errata di quella.

-Non sei cambiata affatto, soffri ancora di complessi d'inferiorità- disse a bassa voce come se fosse una rassegnazione.

-Ma non è vero- sbottai, quasi mi alzai dalla sedia.

-Si invece stai a vedere- mi disse con uno sguardo di sfida. 
 




 


My corner
Saaaaaalve dopo quasi un mese ecco il nuovo capitolo, non è proprio il massimo è ed un po' smorto, anzi molto smorto scusate, scusate, scusate ancora. Allora come vi sembra? Mi lascierete almeno una recensione vero?
Piccolo sondaggio: Conoscete Cher Lloyd? Se si, cosa ne pensate di lei?
Vi saluto tutti, al prossimo capitolo :)
Jeey.xx

 

  
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