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Autore: itspulcina    27/01/2013    1 recensioni
Le labbra di Santana erano fatte per baciare lei. E lei, beh, lei era fatta per amare Santana. Non sapeva come, dove, quando, perché… sapeva solo che sarebbe stato così.| Brittany era ufficialmente entrata a far parte della lista delle poche cose che la facevano sorridere.| Ed ora, eccola lì, poggiata allo stipite della porta a guardare con il sorriso sulle labbra quel pezzo fondamentale della sua vita. Se, anni prima, le avessero detto che avrebbe avuto tutta quella felicità non ci avrebbe creduto.|
Piccola raccolta di storie brittana, accenni ad altri pairing e friendship.
Missing moments, Baby!Brittana, Future!Brittana, AU. Tanto Fluff.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2.Thinking of You/ Brittany POV

Stare con Sam era semplice. Nessuna paura, nessuna fisima mentale, nessuna sfilza di problemi da risolvere all’orizzonte. Sapeva fami ridere e far parte del mio mondo come pochi altri riuscivano. Eppure, qualsiasi cosa facessi insieme a lui, percepivo sempre qualcosa che non andava. Era una sensazione lieve, che batteva in un antro indefinito della mia mente, ma allo stesso tempo era insistente e lasciava su ogni cosa un retrogusto amaro. Avevo provato a dare un nome a questa sensazione, guardandomi dentro, e quando quel nome l’avevo trovato avrei voluto rapidamente cancellarlo per non pensarci neppure ma quello era sempre lì, sulla punta della lingua a ricordarmi in ogni momento che stavo mentendo a me stessa.  Avevo passato giorni a chiedermi come potessi liberarmi di quella fastidiosa sensazione e di quel nome, per vivermi tutto ciò che mi stava capitando con maggiore serenità, ma avevo compreso che semplicemente non potevo e che dovevo imparare a conviverci.
 
Santana.
 
Era lei, quel nome, quella sensazione, quel vuoto che mi rimbombava dentro. Era così forte da far male. C’erano momenti in cui avevo solo voglia di dimenticare pur di far passare quel dolore ma per il tempo restante, cioè la maggior parte, volevo tenerla lì, a battere negli antri della mente, per il semplice fatto che mi ricordasse che c’era stata nella mia vita. Era buffo: nonostante fosse assente fisicamente, lei continuava ad essere una costante nelle mie giornate, il mio pensiero fisso. Lei a far sembrare ogni mia azione sbagliata. Anche in quel momento, stesa sul mio letto con Sam che riposava placidamente al mio fianco, non riuscivo a non pensare a quanto la stavo deludendo con le mie azioni e mi sentivo quasi sporca, come se la stessi tradendo. Poi, però, ritrovavo il vuoto lasciato dalla sua assenza nel mio petto e mi ricordavo che era stata lei a lasciarmi, lei a scegliere il destino per noi, e la rabbia ritornava ad assalirmi.
 
Santana.
 
Lei e la sua mania di voler tenere sempre tutto sotto controllo, lei e le sue fisime mentali, lei e le sue paure nel futuro. Non c’era mai stato nulla di semplice in lei. Eppure, solo ora mi rendevo conto che forse erano proprio quelle cose a renderla la persona adatta a me. Sì, anche stare con Santana era semplice perché, nonostante le paure, quando stava con me sembrava che il mondo smettesse di girare. Per la prima volta, mi chiesi cosa significasse. Ero forse innamorata di entrambi? Insomma, Sam era dolce, c’era sempre per me, sapeva capirmi. Anche Santana lo faceva, però. Eppure, doveva esserci una qualche differenza solo che in quel momento non riuscivo proprio a capire quale fosse. L’amore, quello sì che era complicato. Sapevo solo che, anche in quel momento, nonostante stessi fissando il viso di Sam, m’appariva sempre il suo. Mi chiedevo cosa stesse facendo, se, dopo aver lasciato Louisville e raggiunto New York, avesse finalmente trovato quello che cercava, se mi avesse definitivamente cancellato dai suoi pensieri. Proprio in quel momento Sam aprì gli occhi e, per l’ennesima volta, mi sentii sporca anche nei suoi confronti perché non riuscivo a dare un freno ai miei pensieri, perché continuavo a desiderare qualcun altro nel mio letto al posto suo. Eppure, lui sembrava non accorgersi di quanto la mia mente divagasse, non se ne accorgeva mai, e, di nuovo, pensai a lei. Lei si accorgeva sempre di ogni cosa, sembrava sondare la mia mente e risalire la corrente dei miei pensieri, lei non aveva nemmeno bisogno di chiedermi se qualcosa non andava. Forse, era questa la differenza tra loro due, mi dissi, prima di scuotere la testa e scacciare via quell’idea. Sam sorrise, in quel modo che mi rassicurava sempre, e si allungò verso di me per baciarmi.
 
Santana.
 
Mi maledissi ancora per aver lasciato che quel nome facesse capolino proprio in quel momento ma, mentre Sam faceva scontrare la sua lingua con la mia, non potei evitare di percepire quella situazione come dannatamente sbagliata. La sua bocca non era morbida come quella di Santana, il suo sapore non era dolce come quello di Santana, le sue mani erano grandi e ruvide e non si stringevano piccole e bisognose, come quelle di Santana, attorno ai miei fianchi, quasi supplicandomi di non scacciarle via. E, poi, anche tutto il resto in me era sbagliato: nessuna scossa, nessun brivido a farmi accapponare ogni centimetro di pelle, nessuna passione ad accendermi, nessuna foga di chiedere più baci, più attenzioni, nessun desiderio di averlo più vicino. Non c’era nulla di quello che precedentemente avevo provato con lei anche con un semplice e del tutto casuale contatto. E, ancora, mi chiesi se era quella la reale differenza o se ero io ad essere ancora così legata a Santana da non vedere nient’altro, da costringermi a vivere nel suo ricordo. Questa volta non scacciai quel pensiero, lascia che si appollaiasse nella mia testa, come un avvoltoio, senza avere il coraggio di darmi risposta. Quando, però, Sam si staccò da me e mi guardò con quei suoi grandi occhi azzurri, non riuscii a non chiedermi dove fossero finiti quei due pozzi neri in cui affogavo ogni volta. Mi chiesi chi stessero guardando ora quegli occhi che prima guardavano solo me, come se il sole fosse sorto e tramontato con me,  e se mai li avrei ritrovati. La risposta che avevo rifiutato di trovare fino a quel momento mi si parò di fronte come un’insegna luminosa ed io fui costretta a vederla: l’unica differenza, tra Sam e Santana, ero io e i miei incasinati sentimenti. Semplicemente, Sam non sarebbe mai stato Santana, per ovvi motivi, ed io mi stavo solo accontentato per non restare sola. 

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Angolo dell'Autrice

Eccomi qui con un'altra breve OS. Questa volta è molto introspettiva e dal punto di vista di Brittany, come vedete può benissimo essere ambientata durante le puntate in corso. Visto che è piccola, in giornata potrebbe arrivarne un'altra se questa riceve qualche apprezzamento. Ringrazio coloro che hanno messo la mia raccolta tra le preferite/seguite/ricordate e chi ha commentato. Non sapete quanto conta per me ricevere i vostri pareri per migliorarmi o, semplicemente, per mettermi ancora più voglia di scrivere. 

-Angi

   
 
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