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Autore: LumineNoctis    27/01/2013    2 recensioni
64 anni fa è finito l'incubo dell'olocausto.
Ma prima di allora, i tuoi capelli scuri e la pelle olivastra, la tua razza, hanno fatto la differenza tra la vita e la morte. Tua, e della tua famiglia.
'E poi c'è tua figlia, anche lei morta. Le sue treccine bionde fermate dal nastrino rosso saranno ancora nel mucchio con i capelli delle altre bambine, insieme ai suoi vestiti ancora profumati di bucato. Voleva solo farsi una doccia, lei. Ed è morta. Andata. Lei, a differenza del fratello, non ha sentito niente di più che il gelo sulla pelle e la morsa della fame sullo stomaco. Il gas l'ha soffocata.'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un incubo, da cui non ci si può svegliare. Sei lì, intrappolato nelle mura del dormitorio, l'aria fredda di fuori che penetra nella pietra grezza delle pareti e si insinua nella smilza coperta rattoppata che ti hanno lasciato. Loro non vogliono farti morire. Non ancora. Vogliono che lavori per loro. Ti danno da mangiare quel tozzo di pane duro, ruvido ed inscalfibile che ti fa miracolosamente rimanere in vita. Goditi questi minuti. Goditi la notte. Goditi gli unici momenti in cui non si sentono gli spari dei tedeschi e i gemiti dei lavoratori, le braccia che si spezzano sotto il peso delle pietre che ti fanno trasportare. Goditi la paura. Assaporala, senti come ti paralizza le membra e il cervello, flette la gola e ti tira fuori quei flebili rantoli continui, che comunque non sapresti far smettere.
Tuo figlio è morto. E' morto perchè per lui era troppo, le sue gambine magre non hanno retto, è caduto. Non l'hanno risparmiato. Occupava troppo spazio, secondo loro. Nell'istante in cui ha smesso di essere utile, l'hanno ucciso. Chissà a cosa ha pensato, quando l'hanno messo spalle a muro. Chissà se aveva paura. Chissà se si è fatto forza ed ha ascoltato l'ordine sputato in tedesco di fare fuoco, dal comandante. Chissà se si è ribellato. Chissà se ha sentito dolore quando la pallottola gli ha rotto il cranio. Chissà.

E poi c'è tua figlia, anche lei morta. Le sue treccine bionde fermate dal nastrino rosso saranno ancora nel mucchio con i capelli delle altre bambine, insieme ai suoi vestiti ancora profumati di bucato. Voleva solo farsi una doccia, lei. Ed è morta. Andata. Lei, a differenza del fratello, non ha sentito niente di più che il gelo sulla pelle e la morsa della fame sullo stomaco. Il gas l'ha soffocata.

E perchè, questo? Perchè sei sbagliata. I capelli scuri, la pelle olivastra. Sei ebrea. L'hai sentito così tante volte, quell'aggettivo, sputato dall' accento duro dei tedeschi o mormorato fra i sottomessi. ma lo sei, è questo il punto. E, facendo dei figli, amando tuo marito, hai condannato tutti. Gli hai trasmesso quella sporca caratteristiche, la razza impura. 

Vorresti morire, ma tanto ci penseranno loro. 
  
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