Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Gold93    27/01/2013    9 recensioni
“Pronto Naruto-sama?”
Naruto guardò tutti i membri del quartetto del suono, uno ad uno, per poi posare lo sguardo sul villaggio, avrebbe voluto che sparisse dalla sua vista, ma alla fine sarebbe stato lui a sparire dalla vista del villaggio.
“Andiamo”
Aveva fatto il primo passo per il cammino dell’oscurità.
Questa storia vede un Naruto intraprendere la via dell'odio, mentre Sasuke resterà a Konoha, spero vi garbi!
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Light & Darkness'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 11. Imboccando la via per le tenebre

 

Tornati sconfitti, da falliti.
Lo sconforto generale e palpabile, un Sasuke bendato e ricoverato teneva gli occhi chiusi.
Non gli importa di nulla, ha semplicemente fallito e Naruto adesso aveva abbracciato le tenebre.
Il suo cuore si contorceva nel capire perché fosse vivo: l’Uzumaki non aveva detto di ucciderlo?
La risposta più semplice stava nel credere che non l’avesse ritenuto più opportuno, lo diceva il copri fronte di fianco a se, con lo stemma della foglia rigato.
Shikamaru Nara entrò senza perdersi in molte parole se non quelle per salutarlo, il moro ricambiò con un verso, né più, né meno.
Shikamaru non inquisì più di tanto, prima di ogni cosa lo informo sullo stato dei compagni: Choji e Neji avevano rischiato non poco, ciò nonostante l’intervento di Tsunade e di una squadra medica capeggiata da Shizune aveva salvato i due genin.
Le condizioni di Kiba risultavano migliori ma non per questo da prendere alla leggera.
“Siamo stati traditi da un alleato della sabbia” rivelò a Sasuke ignaro dei rinforzi ricevuti.
“Tsunade aveva richiesto dei rinforzi della sabbia, tre genin della sabbia uno ci ha pugnalato alle spalle … penso tu ricordi di Gaara del deserto” esclamò infine e l’espressione rabbuiata di Sasuke gli fece comprendere che sì.
L’Uchiha ricordava eccome la forza portante della monocoda.
“Come ha potuto Tsunade pensare che fosse affidabile?” sbottò Sasuke alterato, Shikamaru sospirò.
“Infondo non è andata così male, strano a dirsi ma Rock lee e stato trovato solo privo di coscienza, i fratelli poi hanno comunque salvato me e Kiba” disse infine senza nascondere però una certa scocciatura.
“L’unico rischio adesso sono le tensioni tra sabbia e foglia per la perdita delle for …”
“Non chiamarlo così” sbottò Sasuke di colpo suscitando sorpresa nel Nara.
“Ti riferisci a Naruto? Sai che non era mia intenzione” si difese il membro della squadra dieci giustificandosi.
“Non farlo comunque” decretò Sasuke, se Naruto non era lì al villaggio la colpa stava anche nel considerarlo un mostro o un arma del paese, probabilmente Shikamaru capì perché non ripete l’errore.
“Comunque hai capito, per questa perdita si sono create delle tensioni ma alla fine è una debolezza comune, se l’hokage gestisce il tutto con diplomazia sarà possibile strappare un’alleanza” spiegò infine senza arrivare al vero punto della questione poiché sebbene sottinteso la fugga di Naruto non era ancora divulgata.
E Shikamaru di questa fugga voleva sapere il parere di Sasuke poiché dei cinque solo lui l’aveva incontrato.
“Parlando di Naruto … cosa mi dici di lui?” domandò girando i pollici e scoccando un fugace sguardo, il volto di Sasuke si chino verso il basso.
“E’ cambiato” troncò l’argomento di netto e Shikamaru sospirò.
“Ti prego Sasuke, sii ragionevole, abbiamo rischiato la vita per recuperarlo … vorrei sapere quantomeno il più possibile” esortò lui e il volto di Sasuke si rialzò fissando gli occhi del Nara.
Come avrebbe reagito alla verità sul cambiamento di Naruto? Doveva vederlo per saperlo.
“Ha detto di odiare il villaggio, di non essere compreso, di … non aver trovato la felicità con noi” iniziò a spiegarsi rimembrando ogni singolo momento sia del dialogo, sia della battaglia tra i due.
Il volto di puro odio del biondo, il tono rancoroso del non più futuro hokage.
“Abbiamo combattuto” continuò rimembrando la superiorità di Naruto, il chakra rosso della volpe.
“E lui ha vinto …” epilogo con una punta di amarezza, Shikamaru aveva ascoltato tutto e non disse nulla, la sua unica reazione fu lo sguardo vuoto e triste.
Ci fu poi un bussare ed entro Sasuke, accompagnata da una Tsunade positiva nonostante il fallimento ottenuto da parte del plutone di genin organizzato per il recupero.
“Sasuke …”
La voce di Sakura fu un macigno per Sasuke, il tono triste, forse anche di delusione, per colpa della sua inadeguatezza avevano perso un caro membro della loro squadra.
Non rispose, non disse nulla.
Solo chino il capo, ferito più dentro che nel fisico.
Sakura non parlò oltre o almeno se lo fece evito di parlare di Naruto.
Tsunade verificò le sue condizioni e l’Haruno apriva le tende, blaterando sul bel tempo e su come assomigliasse a una mummia.
Sasuke non sopporto quel trattamento.
“Sei fastidiosa” proruppe e Sakura si volto verso di lui, lo sguardo forse ferito e ancora deluso.
“Io non faccio promesse, perché quando dico una cosa la faccio”.
Silenzio nella sala, tutti volgevano lo sguardo su Sasuke.
“Ho detto che avrei riportato il dobe, oggi ho fallito …” ammise a malincuore stringendo i pugni.
“… ma la prossima volta terrò fede a quanto detto” epilogo e le sue parole portarono sollievo nel cuore della ragazza, Tsunade e Shikamaru abbozzarono un sorriso per la risolutezza del genin Uchiha.
Anche le labbra di Sakura alla fine si curvarono in un leggero sorriso, proprio lei compativa Sasuke e invece dovrebbe essere l’incontrario.
Aveva sempre giudicato Naruto quando dei due il biondo manteneva fede a quanto detto e non si arrendeva, così anche Sasuke.
Lei invece cosa aveva fatto? Nulla.
“Sasuke … la prossima volta ci sarò anch’io a riportarlo” disse risoluta e anche le labbra del genin Uchiha si curvarono in un percettibile sorriso, sbuffando di soddisfazione.
Alla fine tutti avevano compresso da questo errore una lezione.
E gli diede la forza per andare avanti.
Tutti meno uno.
Perché l’unico che più di tutti aveva da imparare qualcosa sui concetti di volontà e speranza, aveva vinto perdendoli.
 

Naruto camminava in un corridoio privo di luci, seguendo il passo di Orochimaru e affiancato da Kabuto.
Non diede peso alle condizioni del Sannin poiché egli aveva il volto bendato, per sua insaputa proprio per lo scambio del nuovo contenitore.
Passavano da cella a cella, il ninja leggendario si rivolgeva a Naruto.
“Alle volte ti dovrai incontrare con altri membri dell’Akatsuki, lo scopo del nostro capo è che tutti conosca ciascuno e impari da ognuno di noi qualcosa” spiegò rivolgendosi al piccolo Uzumaki il quale lo seguiva prestando attenzione.
“Non importa il metodo, voglio ottenere il potere” esclamò dritto andando al sodo, la serpe della organizzazione Akatsuki gli scoccò un fugace sguardo.
Kabuto pensò bene di ammonirlo della pericolosità del suo maestro.
“Il suo aspetto sarà differente ma davanti a te hai sempre il grande Orochimaru …” gli sussurrò al biondo.
“E davanti a te?” domandò enigmatico Naruto fissando il ninja del suono con i suoi occhi azzurri.
“Hai Naruto Uzumaki …” le pupille passarono a un rosso scarlatto “… o la volpe a nove code?”.
Kabuto rabbrividì e Orochimaru sogghigno, ci sarebbe stato da divertirsi con quel ragazzo.
 

Sasuke osservava il soffitto della stanza, ormai non vedeva altro.
Rifletteva su cosa fare, allenamenti, tecniche, quando udì un rumore.
Si alzò di scatto e si avvicino alla finestra, guardando un enorme rospo e sopra di esso un anziano ninja dai capelli bianchi tenuti in una lunga coda.
“Ma cosa …”
“Credo tu non mi conosca Uchiha … sono l’ex maestro di Naruto, il grande Jiraiya!”
 

“Signorina Tsunade … ho una richiesta” cominciò Sakura una volta entrata con il consenso dell’hokage.
Tsunade gli fece segno di continuare.
“Vorrei che mi prendeste come allieva!” affermò e l’hokage la studiò, rivedendosi in lei e rimembrando ciò che le era caro, ormai perduto.
Non voleva che anche lei condividesse quel dolore.
“Sakura Haruno … ho sentito parlare di te da Kakashi, va bene … d’ora in poi non ci andrò alla leggera con te!” decise e Sakura la ringrazio, scolpita nella sua mente l’immagine di Sasuke e quella di Naruto.
Li avrebbe aiutati entrambi, appoggiando Sasuke nel suo cammino e riportando Naruto sulla giusta via.
 

“Son venuto qui per proporti di diventare mio allievo” disse Jiraiya andando al sodo.
Sasuke rimase sorpreso e in parte allettato da quella proposta, dopotutto si parlava del grande Jiraiya.
Gli venne poi spontanea una domanda.
“Ho sentito che avete allenato Naruto” affermò senza chiedere, lo sapeva per certo e Jiraiya infatti non ribadì l’ovvietà.
“Posso sapere qualcosa su questo allenamento?” domandò poi al ninja leggendario e Jiraiya soppeso su cosa dire.
“Come ormai ben sai, Naruto contiene la volpe a nove code … al principio volli insegnargli ben altro ma con il tempo mi vidi costretto a insegnargli come domare il potere del demone”.
Sasuke ascolto le parole del futuro maestro ripensando alla battaglia tenuta, poteva competere con un potere così grande?
Rimaneva pur sempre un Uchiha.
“Potrei sapere a cosa è dovuta questa vostra richiesta di prendermi come allievo?” inquisì l’Uchiha ricevendo una pronta risposta.
“Come ben sai, ho allenato Naruto … ma come maestro ho fallito” esclamò grave ammettendo il suo errore e vergognandosi di se stesso, chissà cosa avrebbe detto Minato se fosse stato ancora vivo.
Anzi, se lo fosse stato, il biondo Uzumaki mai sarebbe andato via.
“E pensa di rifarsi con me?” proseguì l’Uchiha ma Jiraiya scosse il capo.
“Non proprio … se verrai con me sarà appunto per salvare Naruto …” spiegò al moro genin.
“Allora cosa stiamo aspettando? Naruto sarà già a Akatsuki!”
“Non avere fretta, al momento Naruto e fuori dalla tua portata, ho investigato e quanto hanno detto è vero: reclutano forze portanti inclini ai loro scopi …”
Sasuke si rabbuiò a quella voce e continuò imperterrito.
“Appunto! Forze portanti inclini ai loro …” non finì la frase che Jiraiya lo interruppe.
“Dopo le ferite subite da Naruto stesso credi ancora che lui non fosse incline!?” tuonò e la sua affermazione blocco Sasuke.
Incapace di rispondere, alla fine chino il viso verso il basso.
“Ora come ora abbiamo tempo ma … comunque, sonda bene se diventare mio allievo … io stesso non so se è la cosa giusta da fare” esclamò cominciando un nuovo punto del discorso, avrebbe preferito ignorarlo ma andava intrapreso.
“Cosa vorreste dire?”
“Come ho detto poco fa, Naruto è incline ai progetti di Akatsuki, ha scelto di sua volontà di seguirli e anche se lo riportassimo il suo odio non si allevierebbe, forse aumenterebbe” proseguì e Sasuke ricordò le parole di Naruto alla vallata, il biondo aveva appunto detto qualcosa di simile.
“Avendo visto molti ninja capisco che Naruto non è né come Akatsuki, né come Orochimaru … tuttavia l’odio del villaggio lo sta spingendo verso di loro e sta facendo di lui il mostro tanto temuto”.
In quelle parole Sasuke rimembrò il discorso d’inizio missione di Shikamaru, tutto combaciava.
“Se percorrerai i miei insegnamenti non ti garantisco nessun risultato, anzi, forse un giorno ti serviranno non per riportarlo ma per ucciderlo” rivelò e Sasuke inorridì.
Uccidere diventava qualcosa di comune nel mondo ninja, prima o poi avrebbe dovuto farlo e la cosa non gli aveva mai gravato sulle spalle.
Ma pensare di uccidere Naruto …
Non sapeva trovare una risposta a come evitarlo se non rischiare.
“Accetto allora”
“Sicuro? Probabilmente acquisterai solo la forza per batterlo, non per riportarlo” insistette Jiraiya ma Sasuke lo fisso con sguardo carico.
“Per Naruto rischierò … se dovrò arrivare a ucciderlo, voglio farlo almeno sapendo di aver provato a salvarlo in ogni modo consentito” decretò Sasuke e Jiraiya sospirò, alzandosi da dove sedeva e spiccando un balzo verso il rospo evocato.
“ … quando lascerai l’ospedale, inizieremo il nostro viaggio”.
Silenzio tra Sasuke e Jiraiya, nessuno fiata, il vento passa.
E poi l’esclamazione di Sasuke.
“Va bene!”
 

Il tempo è passato dal fallimento della missione guidata da Shikamaru.
Ognuno ha ripreso le proprie attività con motivazione più forte di quella precedente.
Sakura, sotto lo sguardo vigile di Tsunade, svolgeva il suo allenamento come ninja medico.
Kiba e Shino, dopo lunghe passeggiate, si confrontavano: il primo per migliorare affinché possa proteggere amici e Akamaru, il secondo per non essere escluso.
Hinata e Neji affrontavano Hiashi, dopo l’abbandono di Naruto la Hyuga aveva intrapreso intensi allenamenti, tant’è che il padre iniziava a ravvedersi su di lei.
Dopo l’allenamento in casata Hyuga, la genin si univa ai compagni Kiba e Shino.
Vi erano poi il team dieci, Choji mangiava quanto si allenava con la supervisione di Asuma e le cure di Ino.
Nel mentre Shikamaru proseguiva da solo, alle volte accompagnato da Temari, entrambi avevano perso qualcuno in quella missione: Naruto e Gaara.
Infine Rock Lee sfoggiava la forza della giovinezza alla quale persino Gai veniva meno.
Sasuke camminava fianco a fianco con Jiraiya varcando le porte del villaggio, guardandolo un’ultima volta e avviandosi infine.
Da lontano Iruka osservava l’Uchiha, il ritorno del suo alluno più scapestrato dipendeva dal più brillante.
Anche se in cuor suo era proprio il caso perso chiamato Naruto ad avere tutto il suo affetto.
Sasuke prima di andar via, passo di fronte al ponticello dove ogni giorno si sedeva.
Un ricordo della sua infanzia nei tempi in cui Itachi gli privo di ogni legame, proprio lì ne acquisto uno nuovo: Naruto stesso, il biondo passava sempre di lì.
“Quanto avete detto …” iniziò Sasuke.
“Sì … Itachi Uchiha fa parte di Akatsuki”.
Sasuke strinse il pugno e serro i denti.
“Itachi … questo sarà l’ultimo legame che mi porti via!”
E si avviò al seguito del suo maestro.
 

“Kimimaro è morto …” osservò Orochimaru.
Il cadavere del più forte del quintetto del suono giaceva di fronte a lui, in piedi, di fianco Gaara del deserto.
“E sembra l’abbia fatto portando con se un fidato alleato …” notò la serpe di Akatsuki e Gaara si fece avanti presentandosi come forza portante della monocoda.
“Tranquillo so già chi sei … Naruto sarà felice della tua presenza, si sta allenando proprio adesso”.
 

“AHAHAHAHAHAH! Questo moccioso sarebbe il nostro avversario?” tuonò con vigore uno dei ninja banditi tenuti in cella da Orochimaru, di fronte a se aveva il biondo Uzumaki.
“Non prendeteci in giro e fate sparire questa mo … mosca …” la sua voce venne meno quando vide gli occhi azzurri del’ex ninja di Konoha passare a un rosso scarlatto.
“Tranquillo … sarò io a farti sparire!”
Poco dopo, quando Gaara arrivò sul posto, giacevano tutti a terra agonizzanti.
“Gaara … vedo che Akatsuki ha reclutato anche te” esclamò Naruto sorridendogli e porgendogli la mano, il rosso rimase alquanto sorpreso.
“Ecco … e così che si fa tra amici … scusa! Non avrei dovuto prendermi tanta confi …” vaneggiò Naruto per poi essere interrotto dalla sabbia di Gaara.
Non lo ferì, non lo attacco, solo accompagno la sua mano delicatamente alla sua.
E per la prima volta vide Gaara sorridere.
“Amici … e compagni” disse il rosso e Naruto sorrise.
Alcuni ninja si alzarono, sputando sangue e armandosi di nuove armi.
“Alla fine siete solo dei mocciosi!” urlò con ardore uno dei ninja, approvato dai compagni.
Subito si raggelarono alle espressioni fredde e dure dei due, incredibile come potessero sorridere con così armonia e poi mettere un volto così spietato.
“Posso aggiungermi?”
“Con piacere”
I due si affiancarono e sabbia e chakra scarlatto invasero la sala, riempita dalle urla agonizzanti dei banditi e poi tutto tacque.
Il silenziò arrivo e giunse anche il buio.
Gaara del deserto e Uzumaki Naruto in Akatsuki, le prime due forze portanti della organizzazione a nuvole rosse.
Orochimaru li osservava, domandandosi quanti altri si sarebbero aggiunti e chi avrebbe negato soccombendo al potere di Akatsuki.
 

Nel frattempo nove ologrammi si riunivano in una cava, capeggiati da uno particolare dotato di occhi grigi e iridi centriche.
“Il nostro obiettivo è vicino … “
Tempo tre anni e l’oscurità sarebbe calata sulle terre ninja.
 

Angolo autore:

E con questo ho concluso la prima parte della storia!
La serie, sotto suggerimento di Christopher (il quale non manca di recensire un singolo capitolo! Grazie!) si chiamerò: Light and Darkness.
La seconda parte (di cui ho fatto qualche bozza ma scritto nulla) non so come la chiamerò, quindi, se volete essere avvisati della sua pubblicazione, fatemelo sapere nella recensione o con un messaggio.
Infine, passiamo a qualche anticipazione premeditata.
Nella seconda parte avremo:
- Sasuke in versione Road to Ninja, avete presente quello del film casanova munito di rose? Pensavo fosse perfetto visto che sta per allenarsi sotto la supervisione di Jiraiya.
- Naruto e Gaara formeranno un team insieme ad altre due forze portanti, per bastardaggine non vi dico quali.
- I sopravissuti di Akatsuki dopo la saga Pain (ovvero Kisame, Zetsu & Tobi) potrebbero avere delle variazioni.
Detto questo ci si sente alla seconda parte della fic!
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Gold93