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Autore: ItsGinger    27/01/2013    10 recensioni
"Ehi voi, io ora dire mio nome" no no, c'č no troppo cavernicolo, vediamo un po' ah si "Bella raga, come vi butta" no assolutamente no, troppo zarro, ehm forse "Ehm che si dice amico" no fa tanto Bugs Bunny, uhm fatemi pensare, ci sono "Zalve zalvino ragazze" non scherziamo, sembro Ned Flunders e io odio Ned Flunders. Ok ok sono una frana con le presentazioni...quindi inizierņ con un patetico, insipido e comune "SALVE"
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cavemen.

 

 

Era passata circa un'oretta dall’inizio della festa e ci stavamo divertendo come matti. C’era gente che ballava sui tavoli, persone già ubriache fradice e coppiette che ci stavano dando dentro. I ragazzi? Loro avevano deciso di fare un bagno in piscina… ed io? Beh avevo deciso di godermi la serata più che potevo. Stavo bevendo uno dei tanti drink che mi avevano fatto compagnia per quell’arco di tempo, quando sentii la voce di un ragazzo chiamarmi, credo fosse Matt, ma non ne ero tanto sicura siccome con la musica così alta non si capiva niente.

-Cosa c’è Matt? - gli chiesi io, dopo essermi assicurata che fosse lui.

-I ragazzi mi hanno chiesto se tu e le ragazze cantate qualcosa…ti va?- mi urlò lui nell’orecchio. Ho capito che la musica era alta e che ero un po’ brilla, ma cosa cazzo si urlava, non ero mica sorda.

-Non stasera Mattie ahah, sto poco bene, capiscimi, ah- mi rivolsi a lui, cercando di restare il più seria possibile, ma così non fu… credo che l’effetto dell’alcol si stesse facendo sentire.

Tu credi? E’ un miracolo se non sei caduta per terra”.

“Tu…stai zitta, ahahah, sei così buffa”.

“Sì, sei completamente andata”.

“Non è vero, io sono lucidissima, non vedi? Ahahah”.

-Sei sicura di stare bene?- mi chiese Matt con un tono tra il divertito e il preoccupato

-Certo, non si vede? - gli riposi ovvia. Mi stavo prendendo in giro da sola, era evidente.

-A me non sembra. Chiamo Ed, va’- detto ciò si allontanò da me per andare a chiamare il ritardato.

Ahahah, no povero, io gli voglio tanto bene. Sì, io gli voglio tanto, ma tanto bene …Ma perché stavo parlando da sola? Ah boh, tanto non avevo niente da fare.

Oh il mio vestito aveva i brillantini! Che bello… magari s'illuminava, che forza! E magari diventavo Lanterna Verde, yuppie!

Stavo facendo girotondo su me stessa, quando un ragazzo con gli occhi azzurri e i capelli neri mi si avvicinò. Il mio Dado.

-Cel, forse è meglio se ti siedi. - mi disse lui indicandomi il divano.

- No io non voglio, sto bene qui. – sbuffai io incrociando le braccia al petto.

- Per favore, hai quindici  anni, non sei. – ribattè lui.

 …Uffa, che scassapalle.

- Appunto, quindi ho il diritto di decidere per me stessa.- continuai io.

- Sì, ma sei ubriaca e… - cominciò lui, ma si interruppe guardando fuori dalla finestra del salone. Uh ma c’erano delle macchine parcheggiate fuori!

- Belle macchine, ahahah .– ridacchiai sporgendomi dal davanzale della finestra. Aspettate, ma perché c’erano un cespuglio, un carciofo e un puffo che camminavano?

- Cel credo che quello sia tuo fratello – disse Eddie indicandomi l’arbusto.

- Oddio e ora che faccio? No no no. E se mi vede? Sono morta, aiuto… qualcuno mi aiuti!– esclamai scuotendo il mio amico da una parte all’altra come una maracas.

- Calmati, e poi vai sotto il tavolo. Ci pensiamo io e le ragazze. – mi rassicurò lui.

Dopo di che alzò la tovaglia e io mi nascosi sotto. Che cosa figa, mi sentivo come un fuggitivo in quei film che vedevo con nonno Jack quando ero piccola!

Oddio, ma c’erano dei piedi e... una ciambella? Gnam gnam, una ciambella tutta per me. Stavo per afferrarla, quando una mano si posò sulla mia. La figura misteriosa si abbassò per vedere chi si nascondeva sotto il tavolo (ovvero io) e appena misi a fuoco la persona che mi si presentava davanti spalancai gli occhi: Niall.

-Non dire niente a nessuno, tu non hai visto niente ok? E’ solo frutto della tua immaginazione, sono solo un miraggio – sussurrai io dopo, di che scaturii fuori da lì sotto e mi misi a camminare a gattoni su per le scale

- Cel, sei tu? – disse una voce alle mie spalle, una voce che avrei riconosciuto tra tutti.

Liam.

-Ehi ciao, come va la vita? – esordii io, scoppiando poi a ridere.

- Che cosa stai  facendo? – mi chiese lui, con tono interrogativo.

Beh, ahahah, mi aveva trovato che gattonavo sulle scale.

- E’ una sorpresa per Harry, non dirgli che sono qui ok? – gli dissi io facendo il segno di stare zitto e incominciando a ridere. Di nuovo.

- Tu abiti qui… – mi rispose lui ovvio.

- No, io non abito qua. Io arrivo da Pandora, il paese dei panda! Proprio in Via d’Estinzione- gli risposi io cercando di alzarmi, ma caddi come un sacco di patate.

Ahahah, un sacco di patate! A me piacciono le patate. Anche i piselli se per questo.

- Forse è meglio andare in camera – disse lui prendendomi in braccio e portandomi fino in camera da letto.

Ahhh, avevo capito cosa voleva fare, allora volevo accontentarlo, ahahah!

- Sdraiati sul letto, io arrivo subito – mi ordinò lui. Ma prima che potesse uscire, lo afferrai per la maglia e lo avvicinai a me.

Wow, che occhi che aveva. Marroni, ma un marrone meraviglioso, era simile al cioccolato. Ci si perdeva dentro.

- Dai sei pronto a divertirti? Ahahah. – ridacchiai ancora io, dopo essere quasi uscita da quello stato di trance.

- Che cosa intendi? – mi chiese spaesato.

Non gli diedi neanche il tempo di rispondere che iniziai a fargli il solletico, era davvero buffo il modo in cui si contorceva. All'improvviso venni presa di peso e lanciata sul letto, si mise a cavalcioni su di me e di tutta risposta fece ciò che avevo fatto io. Non facemmo neanche in tempo a renderci conto di quello che stavamo facendo che, mentre cercavo di scappare da lui, la porta si aprì di colpo.

Cazzo, Harry.

-Non è come pensi!– si affrettò a dire Liam.

Beh esaminando la situazione si poteva fraintendere, visto che ci ha trovati entrambi sdraiati sul letto. In più il mio vestito si era alzato all'altezza dei glutei (AHAHAH mi fa ridere ‘sta parola, scusate), che situazione imbarazzante.

- Ah no? Allora facciamo una cosa, io intanto mando via la gente, poi dopo ne parliamo.– disse in un tono di voce alterato, dopo di che uscì sbattendo la porta. Credo fosse davvero arrabbiato.

Ahahahah, ma chi se ne frega.

- Hai visto che faccia? Ahahah, tra un po’ gli usciva il fumo dalle orecchie, ahahah! Non è buffo? – dissi rivolgendomi a Liam che, a differenza mia, aveva una faccia seria e contemporaneamente preoccupata, credo per l’atteggiamento che stavo dimostrando in quel momento.

- Perché non ridi anche tu con me? – gli chiesi io ridendo.

- Muoviti, va’… – disse con aria seria.

Ed ora cosa cavolo avevo fatto? Uffa, io non avevo fatto niente di male e lui mi trattava così. Bah, chi capisce i ragazzi è bravo.(?)

“Ce l’ha con te forse perché stai facendo la figura della bambina piccola.”

“Dai che male c’è? E’ stato divertente.”

“Seh vabbè, fai come vuoi.”

“Ma ti fai un po’ i cazzi tuoi? Evapora.”

Per una volta mi ascoltava.

Eravamo arrivati alla fine delle scale quando incontrai gli sguardi delle ragazze e di Eddie che mi chiedevano scusa, ma li rassicurai con un “tranquilli non è colpa vostra” sillabato silenziosamente con le labbra. Poi vidi lo sguardo arrabbiato di mio fratello che, dopo aver gettato occhiate gelide a Liam, mi fece segno di seguirlo in cucina. Ero completamente sicura che sarebbero volati piatti e bicchieri. E delle urla non ne parliamo va’.

-Mi spieghi che cazzo fai? – mi urlò contro Harry.

Appunto.

- Non ho fatto niente, rilassati – dissi cercando di tranquillizzarlo.

Pessima mossa visto che stava tenendo in mano un bicchiere di vetro.

CRAAAAASSSSH.
Come non detto.

- Rilassarmi? mi prendi per il culo? credi che io sia diventato deficiente?! – sbottò arrabbiato.

- Perché non ti fidi? Io ti ho detto la verità, devi sempre fraintendere tutto? - gli urlai di rimando.

- Io so che cosa ho visto, e non pensavo che fossi così...così - mi rinfacciò lui sempre urlando, gesticolando e indicandomi contemporaneamente.

“Mi sta indicando…”

“Ma no?”

“No cioè… Mi sta indicando come se fossi una… una…”

“Sgualdrina?”

“UNA VACCA.”
“Beh, ha ragione.”

“Ehi ma… Oh, tu da che parte stai?”

Pure lei adesso ce l’aveva con me, mado’. Uffa.

- Pensala come vuoi, ma sono abbastanza grande per fare quello che voglio – gridai contro a Harry.

- Fino a prova contraria sei sotto la mia custodia. Ah, non lo sapevi? Beh ora lo sai.- Si rispose retorico. Ma cos’era scemo? Parlava da solo? Poi ero io quella stupida, pft. -Hai solo quindici anni, non sei abbastanza responsabile quindi... dimenticati feste e quant'altro, sei in punizione.- continuò lui sempre con un tono di voce molto alto.

- Tu non sei papà, non puoi decidere per me! – gli dissi io con le lacrime agli occhi.
PAAM.

Uno schiaffo, c’era da immaginarselo.
Portai una mano alla guancia appena colpita. Cazzo, che male.

Cercò di avvicinarsi per chiedermi scusa, ma io lo scansai.

- Non mi toccare, stammi lontano. – dopo di che uscii dalla cucina piangendo.

Andai a sbattere contro qualcuno, alzai la testa e… era Eddie. Mi fiondai tra le sue braccia e cominciai a sfogarmi.

-Andiamo di sopra, puliremo domani. Ragazze, fate vedere voi le stanze ai ragazzi.- e dopo aver avuto un cenno di capo da tutte e due, salimmo di sopra.

Non potevo credere che una bella serata si potesse trasformare in una catastrofe del genere, ma so per certo che per il momento non rivolgerò la parola ad Harry.

Poi si vedrà.

 

 

 

*P.O.V Fanny*

 

Quanto si può odiare un ragazzo da uno a cento? VENTORDICIMILA, è la risposta che state cercando.

Perché non lo posso picchiare? E’ solo un tricheco con dei peli pubici unti in testa.

Non me ne fotte proprio la minchia che è il fratello di Celine, adesso lo picchio. Non credo che lei abbia nulla in contrario, in ogni caso.

-Cel, scendo un momento…- azzardo lasciando la presa sul suo braccio.

-Dove vai?- chiede lei, guardandomi con quei suoi enormi occhioni blu, metà inondati dalle lacrime.

E’ mezza ubriaca, anche se le spiegassi non assimilerebbe niente.

-A fare la cacca.- rispondo come fosse la cosa più ovvia dell’universo. Lei annuisce tranquilla e si volta.

Eddie mi guarda come a dire “non far cazzate” e Amber… beh, Amber niente, continua a reggere Celine che sta barcollando.

Scendo le scale galoppando, quasi(?). No, i cavalli non mi piacciono, allora non galoppo.

ONLY THE HORSEEEES.

Uhmm… Forse ho bevuto un po’ troppo anche io. No no no, devo tenermi lucida per cazziare come si deve quel povero barbone coi ricci.

Entro decisa in salone guardandomi attorno e… Merda, che bordello, cos’è ‘sta cosa? Meglio passare oltre, va’.

Comincio a setacciare la stanza come se fossi un pirata alla ricerca di un tesoro. Capitan uncino!  PORTA IN ALTO LA MANO, SEGUI IL TUO CAPITANO, MUOVI A TEMPO IL BACINO, SONO IL CAPITANO UNCINO!

Ma che cosa sto dicendo? Anzi... perché sto cantando?

Mentre rimugino su cosa avrei detto al cavernicolo, sentii un vaso infrangersi a terra.

Cazzo, ma non sanno che la roba costa? Prima il bicchiere, ora il vaso... tra un po’ si vedrà anche il tetto crollare.

 Mi sporgo oltre la colonna per vedere meglio la scena: i cocci del vaso sono ai piedi Liam – come acciderbolina ci sono finiti? –, Harry lo guarda in cagnesco, ha le orecchie che fumano e gli occhi infuocati.

DRAGONNN BAALLLL.

No ok, non si scherza in una situazione così seria.

Ma chi voglio prendere in giro? E’ buffissimo, sembra uno di quei personaggi giapponesi. Com'è che si chiamano? ah sì... MANGAA!

Ok, ora credo sia il momento giusto per intervenire.

- TU! - grido contro Harry - Come cazzo ti permetti di far piangere la mia migliore amica? Sei uno schifoso, un rigurgito incolore di un cammello incinto, uno sterco di mucca, un ippopotamo obeso con le voglie di un panda con le mestruazioni, un cervello in pappa di un rinoceronte ubriaco, un...un... - continuo io, (sempre urlando) ma vengo interrotta da Harry.

Ahhh che nervi, mi fa salire il sangue al cervello.

- Ma da dove salti fuori tu? - mi chiede stupito.

No, aspettate un attimo, si sorprende della mia comparsa improvvisa e non della mia colorita sfuriata?! Ha pienamente ragione Celine a dire che suo fratello è rincitrullito.

Non che lei sia così sveglia, ma un minimo di sanità mentale, per sua fortuna, ce l'ha.

- Ma mi prendi per il culo? -  gli urlo contro io, sbattendo il piede su qualcosa di morbido e...glassato. Un povero ed innocente muffin è stato vittima del mio tacco nero lucido, che fine orribile.

- Certo che sì, ahahahah!- mi risponde lui, buttando la testa all'indietro e tenendosi la pancia con le mani evitando per un pelo di morire sul colpo.

Perché invece non mi accontenta e schiatta lì sul pavimento? No, troppo crudele, persino per me.

Sta di fatto che la sua affermazione mi ha fatto ribollire il sangue nelle vene e sono pienamente convinta di avere il volto tutto rosso per l'incazzatura.

- Non c'è niente di divertente in ciò che ho detto sai? E non capisco perché tu sembri sul punto di subire un collasso. - gli rivolgo la parola, naturalmente con un tono di voce più pacato e rilassato.

- Misterooo! - mi dice lui di rimando, allungando la parola con aggiunta di "o" per creare una pronuncia spettrale, non rendendosi conto che così sembra un coniglio in calore.

- Qualcuno ha detto mistero? Sono qui! - dice una testa pelata sbucando fuori dalla cucina.

Oddio non dirmi che… non ci posso credere... è... è Enrico Ruggeri! Oh Santa Madre Teresa di Calcutta, salvami tu.

Perché dico così? Perché quando ero in Italia dai miei nonni materni, questi ultimi mi obbligavano a vedere dei programmi insensati. Uno di questi, da come avrete capito, si chiama “Mistero”. Ma poi che razza di programma è, mi chiedo. Cioè, come può interessarti un uomo di mezza età che non ha scopi nella vita e con problemi – abbastanza gravi – di mente che ti racconta di possibili alieni, che hanno creato possibili cerchi nel grano, e che hanno rapito possibili corpi di umani.

Che poi, secondo me, sono dei decerebrati travestiti con dei costumi di carnevale e che, per creare quegli strani cerchi, affittano dei trattori dell'anti-guerra.

Della serie che ‘HO STATO IO COL TRATTORE’.

Che tra l’altro… Cerchi nel grano, cerchi nel grano, cerchi nel grano… Ma cosa trovi?

Ok, basta, la smetto, ahahah.

- Loris… Leopold o come diamine ti chiami tu, caccia quel tizio subito da casa mia! - dico rivolgendo un occhiata al tipo castano con gli occhi azzurri.

- Tecnicamente mi chiamo Louis, praticamente... come vuoi tu - dice alzandosi dal divano e accompagnando il malato mentale all'ingresso e, buttandolo fuori con un tocco di classe – cioè con tanto ti pedata in culo – chiude la porta e si riaccomoda al suo posto.

- Grazie mille TomlinsON - lo ringrazio calcando le ultime due lettere del suo cognome.

L'unica cosa che ho capito della carota umana. Ma che poi, si chiama TomlinsON solo quando è sveglio, oppure quando dorme diventa TomlinOFF?

Oddio no che battuta squallida, peggio di quelle di Harry. Credo, anzi ne sono più che sicura, che l'arrivo dei mentecatti mi abbia fatto diventare scema. Probabilmente lo ero già prima, ma questi sono dettagli insulsi.

- Non c'è di che... mora. - mi si rivolge lui facendomi un occhiolino ma, più che altro, alla fine sembra avere un tic all'occhio.

Dopo ciò, si stravacca sul divano e, mentre posiziona i piedi sul tavolino di cristallo davanti a lui, afferra una bottiglia di birra mezza vuota. Dopo essersela scolata tutta finisce l'opera con rutto fragoroso. CAVERNICOLO!

- Fai schifo lo sai vero? - dico, rivolgendogli uno sguardo disgustato.

Beh, forse non dovrei parlare tanto, visto che con le ragazze facciamo le gare di rutti. Anzi facciamo qualsiasi tipo di sfida: quelle di sputi, tiro delle caccole, chi mangia più schifezze in un minuto, scommettere soldi se una riesce a sputare nell’occhio a Brad Bacarozzodimmerda.

Di solito vinciamo io o Cel. Eheheh.

…Ok, forse era meglio non dirlo questo.

- Oh, mi scusi tanto principessina. Che maleducato che sono! - mi risponde lui con un sorriso falso.

Che ipocrita del cazzo!

Roteo gli occhi e li rivolgo distrattamente alla finestra quando… ma che cazz-?

Sbaglio o…

Oh per tutti gli allevamenti di gamberi.

C’è una corda fatta di lenzuola che scende giù quasi fino a terra e… e Celine che sta scendendo stile babbuino in calore col pigiama e con gli Ugg ai piedi. Mi fissa e mi fa un mezzo sorriso scemo, facendo tintinnare un mazzo di chiavi davanti al suo viso.

 

…Ho bevuto troppo. Ho decisamente bevuto troppo, sì.

Chiudo gli occhi e conto, respirando a fondo.

Una giraffe, due giraffe, tre giraffe, quattro giraffe, cinque giraffe, sei giraffe, sette giraffe, Celine che corre come una barbona verso la macchina…

Un secondo.

Cosa? Celine? Che corre? Come una barbona? VERSO UNA MACCHINA?

E… è la macchina di Harry.

No. Per favore. Non può essere vero. No.

 

Rimango con gli occhi spalancati per un’infinità di tempo, finché probabilmente Harry non si decide di seguire il mio sguardo. E lì è l’apocalisse.

– Celine Hope Margeret Styles! DOVE. CAZZO. STAI. ANDANDO?! – grida Harry rosso come un fottuto pomodoro, e correndo fuori dalla porta seguito a ruota da Liam e quello moro col ciuffo –non so come si chiami, per me sono tutti cavernicoli.

Mi catapulto fuori anch’io, ancora un po’ scioccata.

Qualcuno, molto gentilmente, mi fa cadere a terra, precipitandomi addosso col suo peso piuma.

– Leopold! – urlo incazzata.

Ormai qua tutti urlano. Viva amplifon!

– Sono Louis. – mi corregge lui sempre urlando.

– Fottesega, levati! – lo spintono facendolo rotolare via, in direzione del cespuglio di rose poco più in là. – CEEEEEL! – sbraito ancora, balzando in piedi.

Sento Leopold riafferrarmi per una gamba.

– Scassa meno le palle! – cerco di scrollarmelo di dosso, fissandolo col peggiore degli sguardi.

Leopold non molla, e continua a tenermi il piede.

– Non riesco ad alzarmi. – si lamenta.

Ahahah, ma che carino che è, con quel visino.

No, cazzo sto a di’, è un cavernicolo.

Comunque sia, lui mi fa allegramente cadere di nuovo a terra.

– Ti prego! Quella cogliona di Celine sta andando a uccidersi in macchina, lasciami andare! – lo supplico, esasperata.

Lui sorride e fa di no con la testa.

Ma perché diamine è così carino? Sembra un gatto. Aww.

No, no, no. I cavernicoli non sono carini, oh.

 

Alzo lo sguardo verso il garage e… ehi, non c’è più nessuno. Merda, non c’è più nessuno veramente.

Vedo la macchina di Harry partire in quarta fuori dal vialetto di casa, e poi… e poi Harry con qualche scimmia antropomorfe a seguirlo, che corrono come gazzelle in calore.

Questa cosa non andrà a finire bene, me lo sento.

Sto a pensare in quale crudele modo torturare Celine quando la polizia presa, e improvvisamente sento i tacchi di Amber battere sulle pietre del giardino, e la vedo, con Eddie.

– C-che è successo? – balbettano entrambi.

–Celine… finestra… macchina… Harry… scappata… – farfuglio gesticolando, ancora stesa a terra con Leopold.

Oh, cavolo, sto ancora a terra con quel cavernicolo puzzolente. E lui continua a stringermi un braccio come se fosse un barattolo di Nutella.

Eddie borbotta una bestemmia fra sé e sé, quando si accorge del casino che è successo.

Si riesce ancora a sentire la voce di Harry che grida a Cel di fermarsi.

 

Temo che tutto questo sarà un bordello.

Non finirà bene, no, no, no.

 

 

 

 

 

 

 

 

SESSANTANOVE CON GLI ONE DIRECTION.

Grazie per l’attenzione a tutte!

Questo capitolo è stato qualcosa di simile a un parto trigemellare.

Ho faticato taaantissimo a scriverlo, e vi chiedo scusa se ci ho messo così tanto ç_ç

E questo capitolo è stato reso possibile anche grazie a quella strafiga di Peep, che vi saluta tutte.(?)

Beeeh, spero che continuerete a seguirmi e a recensire! ^_^

Stavolta cercherò di essere più puntuale con gli aggiornamenti, LOL.

CIAAAAO A TUTTE PELLE PAMPINE.

A presto!

 

Ginger xx

  
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