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Autore: MichaelJimRaven    27/01/2013    1 recensioni
Arrivo al castello di Peter, james e Sirius
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Le vacanze estive del primo anno avevano dato a Peter la possibilità di sgomberare la mente, affollata dalle innumerevoli nozioni apprese durante l'anno scolastico. Hogwarts era assolutamente strabiliante e favolosa come si era aspettato e aveva smania di farvi ritorno. Gli ultimi giorni di agosto sembravano interminabili. Non aveva trascorso una buona estate a Cingor Deary, il sobborgo dove abitava, situato appena fuori Leicester. Doveva affrontare quasi tutti i giorni lo scherno dei ragazzi del vicinato.
"Sei un pancione, Minus! "
"Pappamolla!"
"Non sai fare nulla, verruca!"
E così via, in un’infinita serie di insulti di questo genere. La sera, però, al sicuro nella sua stanza, Peter pensava a come si sarebbe vendicato al compimento del suo diciassettesimo anno di età. Quei maledetti l'avrebbero pagata cara per averlo sempre trattato male. Eccome, se l'avrebbero pagata! L' unica cosa che ancora lo tratteneva nello sfoderare la bacchetta e scagliare qualche incantesimo contro quei ragazzi era il timore di venire espulso da scuola e di non rivedere più i propri amici.
Chissà come stavano James, Sirius e Remus… Solo l'ultimo arrivato gli aveva scritto per informarlo sull'andamento delle proprie vacanze.  
"Qui a St.Catchpole è tutto tranquillo. Mio padre mi ha bandito dal salotto per colpa dell'ultimo tentativo di trasfigurazione: per colpa mia la sua poltrona preferita somiglia a un cuscino sfondato. Mi odia per questo!"
Remus era divertente: parlava sempre con lui, anche a scuola. Però la sua ammirazione andava tutta a Sirius e James.
Erano di gran lunga due ragazzi formidabili. Doveva faticare parecchio per rimanere al loro passo, in tutto; però si impegnava ai limiti delle sue possibilità per riuscirvi. Appartenere al loro piccolo club lo faceva sentire importante; migliore, in qualche modo. Era inebriante sentirsi parte di quella che riteneva a tutti gli effetti una piccola élite, anche se i quattro appartenevano tutti solo al primo anno.
Anzi, oramai al secondo!
Il secondo anno era alle porte. Era già andato a Diagon Alley a prendere le nuove cose e i libri per il secondo anno e, in più, aveva ripassato con enorme piacere sia Trasfigurazione che Incantesimi. Grazie agli esercizi a cui si era sottoposto durante le vacanze, oramai padroneggiava tutto a dovere: non assomigliava per nulla al goffo bambino di un anno prima, quasi incapace di reggere in mano la bacchetta.
Non voleva sfigurare con i suoi amici.
Anche se il percorso didattico di Peter era comunque buono, l'aria che si respirava a casa sua non era propriamente allegra.
I signori Minus sembravano preoccupati per qualcosa che non volevano far trasparire in casa, durante il normale svolgimento delle funzioni quotidiane. La notte, però, la voce acuta della madre – nonostante ella si prodigasse nell'usare il volume più basso che potesse concedersi – faceva arrivare alle fin troppo curiose orecchie del figlio le notizie relative a strani accadimenti di cui il Ministero non divulgava informazioni.
Durante una di queste conversazioni, Peter era rimasto decisamente attento e sveglio seduto sul proprio letto, le spalle poggiate alla testiera e le braccia incrociate. Un piano sotto di lui, Maggie e Gerard Minus parlavano tra di loro.
"Ancora non si è saputo nulla?"
"No, Meg. Sanno solo che alcuni babbani sono morti, proprio come su, a Little Hangleton, qualche anno fa! E sicuramente è stata colpa di un Anatema!"
"Come possono dirlo con certezza? Nessun mago potrebbe essere così meschino da uccidere a sangue freddo delle persone ignare!"
"Hanno trovato i cadaveri di tre persone proprio nella sala principale! Intatti, non un solo graffio!"
"… essere stato? … Ministero… idea… Diavolo!"
Peter si era spinto fin quasi al bordo estremo del letto. I suoi genitori dovevano essersi spinti oltre il limite della cucina poiché le parole non erano più nitide come prima.
Quello che era certo era che qualcuno aveva avuto la sfortuna di imbattersi in qualche mago balordo.

Il viaggio da Londra a Hogwarts si era svolto senza intoppi. James, Remus e Peter erano seduti in uno scompartimento per conto loro. Nessun altro si era aggiunto loro, così Peter aveva messo al corrente gli altri due di quanto aveva ascoltato a casa sua in quei giorni che precedevano il rientro a scuola.
"Pazzesco! Chi mai potrebbe avere interesse a far fuori qualcuno?"
"Non lo so, James! Certo, è strano che la Gazzetta non abbia riportato nulla. Mio padre dice che gli auror sono in cerca di indizi da mesi."
"Gli auror sanno fin troppo bene con chi hanno a che fare, Peter…"
Remus aveva preso la parola, dopo aver solamente ascoltato per la maggior parte della discussione.
"Quest'estate ho avuto un permesso speciale da parte della scuola e del ministero per poter praticare la magia a casa, sotto la supervisione di un Mago Accreditato. Per colpa delle mie assenze, ho perso molte lezioni pratiche... Silente e Dippett sono stati così gentili da permettermi dei "recuperi speciali", ecco." Lupin era stranamente arrossito a quelle parole e la cosa non era sfuggita né a James né a Peter.
"Elphias Doge, uno degli auror più giovani, veniva a casa mia per controllare che non facessi troppi danni e comunicava al Ministero tutte le magie che tentavo di eseguire, in modo da averne la lista completa e controllabile! Be’, durante una delle mie sessioni di Incantesimi, gli è sfuggito qualcosa a proposito di un certo Riddle!"
"Riddle? Ma è il nome dei morti di Little Hangleton!"
Peter si era subito ripreso la parola, cercando di spronare Remus a dire di più.
"Fammi finire, Peter! Riddle, dicevo, è il nome di chi si presume abbia compiuto gli omicidi, oltre che, per sfortunata coincidenza, il nome degli assassinati!"
"Ma non ha senso, Remus! Se io volessi andare ad ammazzare qualcuno, così per gioco, non andrei sicuramente da qualcuno che si chiama Potter!"
Remus aveva annuito, passando lo sguardo da James a Peter, il viso pallido, forse più del solito, e lo stesso sguardo stanco che aveva nei mesi primaverili, poco prima della fine della scuola.
Peter stava giocherellando con la carta di una cioccorana e guardava fuori dal finestrino. Le montagne stavano iniziando a circondare il treno. Di lì a poco sarebbero arrivati a Hogsmeade.
"Come mai Sirius non è qui, James?"
Peter aveva posto distrattamente la domanda al ragazzo, cercando di farla sembrare casuale. In realtà, aveva notato subito l'assenza di quello che era quasi un fratello per Potter ed era incuriosito da quell'assenza.
James aveva fatto spallucce a quella domanda e si era messo ad ordinare la propria roba per prepararsi a scendere.
"Ne so quanto te, Peter! È sparito da casa mia almeno una decina di giorni prima della partenza per Londra. L'unica cosa che so è che non è di sicuro andato a casa sua! A quanto pare, la famiglia non è per nulla felice del fatto che sia finito a Grifondoro! Anzi, la madre ha scritto addirittura a Dippett, per fargli cambiare casata!"
James stava ridendo sguaiatamente, ricordando Sirius che imitava la voce della sua vecchia, girando per casa sua avvolto in una coperta a mo’ di scialle.
"Preside Dippett! Sono oltremodo delusa dalla scelta del Cappello Parlante riguardo l'appartenenza sociale di mio figlio alla casa di Grifondoro. È noto che tutti i Black siano sempre stati dei fieri Serpeverde! È possibile che la magia che risiede in quell'oramai obsoleto lembo di stoffa si sia esaurita del tutto! La capacità di giudizio è di sicuro andata a farsi benedire e credo, quindi, sia arrivata l'ora di metterlo in pensione!"
James aveva cercato di imitare il più possibile il tono di voce stridulo e seccato che Sirius era riuscito a rendere così bene. Il risultato era stato un suono così sgradevole che sia Peter che Remus si erano turati le orecchie, mentre ridevano per le smorfie del loro amico.

Nel castello, i primi tre mesi del secondo anno scolastico di Peter erano ormai trascorsi. Erano volati come se quasi non fossero nemmeno esistiti. Sirius era arrivato in ritardo alla cena di inizio anno, scortato addirittura dal professoressa McGranitt. James, che era entrato nella squadra di Quidditch come cercatore, passava tre quarti del suo tempo a giocare col boccino, passandoselo davanti e riprendendolo veloce, come una sorta di scacciapensieri.
Durante una delle lezioni di Pozioni di novembre, Lily Evans aveva aiutato Peter a terminare senza intoppi una Pozione Rigenerante. Senza il suo aiuto avrebbe di sicuro preso una T. Non era bravo quanto Sirius e James, ma era più bravo di Remus. Remus era negato per le lezioni di Pozioni anche perché le sue assenze cicliche gliele facevano perdere quasi tutte. Era in preda al panico totale mentre cercava di venire a capo del proprio calderone.
Un ragazzo del secondo anno di Serpeverde però, non era molto felice del fatto che Lily Evans frequentasse il piccolo gruppo di cui Peter era parte.
Severus Piton si era avvicinato al loro tavolo, guardando Peter in modo malevolo.
"Non dovresti aiutarlo, Lily. Non imparerà mai se non lo fa da solo!"
Lily Evans, capelli rossi, occhi verdi ed il viso dolce di chi vive la vita con la leggerezza e l'ingenuità di chi non vede il male in nessuno, aveva voltato il proprio sguardo ad incrociare quello di Severus Piton: magro, con lunghi capelli neri che sembravano sempre unticci e lucidi ed un naso decisamente troppo pronunciato.
"Non essere sgarbato, Severus! Dovremo tutti aiutare chi ha più bisogno!"
Peter era arrossito a quelle parole. Odiava venir trattato da incapace. Era sempre stato geloso di chi ne sapeva più di lui e anche se la sua volontà di essere alla pari con gli altri era grande, non così era la sua capacità pratica nel fare molte cose.
"Ha ragione Mocciosus, Lily! Grazie, faccio da me!"
Seccato, Peter aveva scostato la ragazza dalla propria postazione n maniera sgarbata. Lily era trasalita.
"Non permetterti mai più di chiamarmi così, Minus! Altrimenti..."
"Altrimenti cosa, Mocciosus?"
Sirius e James si erano alzati dal proprio esperimento di Pozioni, avvicinandosi di qualche passo a Peter. Sirius aveva la bacchetta in mano e la teneva puntata contro Piton.
Lily era indietreggiata istintivamente di qualche passo mantenendo lo sguardo tra Piton e Sirius, in silenzio. James, allo stesso tempo, guardava Lily con un espressione decisamente ebete.
Solo dopo qualche secondo la ragazza aveva aperto bocca: "Bella prova, in tre contro uno! Proprio bravi!"
Lily si era ora posta tra i due, rimettendosi esattamente dove era poco prima: esattamente sulla "linea di tiro" di Sirius.
Il professore stava controllando qualcosa su alcuni testi in fondo all'aula ed era così preso dalla ricerca da non accorgersi del piccolo tafferuglio che si era creato.
James si era portato a fianco di Sirius e, alzata la mano, l'aveva prontamente abbassata sulla bacchetta di Sirius, proprio nel momento stesso in cui Lily si era frapposta a lui e Piton.
Sirius aveva scoccato a James la stessa occhiata che avrebbe potuto dare Cesare, tradito da Bruto.
"Che fai, Potter? Mi impedisci di giocare con Mocciosus?"
"No, rimbambito di un Black! Ti impedisco di farti espellere!" aveva detto sottovoce, indicando con un cenno del capo il professore che era solo alcuni passi più indietro, anche se distratto.
Mentre parlava, però, James continuava a guardare Lily Evans con un sorriso idiota stampato in faccia.
Piton e Peter avevano notato la cosa. In particolare Piton, che aveva indurito ancora di più lo sguardo ed i tratti del viso.
Rimasero tutti così, per alcuni secondi, a fissarsi in silenzio. Il resto della classe non si era quasi accorto di nulla, eccezione fatta per un paio di Serpeverde che avevano già finito la loro pozione e speravano vedere qualcosa di interessante.
Sirius stava soppesando tra sé la possibilità di fregarsene di ogni tipo di punizione e scagliare qualche fattura contro Piton, ma qualcosa nella faccia di James lo aveva fatto desistere.
"Va bene! Va bene! Per stavolta te la sei scampata, Mocciosus!"
A quelle parole, il viso di Lily si era disteso. James aveva abbassato del tutto la mano e Piton si era voltato stizzito verso Lily.
"Non mi serve la tua protezione, Lily!"
"Sì che ti serve, Severus! Erano in quattro, con Minus!"
Aveva indicato Peter, curvo sopra la propria pozione mentre stava mescolandola senza guardarsi attorno.  
Il Grifondoro non voleva si notasse, ma aveva le orecchie ben tese verso i discorsi che stavano facendo i due ragazzi poco davanti a lui.
Piton aveva borbottato qualcosa di simile a "Stai Attenta a Potter, piuttosto che agli altri!" e aveva ripreso il suo posto in mezzo agli altri Serpeverde, tirando fuori il suo vecchio e usato libro di Pozioni.
Il professor Lumacorno era rimasto quasi tutta la lezione ad ammirare le nuove pagine dei libri di "Uso delle Erbe Curative" che aveva avuto in prestito dalle dispense di Erbologia. Non aveva quasi minimamente più badato la classe fino a quando si era riavuto dalla sua estasi ricercante ed aveva ripreso a spiegare i benefici effetti della pozione rigenerante.
"Bene, ragazzi miei! Voglio sperare che siate stati tutti in grado di ottenere una pozione appagante e perfetta, come descritto nel vostro testo! Nel caso non fosse così… be’, qualche punto andrà levato a qualche casata, temo!"
In mezzo a tutto questo, Peter era riuscito a non rendere vano l'aiuto di Lily, mescolando la pozione fino a raggiungere il colore violaceo che la ricetta richiedeva.
Lumacorno era arrivato proprio dietro di lui e si era chinato sul calderone del ragazzo.
"Perdinci, Minus! Questo è un buon lavoro! Bravo, ragazzo!"
"Grazie professore... Ma sono stato aiutato da Lily Evans!"
Piton aveva alzato lo sguardo dal proprio libro e ora stava guardando dalla parte di Peter e del professor Lumacorno.
Dietro di loro, Sirius e James si erano appena spiaccicati la mano sul viso in palese segno di disaccordo per la troppa onestà dell'amico
Lily, invece, aveva chinato il capo sul proprio calderone fingendo di controllare che la fiamma fosse al giusto livello armeggiando con il regolatore.
"Be’... Suppongo che avesse finito prima di te! In fin dei conti è una studentessa in gamba, la nostra Evans! Potreste istituire un piccolo corso di recupero, in dormitorio! Credo che lei sarebbe disponibile. Dico bene, Lily?"
La domanda di Lumacorno era caduta addosso a Lily come se arrivasse da molti piani più in alto ed il suo peso la costringesse a chinare ancora di più il capo mentre un flebile "sì, professore" le usciva di bocca.

"Grazie per l'aiuto, Lily. Non credo avrei fatto un buon lavoro senza il tuo aiuto."
Remus, aiutato anche egli dalla ragazzina con i capelli fulvi, stava rientrando nella sala comune con lei. Sirius, James e Peter erano scesi per andare a vedere James provare qualche mossa con la scopa ed il boccino.
Erano oramai arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa, dopo aver percorso le rampe di scale attendendo che esse decidessero quale direzione prendere.
"Non mi ringraziare, Lupin. Siamo tutti Grifondoro! Dovremmo sempre aiutarci tra di noi. E so che tu non hai un buon rapporto con alambicchi e calderoni!"
"In realtà, li odio proprio! Non riesco a capire a cosa possa servirmi preparare delle pozioni che posso tranquillamente chiedere ad un mago esperto!"
"Il professor Lumacorno dice che un nozionista abile è capace di salvare tutti da quasi tutto! Severus è d'accordo! Lui è realmente bravo con questa materia… e voi dovreste smetterla di prenderlo in giro!"
"Ma è odioso! Non parla mai con nessuno, è schivo e ci guarda sempre come se ci disprezzasse! Chi gli ha mai fatto nulla…"
"Severus è solo timido, Remus. È un bravo ragazzo… È solo un po' particolare e più chiuso di voi!"
"Comunque non mi piace! E dovresti starci attenta: sembra sempre sul punto di lanciare qualche anatema, quando ti vede parlare con noi!"
A quelle parole, Remus si era fermato davanti a Lily e l’aveva fissata.
"Davvero, Evans! Stacci attenta, ok?"
Lily era rimasta ferma, immobile, davanti al ragazzo che era decisamente più alto di lei. Da quella distanza ravvicinata, Lily non poteva fare a meno di notare che le occhiaie di Remus erano peggiorate e la sua aria non era propriamente sana.
"BacchettaStagna!"
La parola d'ordine pronunciata da Lily aveva fatto scivolare di lato il quadro della Signora Grassa, rivelando il buco che vi era dietro e che portava alla Sala Comune dei Grifondoro.
"So badare a me stessa, Remus! Tu, piuttosto… Non ti vedo bene. Dovresti andare in infermeria!"
Lupin era indietreggiato di un passo e si era guardato nervosamente attorno.
"Credo che ci andrò tra poco… Voglio andarci prima che sia buio. Non mi piace girare per il castello di notte." E aveva dato uno sguardo alla finestra della torre che guardava il parco: il tramonto tingeva di rosso le cime degli alberi della Foresta Proibita, donandole un tocco di magia in più.
"Non sai mai in chi – o in cosa – puoi imbatterti!"
Un sorriso mesto si era delineato sul volto stanco e pallido del Grifondoro.

La mattina di Natale, solo Remus e Peter erano al castello, assieme ad un altro paio di Grifondoro che erano rimasti lì per studiare. Peter stava scartando i suoi regali con l'eccitazione di un bambino di sei anni. Remus aveva appena finito di mettere via i suoi e stava osservando curioso il libro che teneva in mano Peter.
"Che libro è?"
Il paffuto ragazzo lo stava rigirando tra le mani. Il libro non presentava alcun tipo di scritta sulla copertina in pelle rigida. Era piuttosto voluminoso.
"Non ne ho idea, Remus. Me lo manda mio nonno! Vediamo, magari dentro c'è scritto qualcosa!"
Aveva aperto delicatamente la copertina e sfogliato le prime pagine che erano bianche, come tutte le altre.
"Non... Non capisco! È un libro vuoto! Che cavolo di regalo sarebbe?"
Peter continuava a rigirarsi il volume tra le mani, capendone sempre meno sotto gli occhi curiosi di Remus.
"Passamelo un attimo."
Le mani del ragazzo erano subito corse alle ultime pagine, sfogliandolo velocemente ed arrivando ad una che presentava un enorme piegatura sul lato.
"Visto?! Forse qui troveremo qualcosa di utile!"
Con l'ausilio del dito indice, facendolo scorrere lungo la piega, la pagina era tornata liscia e si potevano notare delle parole, dietro la piega.
"Gioia Schiocca?"
Appena pronunciate quelle due semplici parole, il libro aveva iniziato a popolarsi di scritte, frasi e appunti. L'inchiostro sembrava emergere dalla pagine bianche come se vi fosse versato sopra a dei minuscoli canali. Era interamente ricoperto di annotazioni di tutti i tipi che riguardavano pozioni, magie, e anche molte cose su Hogwarts Castello: corridoi sconosciuti, stanze particolari e, cosa più curiosa di tutte, una lista di alcuni passaggi segreti.
"Wow!" era solo riuscito a dire Peter, mentre Remus gli passava il foglio scritto a mano che accompagnava quel regalo.
"Qui c'è scritto qualcosa, Peter. Era assieme al libro. Tieni!"
La calligrafia era fluida e molto arrotondata. Minuta la scritta e lunga almeno mezzo foglio.

"Qui ci sono tutti i segreti che ho scoperto quando studiavo ad Hogwarts, Pete! Può esserti molto utile sia a livello scolastico che per divertmentoi! Io non ero proprio un alunno modello, ai miei tempi.
Spero tu possa usare queste mie dritte nella maniera più opportuna! Passa un buon Natale!
Ah, Nonna ti saluta! E dille che te l'ho detto, altrimenti mi leva la Burrobirra! 

Nonno Hughes

P.S. Magari, evita di lasciare in giro questo libro, ok? Non credo che Preside e professori approverebbero molte delle cose che ci sono qui dentro."

Posato il foglio sopra il tavolo, era calato un silenzio tra i due, rotto solamente dal crepitio dei ceppi che stavano bruciando nel camino.
Sia Peter che Remus stavano realizzando meccanicamente le infinite possibilità che quel volume avrebbe portato alle loro vite.
"Io amo tuo nonno, Minus!"
"Mio nonno è un grande, Remus! Bolide quadrato! Qui ci saranno almeno una trentina di stanze che non abbiamo ancora visto. Per non parlare dei passaggi segreti!"
"Credo che i custodi li conoscano! Specie Hagrid!"
"Be’, possiamo sempre scoprirlo no? Abbiamo almeno altri dieci giorni per provarli tutti senza farci scoprire!"
I successivi giorni delle vacanze di Natale, sia Peter che Remus si erano divisi i compiti per scoprire quante più cose possibili con l’ausilio del libro che Nonno Hughes aveva mandato al nipote. I passaggi segreti erano sette, in tutto.
"Incredibile! Possiamo spostarci perfino tra qui e Hogsmeade e addirittura tra qui e Nocturn Alley!"
"Nocturn Alley? E come ci si arriva in quel postaccio, Remus?"
"Be’, dentro la Stanza delle Necessità, a seconda di quello che ti occorre, appare quello che ti occorre, no? Diciamo che, se vuoi andare a Nocturn Alley, la stanza ti presenta una specie di deposito di cianfrusaglie varie! In mezzo a queste, ci trovi un enorme armadio scuro! È descritto nel libro di tuo nonno! Ci entri, pronunci la formula e... voilà! Il vecchio Sinister non mi ha visto per un soffio! Meglio usarlo solo di notte, quando il negozio è chiuso!"
"Meraviglioso! E… e l'altro?!"
"L'altro porta direttamente nella sala sotterranea della "Testa Di Porco", a Hogsmeade. Ho riconosciuto la puzza di capra! Ricordi? Shacklebolt e Rodolph dicevano che il titolare ne ha una domestica!"
"Hai un olfatto unico, Remus! A volte non capisco come tu faccia!"
Le parole di Peter avevano bloccato per un attimo l'euforia di Lupin, che aveva chiuso il libro e si era messo ad armeggiare con la propria sacca scolastica fin troppo alacremente.
"È solo memoria olfattiva, Peter. Nulla di strano!"
Anche se la cosa avesse voluto essere totalmente fatta passare in secondo piano, Peter si era accorto del repentino cambio di umore di Remus.
"Be’, se lo dici tu, meglio! Vorrà dire che inizierò ad allenare anche il mio! Mi sarà utile distinguere gli odori, quando entrerò di notte in cucina per rubacchiare il cibo!"
"Esiste un passaggio che porta alle cucine?" aveva chiesto Remus, rialzando il viso  dalla propria sacca.
"Certo. Uno che va alle cucine, uno che va a Mielandia e uno che arriva dritto dritto in una vecchia catapecchia di Hogsmeade!"
Peter sfoggiava la sua aria fiera! Era riuscito a percorrere ben tre passaggi segreti pericolosi, senza farsi scoprire da nessuno. Era piuttosto felice della sua destrezza. Stava crescendo in sicurezza ed autostima e questo lo doveva soprattutto ai suoi amici.
"Be’, Minus… Allora è giusto che tu sappia che un altro passaggio porta dritto dritto al "Tre Manici di Scopa! E questo significa che possiamo andare a prendere burrobirra e quant'altro, più o meno a volontà!"
"Certo, basterà capire bene come preparar la pozione polisucco, e potremo trasformarci in chi vogliamo, senza farci beccare!"
"So che James è a buon punto… E Sirius ha già capito la sequenza esatta degli ingredienti da smistare! Quei due sono dei veri geni, in Pozioni!"
"Siamo a cavallo, Remus! Mandiamo subito una lettera a James e Sirius per informarli delle scoperte!"

Il rientro dalle vacanze era stato così veloce e intenso da non aver nemmeno fatto capire agli studenti che ci fosse stata un a pausa. I professori sembravano essere sul piede di guerra con compiti e dimostrazioni pratiche ed il tempo libero che i ragazzi avevano avuto per prendere parte alle scoperte fatte durante le feste si era dovuto spalmare nei tre mesi successivi. Mesi nei quali la malattia di Remus sembrava peggiorare. Saltava più giorni di prima e ogni volta che ritornava a seguire le lezioni sembrava sempre peggiorato. Perfino il professor Lumacorno lo aveva preso in disparte e aveva voluto chiacchierare con lui per via dei problemi che avrebbe incontrato nel saltare troppe lezioni. Un mezzogiorno di aprile, erano tutti seduti al tavolo di Grifondoro mentre veniva servito il pranzo. Remus aveva una vistosa fasciatura che gli copriva metà del viso; sembrava una mummia.
"È stato un dugbog. Quando sono tornato a casa dal San Mungo, mio padre ha voluto portarmi nelle paludi per verificare che non ci fossero stati problemi di sparizione di questi esserini. Sfortunatamente, sono inciampato e finito a faccia in giù proprio sopra uno di loro! Come sapete, si mimetizzano e diventano simili a dei piccoli tronchi! Non sono molto amichevoli se gli cadi sopra! Questo mi ha graffiato e morso il viso, fino a che mio padre non è riuscito a staccarmelo di dosso!"
Sirius e James avevano preso subito a canzonare Remus per la sua goffaggine, ma Peter e Lily erano rimasti in silenzio, facendo molta attenzione al proprio pasto.
"Lo sai anche tu che non è stato un dugbog, Peter!"
"No, Lily. Lo so. Prima o poi gli chiederò il vero motivo di quella benda!"
Mentre continuava a guardare Remus che ora rideva e scherzava con gli altri due amici, Peter aveva dato uno sguardo al calendario che era affisso dietro le clessidre delle casate.
In quel calendario magico era indicata ogni tipo di informazione possibile che riguardasse sia il tempo che lo zodiaco. Aveva estratto quindi un altro calendario, molto più piccolo, dove aveva annotato in rosso tutte le assenze di Remus.
Vi era una cosa sconcertante, una coincidenza del tutto assurda. ogni assenza del ragazzo coincideva con una precisa fase lunare.
Di lì a dieci giorni ci sarebbe stata nuovamente la luna piena.
  
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