Shonen-ai; Shōnen'ai è un genere giapponese di anime e
manga che include una relazione affettiva omosessuale tra adolescenti o giovani ragazzi,
spesso affini ai canoni bishōnen.
Mentre il genere shonen-ai tratta le relazioni gay da
un punto di vista più romantico, quello yaoi si focalizza invece più sull'atto
sessuale esplicito.
(Wikipedia- the free encyclopedia)
Sex Issues-
problemi di sesso
-chapitre deux-
-Wonderbot è tornato!- la voce di Tenma era affannata. Kanon lo
vide arrossire appena, quando la vide -Shindou-senpai!-
lo sentì esclamare, boccheggiando.
Akane sorrise mesta, al modo di chi la
sa lunga, e battè una pacca sulla spalla della ragazza di fianco a lei, che era
arrossita a sua volta senza capirne il motivo -Kanon-sama,
andiamo?- le scappò un risolino e si coprì le labbra con la mano.
-E-eh? Ah, si.- la più grande tornò
presente a sè stessa, schiarendosi la voce. Si
sentiva in imbarazzo, in quei vestiti, e non riusciva a capire se l'espressione
del tutto persa di Tenma dovesse lusingarla o meno.
-Si, andiamo!- si riprese quindi il capitano, sviando lo
sguardo del suo senpai e riaprendo la porta dello
spogliatoio, lasciando galantemente il passo alle signore, impacciato.
-Tenma-kun, la prossima volta ricordati di
bussare.- gli sussurrò Akane quando gli passò affianco,
facendolo avvampare -Questo è pur sempre lo spogliatoio delle ragazze.- sorrise
furba, superandolo.
Shindou sentiva gli sguardi di tutti
addosso. Quelli di Tenma e Fey,
in particolare, le stavano perforando la schiena, mettendola in difficoltà.
Cercò di ignorarli e concentrò la sua attenzione su Wandaba,
che, seduto al posto del guidatore del caravan Inazuma
la guardava con espressione grave.
Dentro il camioncino c'erano solo i sei a conoscenza del fatto, e quando Wonderbot
aprì bocca per parlare, il silenzio era tombale.
-Ho parlato con il professor Crossword.-
cominciò, volgendo l'attenzione a Shindou, che lo
guardava ansiosa.
-E che ha detto?- la voce di Tsurugi
suonava quasi angosciata, quando il ragazzo pose la domanda.
Clark si prese qualche attimo per
rispondere, facendo si che la suspance aumentasse, poi sospirò -Il problema è
avvenuto quando siete andati nel passato.- riportò.
-Ma abbiamo rimesso tutto a posto!- esclamò Tenma, facendo un passo avanti, mentre Fey
annuiva concorde –Wandaba, abbiamo fatto di tutto per
riportare la situazione ad una condizione stabile, non è possibile.- tentò,
lanciando uno sguardo a Kanon, che non li stava
ascoltando e aspettava che a parlare fosse solo l'orso azzurro di fronte a lei.
Akane parve accorgersene a sua volta -Lasciamo che Wonderbot finisca.- richiamò tutti all'ordine con la sua
vocina sottile, sorridendo poi a Shindou, che sembrò
calmarsi appena, annuendo -Per favore.- aggiunse, socchiudendo gli occhi (e una
cascata di morbidi capelli castani seguì il suo voltarsi), al che gli altri tre
ragazzi non poterono fare altro che ammutolire, messi ko
dal solo sguardo della neo ragazza.
Wonderbot espirò pesantemente dal naso,
ignorando le reazioni ormonali di tutti -Purtroppo, Fey,
le distorsioni temporali possono avvenire anche con un nonnulla. E questo è il
caso.- abbassò il tono di voce, e tutti furono costretti ad avvicinarsi. Shindou si chiese quanto l'orso si stesse divertendo a
giocare al gioco dell'investigatore, visto l'impegno che ci stava mettendo.
-Cosa vuoi dire?- la voce di Tenma
era preoccupata. Clark sorrise come chi conosce già
la fine e sa che sarà una bomba -C'è stato un
ritardo.- fu la risposta.
Cadde il silenzio.
Fey parve capire immediatamente, ma
tutti gli altri si guardarono confusi: suonava terribile.
... E poi non avevano idea di cosa stesse parlando.
Wonderbot sbuffò, arricciando il nasone da
orso che si ritrovava, e si portò le mani ai fianchi, pensando contrariato che
l'espressione interrogativa sul volto dei presenti non corrispondesse affatto a
quella sbalordita-barra-ammirata-dalla-brillante-constatazione
che si era aspettato.
-È grave?- intervenne Kanon, che
era sensibilmente sbiancata -Non è grave, vero? Si risolve, vero?- ed ogni
"vero" la sua voce aumentava d'intensità. Tsurugi,
di fianco a lei, le lanciò uno sguardo di fuoco. L'avrebbe soppressa, lei (lui)
e quella vocina acuta del cavolo.
Wonderbot sorrise beffardo -Tranquilla...-
-Tranquillo.-
venne prontamente corretto dalla castana, che storse le labbra in una smorfia.
-Si, si, tranquillo.- l’orso tossicchiò –Comunque,
dicevo…-
-Un ritardo avviene quando un evento viene posticipato
durante il corso naturale degli eventi, potendo così correre il rischio di
modificarne le conseguenze.- Fey si lisciava il
mento, mentre pensava ad alta voce. Tenma lo guardava
attento, ma davvero non riusciva a capire cosa avessero fatto di sbagliato.
Erano stati molto attenti, quando erano tornati indietro nel tempo.
-Ed è successo questo a me?- Shindou
stentava a capire come gli altri, e la confusione non faceva che aumentare la
sua ansia e la sua paura di non avere alcuna possibilità di tornare alla
normalità. “Diamine, Takuto, da quand’è che sei così
emotivo?” si rimproverò, sospirando. Quel nuovo corpo l’avrebbe fatta
impazzire.
Fey scrollò le spalle –A quanto
pare…-
-AHEM.- Clark richiamò
l’attenzione su di sé, irritato dall’interruzione del suo protetto –Dicevo.-
inclinò la testa –Un ritardo è quando…-
-Potete smettere di girarci intorno, per favore?—sbottò Tsurugi, alzando gli occhi al cielo –La situazione è un
pelo critica, e prima che sia irrecuperabile vorrei fosse risolta, visto che mi
ci sono trovato coinvolto.- allargò le braccia.
-Prima che sia i-irrecuperabile?- ed ecco di nuovo l’acuto
squittio di quell’essere ancor più irritante che era diventato Shindou.
-Per favore, non parlare.- ribattè
l’attaccante, sgranando gli occhi –è insopportabile. Taci.-
Kanon gli lanciò un’occhiata offesa
–Non è colpa mia se ho questa voce!- strinse le labbra, e tutt’a un tratto gli
occhi le si velarono –Perché mi aggredisci in questo modo?- scattò sulla
difensiva, coprendosi il volto con le mani. Perché, perché diamine adesso era
sull’orlo delle lacrime? Cosa gli prendeva? Non riusciva a controllare le
proprie emozioni, anzi, l’unica cosa che faceva era peggiorare la situazione
esagerandole all’inverosimile, ed il bello era che non si spiegava nemmeno lei
il perché. Risultava irritante anche a sé stessa.
Kyousuke era sbiancato –C-Che fai,
piangi?- era indietreggiato, bianco come un cencio –Non piangere. Perché lo
fai. Smettila. Ehi.- diamine, non aveva mai fatto piangere una ragazza. Si sentì una persona orribile.
-Shindou-senpai, non piangere, gli uomini non
piangono!- tentò di consolarla Tenma, slanciandosi
verso di lei, ma l’unico risultato fu quello di farla scoppiare ancora di più –Tenma, sono una
ragazza adesso!- gridò istericamente, piagnucolando.
Clark non aveva idea di cosa fare.
Per qualche secondo si sentì solo la ragazza singhiozzare,
mentre tutti rimanevano in silenzio, attoniti.
–S-Shindou, sei forse nel tuo periodo?-
La domanda di Wonderbot rimase
sospesa in aria per qualche secondo. Era l’unico modo per spiegare quello
scoppio improvviso, e l’orso si complimentò con sé stesso per la brillante
osservazione. Kanon alzò lentamente lo sguardo vacuo,
in silenzio. Poi le labbra si piegarono in una smorfia.
-No, Shin-sama, no…- Akane si slanciò verso di lei nel momento esatto in cui
scoppiò del tutto in lacrime e si accasciò per terra –Shin-sama,
va tutto bene, non pianger—
-Non sto piangendo!-
Si guardarono.
E Shindou ricominciò a
piagnucolare.
Akane le poggiò una mano sul capo e le
carezzò i capelli –Shin-sama, non ti preoccupare,
risolveremo la situazione.- le rivolse un sorriso gentile, e lei arrossì come
una bambina, vergognandosi del suo comportamento –Ora ci basta capire cosa è
successo e potremmo mettere le cose a posto, va bene?- la vocina sottile di Yamana parve calmare Kanon, che
annuì, ed aiutata dall’amica si rimise in piedi, tirando su con il naso. Fey le porse un fazzoletto, rivolgendole un’occhiata di
comprensione, e lei lo accettò volentieri, soffiandosi rumorosamente il naso e
piantando gli occhi sul pavimento, in profondo imbarazzo –P-Perdonatemi. Wonderbot, v-vai pure avanti.- balbettò, paonazza. Non era
il suo modo di comportarsi, quello. Era estraneo anche a lei, e la metteva a
disagio. Non sapeva gestirlo.
Dopo che l’atmosfera fu tornata pressochè normale, la
spiegazione potè continuare –Nel nostro caso, il ritardo è avvenuto anni prima
rispetto a quando gli eventi sono cambiati.- cominciò Wodaba
–Mi spiego: quando siamo andati indietro nel tempo, siamo tornati alla
giovinezza dei genitori di Shindou, così che si
conoscessero e si innamorassero, quindi sposassero e quel che poi ne deriva.-
tutti quanti annuirono concordi.
-Ma il cambio è avvenuto quando Shindou,
invece di nascere maschio- e qui Kanon mugolò
sofferente –è nato femmina.-
-Cosa abbiamo mai fatto per permettere un cambiamento così
radicale?- domandò Fey, inclinando il capo.
La risposta fu secca –Il primo appuntamento.-
Il “che cosa?” incredulo degli astanti fece sospirare
l’orso –Abbiamo posticipato il primo appuntamento di una giornata, con il
nostro intervento.- chiaro, conciso e semplicemente incredibile.
-Cosa c’entra con me questo?- Kanon
allargò le braccia –Sono nato otto anni dopo il loro primo appuntamento!-
esclamò.
-Evidentemente gli eventi sono slittati tutti di un
giorno.- fu la risposta –E qui arriviamo alla questione: il tuo concepimento.-
Tsurugi alzò una mano.
-Prego.-
-Non voglio sentire la storia del concepimento di Shindou.-
Akane gli diede uno schiaffetto
insignificante sul braccio, e quello se lo massaggiò, risentito, guardandola
male –Vai pure avanti.- incitò la ragazza.
-Essendo slittato di una giornata… bhè,
le probabilità sono state azzerate: è tornato quel cinquanta percento di
possibilità che fossi femmina, e femmina sei stato concepito.- pausa –In questo
presente.- altra pausa -Che possiamo cambiare.- ci tenne ad aggiungere, prima
che la smorfia che era comparsa sul volto di Kanon si
trasformasse di nuovo in un pianto isterico.
Tenma schioccò la lingua –Bhè, allora torniamo indietro al primo appuntamento dei
genitori di Shindou-senpai e rimettiamo le cose a
posto!- si battè il pugno sul palmo della mano, sorridendo incoraggiante.
Kanon annuì. Era l’unico modo.
E di certo lei voleva che quella storia si concludesse
prima che al suo periodo ci fosse
arrivata davvero.
-Kirino, dobbiamo parlare.- ok, sul
fronte “sono stato trasformato in donna”, al momento Kanon
era più tranquilla, e l’appoggio di tutti la stava aiutando davvero molto. Ma
c’era qualcos’altro che la turbava, e quel qualcosa era il suo presunto
migliore amico. A pensarci bene, se avessero sistemato tutto e tutto fosse
tornato alla normalità, non avrebbe avuto nemmeno bisogno di prenderlo da parte
come stava facendo in quel momento, visto e considerato che quella realtà
sarebbe scomparsa, ma in ogni caso la curiosità le rodeva lo stomaco.
Il ragazzo con i capelli rosa la guardava perplesso. Si
aprì in un piccolo sorriso –Che succede, Kanon? Va
tutto bene, vero?- chiese con una vena di preoccupazione.
La castana si teneva il mento, le labbra strette,
chiedendosi come avrebbe potuto formulare la domanda. Si ricordò che aveva poco
tempo, e che di lì a poco sarebbe dovuta partire con gli altri per mettere le
cose a posto.
-Il festival di Tanabata
dell’anno scorso.- riuscì però solo a dire, alzando lo sguardo su di lui.
Quello non afferrò molto bene, e aprì la bocca per chiedere delucidazioni. Kanon lo interruppe –Abbiamo giocato al tiro al bersaglio?-
domandò, la fronte aggrottata.
Kirino, nonostante non capisse, al vedere l’espressione
seria dell’amica si convinse a rispondere –No.- scosse la testa –A te non piace
il tiro al bersaglio, hai preferito acchiappare i pesci con la retina.- alzò le
spalle.
Shindou storse le labbra in una smorfia:
lui odiava prendere i pesci con la retina, preferiva di gran lunga il tiro al
bersaglio.
-Alle elementari.- proseguì Shindou,
senza dargli la possibilità di dire altro –Alle elementari, te la ricordi
quella gita in quel casale dove ci hanno fatto vedere come facevano l’olio?-
inclinò il capo. L’altro annuì, lentamente –E ti ricordi che poi ci hanno dato
un’ora di libertà? E siamo andati sul retro del casale? Ed era tutto pieno di
fango?- sorrise appena.
Ranmaru rise –Si, certo che me lo
ricordo.- Kanon allargò il sorriso, sperando nella
risposta che voleva sentire. Ma Kirino continuò in
modo diverso da come si aspettava –Ti sei arrabbiata tantissimo perché noi
ragazzi ci siamo messi a giocare a calcio, e alla fine io ero pieno di fango
dalla testa ai piedi. Eri talmente schifata.- continuò a ridere –Mi hai anche
dato uno schiaffo.- sottolineò, socchiudendo gli occhi.
Kanon chiuse e rilasciò i pugni,
scossa. Durante quella gita, anche lui aveva giocato tra il fango con i suoi
compagni –E non sei mai venuto a dormire da me?- biascicò. Kirino
sgranò gli occhi ed indietreggiò, guardandola di sbieco –No, mai. Insomma,
siamo un ragazzo e una ragazza, tuo padre non lo permetterebbe, ma non ne
abbiamo mai discusso, non ci è mai venuto in mente. Kanon,
ti senti bene?- il suo tono era appena spaventato.
Quell’espressione intimidita ferì Shindou.
Spesso Kirino era andato a dormire a casa sua, se lo
ricordava. Ed erano rimasti svegli fino a tardi a parlare di calcio, o a
giocare alla play o a guardare la televisione. In quella realtà Kanon e Ranmaru erano un ragazzo
ed una ragazza, e non condividevano quello che Takuto
e Ranmaru condividevano nei suoi ricordi. Sapere che
il suo migliore amico non ricordava tutti quei momenti passati insieme, che non
li aveva mai vissuti, fece male.
Cambiò repentinamente discorso, e si sentì davvero una
stupida –E la lettera?- biascicò, mordendosi il labbro.
Cadde il silenzio.
Poi, inaspettatamente, l’altro si mise a ridere –Kanon, davvero è questo il problema?- continuò a ridere
sotto lo sguardo sbalordito dell’amica, e quando riuscì a darsi un contegno, le
sorrise –Ne abbiamo già parlato, no? Non sono stato io a lasciartela.- alzò le
spalle, poi sospirò –Cos’è, non mi hai creduto?- ridacchiò -Mi hai fatto
prendere un colpo, pensavo volessi tipo dichiararti, o una cosa del genere.-
sgranò gli occhi, per poi riprendere a ridere di gusto, sbilanciandosi
all’indietro.
Kanon avvampò dalla testa ai piedi –Ma
che diamine dici!- sbottò, la vocina acuta e perforante della sua versione
donna di nuovo all’attacco –E’ che… non me lo ricordavo.- buttò lì, non
trovando giustificazioni valide. Il fatto che il suo migliore amico non avesse
una cotta per lei la rincuorò. Poi inclinò il capo –E allora chi me l’ha
lasciata?- si grattò una guancia.
Sentì Kirino sbuffare e poi
darle una schicchera in fronte. Mugolò, mentre l’altro la riprendeva –Ma
insomma, soffri di amnesie o cosa?- poi inclinò il capo -Forse hai dimenticato
qualcosa dopo il viaggio.- si rispose da solo, apprensivo. Poi riprese –Avevamo
fatto un paio di supposizioni, comunque.-
Kanon drizzò le orecchie -… E?-
Ranmaru sghignazzò.
-Allora, pronti a partire?- domandò Wandaba,
al posto del guidatore. I sei erano di nuovo sul caravan, pronti a tornare
indietro nel tempo. Un “si!” convinto partì dalle labbra di tutti, tranne che
da quelle di Shindou.
-Shin-sama, va tutto bene?- domandò Akane, di fianco a lui, preoccupata.
L’altra scrollò le spalle, guardando dritto davanti a sé.
-E’ solo in ansia perché ha paura di rimanere così per
sempre.- uno Tsurugi ghignante si affacciò dal posto
dietro il loro. Kanon scivolò con la schiena sul suo
sedile, incassando la testa tra le spalle, e rimase in silenzio.
Tsurugi sbiancò per la seconda volta in
una giornata –Se ti rimetti a piangere ti sopprimo.- minacciò, mascherando lo
strisciante senso di paura che aveva preso possesso di lui. Si beccò un altro
schiaffo da parte di Akane, e borbottando si rimise a
sedere, maledicendo il genere femminile.
Shindou non ci fece caso. Dopo aver
terminato il discorso con Kirino, averlo abbracciato
e avergli detto che gli voleva bene (e lì il rosa aveva temuto di nuovo in una
dichiarazione), aveva rimuginato molto su ciò che si erano detti. Su tutte
quelle informazioni che aveva appreso.
E che con tutta probabilità, ecco,
aveva il sessantasei percento di possibilità che il suo ammiratore segreto si
trovasse tra i cinque che viaggiavano con lei.
°asterisco°
Un anno fa passò per questi pizzi una ragazza che di Inazuma Elevn sapeva solo lo
stretto necessario, che non conosceva nessuno e che, a parte Haruya-tulipano, non conosceva nemmeno un headcanon. Ebbene, questo anno è passato e questa tipa
sfigata ha conosciuto più a fondo Inazuma Eleven, ha conosciuto tante persone fantastiche, e adesso
sa che Kyousuke lavora in un maid-bar.
Ok, al di là dell’introduzione che dovevo fare (e me ne
scuso xD), oggi compio un anno in questo fandom, oh yeah! Voglio ringraziare tutti, quello di Inazuma Eleven è il fandom in cui sono stata e sto da più tempo, e lo amo. Ci
sono casini e robe varie, ma lo amo e sto bene qui assieme a voi e askdlgnadsgnajlk ok la smetto con le mie smielosaggini— ma davvero, grazie di tutti <3 abbraccio
di gruppo (?)°
E voi siete autorizzati a picchiarmi per il mio enorme
ritardo, oh yeah! °scappa°
Comunque, a parte i miei sproloqui, che ne pensate del
capitolo? Vi è piaciuto? Ci saràl’ammiratore di Shindou? Che cosa avrà scoperto parlando con Ranmaru? Con chi si metterà alla fine questo povero
sfigato? Sono aperte le scommesse!
Mi piace approfondire, sfruttando questa situazione, il
rapporto di Shindou con gli altri <3
Grazie a tutti coloro che leggono, recensiscono e
ricordano/ preferiscono/ seguono questa fanfiction
<3 °regala torte°
Al prossimo capitolo!
Greta.