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Autore: ilcoraggiodisognare    27/01/2013    7 recensioni
- STORIA SOSPESA -
Questa volta l'avrei fatto. Non me ne sarei pentito. Ogni cosa ha il suo tempo ed io avrò la forza di fermarlo, almeno per qualche giorno. Ci riuscirò. Basta credere in me stesso.
Genere: Comico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Si Louis, ora cerco di contattarlo.
Mi rassicurò Zayn che si alzò dal letto con il suo Iphone alla mano e si chiuse la porta alle spalle.
Quelle parole subito mi fecero tornare il sorriso. Tremavo per l'emozione solo pensando che avevo l'opportunità di incontrare Harry. 
-Toc-toc.
Possibile che quella porta doveva essere aperta e chiusa ogni dieci minuti?
-E' pronta la cena, signor Tomlinson.
Mi comunicò Safaa sull'uscio della porta. Era fredda, visibilmente arrabbiata con me.
Mi alzai con un certo sforzo dal letto, accarezzai la guancia di Safaa ed uscimmo dalla stanza. 
Camminavamo uno accanto all'altra nel corridoio che separavano le camere da letto con la cucina ed il salotto. Mi sembrava immenso, provavo un certo imbarazzo essere vicino a Safaa e non rivolgerle nemmeno uno sguardo. Mi sentivo osservato, magari si stava chiedendo perchè avevo un sorriso da ebete sul viso dopo tutto quel che era successo oggi, magari proprio per questo non riuscirà a perdonarmi del tutto.
Zayn, Doniya, Waliyah e Perrie si erano già accomodati a tavola. Mancavamo solo noi due. Io e Safaa. Safaa ed io. Solo ora mi accorgo di quanto siano strani i nostri nomi vicini. 
Mentre mi sedevo, sentivo accanto a me le due sorelle spettegolare, o almeno penso, visto che ho sentito il mio nome e quello di Safaa che subito cambiò espressione e fulminò con lo sguardo Waliyah.
Perrie, da brava donna di casa, servì i piatti e quando fu arrivata al mio turno mi volse un sorriso, quasi costretto. Chissà cosa voleva comunicarmi. 
-Ma è morto qualcuno? 
Ruppe il silenzio Zayn con le sue solite battute a cui non rideva nessuno.
La situazione stava diventando imbarazzante. Io e Safaa mangiavamo zitti con la testa bassa, in preda ai nostri pensieri. Zayn e Perrie si guardavano l'un l'altro confusi. Per fortuna, Doniya iniziò la conversazione. 
-Ragazzi, io e Waliyah, avevamo pensato che domani, visto che è domenica, potevamo fare un'escursione tutti insieme..che ne pensate?
Non sopportavo altro silenzio.
-Per me va benissimo, anche per distrarmi un pò.
Risposi gentilmente.
Sentii Safaa che parlava sottovoce, cosa avevo detto di male? 
Mi sentivo a disagio così cercai di riflettere prima di parlare. Stavo odiando quella situazione. 
-Magari potremmo invitare anche Niall e Liam.
Propose Zayn entusiasto.
A quelle parole Waliyah diede una leggera spinta a Doniya che approvò con un grande sorriso. Sono proprio due pettegole quelle ragazze. 
-Louis, non perchè mi voglia fare i fatti tuoi, ma hai scoperto perchè Eleanor..
Sentivo il sospiro triste di Safaa. Non feci continuare a Perrie la sua domanda.
-Ne possiamo parlare dopo?
Le chiesi. Lei mi rispose facendomi l'occhiolino e si alzò da tavola. Tornò con un grande vassoio che appoggiò sulla tavola. 
Presi il mio piattino dal vassoio ed assaggiai la fetta di torta. Aveva un bell'aspetto. 
-L'ho fatta io, che ne dite?
Ci domandò Perrie.
-E' davvero buonissima, non c'è niente di meglio in questo momento che mangiare una fetta di torta al cioccolato. 
Le feci i complimenti che subito vennero risposti da Safaa con un altro sbuffo.
Possibile che fosse tutto sbagliato quel che dicevo? 
-E' buonissima. 
Le fece i complimenti anche Zayn che poi la baciò sulle labbra. A quel gesto ci fu un altro sospiro di Safaa.
Ecco, avevo perso la pazienza. Non riuscivo più a sopportare i comportamenti di Safaa. 
Con gran rumore scostai la sedia dal tavolo. 
-Louis, dove vai? 
Mi chiese Zayn.
-In bagno, torno subito.
Risposi secco.
Safaa diede un pugno sul tavolo per attirare l'attenzione. 
Mi alzai da tavola per ripicca. Era davvero nervosa ma ancora non mi parlava. Non mi aspettavo nemmeno una sua vendetta. 
Feci pochi passi e subito mi trovai steso sul pavimento. 
Zayn, Doniya, Waliyah e Perrie quasi piangevano dalle risate, non sapevano come ci fossi finito lì per terra.
Vidi la sua gamba sotto il mio corpo. Non riuscivo a trattenere la mia rabbia. 
Le due sorelle che zitte per due minuti non potevano stare, subito si interessarono all'accaduto.
-Ma cosa hai fatto Louis? 
Dissero insieme ridendo.
-Secondo voi? Il pavimento era triste e lo ho abbracciato.
Le risposi seccato.
-Ti avevo avvertito..
Mi sussurrò Safaa con un sorriso malizioso. 
-Ho cambiato idea, vado a dormire.
Annunciai ancora più nervoso.
-Buonanotte Signor Tomlinson.
Mi rispose Safaa.
-Sperando che questa volta non mi trovi nessuno nel letto..
Alle mie parole Safaa divertò una furia, ma non volle far trasparire la sua rabbia per non essere colpevolizzata.
Dopo che uscii dalla cucina sentii che anche Safaa si unì alle risate degli altri. Davvero crede che ci potremmo mettere a bisticciare come bimbini dell'asilo? 
Entrai nella mia camera e mi chiusi forte la porta alle spalle. Sperai che qualcuno sentisse il rumore e ci facesse caso. Chissà ora che scusa starà inventando Safaa per giustificarsi di avermi trattato in quel modo. Chissà fino a quando continuerà questa storia. 
Presi il cellulare dalla tasca e digitai il numero di mia moglie che mi rispose subito, immaginai che fosse col cellulare in mano da molto e che stesse aspettando una mia chiamata.
-Louis, cosa vuoi?
-Vorrei parlare con Harry.
Sentii un sospiro dall'altro capo del cellulare, sperava che volessi parlare con lei?
-Ok, te lo passo.
-Grazie.
Non mi rispose più e finalmente sentii la voce di mio figlio.
-Papà! Come stai?
Era felice di sentirmi ed io mi sentii sollevato.
-Bene, piccolo. E tu? Tutto bene con la mamma?
-Sisi, anche se da ieri è un pò nervosa. 
-Ah, capisco. Mi dispiace. 
-Non preoccuparti, le passerà. Quando tornerai?
-Non lo so..
Gli risposi sinceramente.
-Papà..mh, posso..venire da te?
Sentii Eleanor parlare con Harry in tono nervoso.
-Certo, ne sarei felicissimo!
-Oh che bello, allora un giorno ti avviso e mi faccio accompagnare da mamma.
Mi annunciò contento.
-Va benissimo. Ora vado a dormire che sono un pò stanco. Ci sentiamo domani. 
-Buonanotte. 
-Buonanotte piccolo.
Chiusi la telefonata e mi accorsi che avevo le lacrime agli occhi. L'unica persona a cui davvero non cambierà mai il bene che gli voglio è sicuramente mio figlio. Lo sentivo cambiato, forse più maturo. Mi faceva stare male non vederlo proprio nel periodo più importante della sua vita. Ricordo quando, anche io a sedici anni, avevo pensieri che mi martellavano nella testa, pensieri a cui non riuscivo a dare delle risposte. Un pò mi rincuoravano le sue parole. Averlo accanto a me in questo momento, magari scompigliandogli i capelli e stringendolo forte al mio petto, sarebbe stata davvero una cosa che mi avrebbe fatto stare meglio. 
Presi la piccola foto della mia famiglia dal portafogli che avevo in tasca e la strinsi tra le mani. Senza nemmeno cambiarmi i vestiti, mi stesi sul letto e portai la foto sul mio petto, sul mio cuore, dove per sempre staranno. Mi addormentai pochi minuti dopo. Pensare troppo stanca.
***
"Eleanor! Cosa ci fai qui?" Vidi mia moglie, bella come non mai, che mi stringeva la mano. "Eleanor!" La richiamai, pensavo non avesse sentito o magari facesse finta di non sentire le mie parole. Mi teneva per mano e mi spingeva come se fossi un bambino. Aveva un'espressione nervosa, un'espressione che avevo visto solo una volta in tutta la mia vita. La mia mano stringeva la sua non facendo il minimo sforzo. Non riuscivo a capire che sentimenti stessi provando. Una lacrima mi scese sul viso senza volerlo, senza capirne il perchè. Eleanor prese il mio viso tra le sue mani e con un sorriso enigmatico: "Smettila, per te non esisterà più Harry". Sentii il mio cuore spezzarsi in tanti piccoli pezzettini che ardevano sotto le parole di mia moglie. Cercai di voltarmi, ma la mia volontà era nulla paragonata al destino, a quel che era davvero successo. Volevo cadere in ginocchio, disperarmi, pregando mia moglie di poter rividere almeno un' ultima volta Harry. Le mie mani sudavano cercando di voltare il mio viso verso quello del mio amico. I miei occhi erano lucidi ma non facevano scendere lacrime. Avevo voglia di urlare, gridare al mondo che non accettavo quella situazione. Non uscivano parole dalla mia bocca. Sentivo la stretta di mia moglie che si alleggeriva: "Te lo giuro Louis, se cercherai di vederlo, io ti lascio" Le parole di mia moglie mi colpivano come colpi di pistola che stranamente sentii per davvero. La vista mi si annebbiò, tutto era di colore bianco e non se ne distinguevano i contorni. 
-Louis! Louis! Svegliati!
Mi svegliai di soprassalto, tra le braccia di Zayn che mi abbracciavano. Zayn mi asciugò il viso dalle lacrime. 
-Mi stavo preoccupando, stavi urlando e ti agitavi. Va tutto bene?
-Sto bene, non preoccuparti, era solo..un brutto sogno.
Gli risposi abbracciandolo.
-Mettiti in forze che tra poco partiamo e.. cerca di non fare il solito ritardatario.
-Io? Ritardatario? 
Scherzai.
Zayn rise alla mia ironia anche se, sapevo che nascondeva qualcosa.
-E a te tutto bene, Zayn?
Mi interessai.
-Si, se alzi il culo dal letto e ti vesti.
Risi di gusto e per ripicca mi scricchiolai le braccia colpendolo. Zayn si alzò dal letto con espressione triste. Non feci in tempo di pensare che Zayn stesse organizzando una tattica per farmi alzare dal letto che mi prese per i piedi e mi trascinò per terra, cadendo all'indietro. Anche se il pavimento era freddo rimanemmo a ridere, stesi per terra, per alcuni minuti. Quanto mi mancava ridere con lui, vedere il suo viso così gioioso mi fece dimenticare per un attimo quell'incubo.
Zayn abbandonò la stanza dopo un quarto d'ora per farmi preparare. Nemmeno ricordavo che oggi dovevamo fare l'escursione, avrei preferito rimanere, di gran lunga, a casa tra le coperte a singhiozzare sui miei pensieri. Ma, dopotutto, una giornata diversa dal solito non mi poteva far male. 
Indossai una maglia, il jeans e la felpa. Guardandomi allo specchio non sapevo se assomigliavo di più ad uno sportivo o ad un adolescente che quel giorno, a scuola, doveva fare educazione fisica. Decisi di assomigliare ad uno sportivo, tanto per non farmi abbassare ancor di più quel poco di autostima che mi era rimasta. 
Uscii dalla camera facendo attenzione a non incontrare colei che non può essere nominata e con passo veloce mi incamminai verso il corridoio. Il mio sguardo era basso e non mi accorsi che Safaa mi prese per la maglietta e mi spinse in camera sua. Mi aspettavo il peggio. 
Mi fece sedere sul suo letto e, con lo sguardo più arrabbiato che potesse fare, mi guardava con sospetto. Passati due minuti, stanco di quella situazione quasi imbarazzante, cercai di alzarmi dal letto ma lei mi fermò spingendomi. Non avevo idea di quel che volesse farmi e ammetto che un pò di paura mi trasmetteva così cercai con lo sguardo se appoggiato al mobile, ci fosse un coltello o qualcosa del genere. Per fortuna, a parte le foto incorniciate, i trucchi appena usati, non c'era nulla. Cercai, di nuovo, di alzarmi dal letto. Questa volta mi riuscii a liberare dalla sua presa, ma dirigendomi verso la porta della camera per uscire, sentii dei singhiozzi. La guardai e delle piccole lacrime le scorrevano sul suo viso. 
-Ti prego Louis, non andartene. Non abbandonarmi qui, so che neanche tu lo vuoi, lo so che, almeno per un momento, hai pensato a come sarebbe stata meravigliosa una vita insieme. Ho sempre sognato di rivederti, di riabbracciarti ed ora che il mio più grande sogno si è avverato, non puoi lasciarmi sola. Non avresti dovuto illudermi in questo modo facendomi scendere lacrime amare ogni notte. Un'occasione così io non la spreco. 
L'unica cosa di cui ero sicuro in quel momento è che dovevo abbracciarla, farle sentire che non l'ho abbandonata, che non l'ho lasciata da sola.
-Ho sempre sognato di vivere insieme a te, magari con una nostra famiglia, baciandoci e stringendoci forte nei momenti tristi, sorridendo e ridendo nei momenti felici. 
-Questo è un momento triste?
L'interruppi.
-Si, per me si. 
L'abbracciai ancora più forte, stringendola sul mio petto, sentendo il suo battito che aumentava, sentendo le sue lacrime bagnarmi il braccio. Sentivo che potevamo rimanere così per sempre, ma la feci scostare da me e con un'espressione triste lei abbassò la testa. Io le risollevai il viso, guardandola nei occhi, belli come non mai, profondi e scuri. Le cinsi i fianchi con le mie mani e l'avvicinai a me, così vicino che riuscivo a sentire i suoi respiri che diventavano sempre più affannosi. Trattenni il respiro, svuotai la mente e la baciai. Toccai le sue labbra dolcemente, facendole assaporare poco a poco le mie labbra, facendole vivere il più possibile il suo sogno, ora avverato. Imbarazzata abbassò la testa. Avevo voglia di accarezzarle il viso e baciarla di nuovo, ma un urlo di Zayn, che proveniva dalla stanza affianco, ci fece sobbalzare. 
-Siete pronti? 
Guardai Safaa per un'ultima volta prima di uscire dalla stanza ed entrai nella mia camera per mettermi il giubbino e prendere il portafogli ed il cellulare che misi nella tasca dei jeans.
Nel corridoio incontrai Zayn. 
-Questa volta ti sei superato, Lou.. 
A quelle parole, pensavo che mi avesse incastrato, che dalla stanza affianco avesse sentito la conversazione mia e di Safaa. Stavo cercando le parole per spiegargli l'accaduto.
-Mi dispiace..
Furono le uniche parole che riuscirono ad uscire dalla mia bocca.
-Che sei un ritardatario? Oh beh, ormai ho capito che ci sei nato così.
Feci un respiro di sollievo e risi alla battuta di Zayn ancora pensando a quel bacio e a che cosa potrebbe succedere se lo venissero a sapere.
  
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