Gli zaini erano stati fatti, le tende smontate e il fuoco spento. Stavano per abbandonare quel luogo meraviglioso che li aveva accolti per quelle due settimane straordinarie, stavano per dire addio al ruscello, ai sassi intorno al fuoco, all’erba alta che frusciava nella brezza della sera. Addio al boschetto dove qualcuno si era imboscato per baciarsi e addio alla tana di volpe abbandonata che avevano scoperto.
Il ragazzo si fermò, in modo da restare l’ultimo della fila, e si andò a sedere per l’ultima volta sui tronchi intorno al cerchio di sassi che aveva contenuto il fuoco, ad annusare per l’ultima volta il profumo della brace.
Con l’ultimo sorriso sulle labbra corse verso i compagni, pronto a tornare a casa.
Il ragazzo si fermò, in modo da restare l’ultimo della fila, e si andò a sedere per l’ultima volta sui tronchi intorno al cerchio di sassi che aveva contenuto il fuoco, ad annusare per l’ultima volta il profumo della brace.
Con l’ultimo sorriso sulle labbra corse verso i compagni, pronto a tornare a casa.