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Autore: Writer97    28/01/2013    1 recensioni
Evleen, una ragazza che crede di avere qualcosa di sbagliato, ma che in realtà è solo speciale.
Lei e Bella sono molto simili, ma allo stesso tempo molto diverse, inevitabilmente destinate a riunirsi proprio dove tutto è cominciato.
Nessuno ci ha mai raccontato la storia completa. I Vampiri e i Licantropi non saranno soli.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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 EVLEEN:
Tutto è buio e dolore. Mi manca l'aria. Mi manca la luce. Sono morta. O almeno, è come se lo fossi. Sento le urla, le riconosco tutte. Sento Edward, che interpreta il mio panico a parole. E sento LEI. Quella presenza che si è impossessata del mio corpo. Sta cantando, canta in una lingua, strana, sembra celtico... Ma mi accorgo che riesco a capirla, ogni parola.
{La luce svanisce.
Nel buio della notte.
La luna è già alta e il sole tramonta.
Un altro giorno è finito.
Gli umani dormiranno.
Ed è qui che tutto inizia.
È la grande notte.
È la notte delle streghe..
Il mio cuore non si fermerà, la paura non mi bloccherà,
perché niente ha più senso,
e niente potrà fermarmi,
nella notte delle streghe!}
Questa cantilena mi da alla testa. Sento ogni cosa. Tutto quello che succede là fuori. Sento le parole che mi sussurra Zac, sento il suo grido quando viene scaraventato a terra. Sento la voce di quel mostro. Urlo. O almeno ci provo. Dalla mia bocca non esce suono. Perché quella bocca non è più la mia... ma che vuole quel maledetto fantasma? Che vuole da me?
"Sei tu che mi hai chiamato, o io non sarei giunta, tu dovevi accettarmi, o io non sarei riuscita a tornare dal mondo cui quegli assassini mi hanno condannato!" Risponde la voce a quei miei pensieri.
Tutto attorno a me si spegne, e vengo catapultata nel buio più nero. Ne ho paura.
Ma dal buio compare una figura, la figura di una donna, dai lunghi capelli, rossi come il sangue e dai scintillanti occhi verdi. I suoi abiti sono stracciati, una lunga tunica bianca e sporca, lacerata in più punti. Ma ciò che più mi inquieta di quell'abito, sono le numerose macchie di sangue che la ricoprono. Mille segni rossi e neri ricoprono il suo corpo. Lividi e tagli. L'hanno picchiata.
"No. Mi hanno linciata. Uccisa a forza di calci e sassate..." mi spavento, al udire di quella voce sofferente. I suoi occhi si puntano nei miei.
"Chi sei?" Chiedo.
"Mi chiamavo Calliston. Sono nata molti secoli fa. Ero una strega potente, e avevo molti uomini ai miei piedi. Alcuni di loro conoscevano il mio segreto, e mi amavano lo stesso. Quando al villaggio, si venne a sapere cos'ero... mi rapirono dalla mia casa... ruppero e bruciarono ogni cosa, e visto che il rogo non era pronto, decisero che non si poteva aspettare. Iniziarono a picchiarmi, decisi ad uccidermi. Chi mi amava combatté per salvarmi, e morì con me. Continuai a vagare per il mondo, in cerca della mia vendetta, perché loro uccisero, non solo me, ma anche il mio amato, e il mio bambino... e ora ho trovato te.
C'era tanto dolore nel tuo cuore. Volevi fermare tutti, ma non ne trovavi la forza. E tu mi hai accettato dentro te, hai accettato di ospitarmi. E ora, insieme ci vendicheremo di ogni persona che ci ha fatto del male!"
"Ma quelle persone non mi hanno fatto del male, né lo hanno fatto a te... loro mi amano, soprattutto quei due ragazzi, quelli che stavano combattendo. Mi amano come lui amava te. E morirebbero, per salvarmi.."
"Ma loro ti hanno fatto soffrire...ed io cerco ancora vendetta... non sai ancora quante battaglie abbiamo dovuto affrontare, io e le mille streghe che mi hanno preceduto e seguito. E succederà anche a te, se non rivoluzioniamo il mondo!"
"No. Calliston, so bene quanto tu abbia sofferto. So quanto male faccia. Ma questo non è quel mondo. Questo, non è più il TUO mondo. Qui non mi faranno del male. Questa non è la gente che ti ha ucciso, questi non sono i mostri che ti hanno condannato a questo destino di orrore e sofferenza. Queste persone vivono, felici, lontano dalla stregoneria e dal mondo magico... non puoi vendicarti, perché quelle persone, sono già morte. Puoi solo dimenticare, e trovare pace. Magari, dall'altra parte, ritroverai il tuo amato, che ancora ti aspetta, e tuo figlio, e tutti quelli che hanno combattuto per te."
"Quindi è la fine?" Chiede lei, con voce tremante, e occhi lucidi.
"No. Non è la fine. Nulla finisce. Quel che ti hanno fatto rimarrà per sempre nella storia, ed impresso a fuoco nella nostra memoria, ma questa non è la fine. Questo è l'inizio. Se vorrai, questo sarà l'inizio della pace, della TUA pace." Le sorrido. Un sorriso triste, per lei. Un sorriso che, sono sicura, le rimarrà per sempre impresso nella mente.
"Hai ragione... sei giovane ma saggia, ragazza. Tu mi hai salvato. Ed io giuro che non dimenticherò, e ti veglierò, dall'alto. Ma voglio che tu mi prometta una cosa.."
"Se possibile, qualunque cosa..."
"Studia la magia, non voltarle le spalle. Non sempre porta al male. Se avessi conosciuto la magia, questo non sarebbe accaduto. E... chiedi scusa ai tuoi amici da parte mia. E di a quella donna, la strega, di non uccidere la magia che è in lei, perché è la cosa più preziosa che possieda..." poi sorride, e tutto svanisce, nel bianco abbagliante. 

ZAC:
Tutto finisce all'improvviso. Sono qui, a terra, tremante. Mentre capisco che la donna che amo potrebbe anche non tornare mai più. Ho paura, paura davvero. Anche di più di farle del male. Anche di più di innamorarmi. Ho paura di perderla, di perderla ora che l'ho trovata.
Poi una luce abbagliante ricopre tutto.
Quella luce, scaturisce dal cuore di Eve.
Vedo una figura. Una donna, sorride, e mi è di fronte, si inchina, e mi bacia la fronte. Rimango stupito di quel gesto. Poi apre le labbra e sussurra:"Prenditi cura di lei, amala, perché è una ragazza speciale." Poi si incammina verso il nulla... e sparisce. Vedo Eve, in piedi, che la guarda. I suoi occhi sono verdi e lucidi. E non è mai stata più bella! 

EVLEEN:
Vedo il suo spirito dissolversi nel nulla, finalmente felice. L'ho vista salutare Zac. La vedo sorridere, e sorrido anch'io. Mi volto, quando sparisce.
Vedo Zac che mi fissa. È immobile. Forse sta aspettando che sia io, a fare la prima mossa. Forse ha paura che sia ancora posseduta.
Mi inginocchio di fronte a lui.
"Ti amo." Gli sussurro, baciandolo. È la prima volta che gli esprimo il mio amore a parole. Ho paura che lui non sia pronto, ad una confessione del genere, ma il suo bacio mi toglie ogni dubbio. C'è passione ed amore in quel bacio. C'è un senso di bisogno opprimente. Quando si stacca da me, penso che voglia rispondere alla mia dichiarazione, con un semplice ti amo... ma non è così. "Mi sei mancata. Ho avuto così paura di perderti... non me lo posso permettere, non ora che ti ho finalmente trovato. Sono tuo. Sono legato a te da chissà quale divino legame. E, si, ti amo, e non dimenticherò mai la promessa che ti ho fatto. MAI!" Poi mi bacia, di nuovo. Mentre tutto attorno a noi sparisce, siamo solo noi due. Vorrei che qualche bacio durasse in eterno, ma so bene che non potrà succedere. Mi scosto, per riprendere fiato. In fondo sono sempre umana seppur solo in parte. Mi volto e vedo Esme e Carlisle che si abbracciano. Zac mi racconta tutto quello che è successo dopo che sono stata posseduta. Corro da Esme, preoccupatissima. "Esme.... tutto bene?"
"Si, tesoro, tranquilla. Non mi ha fatto niente di insopportabile."
"Comunque, lei vi porge le sue scuse..."
"Lo sappiamo, Edward ci ha fatto la telecronaca minuto per minuto." Dice sorridendo. Sorrido anch'io. Sono contenta che stia bene.
"Forza. Torniamo a casa. È già tardi, e dobbiamo tutti riposarci!" Annuncia Carlisle, e tutti iniziano ad andare. "Esme! Aspetta... domani... vorrei iniziare quelle... ehm... lezioni di magia..." dico. Lei sorride, annuisce e se ne va. Rimaniamo solo io,Zac e Embry, che ci guarda male.
"Embry... mi dispiace. È finita. È finita da quando me ne sono andata. Non ci sarà più nulla, niente più che amicizia, fra noi. Mi dispiace. Se solo puoi... perdonami..." Anche lui se ne va. Corre via, abbassando le orecchie e mugolando piano. Rimaniamo solo io e Zac.
"Vuoi entrare?" Chiedo, lui ridacchia.
"Non credo che Sue sarebbe troppo contenta, né Leah. E comunque... credo di dover riposare un po. Da solo." Poi si avvicina e mi bacia. E sparisce, nel leggero venticello che mi scompiglia i capelli. Rimango sola nel cortile, a guardare il buio. Con la coda dell'occhio vedo che hanno rimosso qualche rimaneva della macchina. Sue ritorna dal lavoro. Da poco ha iniziato a lavorare presso la piccola scuola della riserva, ed è una maestra severa!
"Che fai li fuori da sola?" dice, afferrandomi la mano, e trascinandomi in casa. Ci sediamo sul divano, e le racconto tutto. Lei sgrana gli occhi.
"Vuoi dire che non sapevi nulla di tutto questo?"
"No... io... ti ho trovato... e non c'era nessuno che mi potesse spiegare tutto ciò... c'erano solo due lettere... una è quella che hai trovato tu. Io non l'ho mai letta... c'era scritto sopra che solo tu potevi aprirla... ed era cosi, immagino per via di un incantesimo. L'altra invece era una comune lettera... l'ho letta. Era divisa a metà.. una parte era per te, e l'altra era per me." Poi si alza. Sparisce per un attimo e ritorna con due lettere. Me le porge. Leggo prima la sua:-gentile persona. Non ti conosco, ma spero che leggendo questa lettera ti accorgerai di quanto disperata io sia. Ho una bimba troppo piccola, e sono sola. Io sto per andarmene, sto per morire, e non abbastanza tempo per salvarla. L'ho affidata ad una cara amica, a lei ho dato il compito di trovare qualcuno a cui affidarla, qualcuno che l'ami come fosse sua. Lei ha trovato te. Non posso spiegarti perché, ma è importante che tu tenga la bambina, che la cresca come se fosse tua. È importante che tu la tenga con te finché non sarà abbastanza grande da badare a sé stessa. Te ne prego. Rispetta l'ultimo desiderio di una madre che ama sua figlia, così disperatamente da morire per lei. Spero tu sia la persona giusta, perchè ti sto affidando tutto il mio mondo.-
"Non potevo non rispettare tutto quel dolore..." In quel momento capisco cos'ha passato quella donna. Mi ha salvato, non so da cosa, ma mi ha salvato. Dovrò chiedere spiegazioni ad Esme. Poi passo alla mia lettera:- Al mio amore più grande, Evleen, ti prego non pensare, che io ti abbia abbandonato, perché non lo farò mai. Ma sono dovuta andare via, per un po'. Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che la tua nuova famiglia ti ha raccontato tutto. C'è una persona che devi incontrare. Cerca Esme Cullen, lei ti potrà spiegare ogni cosa. Sappi solo che è importante che non ti allontani troppo dal posto in cui sei nata, capito? Noi ci rivedremo! Quando saprai tutto sarà facile capire! Trova Esme! Dille una parola:GRIMORIO. Lei capirà. Insieme a questa lettera ce n'è un'altra, solo tu potrai aprirla. Fallo, è importante. E non scordarti le mie parole. Ti vorrò sempre bene! Tua madre, Saminda.-
Scoppio a piangere. Non ho mai sentito la mancanza di una persona che nemmeno ricordo, ma con lei... è diverso... è come se l'avessi conosciuta. All'improvviso mi colpisce un flash.
Vedo TUTTO! Tutto ciò che riguarda la mia vera madre, vedo lei e Esme, che mi coccolano, vedo lei che mi allatta. Vedo lei che piange, e mi bacia, prima di affidarmi alle forti braccia di Esme.
Il pianto diventa isteria. Sue, al mio fianco mi abbraccia. Non può sapere cosa ho visto, ma mi stringe, come fossi veramente figlia sua. L'abbraccio, la tengo stretta a me, mentre le lacrime mi riempiono gli occhi e inondano le mie guance, bagnando la sua maglia. Mi addormento cosi. Con la testa sulle sue gambe.
Non dormo veramente, ma sono distrutta.
Vedo Charlie entrare in casa, sento Sue fargli segno di fare piano, mentre ancora mi accarezza la testa. Ho gli occhi aperti, nascosti dietro la marea di capelli. Provo a dormire davvero. Ma quando chiudo gli occhi, continuo a vedere lei.. ogni momento che abbiamo passato insieme.
Perfino la mia nascita, sarà per via di qualche incantesimo... finalmente riesco ad addormentarmi, sentendo la melodia che crea la pioggia picchiettando sui vetri. Quando mi sveglio, sento il sole caldo sul viso. Apro gli occhi e vedo che sono ancora stesa sul divano, con la testa sulle gambe di Sue. Charlie è seduto sulla poltrona. Entrambi sembravano angeli mentre dormono. Lui le tiene la mano, e lei dorme serena. Mi alzo, facendo attenzione a non svegliarli. Prendo le lettere e le porto, una in camera di Sue e l'altra in camera mia, e la metto nel comodino, al sicuro, nel mio vano segreto.
Decido di uscire, sento che ho bisogno di aria. Ma quando apro la porta, mi trovo di fronte Zac. Mi getto addosso a lui, con foga, e lo abbraccio con forza.
"Anche tu mi sei mancata!" Dice lui, ridacchiando.
"Che avevi ieri sera? Ho sentito che eri cosi triste...sai... per via del mio potere."
"Sue mi ha dato una vecchia lettera di mamma.... e ho ricordato ogni cosa... come se i ricordi fossero impressi a fuoco nella mia mente... e ho pianto..."dico arrossendo. Poi gli prendo la mano ed inizio a trascinarlo verso il bosco, chiudendo l'argomento.
"Vieni! Ti ho promesso di portarti in un posto!"
"È lontano?"
"Un po. Che c'è, hai paura di camminare?" Dico ghignando sarcasticamente. Lui si unisce alla sua risata e mi afferra i fianchi, tirandomi a lui. "
No. Ho paura di perdere il controllo, con te, non si sa mai!"
"Ancora il mio sangue?"
"No. Quella è passata... ora è il tuo corpo che mi attrae troppo!" Fa per baciarmi, ma io mi sposto, ridendo e sfuggo alla sua presa, per miracolo. "Ma ce n'è sempre una! E se non è il mio sangue, è la paura di amare. E se non è questo, è il mio corpo. Se non è il mio corpo, cosa sarà!?!" Dico sarcastica. Lui mi riafferra per i fianchi, e penso che voglia tirarmi di nuovo a lui, invece mi afferra e mi carica in spalla. Io inizio a tempestargli la schiena di pugni:"mettimi giù!" Grido, ridendo, mentre lui inizia a correre, a velocità supersonica.
Quando si ferma, siamo sulla scogliera, proprio dove volevo andare!
Mi appoggia a terra, ma io scivolo, e cado sul sedere, provocandogli quella favolosa risata, che già amo. Mi rialzo, scrollandomi di dosso l'erba e la terra.
"Come facevi a sapere dove volevo portarti?"
"Me lo ha anticipato Edward. Ieri sera. In alcuni casi la lettura del pensiero è utile!" Dice, ridendo ancora. Intreccia le dita alle mie. Andiamo insieme a sederci, la dove il giorno prima eravamo andati io e Seth. Perché sembrava passato cosi tanto tempo da allora? È forse colpa di questa elettricità che ci attraversa ogni volta che siamo vicini?
"A cosa pensi?" Mi domanda lui, stringendo appena la presa sulla mia mano. La temperatura fredda della sua pelle contro la mia è fantastica, brividi di piacere mi attraversano la schiena. La temperatura esterna è piuttosto calda, per essere solo Marzo, e tutti sanno quanto Forks sia famosa per il suo clima rigido. "Sto pensando a quanto relativa sia la visione del tempo... e a quanto bello sia trascorrere il mio con te.." dico baciandolo.
"Hai scoperto qualcosa su questa cosa che ci lega?" Chiedo.
"Si. Carlisle ha indagato un po da quando gliene ho parlato. A quanto pare le streghe avevano un forte ascendente sui vampiri. E ci sono stati rari casi in cui... è come se mi avessi stregato... è una specie di imprinting, ma accade solo fra streghe e vampiri... pensiamo che sia successo anche a Esme e Carlisle, anche se in forma molto minore rispetto al nostro! Comunque... la leggenda dice che ognuno potrà sempre sentire quando l'altro sarà in pericolo, o ha bisogno di lui.. ed è cosi! Io sentivo che avevi bisogno di me, stanotte... ma ho deciso che dovevi rimanere sola... dovevo lasciarti i tuoi spazi!"
"Hai fatto bene... insomma... avere solo Sue vicino mi ha fatto bene!" Dico sorridendo maggiormente. "Allora, come mai mi hai portato qui? Edward non me lo ha detto..."
"Anche se, tecnicamente, mi hai portato tu..." dico ridacchiando:"questo è un posto speciale per me. Io e Seth venivamo sempre qui a nasconderci, quando non volevamo che nessuno ci trovasse. Volevo condividerlo con te... e volevo fare una cosa... un po speciale.." dico, alzandomi in piedi. Lui sembra non capire. Quindi gli spiego:"qui c'è la tradizione di buttarsi dalla punta della scogliera. Volevo farlo... insieme a te..."
"Ma l'hai gia fatto?" Chiede, preoccupato.
"Naturalmente! Più di una volta! Tranquillo, andrà tutto bene, so come si fa... e poi... sono con te, cosa può andare storto?" Dico sorridendo. Inizio a torglermi le scarpe, e la felpa. "D'accordo. Ma togliamoci i vestiti più importanti. Io li porto giù e li rimettiamo quando usciamo dall'acqua, cosi sono asciutti." Suggerisce lui. Io porto una mano tesa alla testa:"si, signore!" Dico, e poi scoppio a ridere.
Lui scuote la testa, e la sua risatina si mescola alla mia:"spogliati e basta!"
"Nessuno me l'ha mai detto. Ma per te qualunque cosa amore!" Dico ridendo maliziosamente. Mentre inizio a spogliarmi in modo sexy e provocante. Lui ride, e in mezzo secondo è senza maglia, mentre io ammiro il suo fisico scolpito, a bocca aperta. "
Che c'è?" Chiede malizioso.
"Niente. Ammiravo il paesaggio." Rispondo, ricominciando a spogliarmi. Rimango in reggiseno e culotte, rosa, col pizzo nero. Sono lieta di aver indossato le cose più carine che ho. Lui mi fissa. Mi sembra quasi di scorgere nel suo sguardo il desiderio. Desiderio di me. Ma quando lui si toglie i jeans, ricomincio a sbavare. Sento una brezza leggera, e non trovo più i vestiti. Quando lui ritorna, mezzo nudo come me, mi afferra la mano, ed insieme corriamo verso il vuoto. Ed iniziamo a volare. 

  
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