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Autore: sylan    28/01/2013    5 recensioni
Prefazione:
Aprii gli occhi e vidi solamente una figura indistinta che si avvicinava a passo felpato.
Non so perché ma quando mi prese in braccio mi sentivo protetta allo stesso tempo in pericolo, tra quelle braccia forti e calde.
Non importa. Non ebbi il tempo di dire o fare nulla che sentii le forze venirmi meno e svenni.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Penguin, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUESTIONE DI CALCOLI

La sera, quando sono andata a letto, ho ripensato al giorno appena trascorso.

Pensavo a quanto fosse cretino Shachi e all'iseguimento mattutino di Pen... Non so come l'hanno presa loro ma io stavo solamente giocando questa mattina... oops...

Mi sono addormentata.

La mattina seguente mi sono svegliata un po' presto, ero ancora tutta dolente dopo l'incontro con Pen. Quel tipo ci sa fare, però sono io fuori allenamento e come ho già detto stavo solo giocando. Sembro una cretina in questo momento, una bimba minchia che gioca con i pirati... (scusate, momento di pazzia)

Ecco, in un momento di riflessione personale mentre ero ancora al calduccio sotto le coperte nella mia piccola stanza, ho capito cosa fare in quella settimana senza poteri: allenamento, solo duro e semplice allenamento (se poi il chilurgo me lo permetteva)

Decisi di alzarmi, mi sgranchii un po' gli arti godendo del formicolio che provocai nei muscoli e mi sedetti sul letto.

"Buongiorno May" NO, ancora quel chirurgo nella mia stanza di prima mattina, e sta volta si era nascosto bene, aveva trovato un angolo buio che io dal letto non potevo vedere.

"La stai prendendo come un'abitudine, quella di trovarti in camera mia di mattina presto, Law?" e gli sorrisi in segno di saluto.

"Sono solo venuto per dirti 'buongiorno' e per chiederti come stavi, tutto qui" facendomi uno dei suoi ghigni che ormai non mi facevano più ne caldo ne freddo, tanto mi ero abituata.

"Beh, a dire la verità ieri le ho prese, da Pen, e anche tante, perciò oggi mi sento a pezzi..." e subito aggiunsi "...LETTERALMENTE!"

Law mi aveva sollevata da terra con la sua room e tagliata in varie parti.

"Ehi! Ma che fai!?" incrociai le braccia per enfatizzare il tutto. Mi stavo incavolando.

"Mi voglio vendicare per ieri mattina, voglio metterti alla prova e voglio anche divertirmi un pochino" mi rispose tranquillamente come se fosse la cosa più ovvia del mondo, ovviamente sorridendo.

E ora nel suo sguardo brillava una strana luce e vidi un pizzico di pazzia nei suoi occhi grigi marcati dalle occhiaie che non mancavano mai.

"Devi farti veder da uno psicologo"

Si avvicinò e prese la mia testa volteggiante fra le sue mani, ci giocò un po' facendomi saltare e roteare da tutte le parti mentre io ero lì che imprecavo contro di lui.

"Ora basta, che vuoi, sul serio!"

Una cosa che ho capito di Law, è che ha sempre doppi fini.

Mise la mia testa vicino alla sua con distanza pari a pochissimi centimetri, potevo sentire il suo respiro e l'odore da sangue e disinfettante che aveva preso la sua pelle dopo tanti interventi chirurgici.

"Voglio sapere" la sua voce era solo un sussurro che sentii a malapena mentre gli osservavo prima il pizzetto, poi le labbra, ora il naso, per poi finire a perdermi nei suoi occhi color cenere... quegli occhi mi facevano impazzire.

A molti mettono in soggezione, ad altri inquietono paura, no, a me piacevano da matti quegli occhi di ghiaccio che non trasmettevano nessuna emozione.

"Vuoi... sapere..." non capivo, lui sapeva? Sapeva di Kidd? Del mio tatuaggio? Del mio passato? Oppure è solo uno dei suoi soliti trucchetti?

Ci fissammo negli occhi per qualche minuto mentre mentalmente lo stavo maledicendo.

Lui aveva tutto il tempo che voleva, non aveva fretta, non era impaziente di sapere, voleva sapere e basta.

Un po' difficile visto che nemmeno io sapevo molto...

Allora ripensai a Kidd e al tatuaggio, alle Sabaody e a come potessero essere collegate tutte queste cose.

Uno più uno...due... Questione di calcoli....

Ora mi ricordavo, mi era balzata in mente un'idea malsana che dopotutto corrispondeva al vero.

"Tu lo sai già, non è vero?" Se lo sapeva mi avrebbe uccisa prima, oppure mi avrebbe presa in ostaggio da un pezzo, ma credo non volesse fare nulla di tutto ciò.

"Cosa dovrei sapere, May?" E continuava a fissarmi con quegli occhi glaciali e con un piccolo sorriso sulle labbra. Persi un battito.

"Lo sai... ci scommetto" Mi rimise la testa a posto assieme a braccia, busto e gambe.

"Allora, cosa so di preciso?"

Riflettei un'attimo e spostai la maglia e i pantaloni tanto quanto bastava per scorgere il tatuaggio.

"Sì, quello lo sapevo già..."

Visto? Lo sapeva. Lo ha sempre saputo! Che rabbia...

Un attimo... come faceva a saperlo?

"Ma..."

"Quando eri ancora svenuta... il primo giorno..." spiegò semplicemente.

Giusto, mi ha svestito e cambiata lui per curarmi.

"Cos'altro devo sapere?"

COS'ALTRO DEVE SAPERE!? Sa praticamente di più di quello che so io!

"Em... cosa?"

Mi mostra un volantino delle taglie: MAY, 190.000.000, viva o morta.

O-Ok. Quella ero io, sicuramente.

Venivo raffigurata incappucciata e non si vedeva bene il volto, ma la treccia rossa c'era e May è il mio nome perciò... 1+1=2

Siamo alle solite.

"Questa sei tu, giusto?"

"Che perspicace!" Mi lanciò un'occhiataccia e io mi morsi il labbro a sangue.

"Come hai fatto ad avere una taglia simile e non essere una supernova?"

"Semplice: non voglio essere una supernova!" E gli sorrido innocente. Mi stava tornando tutto in mente, tutto il mio passato.

Law mi guarda per alcuni minuti senza dire una parola. Mi studia. Sento il suo sguardo su ogni centimetro del mio corpo... è un po' inquietante... ma fremo di gioia ogni volta che il suo sguardo incrocia il mio. Come ho già detto: adoro quegli occhi, sempre piaciuti, fin dalla prima volta.

"In che senso?" Pronuncia queste tre parole con calma e determinazione.

"Sono andata da un'ufficiale della marina e gli ho semplicemente detto che non volevo essere una supernova. Tutto qui." Mi guarda scettico. "E poi per scappare ho dovuto congelare l'intera base militare e questo ha alzato la mia taglia. Ma sono solo dettagli..."

Mi tasta la fronte per constatare che non avessi la febbre con un gesto molto teatrale.

"Tsk, dettagli...Perchè hai fatto tutto questo?"

"Perchè non mi piacciono i pregiudizi e le etichette. Voglio solo essere libera di fare quel che mi pare"

"Tu sei molto strana, ragazza" Mi guarda e sorride. Per sorriso si intende il suo solito ghigno chiaramente.

Anch'io gli sorrido, ma con un sorriso vero, a trentadue denti. Un sorriso innocente ma provocatorio.

"Però mi stai molto simpatico, Law, credo che entrerò veramente nella tua ciurma, ti seguirò ovunque!"

"Certo, e so esattamente dove andremo ora."




Angolo autrice:
Scusate tanto se non ho ancora messo un'immagine, disegno o cosa. NON CAPISCO COME SI FA!
Sono una cretina perchè me lo hanno già cercato di spiegare in due e non ho ancora capito.... che cretina... *^*
Ok, ora volevo dirvi che questo capitolo è un pochino... beh non si capisce molto secondo me, ma è che non voglio dire troppo... vedremo più avanti come si svolgerà la storia. (tanto so già che avrete tutti capito XD)
Per chi non ha voglia di sforzare il proprio cervellino: Qui in poche parole Law capisce il passato di May che piano piano comincia a ricordare.
Tutto qui? Si, esatto.
Un'amica mi ha detto che siccome non sono una "scrittrice" dovrei accorciare le mie storie ma non ci riesco, ho troppo da dire!
Oltre a quest'informazione inutile, ringrazio "Crow F", "magicaemy" e "Full Metal Portuguese" per le recensioni.
Ciao ciao (aggiorno il prima possibile!)
Sylan :) 

  
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