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Autore: rora02L    28/01/2013    11 recensioni
Ciao, io sono Anastasia e somiglio ad un leone per tante cose, ad esempio per la mia criniera di capelli ... indomabili.
Ma la mia vita viene radicalmente cambiata un giorno, all'improvviso, come quando cade un fulmine a ciel sereno: è arrivato lui. E non sono più stata la stessa, sono diventata un gattino docile e indifeso ...
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm a lion ?

Fin da piccola, ho sempre avuto una criniera indomabile di capelli bruni dai riflessi rossicci, ricci e agrovigliati.
Da leone. O da pazzo africano, dipende dai punti di vista.
Ma a me, è sempre piaciuta di più la versione del leone ... ai miei compagni delle elementari, quella dell'africano.
Facendoli crescere, sembravano già normali.
Mia madre li adora ed anche io ho finito per adorarli col tempo. Sono un mio carattere distintivo.
Credo di avere molto in comune con i leoni: amo dormire, mangiare carne (cotta), sono coraggiosa ma molto possessiva e gelosa.
Sopratutto delle persone che amo.
Come mia madre, mio padre e mio fratello minore.
Finchè non è arrivato lui e mi ha sconvolto la vita.
Ma io ... credo di amarlo. 
O di odiarlo ...
                                                                                                                                                                                *
Arrivo a scuola assonnata, come ogni lunedì che si rispetti. Salgo sul treno, in silenzio e cercando di riconettere il cervello. Invano.
Ho troppo sonnooo ...
Chiudo gli occhi lentamente, seduta su una poltroncina arancione dalle strisce blu. Ma il rumore di un iPod, mi riporta nel mondo degli svegli.
Uffa ... perchè devo tornare a scuola ? D'estate, potevo dormire, mangiare e rilassarmi quanto volevo ...
Arriviamo in città puntuali e mi trascino verso l'autobus, strapieno. Trovo una nicchia in cui rifugiarmi e aspetto la mia fermata.
La scuola superiore in cui vado, ha davvero troppi studenti per i miei gusti e non riesco a capacitarmi di come sia possibile. Ma ormai sono in quarta e ci ho fatto l'abitudine.
Mi faccio strada tra la folla di studenti armati di borsette e zainetti, finchè non raggiungo la bidelleria.
"4° L ?" chiedo ad una vecchia bidella con un tic all'occhio.
"Secondo piano, aula 11.1 ..." mi congeda con un gesto della mano mentre guarda la fila di studenti che si allunga.
"Grazie ..." rispondo svogliata e mi avvio verso le scale.
Ogni scalino assomiglia al K2: insormontabile e pesante da scalare.
Ma quando finiscono tutte queste scale ?
Finalmente, giungo al secondo piano e mi avvio verso la mia classe. Un cartello con scritto "4°L" attira la mia attenzione e mi fermo.
Apro la porta, speranzosa. La mattina non c'è mai nessuno, solitamente ... ma oggi è il primo giorno, quindi ...
Un quarto dei miei vecchi compagni di terza aveva già assediato i banchi nelle ultime file. A me, restavano quelli in prima fila. Tanto vale ...
Mi metto in mezzo a due banchi, davanti alla cattedra ancora vuota. Arrivano il resto dei vecchi compagni.
No, lui no ...
E invece sì. L'unico ragazzo che mi fa il filo e che io detesto, si siede alla mia sinistra. Si chiama Marco e ha la tipica aria del nerd scienziato pazzoide ... insopportabile, insomma.
Peggio di così non può andare ...
Ma come sempre, non c'è mai limite al peggio. Un ragazzo sculettante nuovo, dal taglio di capelli a leccata di mucca, si mette alla mia destra. E capisco subito chi è.
Lui è quello nuovo dell'altra sponda ... bè, speriamo non parli troppo.
Ma non è così. Davide parla quanto una ragazza appassionata di gossip e di pettegolezzi. Mi sommerge con un infinità di cose inutili su di lui, che non interessano a nessuno. Mi arrendo, accasciandomi sul banco.
Una ragazza nuova dai capelli ondulati e neri passa davanti a me, sorridente.
E, dietro di lei, un ragazzo sconosciuto dall'aria felice e per bene.
Con due stupendi occhi verdeacqua, in contrasto con i corti e mossi capelli neri.
Non sapevo ancora che, nel mio piccolo cuoricino egoista, stava mettendo radici un sentimento fastidioso e importante, che mi avrebbe di certo cacciata nei guai.
Ma era troppo tardi.

  
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