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Autore: surferfrancy01    19/08/2007    3 recensioni
Come promesso, eccomi di nuovo con un'altra freschissima storia! L'ispirazione mi è venuta guardando un vecchio film che ha appunto lo stesso titolo della mia fanfiction...alcuni di voi probabilmente hanno già una mezza idea sulla trama, io però vi do' un aiutino: i nostri amici non si vedono da molto tempo, sono cresciuti e hanno preso tutti strade diverse. Un bel giorno però le loro vite si scontrano di nuovo, per caso, e da quel momento i nostri protagonisti dovranno fare i conti con il tempo, il quale cambia ma non cancella, rivivranno gli amori mai dimenticati e ne succederanno di tutti i colori...:) Io vi consiglio di leggere subito se siete curiose di sapere di cosa si tratta. In ultimo vi ricordo di commentare e vi auguro una buona lettura!
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante l’aria abbastanza umida e il caldo torrido che (come avevano annunciato i telegiornali nei giorni precedenti) aleggiava nell’aria impedendo quasi di respirare, Sana rimase seduta sulle rive del lago per parecchie ore, con le gambe ammollo nell

Capitolo 9- Il mio nome è Chi Chi.

Nonostante l’aria abbastanza umida e il caldo torrido che (come avevano annunciato i telegiornali nei giorni precedenti) aleggiava nell’aria impedendo quasi di respirare, Sana rimase seduta sulle rive del lago per parecchie ore, con le gambe ammollo nell’acqua dolciastra, con i pensieri annebbiati non solo dal caldo, ma anche dallo spettacolo in cucina che aveva visto poco prima.

Akito la voleva solo prendere in giro quando le aveva detto che ci teneva ancora a lei, ne era sicura.

E il bacio la notte prima (le ricordava la sua coscienza)? Sempre un’idiozia, pensava, l’aveva fatto solo perché aveva probabilmente preso una bella botta in testa, anche se Fuka era quasi riuscita a convincerla del contrario.

Ma, del resto, obbiettivamente, cosa si aspettava? Che dopo tutto questo tempo sarebbe sbocciato finalmente l’amore che lei aveva tanto sognato quando era un’adolescente?

Era lei la ragazza in gamba che aveva sempre pensato di essere? Si era lasciata abbindolare da un fantasma del passato, nonostante questo stupido demone bugiardo avesse già proposto ad un’altra donna di prenderla in moglie!

E lei…una stupida donna bambina…si ricordava ancora della promessa fatta a Naozumi prima di partire per casa di Fuka:

- Sana...- le aveva bisbigliato lui prima che lei salisse in macchina con Rei- Io lo so bene che quest’esperienza ti segnerà, forse per sempre, io lo so che non rimarrai impassibile alla vista di Akito dopo tutti questi anni…in fondo tu lo hai amato davvero, e mi chiedo se qualche frammento di quel sentimento sia rimasto ancora nel tuo cuore…ma ti prego, ti scongiuro, pensa che lo stesso sentimento che tu provi per lui c’è anche nel mio cuore, ed è tutto rivolto a te.-

Il monologo nella sua testa si prolungò finché i raggi del sole riuscirono ad infiltrarsi addirittura tra le foglie dell’albero che le avevano dato un po’ di sollievo in precedenza, e il caldo diventò insopportabile.

Iniziò a pensare che data l’ora probabilmente la stavano cercando tutti quanti, beh, tutti tranne una persona.

Si alzò di scatto e tornò verso la villa, quasi correndo sotto il sole di quel primo pomeriggio.

Improvvisamente le venne da ridere, in fondo tutta quella storia era una stupidaggine! Doveva divertirsi con i suoi amici e per una volta oscurare del tutto i suoi sentimenti che erano del tutto non ricambiati. Come aveva potuto anche minimamente pensare anche solo per un secondo che Akito provasse ancora qualcosa per lei?

A pochi metri dalla sua casetta scorse improvvisamente una testolina bionda che spuntava fuori da un cespuglio di more, e d’un tratto uscì un bambino alto più o meno un metro e qualche gomma da masticare, che le rivolse subito un sorriso a 24 dentini da latte incrostati di succo di mora.

- Chi chi!- esclamò Sana avvicinandosi a lui e sorridendo.- Che cosa fai qui tutto da solo?

- Gnam Gnam!- rispose lui intendendo naturalmente che si stava gustando una dozzina di more tutto da solo.

Sana scoppiò a ridere e se lo prese in braccio facendogli fare una piroetta.

- E dove sono mamma e papà?- gli chiese mentre Chi Chi urlava di gioia.

Con il suo ditino minuscolo indicò la villa, poi unì i palmi delle mani e ci appoggiò sopra la guancia chiudendo gli occhi, per farle capire che stavano dormendo.

Sana iniziò a credere che quel bambino goloso avesse tentato la fuga mentre i suoi genitori dormivano, decise quindi di dare ascolto alla sua coscienza una volta tanto e disse al bimbo:- Senti Ichiro, perché io e te non raccogliamo un po’ di more, poi le portiamo a Zia Fuka e ci facciamo fare una bella crostata?

Gli occhi del bambino si accesero di felicità, così lui e Sana, dopo aver raccolto un mucchio di more che avrebbe sfamato un esercito in guerra, si avviarono verso la villa.

D’un tratto, mentre Ichiro elencava a Sana tutti i nomi dei suoi giocattolini robot con una specie di alfabeto morse, da una finestra aperta al piano terra, quest’ultima udì la voce di Akito che urlava contro Tomoko in modo spaventoso.

- …questa cosa non può continuare Tomoko, hai capito? Sono stufo di stare ai tuoi ricatti! Mi stai rovinando la vita!

- Senti mio caro la vita tu te la sei rovinata da solo, io ti ho soltanto dato una mano a ricostruirtela…

- L’errore l’ho fatto io e ho deciso che è ora di ripagare i danni, non mi importa la pena che dovrò scontare per tutto ciò, voglio soltanto che tu sparisca una volta per tutte!!!

- Povero Akito…questa Sana ti ha fatto proprio perdere di nuovo la testa eh?

- Cosa c’entra Sana adesso? Lei non deve essere coinvolta in questa storia! Non è colpa sua se…

- Ma non capisci? Lei E’ la causa di tutto questo, devo rinfrescarti la memoria per caso…? Devo ricordarti che è per colpa di quella poco di buono di Sana Kurata se stavi per passare dei guai seri in passato? E indovina CHI è stata la persona che ha impedito che tu passassi il resto della tua esistenza in una cella? Chi…CHI??- urlò a pieni polmoni Tomoko.

D’un tratto, dopo aver udito quelle parole, il bambino affianco a Sana iniziò a cantare come un pazzo:- Chi Chi! Il mio nome è Chi Chi!! Un bambino birichino e il mio dinosauro si chiama Dino!

Sana sbiancò di colpo e guardò con gli occhi sgranati il piccolo Ichiro che gridava come gorilla fuori dalla finestra di Tomoko e Akito, e repentinamente si buttò su di lui tappagli la bocca.

- Cos’è stato?!- gridò Tomoko, e Sana udì chiaramente i passi di lei che si dirigevano verso la finestra.

  
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