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Autore: Faggiana    28/01/2013    1 recensioni
Percorse il viale di casa sua, correndo. Quella sera faceva più freddo del solito, pensò. Ed era solo Ottobre!
Cercò le chiavi di casa nella tasca – dato che le borse non le portava quasi mai, le odiava - del suo cappotto nero e, una volta trovate, fece scattare la serratura.
- Sono arrivata! – urlò aspettandosi una risposta che non arrivò. Iniziò a togliersi la lunga sciarpa bianca ed il cappotto e sentì delle risate provenire dalla cucina. La raggiunse in pochissimo tempo e quello che vide le scombussolò la giornata.
Erano tornati. Lui era tornato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter five.
 


- H-hope, non è come credi – cercò di giustificarsi Faith. Che casino!
- Ah no? Allora dimmi, sei finita accidentalmente sulle sue labbra? – chiese, ancora sotto shock, la mora.
L’amica non sapeva che fare, ma per fortuna Harry le corse in soccorso.
- Non è colpa sua, Hope. Lei voleva dirtelo, ma io glielo ho impedito – disse Harry, accarezzando una guancia di Faith che gli sorrise.
- E perche mai? – chiese allora Hope.
- Perché non voleva che la stampa mi rovinasse la vita – rispose Faith, con lo sguardo basso.
Hope le si avvicinò e le posò due dita sotto il mento per poterla guardare negli occhi e disse – Potevi dirmelo lo stesso, Faith. Lo sai bene che non l’avrei mai detto a nessuno –
L’amica la guardò con tristezza e capì di avere fatto un grosso sbaglio. Hope non l’avrebbe mai tradita e si diede della stupida solo per aver dubitato di lei.
Faith, allora, le buttò le braccia attorno al collo e pronunciò “Scusa” tantissime volte, finchè Hope la tranquillizzò dicendole che era tutto a posto.
Meno male che non è successo niente di grave, pensò Harry guardando la scena.
- Gli altri non lo sanno, vero? – mormorò Hope, staccandosi dall’amica.
Harry e Faith si guardarono, complici, e la ragazza capì.
 
- Quindi state insieme – constatò Liam, strofinandosi due dita sotto il mento. Non se lo aspettava e nemmeno gli altri componenti del gruppo. Tutti erano rimasti sorpresi.
- Esatto – disse Harry – e non ve l’ho detto perché volevo proteggerla. Non pensate che non mi fidi di voi – aggiunse poi.
- Lo sappiamo Hazza, tranquillo. – lo rassicurò Niall. Quel ragazzo era la dolcezza fatta a persona. – Siamo felici per voi –
Tutti annuirono e Faith si sentì sollevata: almeno a loro l’avevano detto.
I ragazzi erano in salotto a chiacchierare, quando i genitori di Hope e Louis fecero il loro ingresso.
- Ciao, ragazzi – esclamò Jamie, la madre. Era un’infermiera e molto spesso aveva i turni notturni. Capelli mossi e mori, occhi azzurri, alta e snella. La classica bella donna. – Oh, ciao Faith! Resti per cena? – chiese poi all’amica di sua figlia.
- Se non è un problema, volentieri Jamie – le sorrise la ragazza.
La donna le rispose che le faceva piacere e andò in cucina per iniziare a preparare le pietanze.
- Mamma, - urlò Hope, - può venire anche James? – domandò la piccola della famiglia.
- Certo, amore – rispose la donna.
Hope sorrise e inviò un messaggio al suo ragazzo.
“Amore, ti va di venire a mangiare da me? Ci siamo tutti xx”
“Va bene, piccola. Ci vediamo dopo x”

Lesse velocemente il messaggio e subito le spuntò un sorriso sulle labbra. Liam se ne accorse.
- Deduco da quel sorriso che verrà – borbottò Liam.
- Penso non siano affari tuoi, ormai – rispose Hope, scocciata per quell’intrusione.
La tensione si poteva tagliare con un coltello.
 
 
- Allora, James, - iniziò il padre guardando il ragazzo di sua figlia. Era un uomo sulla cinquantina e faceva l’architetto. Alto, abbastanza magro, capelli brizzolati e occhi azzurri. Hope si ritrovava spesso a pensare perché fosse lei l’unica sfigata a non averli in famiglia. – come va la scuola? - concluse poi.
- Tutto bene, grazie. Da quando mi dà ripetizioni Hope, sono migliorato molto – rispose il moro sorridendo alla fidanzata.
- A me non davi ripetizioni – s’intromise Liam. Ma deve mettermi sempre in difficoltà?, pensò Hope.
- Evidentemente perché non ti servivano – rispose la ragazza, stufa di tutte quelle frecciatine.
James, però, era confuso. Perché avrebbe dovuto dargli ripetizioni?
- Perché avrebbe dovuto, scusa? – chiese appunto il ragazzo.
- Perché era la mia ragazza – disse, indifferente, Liam.
Hope gli lanciò un’occhiataccia e non capiva perché si ostinasse a rovinargli la vita. L’aveva già fatto una volta, perché continuare?
- Liam, smettila – lo richiamò Hope. – Ormai tra noi è finita, mettitelo in testa. E tu, James, non diventare geloso per niente – disse poi girandosi di lato per guardare il suo ragazzo, seduto di fianco a lei.
Tutte le persone presenti quella sera rimasero in silenzio, seguendo il battibecco.
- E allora perché dici alla tua amica che non mi hai dimenticato? – chiese, beffardo, il cantante.
Hope si sentì svenire. Come diavolo faceva a saperlo? Aveva sentito tutta la conversazione che aveva fatto con Faith?
- N-non dire cavolate – balbettò Hope. – Io ti ho dimenticato e ora sto con James, punto – si riprese poi, fronteggiandolo.
Il ragazzo sapeva che stava mentendo, la conosceva benissimo. Per lui Hope era un libro aperto, lo era sempre stata. Liam allora rise e pensò “Non vuoi ammetterlo? Bene, allora io inizio a giocare”.
 


Saaaaalve :)
Scusate, ma oggi non sono di tante parole!
Cooooooooomunque, ecco a voi il quinto capitolo!
Non mi convince tanto, quindi fatemi sapere che ne pensate :)
A presto!
Chiara.

  
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