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Autore: MeiyoMakoto    28/01/2013    0 recensioni
Leslie Lynch, capelli rossi, occhi verde chiaro, strega da quarant'anni senza sapere di esserlo. Come è possibile? Cosa l'ha spinta a vivere per vent'anni ai margini della società? E soprattutto, perché diavolo tutti dicono che somiglia in modo incredibile a una certa Lily Evans?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Memorie Rubate'
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 ‘Prometti che verrai a trovarci a Hogsmeade!’, esclamò Drusilla saltando al collo del fratello.
‘Verrò per Leslie, non certo per te!’, la prese in giro Jerome schioccandole un bacio sulla guancia. ‘Scrivete spesso, mi raccomando: voglio sapere tutto sulla vita segreta dei professori di Hogwarts!’
Un fischio perentorio del treno annunciò che era ora di separarsi.
‘Dobbiamo andare, Dru.’, disse piano Leslie.
L’amica annuì e si staccò con riluttanza dal fratello, che le guardò allontanarsi con le mani in tasca. Da quando erano nati, i due avevano sempre vissuto insieme: era la prima volta che si separavano per così tanto tempo. Leslie sorrise rassicurante a Jerome e seguì Dru nella prima carrozza.
‘Mi sembra che ci siamo tutti.’, annunciò la Preside. ‘Bene, possiamo cominciare. Come sapete, quest’anno abbiamo un po’ di nuove reclute nel corpo docente, quindi cominciamo con le presentazioni: la professoressa Drusilla Peppermint sostituirà Horace nell’insegnamento di Pozioni, mentre per Babbanologia abbiamo la professoressa Leslie Lynch.’
‘Penso che te la caverai meglio di Alecto Carrow.’, disse una donna rotondetta più anziana di Les, sorridendole amichevolmente. ‘Io comunque sono Pomona Sprout, insegno Erbologia.’
‘Peccato per Charity Burbage, però.’, aggiunse mestamente un uomo piccolino. ‘Era brava, lei… Prima di finire nella pancia di quel dannato serpente.’
Leslie si schiarì la gola, imbarazzata.
‘Basta così, Filius.’, intervenne severa la McGranitt. ‘Per chi non lo sapesse, questo è Filius Vitious, stimato professore di Incantesimi. Trasfigurazione verrà insegnata dal professor Leonard Snicket.’
‘Spero solo di riuscire ad emulare la sua abilità, Preside.’, disse un uomo bruno, ad occhio e croce di mezza età ma ancora avvenente, sfoderando un sorriso che non raggiungeva gli occhi di un azzurro intenso.
‘La professoressa McGranitt insegnava Trasfigurazione.’, sussurrò Dru all’orecchio di Leslie. ‘Che leccapiedi questo Snicket, eh? Scommetto che è un Serpeverde…’
‘Cosa?’, chiese l’altra confusa, ma la Preside aveva già ricominciato a parlare.
‘Infine, il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure è Raj Beckett, che fino all’anno scorso lavorava nella squadra di tiratori scelti degli Auror.’
 Un uomo alto, stravaccato sul posto accanto al finestrino, alzò brevemente il braccio senza smettere di guardare il panorama.
‘Che nome curioso; viene da un matrimonio misto, vero?’, osservò Leslie, a cui una vita di studi antropologici avevano reso domande del genere quasi un riflesso condizionato.
Gli altri insegnanti si scambiarono occhiate esterrefatte, ma Beckett fece come se non avesse sentito.
‘Mi dispiace, non volevo essere indiscreta.’, si affrettò ad aggiungere Leslie, arrossendo.
‘Madre indiana, padre inglese. Lei Babbana, lui mago. Niente matrimonio.’, grugnì Beckett, lo sguardo sempre fisso sull’orizzonte.
‘Molto bene.’, riprese la McGranitt dopo qualche istante di silenzio. ‘A Hogwarts troveremo ad aspettarci Rubeus Hagrid, guardiacaccia nonché insegnante di Cura delle Creature Magiche, e Sibilla Cooman, insegnante di Divinazione. Come sapete, gli alunni arriveranno domani sera, e dobbiamo prepararci ad accoglierli a dovere; per cui oggi avrete tempo di ambientarvi e di sistemarvi nei vostri alloggi, ma domani ci aspetta una giornata molto lunga. Ci sono domande?’
Drusilla alzò la mano, come se la McGranitt fosse stata ancora la sua insegnante. Alla Preside scappò un sorriso.
‘Sì, professoressa Peppermint?’
‘Volevo chiederle chi saranno i responsabili delle Case di Grifondoro e Serpeverde, adesso che lei e il professor Lumacorno non siete più disponibili.’
‘Dei Serpeverde si occuperà il professor Snicket.’, rispose la McGranitt, confermando le supposizioni di Drusilla. ‘Mentre per i Grifondoro… Diciamo che c’è un piccolo disguido, che verrà risolto entro domani. Bene, altri dubbi?’
‘Ehm… Che cos’è un Grifondoro?’, domandò timidamente Leslie.
Dagli sguardi interdetti della maggior parte degli insegnati capì di essere stata definitivamente etichettata come una squilibrata.
‘Lo scoprirà presto, signorina Lynch.’, rispose la Preside con noncuranza. ‘Nel frattempo, sarà meglio raccontare ai suoi colleghi della sua situazione.’
 
 
 
 
Hagrid!!’, tuonò la McGranitt. ‘Ma dove si è cacciato? Doveva essere qui con le carrozze!’
‘Io non ci conterei troppo, Minerva.’, ghignò un uomo da sotto la sua folta barba bianca, affacciandosi all’entrata di un pub. ‘Si è allontanato da qui qualche ora fa con un barilotto di idromele sottobraccio.’
La Preside strinse i pugni, fremente di rabbia.
‘E tu perché gliel’hai venduto, Aberforth?’
L’uomo scrollò le spalle.
‘Gli affari sono affari.’, rispose candidamente, gli occhi azzurri che scintillavano di divertimento.
‘In questo caso immagino che sarai felice di aprirci il passaggio nella tua dispensa.’, proseguì la McGranitt, ghignando a sua volta. ‘Come ai vecchi tempi.’
‘Come ai vecchi tempi.’, ripeté Aberforth cupo, aprendo la porta del pub.
‘Secondo me qui c’è qualcosa sotto.’, ridacchiò Dru.
‘Che intendi dire?’, chiese Leslie.
‘Quando andavo a scuola io girava sempre il pettegolezzo che la McGranitt avesse una cotta per il Preside di allora, Albus Silente.’
‘E allora?’
‘Beh, si dà il caso che suo fratello, Aberforth Silente, gli somigli molto…’
‘Sei troppo grande per queste cose.’, la rimproverò Leslie, suo malgrado sorridendo anche lei al pensiero. ‘Sei una professoressa, ora!’
‘Già.’, commentò Dru, sorridendo sognante. ‘Ce l’abbiamo fatta, eh?’
 
 
 
 
 
‘Non essere timida, Leslie.’, ridacchiò Snicket. ‘Si tratta solo di indossare un vecchio cappello.’
Leslie si guardò intorno diffidente: i mormorii eccitati dei colleghi non promettevano niente di buono. Difficile ricordarsi che erano tutti grandi, grossi e vaccinati mentre ridevano e bisbigliavano tra loro come dei ragazzini.
‘Sarà in Grifondoro.’, affermò con sicurezza Sibilla Cooman, che sosteneva di saper leggere il futuro. ‘Il mio Occhio non sbaglia.’
‘Bella forza…’, commentò Hagrid con la sua voce cavernosa, chinandosi verso la Sprout con aria d’intesa, in quello che probabilmente secondo lui era un bisbiglio appena percettibile. ‘Va bene che ho bevuto un tantino, ma o questa Leslie è la copia sputata di Lily Evans, o sono così ubriaco da avere le visioni! Se non è Grifondoro lei, io sono Serpeverde…’
La Cooman gli lanciò un’occhiata assassina, ma il guardiacaccia non sembrò neanche accorgersene; all’improvviso sembrò reprimere un singhiozzo e si soffiò rumorosamente il naso in un fazzoletto pieno di macchie.
‘Insomma, un po’ di contegno!’, intervenne Vitious, forte della sua autorità di Vicepreside. ‘Cortesemente, signorina Lynch, si sieda su questo sgabello.’
Lei obbedì titubante.
Un ingegno smisurato per il mago è dono grato.
Leslie fece un balzo sullo sgabello, e Dru scoppiò a ridere.
‘E’ il Cappello che parla.’, spiegò. ‘E’ normale.’
‘E che cosa devo rispondergli?’
‘Quello che vuoi.’
‘Va bene.’
Che vuoi dire con questo?, tentò.
Sei intelligente, molto intelligente, e hai voglia di imparare; saresti un valido membro della Casa di Corvonero. Ma quello che vedo è soprattutto il tuo coraggio.
Quindi… Grifondoro?
Esatto. Perché, ti aspettavi qualcos’altro?
‘GRIFONDORO!!’, annunciò il Cappello.
Drusilla batté le mani, accompagnata dal resto degli insegnanti.
‘Lo sapevo!’, esultò Hagrid dandole una pacca sulla spalla che le fece quasi perdere l’equilibrio.
‘Ve l’ho detto: l’Occhio non sbaglia mai.’, insistette la Cooman altera, barcollando via dalla sala. ‘Adesso vi prego di scusarmi, cari, ho un tale mal di testa…’
‘Sì, da dopo-sbornia.’, aggiunse Dru a bassa voce, alzando un sopracciglio.
‘Beh, da adesso siamo nemici giurati, Leslie.’, disse Snicket con un sorriso amabile.
‘Che intendi dire?’, chiese Les.
‘Sciocche rivalità tra Case.’, spiegò la Sprout scuotendo la testa. ‘Voi grifoni siete così competitivi! Delle serpi, poi, non ne parliamo…’
‘Scherzavo, Pomona.’, le assicurò Snicket con una risata.
Strizzò l’occhio a Leslie, che accennò un sorriso. Nonostante la prima impressione, Snicket non sembrava così terribile, anche se era così sicuro di sé che la sua sola presenza bastava a mettere Leslie in imbarazzo. Eppure gli altri insegnanti, per qualche ragione, lo trattavano con una certa diffidenza: anche se chiamava tutti col nome di battesimo, nessuno sembrava disposto a fare lo stesso con lui.
‘Anche mio fratello era in Grifondoro, sai?’, cominciò a raccontare Dru, ma venne subito interrotta da Vitious.
‘D’accordo, signori, diamoci una mossa.’, disse il Vicepreside battendo le mani per richiamare l’attenzione. ‘Ora si sarà fatta un’idea di quello che accadrà al banchetto di domani sera, signorina Lynch. Adesso però iniziamo a sistemare la sala, già che siamo tutti qui, così domani avremo un lavoro in meno da… Aspettate, dov’è finito Beckett?’
I professori si scambiarono occhiate confuse.
‘Mi sembra che fosse con noi prima che Les si mettesse il Cappello…’, azzardò Dru.
‘Forse è andato a controllare una cosa.’, aggiunse Snicket in tono rassicurante.
‘Si è defilato.’, tagliò corto Vitious con rabbia. ‘Vorrà dire che cominceremo senza di lui.’
‘Io che posso fare?’, chiese Leslie rigirandosi l’inutile bacchetta tra le mani.
I colleghi si limitarono a scambiarsi occhiate imbarazzate.
‘Vieni con me, Leslie.’, intervenne infine Hagrid. ‘Puoi darmi una mano con gli Ippogrifi, se ti va.’
Lei annuì riconoscente e lo seguì in giardino.
‘Sono pericolosi?’, domandò.
‘Non se sai come gestirli.’, rispose lui orgoglioso. ‘Sono delle creature affascinanti, anche se non tutti li trattano bene. Certo, non sono tranquilli come gli unicorni, ma rispetto ai ragni giganti sono dolci come il miele… Non che i ragni giganti non siano simpatici, a modo loro, solo che ogni tanto hanno il brutto vizio di tentare di mangiarti.’
‘E tu da solo ti occupi di tutte queste creature?’, fece Leslie ammirata.
‘Beh, sì, sono il guardiacaccia.’
‘E’ davvero incredibile!’
Hagrid scrollò le spalle.
‘Non è niente di speciale, però mi piace; anche se non posso usare una bacchetta, non me la passo male. Mica tutti hanno l’occasione di fare due chiacchiere con i Centauri o dar da mangiare agli Ippogrifi, dopotutto… E poi i maghi normali non ci capiscono niente, li trattano come se fossero pericolosi o roba simile. Sono solo diversi, ecco tutto.’
‘In che senso non puoi usare la bacchetta?’
‘Non ho mai finito la scuola. Siamo un po’ simili, io e te, eh?’
Leslie sorrise: era decisamente sollevata di non essere la sola a non saper usare la magia, fra gli insegnanti. Hagrid si fermò di scatto e la fissò.
‘Quando sorridi si vede di più.’, mormorò. ‘I tuoi occhi, sai; è impressionante, sono proprio uguali.’
‘Cosa?’, fece Les.
Il Guardiacaccia scosse la testa, come per scacciare un’idea assurda.
‘Niente, è che mi ricordi un po’ un mio amico.’
Leslie esitò.
‘Conosci Lily Evans, non è vero?’, chiese. ‘E’ a lei che somiglio. Chi è, Hagrid?’
Lui distolse lo sguardo.
‘Lily… Lily era una ragazza molto sfortunata. Aveva appena ventun anni quando Lord Voldemort la uccise insieme a suo marito.’
‘Oh.’
Quindi Lily Evans era morta; ecco perché la gente era così restia a parlare a lungo di lei, e ogni volta che la nominavano si emozionavano. Eppure tutti lo facevano così spesso…
‘Vieni, ti faccio vedere Fierobecco, è sempre stato il mio preferito.’, disse Hagrid con un sorriso stanco.
 
 
 
 
 
‘Eccoti qui!’, esclamò Drusilla correndo verso Leslie con aria esasperata. ‘Ti ho cercata dappertutto, la McGranitt vuole parlarti nel suo ufficio.’
‘Ero al lago con Hagrid.’, spiegò l’amica mentre si incamminavano verso il castello. ‘Ogni tanto gli Ippogrifi vanno lì per abbeverarsi, se non c’è gente. E’ un posto incredibile.’
‘Il luogo preferito di tutti gli studenti.’, confermò Dru. ‘Ci andavo sempre con i miei amici, da piccola.’
 ‘E gli Ippogrifi?’, fece Dru curiosa.
‘Meravigliosi, anche se avevo paura che mi staccassero un braccio a morsi.’
Dru rise.
‘Sì, fanno questo effetto. Cosa pensi che voglia dirti la McGranitt?’, domandò.
‘Non ne ho idea, ma lo scopriremo presto.’
 
 
 
‘Allora?’, chiese Dru facendo cenno a Leslie di sedersi accanto a lei.
‘Sono la nuova responsabile di Grifondoro.’, rispose l’altra servendosi una salsiccia con contorno di asparagi.
‘Non ci posso credere! Ma come mai proprio tu? Fino a stamattina non sapevi nemmeno cosa fosse una Casa.’
‘Le alternative erano Hagrid, che ha i suoi doveri di Guardiacaccia a cui pensare, e Beckett, che si è rifiutato categoricamente di accettare l’incarico.’
‘Beh, congratulazioni! Sei nervosa?’
‘Sì, anche se in realtà dovrò solo coordinare la ronde notturne di Prefetti e Caposcuola e la squadra di Quidditch… Qualunque cosa sia il Quidditch.’
‘Hai molta strada da fare, Lynch.’, rise Dru alzando gli occhi al cielo. ‘Effettivamente però anch’io affiderei un quarto della scuola a te piuttosto che a Beckett.’
‘Perché?’
‘Ma l’hai visto? Ha un’aria da serial killer che farebbe invidia a un Mangiamorte.’
Leslie ridacchiò.
‘Beh, io vado a dormire; domani sarà una giornata lunga.’
‘Già: il primo giorno di scuola.’, sorrise Dru.
 
 
Il parco della scuola. No, anzi; il Lago Nero. Un ragazzo in piedi sulla riva. Si china, coglie una ninfea* e ne ispira il profumo. Si gira verso di me. Mi guarda.
Lo conosco. I capelli neri, il colorito pallido, lo sguardo cupo e penetrante.
Lo riconoscerei tra mille.
Come diavolo si chiamava?
 
 
Leslie si svegliò di soprassalto. Il viso del ragazzo era impresso nella sua mente; eppure non lo aveva mai visto in vita sua. Oppure sì? In ogni caso, non poteva essere stato così importante per lei, se non riusciva a ricordare nulla di lui. Scalciò via le lenzuola e tornò a dormire.
 
 
 
*   ”Ninfea” in inglese si dice “Water Lily” o semplicemente “Lily”.

  
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