Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: OrdinaryGirl94    28/01/2013    0 recensioni
Nella vita di Anastasia non manca nulla: ha un lavoro ben pagato nonostante le giovane età, ha soldi e un ragazzo. Ma improvvisamente questo equilibrio si spezza e Ania si troverà a combattere contro tutto e tutti per salvare un amore che tutti reputano sbagliato e malsano.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“I’m only afraid of finding obstacles”

 
 
Perché le persone, nel momento in cui si separano, non pensano che a loro stessi, invece di prestare più attenzione al benessere e alla tranquillità dei propri figli?” una furiosa Elizabeth fece irruzione nel mio studio, facendomi distogliere l’attenzione dalla scheda del caso che avrei dovuto affrontare a breve.
Perché probabilmente, se due persone si separano, ci sono talmente tante cose che non sono state dette che poi ci si sfoga sulle questioni come l’affidamento, gli alimenti… Sai meglio di me come vanno queste cose.” Tentai tornando a guardare svogliata l’opuscolo.
In quei due giorni trascorsi dall’apertura del caso, non ero ancora riuscita a parlare con il signor  Pollard, né tantomeno con suo figlio.
E la faccenda mi stava facendo innervosire non poco: avevo subito dato disponibilità per fare l’accusa al processo, mi facevo pagare una cifra piuttosto misera rispetto all’importanza del servzio e questo individuo, alquanto sgorbutico e antipatico, era sempre impegnato a fare qualcosa e non rispondeva mai al telefono.
Si, probabilmente hai ragione. – le sorrisi mormorando un “come sempre” e mi alzai per preparare ad entrambe un caffee – Piuttosto, a te come procede con il caso?” chiese curiosa.
Lei, molto probabilmente, avrebbe preso parte al processo in qualità di giudice.
Il signor Pollard sembra avere molti affari da sbrigare che lo tengono costantemente occupato considerato che non ho ancora avuto modo né di parlarci al telefono, né di vederlo di persona. Diciamo pure che la prima impressione non è affatto delle migliori.” Confessai portandomi il bicchiere alla bocca e lasciando che il liquido caldo mi bagnasse le labbra colorate di rosso.
Io ho parlato con l’avvocato di Harris, Claire.” Mi comunicò tranquillamente, sorseggiando anche lei il suo caffee.
Il mio cuore fece un balzo.
E il battito cominciò a farsi sempre più frenetico e concitato e io, turbata da quella reazione insolita e sconosciuta, faticavo sia a capirne la motivazione, sia a respirare regolarmente.
Stai bene Ania?” mi chiese Liz probabilmente notando il mio improvviso cambiamento.
Si Liz, solo un lieve giramento di testa. Comunque, cosa dice Claire di questo Harris? Mi sono documentata e ho visto che ha qualche precedente per droga e che proviene da una famiglia piuttosto ricca.” Il cuore sembrava, per fortuna, essere tornato al suo posto e, lentamente, il battito si stava regolarizzando.
La mia perplessità però non accennava ad andarsene.
 “Mi ha detto che è un ragazzo veramente in gamba, anche se all’inizio lei pensava fosse solo uno dei soliti furbetti che cercano di farti credere di essere davvero innocenti… Anzi, mi ha confessato di esserne rimasta piuttosto abbagliata e frastornata; dice che bellezze di quel genere hanno il potere di disarmarti completamente.” Un’altra  fitta, questa volta allo stomaco, mi colpì.
Cercai però di mantenere un atteggiamento normale e posato.
E’ sicura al 100% che non stia solo cercando di abbagliarla un po’ troppo per poi fregarla?” domandai cercando, con quella domanda, di nascondere le mie reazioni inspiegabili.
Si, lei dice di esserne assolutamente certa e devo confessarti che le credo… Quel ragazzo era così abbattuto quando è stato accompagnato fuori dalla caserma che io stessa stento a credere che abbia potuto uccidere una ragazza giovane, di cui, per altro,  era stato innamorato.
Capisco. Beh io aspetto di parlare con questo signorotto qui, così poi potrai avere tutti i dettagli che ti mancano per avviare questo benedetto processo. Nel frattempo, raccontami qualcosa di Ben.” La incalzai, causando immediatamente la colorazione di un rosso acceso delle sue guance.
La scrutai a lungo mentre mi raccontava del ragazzo che la aveva fatto perdere la testa, la guardavo ridere e imbarazzarsi e sprizzare gioia da ogni parte del corpo e, improvvisamente, mi sentii sola, abbandonata e incompleta…
Gli occhi pizzicavano e sentivo le lacrime fare pressione per uscire.
Ma non avrei pianto. Non per lui.
In quei pochi giorni avevo fatto in modo di non essere mai a casa mentre lui faceva avanti e indietro per portarsi via le sue cose… Lo avevo evitato per paura di poterci rimanere fregata di nuovo e Nathan questo lo sapeva alla perfezione: era come se fosse in grado di sentire la mia paura, la mia paura di cadere prigioniera di lui e delle sue prese in giro.
E proprio perché lo sapeva, faceva di tutto per incontrarmi e parlarmi di quanto fosse stato stupido a lasciarmi andare via e di quanto se ne pentisse ora.
Non gli credevo.
Non lo avevo mai fatto e non  avrei certamente cominciato a farlo ora che la nostra relazione era finalmente giunta al capolinea.
Tu invece? Nathan si è tolto definitivamente dalle scatole?” chiese attirando la mia attenzione e i miei occhi su di lei.
Si. Ieri si è portato via le ultime cose… La casa è così paurosamente vuota ora.” Sospirai sconsolata.
La solitudine era un’altra di quelle cose di cui avevo il terrore…
Non avevo avuto la fortuna di avere dei genitori molto presenti, quindi il ricordo di loro che, quando avevo appena 10 anni, uscivano di casa per andare a qualche festa o ricevimento, ancora mi spaventava.
Puoi venire da me se vuoi, almeno per i primi tempi.” Mi prosose lei ravvivandosi con le mani i lunghi capelli lisci ramati.
Sai perfettamente che non verrei perché non mi lasceresti pagare parte delle spese… E sai anche che odio dover dipendere da qualcuno.
Perché ogni volta che voglio farti un favore pensi che questo implichi necessariamente  che devi dipendere da me? Ti sto offrendo di venire da me per farti compagnia… E non azzardarti a dirmi che non hai bisogno di compagnia perché rischi anche di farmi innervosire.” Puntualizzò lei.
Aprii la bocca per rispondere ma il telefono dello studio prese a squillare insistentemente.
Pronto?” risposi tranquilla.
Avvocato Da Lancey?” una voce cupa e maschile parlò dall’altro capo, trasmettendomi dei brividi di paura che, dalla punta dei piedi, si sparpagliarono in tutto il corpo.
Sì sono io, chi parla?
Sono Pollard, il suo assistito. Mi aspettavo una sua chiamata.” Comunicò sorprendendomi leggermente: primo io non mi aspettavo una sua chiamata e secondo, mi sorprendeva che un uomo adulto, che fa causa ad un ragazzino necessitando per forza di cose di un avvocato, si possa aspettare che sia lo stesso avvocato a contattarlo!
Signor Pollard, scusi l’impertinenza, ma non sono io quella che ha bisogno di un avvocato per vincere una causa. Quindi se non interessa a lei contattare me, non vedo come potrebbe essere il contrario.” Puntualizzai cercando di essere il più educata possibile, giusto per non partire subito con il piede sbagliato.
Anche se decisamente quell’uomo, con me, era partito proprio male.
Sì come vuole… Quando possiamo incontrarci per definire le ultime cose e fare la mia deposizione?” chiese impaziente.
Alzai gli occhi al cielo piccata, provocando la risata di Liz.
Mi dica lei quando può, dato che mi sembra un uomo molto impegnato…” lo provocai.
Domani pomeriggio alle 15,00?” domandò ancora.
Perfetto! Si faccia trovare qui in ufficio.” Sentenziai con quel tono che, solitamente, non ammette repliche.
E infatti, anche quella volta non ne arrivarono “Perfetto allora. A domani, arrivederci.” E detto ciò, il terribile signor Pollard chiuse la chiamata senza nemmeno aspettare una mia risposta.
Dio, non ho mai conosciuto un uomo più insipido e insopportabile di questo tizio! E non l’ho nemmeno ancora incontrato di persona.” Protestai accasciandomi sulla sedia girevole.
Un senso di noia e nausea mi pervase quando riflettei sul fatto che avrei dovuto incontrarlo solo il giorno dopo.
Comunque Ania, dico sul serio quando dico che vorrei che venissi a stare da me per un po’… Se ti fa piacere, ti farò pagare la spesa.” La sua mano corse ad afferrare la mia per poi massaggiarla e disegnarci sopra cerchi con il pollice.
Non farò il terzo incomodo a causa tua, con te e Ben dentro!” esclamai.
Sai perfettamente che non è quello il problema, stai solo cercando un qualcosa a cui aggrapparti per rifiutare!” mi fece notare lei.
Purtroppo aveva ragione… Non riuscivo nemmeno io a capire perché andare da lei per un po’ avrebbe potuto essere un problema; però c’era qualcosa che mi diceva insistentemente che non era una buona idea e, per quanto non lo avessi mai fatto in tutta la mia vita, sentivo che dovevo seguire quella sensazione e rifiutare.
E così feci, delundendola leggermente ma assicurandole che non era per le spese che lo facevo, né per Ben.
E’ che credo di dover affrontare quella casa, insieme a tutti i ricordi che racchiude… Ho deciso di rompere definitivamente col passato e con tutto quello che possa essere collegato a Nathan e pensavo che magari ripitturare e cambiare un po’ l’appartamento potrebbe aiutarmi.” In realtà avevo preso quella decisione in quel preciso istante.
Ma, in effetti, non sembrava affatto essere così stupida come idea!
Penso che potrebbe rivelarsi più che efficace! Posso darti una mano vero? Sai che mi diverto a pitturare!” chiese provocando la mia sonora risata e, ovviamente, il mio consenso.
Continuammo a parlare di cosa avrei potuto dipingere sulle pareti, di come avrei potuto riorganizzare le varie stanze e cose del genere.
Devi davvero ricominciare tutto da capo, Ania.
Lo so Liz, ma non è facile… ci sono cose che, per quanto io possa tentare di dimenticare, rimarranno sempre lì, in un angolino pronte a riemergere nei momenti meno opportuni.” Il mio sguardo finì innvolontariamente sulle decoltè nere che avevo ai piedi… Mi erano state regalate da Nathan per un compleanno.
Sulla scrivania c’erano penne e fogli sparsi e un porta foto, a cui avevo levato la foto, regalatomi sempre da Nathan, così come una copia di un quadro di Degas che decorava la fredda parete bianca del mio studio e, purtroppo, molti altri particolari e oggetti lì dentro.
Chiusi gli occhi e respirai profondamente per evitare che le lacrime cominciassero a scorrere veloci sulle mie guance e, dopo qualche secondo, percepii il nodo alla gola sciogliersi lentamente e il desiderio di piangere, scomparire.
Lo capisco, ma tu sei superiore, devi esserlo prima di tutto per te stessa! Hai passato gli ultimi anni a vivere in funzione sua e delle sue stronzate…” cominciò lei gesticolando furiosamente; parlare di Nathan le faceva salire il sangue al cervello, perché non lo aveva mai sopportato e probabilmente non sarebbe mai  riuscita a fare altrimenti. “So di non essere nella posizione per dirti cosa devi fare perché sei grande e vaccinata, ma credo sia ora che tu cominci veramente a vivere perché quello che hai fatto finora, assolutamente non lo è!” concluse calmandosi.
Annuii convinta, sapendo perfettamente che aveva ragione: non era vita quella he avevo vissuto fino a quel momento… Non era niente!
Mi ci vorrà del tempo… E l’attesa che tutto cambi da bianco a nero è ciò che mi spaventa di più.” Sentenziai girando lentamente la sedia verso la vetrata che mi permetteva di guardare New York nel suo splendore.
In che senso?
In questo momento è come se io stessi precipitando giù da un palazzo di 30 o più piani… Il tempo che trascorre da quando prendi la decisione di buttarti a quando c’è l’impatto è effettivamente breve, ma in quel lasso di tempo ti passano davanti tutti i ricordi e i momenti vissuti, belli o brutti che siano, ed è lì che ti rallegri per le cose piacevoli e gioiose che ti sono capitate nella vita, e contemporaneamente, rimpiangi le cose che non hai fatto, per paura, insicurezza o codardia, gli errori che hai commesso e molte altre cose. E cio che c’è di peggiore in tutto questo è che, bene o male, gli aspetti negativi saranno sempre un numero maggiore rispetto a quelli positivi e non ci sarà nulla o nessuno che, con un abbraccio o qualche parola confortante, potrà consolarti e rassicurarti perché, nella caduta, sei solo… Solo come un cane, anche se, effettivamente, fossi invece circondato da altre mille persone che hanno preso la tua stessa decisione di buttarsi… “ mi fermai un istante per riprendere fiato e cercare di ragionare su quello che stavo dicendo… Sentivo, dietro di me, il respiro di Liz farsi mano a mano più pesante, in perfetta armonia con la neve che, secondo dopo secondo, scendeva su New York sempre più insistente. “A tutto questo aggiungi la consapevolezza che la vera e unica felicità la raggiungerai solo nel momento in cui avverrà l’impatto che cancellerà completamente il passato, facendo della tua mente e del tuo cuore una tabula rasa… Questo è il destino degli uomini Liz: la felicità la si può trovare solo in seguito all’impatto che può avvenire o non avvenire. Se vieni salvato da qualcosa o qualcuno che vola insieme e vicino a te o se vai a schiantarti con altre cose prima di raggiungere l’asfalto, il viaggio fatto fino a quel momento è stata solo una vana sofferenza… E la mia paura più grande è di trovare un ostacolo che mi impedisca di arrivare al suolo per il mio impatto.” Conclusi facendo ruotare di nuovo la sedia e portandomi faccia a faccia con la mia amica la cui espressione andava dallo sconcertato al moralmente distrutto.
Fosse l’ultima cosa che faccio Ania, tu avrai il tuo fottuto impatto con l’asfalto.










angolo autrice

salve a tutti di nuovo! 
mi scuso per il ritardo immesno, ma sono all'ultimo anno del liceo classico quindi la scuola mi da un bel po' da fare!!!!
allora che dire, nessuno ha letto e recensito il primo capitolo quindi dubito di avere lettori particolarmente interessati a sapere quello che ho da dire... comuqnue, buona lettura a tutti con la speranza di un aumento di recensioni!!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: OrdinaryGirl94